mi sono fermato un pò a riflettere,prima di scrivere,non capendone quasi il motivo,poi ,pian piano,ci sono arrivato..credo.
Un tramonto è sempre un punto di vista della vita,un luogo del tempo che potrebbe essere esattamente il suo contrario,se fosse un’alba?
Tragico mare di Punta Raisi,che rimane nero nero tra il giallo delle strutture dell’aereoporto, e del cielo,come a dire che loro non hanno nessuna colpa ,fanno il loro dovere,stanno lì e riflettono un tramonto,così ogni sera, senza troppi grilli per la testa..il mare,francamente, sembra fregarsene;
foto magica, e di tensione, come tutte le attese e le partenze ed un altro modo di descriverle,forse un altro altro della medaglia :la pista,gli aerei,sono alle spalle di chi ha fotografato,infatti.
Brava.
Ci sono sempre tante chiavi di lettura di un’immagine, c’è il senso attribuito da chi scatta, che rimane più o meno lo stesso quando questa foto viene vista sul video, una volta tornati. Dall’interno dell’aeroporto ho assistito ad un cambio di luce affascinante, non potevo non fissare questo momento, i miei pensieri erano di serenità, di amore per questa terra capace di regalarti emozioni e panorami unici anche da un complesso di cemento, che non ha, di per sè, nulla di affascinante.
Le tue parole “tragico mare di punta raisi”, mi hanno però fatto ripensare a quanto siano comuni, in quello stesso aeroporto, scene di gente costretta a lasciare la sicilia per un lavoro, sono partenze diverse dove forse la fa da padrone il nero del mare e non il rosso del cielo, che attrai chi in sicilia ci va in vacanza.
forse è meglio raccontarti di questo mare:ogni palermitano,ogni siciliano sa come guardare questo mare di Punta Raisi che ,bada bene,non è nulla di speciale:è più o meno bello come lo sono tutti i mari di quest’isola,incerto nel moto, o nei colori come lo possono essere tutte le cose siciliane,ma ha un torto, una colpa non sua,quella cioè di trovarsi al posto sbagliato,e di aver inghiottito le vite di alcuni dei nostri cari qualche tempo fa.
Ma,ripeto,non è stata sua la colpa,
e credimi,andando via,non è che lo si guardi più di tanto..non lo “calcoliamo” si dice a Palermo:sono le nostre piccole vendette private.
Tu,da viaggiante anonima,non eri tenuta a saperlo,ma la tua macchina fotografica,per una volta,ha visto per te.
Buon lavoro,giusto?
No, non lo sapevo. Lo guarderò con occhi diversi se ricapiterà l’occasione, o meglio, con un pensiero in più. Perchè continuo a riconoscere a quel mare e a quel cielo la forza che hanno di rapirti, di riuscire a rendere estraneo tutto il fragore che un aeroporto genera, di creare intorno a te un guscio ovattato, un piccolo spazio tutto tuo, che sei tu a riempire, perchè quello scenario ti dà il potere di decidere di quali pensieri circondarti.
Albi, possibile che non conosci la tragedia che abbiamo vissuto al largo di Punta Raisi? Ami la nostra isola e non conosci la sua storia “tragica”….a che ti servono le due lauree?!
Blà!
Per Albi!
Ti chiedo scusa per come ti ho trattata e per farmi perdonare…..:
C’è poco lontano un mondo strano,
strano e fantastico
là non è mai sera, la primavera dura una vita! Ma se il fuoco tra di noi, non si è spento, io con te ritornerò….si con te!
Perdonami Albi!
Confermo e dopo aver confermato, mi lusingo dell’ospitalità!!!
mi sono fermato un pò a riflettere,prima di scrivere,non capendone quasi il motivo,poi ,pian piano,ci sono arrivato..credo.
Un tramonto è sempre un punto di vista della vita,un luogo del tempo che potrebbe essere esattamente il suo contrario,se fosse un’alba?
Tragico mare di Punta Raisi,che rimane nero nero tra il giallo delle strutture dell’aereoporto, e del cielo,come a dire che loro non hanno nessuna colpa ,fanno il loro dovere,stanno lì e riflettono un tramonto,così ogni sera, senza troppi grilli per la testa..il mare,francamente, sembra fregarsene;
foto magica, e di tensione, come tutte le attese e le partenze ed un altro modo di descriverle,forse un altro altro della medaglia :la pista,gli aerei,sono alle spalle di chi ha fotografato,infatti.
Brava.
Ci sono sempre tante chiavi di lettura di un’immagine, c’è il senso attribuito da chi scatta, che rimane più o meno lo stesso quando questa foto viene vista sul video, una volta tornati. Dall’interno dell’aeroporto ho assistito ad un cambio di luce affascinante, non potevo non fissare questo momento, i miei pensieri erano di serenità, di amore per questa terra capace di regalarti emozioni e panorami unici anche da un complesso di cemento, che non ha, di per sè, nulla di affascinante.
Le tue parole “tragico mare di punta raisi”, mi hanno però fatto ripensare a quanto siano comuni, in quello stesso aeroporto, scene di gente costretta a lasciare la sicilia per un lavoro, sono partenze diverse dove forse la fa da padrone il nero del mare e non il rosso del cielo, che attrai chi in sicilia ci va in vacanza.
forse è meglio raccontarti di questo mare:ogni palermitano,ogni siciliano sa come guardare questo mare di Punta Raisi che ,bada bene,non è nulla di speciale:è più o meno bello come lo sono tutti i mari di quest’isola,incerto nel moto, o nei colori come lo possono essere tutte le cose siciliane,ma ha un torto, una colpa non sua,quella cioè di trovarsi al posto sbagliato,e di aver inghiottito le vite di alcuni dei nostri cari qualche tempo fa.
Ma,ripeto,non è stata sua la colpa,
e credimi,andando via,non è che lo si guardi più di tanto..non lo “calcoliamo” si dice a Palermo:sono le nostre piccole vendette private.
Tu,da viaggiante anonima,non eri tenuta a saperlo,ma la tua macchina fotografica,per una volta,ha visto per te.
Buon lavoro,giusto?
No, non lo sapevo. Lo guarderò con occhi diversi se ricapiterà l’occasione, o meglio, con un pensiero in più. Perchè continuo a riconoscere a quel mare e a quel cielo la forza che hanno di rapirti, di riuscire a rendere estraneo tutto il fragore che un aeroporto genera, di creare intorno a te un guscio ovattato, un piccolo spazio tutto tuo, che sei tu a riempire, perchè quello scenario ti dà il potere di decidere di quali pensieri circondarti.
E pensare che per alcuni un aeroporto è solo e soltanto un nonluogo…
Albi, possibile che non conosci la tragedia che abbiamo vissuto al largo di Punta Raisi? Ami la nostra isola e non conosci la sua storia “tragica”….a che ti servono le due lauree?!
Blà!
Vedo che sei stata colpita ed “affondata”
Per Albi!
Ti chiedo scusa per come ti ho trattata e per farmi perdonare…..:
C’è poco lontano un mondo strano,
strano e fantastico
là non è mai sera, la primavera dura una vita! Ma se il fuoco tra di noi, non si è spento, io con te ritornerò….si con te!
Perdonami Albi!
@decima: non restare chiuso li………