kultura
È stato nuovamente disdetto il programma (musicale) di Kals’art.
Non so davvero se adesso serva una disamina.
Di certo non serve nessuna scusa per l’impudicizia con cui è trattato quello che dovrebbe essere un necessario progetto Culturale per Palermo.
Non c’è nessuna strategia, nessun piano Culturale che le istituzioni hanno per il territorio della città. La lunga estate vuota che si sta suicidando è la triste e drammatica conferma dell’assenza di uno straccio di progetto Culturale da parte della amministrazione in carica. In forza di un mandato quinquennale che è stato peraltro rinnovato, la giunta Cammarata non è riuscita a creare un programma, non è riuscita a lavorare sul territorio, non è riuscita a dare continuità ad un proprio progetto.
Perché questo progetto Culturale, semplicemente, dolorosamente, non esiste (e richiedo qui uno sforzo di attenzione: non parlo di “spettacoli” e della logica di occupazione temporale di un territorio, ma di “Cultura”, cioè di inserimento in uno spazio e del seguente tentativo di trasformazione –in meglio- con una offerta che abbia le potenzialità di aumentare via via la domande di Cultura stessa).
E questa, ahimé, è l’ennesima stimmate dell’ignoranza.
Perché le istituzioni della Cultura, non sapendo cosa sia, se ne fottono.
Quando si capirà che il primo intervento necessario su un tessuto lacerato quale è Palermo oggi deve essere Culturale?
Quando si avrà l’onestà di ammettere che il cambio deve giocoforza essere nella mentalità degli abitanti?
Quando sarà possibile che chi amministra soldi pubblici abbia, in un impeto di decenza, il coraggio di vergognarsi per la porcilaia in cui versa la città?
Ma dico, ci vuole davvero tanto a osservare per una volta con purezza di sguardo quello che succede oggi a Palermo?
Siringhe da eroina al bordo di marciapiedi pieni di merda anche se la TARSU è aumentata del 75%, scritte sui muri inneggianti alla mafia (“lo stato è sporco, la mafia è pulita”, “viva la mafia”, tutt’e due in via Ponticello), scippi sempre più frequenti, e strade che, dopo un silenzio di quindici anni, tornano a bagnarsi di sangue di mafia.
La situazione è sempre peggio, Palermo ha una metastasi di violenza che ruggisce e vuole esplodere.
Ma come si fa allora a non programmare un serio intervento Culturale sul suolo cittadino? Come si fa ad ignorare in maniera così meschina e delittuosa le immani risorse artistiche che oggi fioriscono nell’isola e che si lasciano sciattamente emigrare altrove? Come si fa a non comprendere che la Cultura è l’unica chiave che permette di scardinare i controsensi del reale, perché acuisce lo sguardo sui problemi?
La Cultura non è di destra o di sinistra. La Cultura appartiene all’essere umano, perché crea dubbi, pretende risposte, non tollera le ingiustizie e contrasta il Potere. E chi amministra una città ha il dovere (in primis morale, poi politico) di creare un progetto Culturale per la sua città: lavorare su un territorio preciso e definito, campionare i talenti emergenti, aprirsi all’esterno e tutelare e promuovere le proprie risorse locali. Non spettacoli per ammazzare l’estate quindi, ma una fruizione diversa della città capace di migliorare la vita stessa di chi la abita e di chi la fruisce.
Tutto ciò che non è stato (mai) fatto.
C’e solo pena, e l’ennesima -splendida, favorevole- possibilità mandata per incuria affanculo.
Il resto sono soltanto scippi, suverchierìe, abusi domestici, rapine a mano armata, intimidazioni mafiose ed altre banalità da quella che 200mila euro di soldi pubblici urlano essere la città più cool d’Italia.
Se non ci fosse davvero da piangere, finirei ‘sto post con “amen”, ma di sdrammatizzare l’inizio di una frana, oggi non mi va.
Buona fortuna allora, che ce n’è davvero bisogno, come l’acqua.
La Cultura non è di destra o di sinistra…ma l’ignoranza porta tanti voti. Per il resto ottima disanima, spero che nessuno adesso ti dia del comunista e che anche i sostenitori di Cammarata “ad ogni costo” percepiscano dal tuo sfogo la realtà che spesso gli sfugge.
caro davide, sono pienamente daccordo con te su quello che scrivi…la cultura non è di destra o di sinistra ma appartiene a tutti! e ti parlo da elettrice di centro destra e di questa amministrazione comunale ( per cui ero anche candidata per il consiglio comunale)…Ti posso assicurare però che all’interno di questa nuova amministrazione ci sono persone nuove, giovani e valide che la pensano come noi e che si batteranno in questi anni anche per l’adozione di un piano culturale…non siamo i soli a sentire quest’esigenza e a volere che le cose cambino…magari anche con una proficua collaboprazione tra le varie parti politiche che abbia come fine ultimo il cittadino!
toh, qualcuno di centrodestra che parla di cultura!! straordinario!!
Caro Davide,
concordo con gran parte della tua analisi, ma c’è un elemento importante che tu trascuri quando dici “E chi amministra una città ha il dovere (in primis morale, poi politico) di creare un progetto Culturale per la sua città”. secondo me commetti l’errore che in vario modo condiziona il vivere cittadino. Lo stesso errore, per intendersi, degli assedianti di Palazzo delle Aquile che chiedono il “lavoro” al comune (quando ovunque nel mondo il lavoro te lo conquisti studiando, facendo concorsi o inventandoti un mestiere).
Io credo che il problema sia un altro, credo che chi amministra debba amministrare, ma da cittadini ed operatori abbiamo l’obbligo di costruire noi il progetto ed aprire un dialogo con chi amministra affinchè lo realizzi.
Ho già citato su questo blog che a Lione quando fu nominata capitale francese della cultura furono gli operatori a scrivere il progetto ed a presentarlo all’amministrazione che non fece altro che attuarlo.
Credo che dobbiamo fare autocritica e cominciare al lavorare ad un progetto per la città da operatori, e su questa base cercare il dialogo con chi ci amministra, che in quanto eletto ha il diritto dovere di dare corso alla progettualità dal basso. Se non procediamo in questa direzione non abbiamo il diritto di lamentarci dell’assenza di progetto,perchè il compito del progetto è necessarimanete sotto la responsabilità degli operatori culturali, e secondo me oggi è colpevole la loro assenza.
Giovanni, a fare come dici tu, con gli operatori che fanno le loro proposte e poi vedono se il comune gliele (co)finanzia non finiremo col ritrovarci come ai tempi delle cooperative? Col comune che invece di finanziare i progetti più validi finanziò qualsiasi cosa per un paio di mesi, distribuendo democraticamente i soldi e, di fatto (il più grave errore di Orlando), creando il fenomeno degli LSU.
E se invece non si distribuisce, chi ci dice che i soldi non vadano a finire nelle mani dei soliti amici e parenti di assessori e consiglieri?
La sfiducia nell’amministrazione ormai è endemica e totale, e se fai di testa tua senza aiuti del comune, ci sono buone probabilità che ti mandino i vigili a sequestrarti i locali…
Giovanni come mai chi vuole amministrare la città (sia di destra che di sinistra), quando chiede il voto ai cittadini, dice di averlo quel progetto culturale?
Anzi ci racconta che il suo progetto è così bello, definito e facilmente realizzabile, che non possiamo che scegliere lui come amministratore della nostra città. Lei che è un operatore, lo può spiegare a me che sono un fruitore?
avevo già commentato per i Verdena… ottimo gruppo ma….
L’evento è inserito nel circuito degli spettacoli del “vergognoso” Kals’Art 2007.
Ormai credo sia stato raggiunto il ridicolo.
L’anteprima senza calendario, ora i concerti del circuito senza il circuito,tutto ciò a settembre.
Very, Very cool…
A mio parere, la Francia non è l’Italia figurasi se Lione è Palermo. La controdeduzione poggia sul fatto che Palermo sia una città normale (igiene, servizi, poca burocrazia, l’impresa non asfissiata dalle tasse, dalle inefficienze, dalla mafia) cosa che sappiamo tutti, purtroppo, non essere tale.
I romani propugnavano il pane et circem: gli amministratori il precariato e Gigi D’Alessio, come dire dai alla maggioranza (elettorale) dei palermitani quello che vogliono.
Sul fatto che la cultura non sia di destra o di sinistra, è ovvio, non sono d’accordo. La cultura deve essere di destra come deve essere di sinistra. Le sfumature, i contenuti universali possono essere, come dire buoni per tutti, ma le connotazioni no.
Palermo ha da tempo abbandonato la cultura (magari anche di destra, perché no?) a favore della “cool..tura” del disimpegno, della disarmonia, del qualunquismo: un ossimoro se si considera che tuttavia sono stati ritrovati spazi museali di un certo spessore.
L’ambiente meriterebbe un discorso a se stante non foss’altro per il disinteresse a cui è relegato: il conto dei disastri attuali purtroppo, lo pagheranno le future generazioni.
Allora, cosa può venire dal basso se non rancore, oppressione, insoddisfazione, sensazione di sentirsi in ostaggio in questa città dai diritti negati? Tutto, tranne che proposte…chi deve governare governi e se ne assuma in pieno tutte le responsabilità!!
Eh già…Palermo è proprio la città più Cool d’Italia! Non c’è che dire! Ed io che ho passato l’ultimo anno tra Torino, Nizza e Montecarlo pensavo che lì ci fossero delle autentiche manifestazioni culturali, non capivo come la mia amata città natale avesse un così nutrito programma di rinascita civile!!!
ps: certo che se la gente continua a votare il tizio di turno solo perchè poi può andare a “rivendicare” il posto di lavoro, non si va molto lontano!
@giuseppe
evidentemente mi sono spiegato male. Io parlavo di un progetto, cioè una proposta organica che riguarda la città e le sue rappreentazioni culturali, ossia come la città intende rappresentare se stessa. Non sono entrato in merito a chi finanzia. Ma nel merito di cosa finanziare e perchè. Il progetto è la base di tutto.
@bulgakov
qualunque ciascuno di noi sostenga non si può fare qualcosa senza interlocuzione da una parte e dall’altra. GLi operatori sono parte di questa dialettica, se non trovano un modo organico per interlocuire ocn chi amministra non avranno mai voce in capitolo. Io sono stato consulente per gli spettacoli per due anni., ed in questi due anni posso garantire che gli oepratori hanno presentato al massimo il progetto del loro spettacolino, nessun progetto unitario che riguarda la città. Non nego le colpe di chi amministra, a chi amministra come fa a costruire qualcosa se non ha interlocutori di progetto?
@werner, concordo pienamente la cultura deve tornare ad essere di destra e di sinistra. La cultura deve internvenire nella vita politica asusmendo una posizione precisa. La cultura che non ha idee nonè cultura e le idee implicano una scelta precisa.
Però io credo che essere sudditi e cosa diversa da essere cittadini, e che se la proposta id chi governa non ci convince abbio l’obligo della controproposta o non abbimo il diritto di protestare.
Già, la Cultura non è di destra nè di sinistra…o almeno così io credo e così penso che dovrebbe essere.
E la Kultura, Davide?
Beh c’era da scegliere tra il festino e kals’art ci si poteva metere contro la chiesa?
Vorrei tranquillizzare i miei fan ma sono stato censurato dal blog di Micciche la verità da fastidio da quelle parti.
Davide non ti preoccupare , in compenso c’è la provincia che organizza “provincia in festa” : mangiate , schiticchi , e altre stupidaggini per riempire la pancia e svuotare la testa.
Il problema non è politico ma sociale e culturale (appunto). Negli ultimi 50 anni a Palermo sono passate amministrazioni di centro, di destra, di sinistra, di est e ovest. Ma, tranne in poche occasioni, si è SEMPRE discusso dell’assenza di una proposta culturale decente. Il vero problema sono i cittadini, siamo noi: chi governa è la summa esatta di chi vota. Criticare solo la classe politica senza un serio esame di coscienza è ridicolo e schifosamente qualunquista.
Ottima disamina di un reale problema.
Dissento con chi imputa la colpa ai cittadini: c’è chi si presenta alle elezioni e le vince. I soldi pubblici (pubblici!, cioé della nostra tasszione) vanno alle istituzioni. Non è pensabile una tale cecità da parte di chi si e’ ASSUNTO il dovere di governare.
Bravo ancora all’ottimo Enia, artista che dimostra uno sguardo profondo e sensibile rispetto alla società che abitiamo!
Apprendo adesso che è stato disdetto anche il programma teatrale, figuriamoci!
@Giovanni Callea
Non darei connotazioni negativa al termine suddito. E’ sorpassato il concetto che voleva solo passività a carico del suddito.L’Inghilterra ne è esempio. Non esiste terra più ospitale, trasgressiva e colta (forse in egual misura la Germania) dove sono rispettati i diritti e, di converso i doveri di chiunque, in tutta la terra. La cittadinanza è un concetto democratico non “importabile” tout-court: e molto raffinato, dove si difende il diritto alla rappresentanza e, contestualmente, si è consapevoli di contribuire (pagando le tasse) alla crescita economica di una società. C’è un grande controllo sociale, c’è consapevolezza nella comunità, c’è rispetto dei ruoli. Si riconosce il più debole e lo si aiuta perché il confine della civiltà dalla barbaria, a mio modesto avviso, è proprio questo.La cittadinanza implica il riconoscimento di diritti si passivi ma anche attivi (il voto). Ora, non vorrei essere polemico, ma non si può parlare a Palermo né di cittadinanza nè di sudditanza.
Un caporale boemo, ottant’anni fa, iniziò la sua storia politica bruciando pubblicamente libri, distruggendo sinagoghe, uccidendo gente inerme, rinnegando la grandissima cultura della sua civilissima terra costringendo all’esilio le sue menti migliori.
La storia, purtroppo, non sempre ci insegna.
carissimi per dirla in palamito bisognerebbe avere un pò di amor proprio, e di conseguenza, per la propria città e tutto il resto che ti circonda.
la gentaglia che ci amministra (destra e sinistra) ha il “suo personalissimo amor proprio” io ho sempre pensato: ca cu “mania un pìnìa” es: se tu hai 10 da investire in altri posti, investi 8 e 2 te li intaschi no? è cosi dai su, a palermo hai 10, 8 li intaschi e 2 li investi e vuoi fare quadrare i conti.
E questa è la storia dell’arte.
@ werner – tratto da wikipedia “Il concetto di cittadino differisce da quello di suddito che si riferisce a colui che è soggetto alla sovranità di uno stato; la condizione del suddito implica, di per sè, situazioni giuridiche puramente passive (doveri e soggezioni), mentre quella del cittadino implica la titolarità di diritti e altre situazioni giuridiche attive (seppur accompagnati da doveri e altre situazioni giuridiche passive).”
Intendevo suddito in questa accezione e chi non estrinseca i propri diritti di partecipazione anche se la legge li riconosce già questo a mio avviso basta a farne un suddito in una accezione che in un territorio come il nostro passivo per definizione non riesce a mio avviso ad avere alcuna connotazine positiva.
Inoltre non lamentavo l’assenza della cittadinanza dalla progettualità culturale, ma quella degli operatori, che di mestiere dovrebbero essere la controparte di progetto delle istituzioni. Vorrei che fosse chiaro che non basta pagare le tasse per assolvere al proprio dovere civico.
Cultura, Kultura, Cooltura o coltura, forse.Da coltivazione.Da coltivare: lavorare e curare il terreno perché produca. Qui il terrenno si sta spremendo all’osso, non è rimasto nulla! Parliamo di cittadini, di cittadinanza, di città.Viviamo da sempre in un paesazzo di “perincritati” che hanno come unico obiettivo afferrare e arraffare velocemente tutto, possibilmente senza essere visti o avvistati. Chi fa arte in genere lotta continuamente con lo zio Totò di turno che oggi ha deciso, per rinvigorire la sua “sacchetta”, di aprirsi una Associazione, farsi la manifestazione e chiuderla il giorno dopo.Non credo che con questi presupposti si possa parlare di progettualità o di civiltà.
P.S.: oggi in corso Vittorio Emanuele due ragazzi mi hanno versato una bottiglia di acqua intera addosso. Si sono divertiti. Io ho pianto, non per l’atto in sé ma per quello che c’è dietro ogni atto del genere.
…appunto….
Leggo la prima paginma dell’edizione palermitana di Repubblica evedo:
Titolo: “Apcoa: boom di richieste per il pass dei disabili”. Occhiello: Nelle zone dei posti auto tagliati ai residenti.
La classe politica è l’esatta fotocopia del palermitano medio. Fatevene (e facciamocene) una ragione.
Solo partendo da questo assioma si può rinascere. Basta deresponsabilizzarsi. Siamo nel 2007…. Altro che sudditi e cittadini
La cultura non ha colore.
E su questo siamo daccordo.
Sapore ce ne ha la cultura?
Sapiddo!
Io so solo che la cultura lascia profumo.
A Palermo le strade puzzano di lurdia.
Sig. Enia è tutta una questione di senso.
S’hava a’ truvari u senso delle cose per poi capirle.
Altrimenti si rimane nell’ignoranza
orlo del baratro.. o forse lo abbiamo superato. La cultura ce la facciamo tra di noi, come il semplice incontrarsi una sera in un locale a parlare di fotografia, insieme al gruppo di palermo di flickr. Impossibile che Diego o chi per lui ci dia della cultura, qualcuno di voi sperava che accadesse?
Una citta’ puo’ chiudere per fallimento?
Monachella, Totò, Cagliostro…
Come ho scritto più volte credo che la responsabilità primaria sia di noi cittadini. Ma una volta che ce ne siamo fatta una ragione, possiamo crescere e diventare bellissimi.
Noi siamo bellissimi, e la rabbia che si prova a vedere queste potenzialità inespresse è feroce. Noi siamo bellissimi…
Hai ragione geggè, è la parte migliore, bellissima, di questa città che si deve indignare. Ma veramente. Schifìo.
Produrre cultura non conviene, diciamoci la verità! cosa ci si ricava se tutti attorno acquistano una consapevolezza che gli consente di dire “ma in che cavolo di realtà mi obbligano a vivere”, migliorerebbe le cose mandando a casa qualcuno! no, produrre cultura non conviene a qualcuno, o semplicemente in certi momenti non c’è più tempo neanche per i paraventi…
meditate gente meditate
conosco ragazzi che provavano da settimane perchè il loro spettacolo era stato inserito nella serata inaugurale (16settembre).. è una vergogna, non potrebbe saltare il pomposo festino-polpettone di santa rosalia? bah
e tu che ci commenti questa volta, Toni?
Tony Siino mi piacerebbe leggere un tuo commento…
Tutto bello quello che leggo in questo blog, ma se per una volta ribaltassimo il punto di vista della questione?
Se considerasimo l’ipotesi di riappropriarci noi della cultura?Se contemplassimo la possibilita’ di non aver bisogno del comune della provincia etc..se lavorassimo su un progetto aggregativo che vada al di la di quello che e’ stato fatto fino ad oggi?
Beh l’idea potrebbe essere di organizzare gli spettacoli senza l’aiuto delle istituzioni partendo veramente dal basso, suonando, recitando, dipingendo con una prospettiva nuova, la prospettiva del fare le cose a prescindere da chi le paga.
Se come in tutti i posti del mondo per vedere un concerto si paga un biglietto e per guardare una mostra si paga….. e chi paga? chi lo vuol vedere!
C’e’ da aggiungere una critica nei confronti di chi senza soldi non si muove (mi riferisco agli artisti o presunti tali)…e infatti e’ meglio che stia a casa..Se cominciassimo a essere noi gli operatori, i fruitori, i paganti e costruissimo un percorso (lungo nel tempo) alternativo? Io vivo di musica come tanti altri e solo ed esclusivamente di questo, lo dico per chiarire che sono pienamente coscente che il lavoro si paga senno’ pititto.
Ma un semplice e geniale conterraneo diceva che un corpo (la cultua), immerso in un liquido (Palermo), riceve una spinta diretta dal basso verso l’alto e di intensità uguale al peso del volume di liquido spostato”….
Stabat Mater dolorosa/juxta Crucem lacrimosa,/dum pendebat Filius.
Questo è l’atteggiamento col quale mettersi (analogicamente) di fronte all’intervento di Davide Enia per tentare di comprenderne la drammatica portata. Cercando di osservare noi stessi “per una volta con purezza di sguardo”, evitando cioè ipocrisie, divagazioni, differenziazioni bizantine e minchiate varie che costituiscono ulteriori beffardi “scippi, suverchierìe, abusi domestici, rapine a mano armata, intimidazioni mafiose”.
“è stato disdetto il programma (musicale) di Kals’art”
sei sicuro? ieri hanno suonato i Verdena all’Ex-deposito Locomotive di Sant’Erasmo, il 19 suoneranno gli Afterhours a Piazza Magione (così è riportato sul loro sito), il 18 i Moque e il 20 i Waines…
vorrei sapere soltanto se è un’informazione attendibile….
PS: per un programma dettagliato delle manifestazioni musicali di Kals’Art 2007 potete dare un’occhiata alla seguente pagina su MySpace:
http://www.myspace.com/kalsartsouthsiders
Saltò! Saltò!
Luca il tuo approccio è interessante.
@Giovanni
Non so cosa pensare della progettualità dal basso che proponi.
Se devono essere i cittadini a farsi carico dei progetti che riguardano la città (dalle zone blu agli inceneritori, agli eventi culturali) allora che li paghiamo a fare i consulenti, che le paghiamo a fare le tasse? Se l’amministrazione stanzia un budget (virtuale) per la cultura, incarica un direttore artistico di progettare gli eventi, ingaggia gli artisti e poi ne ne fa più nulla… che facciamo, subentriamo noi? Magari tu fai un discorso più generale ma quello che proponi significa di fatto togliere competenze all’amministrazione che invece per come la vedo io è responsabile, visto che viene pagata da noi anche per questo!
Troppo comodo, così. “Ragazzi noi avremmo deciso così e così. Ma non ci sono i soldi. Non siamo capaci. Avete proposte?”
sergio paladino della giunta in carica
sei SICURO che il concerto di ieri (uero 16!!!) fosse kal’art?
o era stato inserito per comodità in un nome contenitore?
L’informazione non è attendibile. A tutt’oggi è vera. Spero sia vera la notizia che conferma gli afterhours, perché il livello di malafigura che la città farebbe a livello nazionale sarebbe micidiale.
Sai Sergio, c’è una morale però: “agnello e suco, e finìu u vattio”. in cui puoi sostituire con agnello “voti” e con suco “elezioni”, e il risultato non cambia
Da quello che molti hanno scritto pare il messaggio di Enia sia una sorta di richiesta di assistenzialismo puramente economico. Credo che Davide stia chiedendo qualcosa di diverso invece, qualcosa di “morale”, legato al ruolo che può avere la cultura in una città come la nostra. A Milano gli eventi culturali non sempre (quasi mai) nascono sotto il patrocinio della Regione o del Comune ma a sostenere i progetti sono i privati. Aziende, fondazioni, enti che fanno a gara per mettere il loro nome sui cartelloni. Palermo non riesce a fare neppure questo, perchè mancano gli imprenditori, mancano le fondazioni private e l’unica soluzione è chiedere il finanziamento pubblico. E’ utopistico pensare che gli artisti, gli operatori possano, da soli, trovare spazi e fondi per mostrare la loro arte. Nel chiuso dei salotti e delle cantine, Palermo è piena di fermento. Peccato che nessuno possa mettere il naso fuori dalla porta.
viene annullato anche il concerto degli Afterhours? 🙁
……………e dunque?
Ritengo giusta la tua osservazione sul post di Davide ed e’ proprio per questo che se gli spazi non ci sono si possono trovare, se i soldi non ci sono ne facciamo ameno fin quando possiamo. Il dovere morale lo abbiamo anche noi tutti, noi ‘artisti’ e fruitori. La cultura non e’ dei politici degli artisti e neanche del pubblico. Possiamo dimostrare che la cultura o l’arte esiste a prescindere dai luoghi e dalle persone. Si puo’ realmente pensare a delle performances per strada alla Magione al Politeama a Piazza Pretoria etc. immaginiamo una settimana di spettacoli in cui attori musicisti performers etc. facciano le cose, in maniera spontanea e autogestita, mettendo il naso fuori dalla porta come dici tu, una cosa cosi’ non si e’ mai vista a Palermo ed e’ realmente semplice da attuare. Usciamo dalla piccola prospettiva legata a questa citta’, possiamo allargare veramente il punto di vista se si agisce fuori da questa logica provinciale. Il peggio che puo’ capitare e’ che ci sgomberino..e dunque.. il giorno dopo ci presentiamo ancora.
Noi siamo qui, l’aggregazione e’ la scelta. Siamo stati tutti penalizzati da questa situazione e abbiamo comunque voglia di presentare i nostri progetti, abbiamo investito del tempo anche del denaro e il fatto che Kals’art non si faccia diventa un problema che abbiamo il dovere di superare viceversa lamenti improperi etc. e non se ne puo’ piu’!
il comune dovrebbe aumentare le potenziale delle comunità locali,valorizzarne le risorse in loco,potenzire le reti relazionali.Era fondamentale per i cittadini come per tutti i ragazzila possibilità di sperimentare e apprendere che possono esserci modi diversi possibili di abitare,vivere e significare il proprio quartiere.
La Palermo degli anni ottanta era una città dove era in vigore il coprifuoco poichè le strade e le piazze erano fuori dalle concezioni dei luoghi possibili da abitare divenendo i luoghi della marginalità.trasformare le piazze in palcoscenici è stato un fortissimo segnale che era possibile una diversa concezione della città.
Oggi le scelte politiche sono di segno opposto:tutti a casa lo spettacolo è finito!!!!!e non per caso le strade sono marcate dalla microcriminalità
Mi pare di capire che Kals’art sia saltata… avete notizie del Palermo Teatro Festival?
comemnto a kultura.
si..si..noi ci lamentiamo per la mancanza di culura ed eventi culturali che possano dare realmente risalto a questa città; ma concretamente noi che facciamo??? stiamo come al solito con le braccia conserte aspettando che qualcosa cambi o che qualcuno si svegli dal letargo e si accorga che la città così sta sprofondando..e invece, perchè nn ci ribelliamo veramente?
perchè noi tutti giovani bramosi di culura nn scendiamo in piazza a lamentare tutte le prese per il c…di questa amministrazione, ultima fra le tante quella del kals art??
dobbiamo farci sentire….
io nn so da chi dovrebbero partire manifestazioni d protesta ma bisognerebbe farle…
bisognerebbe passare all’azione…e quanti di noi nn lo vorrebbero???
secondo me siamo in tanti….
in tanti ad essere stanchi che tutto vada sempre nello stesso verso!
dobbiamo trovare il coraggio di urlare che nn ne possiamo più!
scusate lo sfogo…….
Kultura…
Cultura nel caso specifico mi fa pensare ai defunti Cantieri Culturali alla Zisa. Cari compaesani qualcuno se li ricorda? Le serate passate tra gli spazi Ducrot e la grande vasca, gli spettacoli, le mostre, la musica e… poi il nulla!!! Un nulla cominciato (guarda caso) quando l’attuale amministrazione appena riconfermata venne eletta la prima volta. Nessuno potevo crederlo, nessuno lo avrebbe immaginato. Ma i Cantieri sono stati ammazzati, per quell’unica, piccola, colpa: essere stati promossi dalla Giunta precedente. Un’assassinio che poi è divenuto cancellazione sistematica della memoria (chi se li ricorda i festival del cinema a Villa Filippina?) che solo i romani con Nerone e gli americani con Saddam sono stati capaci di fare… Ma questo non è bastato, questo forse avremmo potuto anche accettarlo, e, come si dice, elaborare il lutto, ma al posto delle precedenti occasioni culturali abbiamo dovuto sorbirci delle parodie delle stesse e l’avvento della cività degli “eventi” (!). Eventi grandiosi (si fa per dire naturalmente) come Kalsart, vera e propria esperienza di colonizzazione culturale svolta tutta ai danni di un quartiere misero e degradato e dei suoi abitanti, che di queste iniziative non hanno visto il minimo ritorno (fatta eccezione per qualche panino con la sasizza venduto a Piazza Magione, sigh). Adesso, esauriti gli eventi le iniziative più cool, di colpo andiamo in giro con l’aria frastornata, perchè qualcosa intorno a noi non quadra più. Come se qualche Dio cattivo ci avesse cancellato gli anni della rinascita e della speranza e ci avesse ricacciato nel passato odioso che credevamo di esserci lasciati alle spalle.
E’ nella verità chi la fa, chi la vive, chi la respira, chi ci mette la faccia scrive un amico mio da qualche parte. La verità non si dice, si fa!
Da quello che leggo mi pare di capire che il popolo dal basso voglia sapere che sta succedendo (ancora non si è data una risposta perchè sia saltato il progetto originario di Kals’ art che prevedeva il coinvolgimento di gruppi locali come gli Om, gli Akkura, ecc… (Conosco artisti e operatori che in tutti i campi provano a inviare progetti interessanti per la città che non vengono letti. Non sono gli operatori che mancano: è la amministrazione pubblica che fa passare solo i progetti che portano voti, interessi e picciuli per chi fa approvare il progetto! Suvvia!). Allora il popolo vuole sapere che cosa ha determinato questo caos? Chi ci sia adesso a organizzare il festival che porta il logo di Kals’art quando forse, a quanto pare, non è nenache Kals’art? Come dice Ugolino si tratta solo di un contenitore in cui fa comodo infilare questi nuovi concerti? (operazione eticamente vergognosa!) Dov è il calendario ufficiale e non quello di myspace? Perchè ancora nella pagina di Kals’art 2007 c’è solo scritto anteprima gli “Incognito”? Chi è il nuovo direttore artistico? Mi pare di capire che Giovanni Callea, che abbiamo conosciuto come l’ideatore appassionato e l’anima di questo nuovo festival per Palermo, non sia più presente nel progetto. Chiediamo al direttore artistico di questo “festival” Kals art, concerti per piazza MAGIONE, qual è la linea artistica del festival? Per quale ragione per vedere un concerto all’interno di una rassegna del comune si debba pagare 16 euro (e mi riferisco al concerto dei verdena)?.Chiediamo, dal basso, di non essere presi per il culo dall’Amministrazione!
Il popolo dal basso, prima di partecipare attivamente a nuovi progetti vuole sapere la verità. Nient’altro che la verità. E’ nella verità chi la fa continua a ripetere, come un folle, l’amico mio.
B L O B K U L T U R A P A L E R M O
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– Noi siamo quì. L’aggregazione è scelta !
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– Mi pare di capire che Kals’art sia saltata… avete notizie ….
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– ….l’ipotesi di riappropriarci noi della cultura ?
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– Non so cosa pensare della progettualità dal basso che proponi….
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– Il progetto è la base di tutto
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– La cultura che non ha idee non è cultura e le idee implicano una scelta precisa
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– … chi governa è la summa esatta di chi vota
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– … che la responsabilità primaria sia di noi cittadini.
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– … non basta pagare le tasse per assolvere al proprio dovere civico.
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– Se cominciassimo a essere noi gli operatori, i fruitori, i paganti e costruissimo un percorso (lungo nel tempo) alternativo ?
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– …con una proficua collaboprazione tra le varie parti politiche che abbia come fine ultimo il cittadino! 🙁
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– Io so solo che la cultura lascia profumo. A Palermo le strade puzzano di lurdia.
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– ….chi amministra come fa a costruire qualcosa se non ha interlocutori di progetto?
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– bisognerebbe passare all’azione…e quanti di noi nn lo vorrebbero ??? secondo me siamo in tanti….
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– La Cultura non è di destra o di sinistra… ma l’ignoranza porta tanti voti.
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– Beh l’idea potrebbe essere di organizzare gli spettacoli senza l’aiuto delle istituzioni partendo veramente dal basso
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– “è stato disdetto il programma (musicale) di Kals’art”
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B L O B K U L T U R A P A L E R M O
B L O B K U L T U R A P A L E R M O
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– Ti posso assicurare però che all’interno di questa nuova amministrazione ci sono persone nuove, giovani e valide che la pensano come noi e che si batteranno in questi anni anche per l’adozione di un piano culturale
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– credo che chi amministra debba amministrare, ma da cittadini ed operatori abbiamo l’obbligo di costruire noi il progetto
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– chi ci dice che i soldi non vadano a finire nelle mani dei soliti amici e parenti di assessori e consiglieri?
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– Palermo ha da tempo abbandonato la cultura
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– Beh c’era da scegliere tra il festino e kals’art ci si poteva metere contro la chiesa?
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– … non ti preoccupare , in compenso c’è la provincia che organizza “provincia in festa”
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– Il problema non è politico ma sociale e culturale
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– Dissento con chi imputa la colpa ai cittadini: c’è chi si presenta alle elezioni e le vince. I soldi pubblici (pubblici!, cioé della nostra tasszione) vanno alle istituzioni.
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– … a palermo hai 10, 8 li intaschi e 2 li investi e vuoi fare quadrare i conti. E questa è la storia dell’arte.
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– oggi in corso Vittorio Emanuele due ragazzi mi hanno versato una bottiglia di acqua intera addosso. Si sono divertiti. Io ho pianto…
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– La cultura ce la facciamo tra di noi,…Impossibile che Diego o chi per lui ci dia della cultura …
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– Noi siamo bellissimi, e la rabbia che si prova a vedere queste potenzialità inespresse è feroce.
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– e tu che ci commenti questa volta, Toni?
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– …se lavorassimo su un progetto aggregativo che vada al di la di quello che e’ stato fatto fino ad oggi?
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– La cultura non e’ dei politici degli artisti e neanche del pubblico.
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– si..si..noi ci lamentiamo per la mancanza di culura ed eventi culturali che possano dare realmente risalto a questa città; ma concretamente noi che facciamo???
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B L O B K U L T U R A P A L E R M O
Ma possibile dico che non vi arrabbiate?
Possibile ke nesssuno oda il grido?
perkè Davide stà gridando! non lo sentite?
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Scrive Enia, le istituzioni se ne fottono, le istituzioni? (nella fattispecie consiglio e soprattutto Giunta e Sindaco di Palermo) ma se questi credono che una mostra sia la moglie di Screk! vi rendete conto che ci sono consiglieri che se gli dici che hanno sbagliato un congiuntivo pensano che debbano cambiare posto nello scranno? ( nn sono leggende).
Decenza sulla porcilaia della città? ma se cè discriminazione anche in questo, andate a vedere i cassonetti davanti alle case dei consiglieri, assessori e giunta, lindi e puliti! vero è, è una porcilaia ma sul serio, ma i porci sono coloro ke nn si rendono conto che ” basta cà è pulita a mè casa”…….., ….. è il sintomo dei porci che sono!
Personalmente, l’ho scritto prima delle elezioni, sfidando ( e ribadisco) il presidente dell’Amia a rendere pubblica la spesa per la disinfestazione dei cassonetti o il cambio di essi, a casa mia non funzionano ( non si aprono e buttiamo tutto per la strada), abbiamo segnalato la cosa, ma non è successo niente, e siccome mi è capitato di sentire sotto elezioni ke la spesa è aumentata anke x questo, e ke le dsinfestazioni dei cassonetti si fanno regolarmente, ed’io in BEN 9 ANNI ke sono tornato i città, non l’ho vista manco UNA VOLTA, si può avere 1 CA**O di documento ke attesti DOVE è stata fatta?
Nò Xkè, se risultasse, io denuncerei subito la cosa alla magistratura, e penso ke qualcuno debba IMMEDIATAMENTE dare le dimissioni. (DOVREBBE ANKE DARLE ADESSO SE NON RISPONDE; PERKE’ TANTO … qualquno le racconta le cose scritte quì.)
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Scrive ancora Davide, Palermo ha una metastasi di violenza , ah, ah, mi vien da ridere, ci sono migliaglia, e se mi sbaglio, è per difetto, di giovani, anche della cosidetta palermo bene che ormai si sono inculcati la Kultura del ” GRATTO, tanto ki mi nni futtu? si m’arriestanu m’annu a ddari u postu i travagghiu” , e , la cosa drammatica è ke è vero; entri alla Gesip, o meglio alla Emmegi ke ti dà ancke 1800 euri con assegni, ci pensate ke con queste cifre forse sarebbe rimasto qui Pizzolato?
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La cultura nn è di dx e sx? ah, Ahhhhhhhhhh , le risorse locali?
ahhhhhhhhh, e Rampello è stato scelto xkè? è molto bravo? ma perpiacere Davide, stavolta non siamo d’accordo ( o sì?) 😉 , come (ANKE) ho già scritto PRIMA delle elezioni, questo GRAN……de artista, se è così dedito all’arte, avrebbe fatto bene a firmare anke il festino di quest’anno, ma non l’ha fatto! PERKE?
E’ SOLO COINCIDENZA KA NN C’ERANO PICCIOLI?
VERGOGNA! 100 VOLTE, 1000,1000000,10000000000000000000000000000000 VERGOGNA!
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@ Maria Pia, eri anke candidata x il consiglio? spingerai xkè cambino, ki? Campagna? Cintola? ma x favore, mi consenta, abbia il coraggio di dire ke si vergogna e se nò glie lo dico io, si vergogni, io ho votato sx e ho avuto sempre il coraggo di scrivere ke gente come Terminelli, Cracolici ( ha,ha,) hanno finito, tirano una corda ke porta solo a “quarume e stigghiola”.
Si è offesa? mi dimostri il suo coraggio, renda pubbliche le sue esternazioni Contro il suo partito ( pauuura , he?), mi inviti se vuole, le dimostrerò quanta ipocrisia c’è intorno a lei se non……….dentro di lei.
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@ Callea, minc*ia ke faccia tosta, loro amministrano e la colpa è nostra? dobbiamo parlare con le istituzion? e ki mi riceve? ci pensi tu? e a ke serve il forum cke si è creato? e perke ?
PERKE nessunoo ti ascolta!
fate solo i ca**i vostri, tu insieme a Maria pia , date un segnale forte dimettetevi, accusate! ke c’è? è troppo?
SCRIVI : Dobbiamo fare autocritica, ( ???????????????).
DEVI fare! come se fosse il Rosario, anzi di più, almeno 12 volte al giorno.
Rispondi a Bulgakov di interloquire, ma ki ti ascolta? dicci dove venirti a trovare e se nn si ottiene niente …………..”fora dai ball” ! Fuori . F. U. O. R. I. !.
Giovanni, sei bravo,………………a………parlare.
Rispondi a werner dicendo ” non basta pagare le tasse”, giusto, non basta, bisogna agire, ti ho votato, dato fiducia , stai facendo il contrario di quel ke hai promesso, bene, andiamo in strada, ribelliamici e fuori dai cog*ioni ( e spero ke ti sei accorto ke non parlo mai di dx o sx, vaffancu*o kiunke tu sia. vedrai come te la fai sotto).
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E PER FINIRE, RIBADENDO UN PLAUSO PER IL POST A DAVIDE……….
@ Luca ,
BRAVO! finalmente c’è qualcuno ke scrive in modo “potabile” ed interessante, ma il problema è te lo lasciano fare? e se riusciste/amo ad avere i permessi, avete/ abbiamo il coraggio di scrivere su una mostra, dire prima e dopo un concerto, “grazie solo a noi” , nessuno ci dà niente, per tutto questo, solo e comunque vergogna.
( PER LUCA CONTINUA…………).
@ LUCA
Comunque Luca, parliamone, prima che finisca l’estate, perchè non provare a mettere insieme un pò di sponsor, cercare uno spazietto, e fare delle serate ” autoctone?” senza nessuna pretesa?
purtroppo però ..t’avverto, mi sà che dovremo rinunciare alla regia di quel GRAN PEZZO D….artista di Rampello, pazienza, SOPRAVVIVEREMO. 😉
..’nanotte.
erano belli i cantieri culturali della zisa…bei tempi..adesso ci vivono i topi.
Il fatto che la sesta città d’Italia non sia stata in grado di avere un proprio ciclo di manifestazioni culturali estive è soltanto la parte forse più immediatamente visibile e percepibile di un gigantesco iceberg, composto in sostanza dall’incapacità dei poltici di amministrare e dall’assenza in loro di idee progettuali autentiche che riguardino il territorio di Palermo e le dinamiche della vita dei suoi abitanti, aldisopra del tornaconto dei propri clienti e referenti.
Caratteristiche messe in mostra dalla passata giunta negli ultimi cinque anni e dimostrate anche dal nuovo consiglio comunale appena insediatosi con il suo andare in ferie, maggioranza e opposizione, senza aver approvato il bilancio.
Qualcuno di questa realtà così “cool” ne sarà anche soddisfatto, eppure, prendendo le prime cose che vengono in mente:
la città è lurida come sempre, malgrado l’aumento della tassa sui rifiuti del 75%.
Il problema del traffico o della viabilità per il Comune semplicemente non esiste: questo ovviamente escludendo la faccenda del pass per il parcheggio dei residenti e l’aver assegnato a una società la gestione della gabella per parcheggiare in tutte le altre zone in cui non si è residenti, restringendo le aree in cui i residenti possono parcheggiare, quanto al parcheggio sotterraneo nella piazza di fronte al Tribunale, chi vivrà vedrà.
Lo stato delle strade e dei marciapiedi è terrificante.
Negli scorsi cinque anni Palermo non è stata capace di accedere ad alcun finanziamento europeo.
Chiunque abbia avuto a utilizzare un autobus ha potuto rendersi conto della maniera in cui è intesa la mobilità pubblica a Palermo, provate poi a chiedere ai conducenti degli orari, anche di massima, e sentite che cosa vi rispondono, il ridicolo sfiora il sublime.
Non esiste una vera raccolta differenziata, tutto finisce insieme a tutto a Bellolampo, e sulle teste di tutti incombe la costruzione di un mega inceneritore che darà il colpo definitivo alla qualità della vita dei palermitani, così come alle aspettative di vita di tanti.
Insomma, per non farla lunga su cose sotto gli occhi di tutti a meno di non averci su delle spesse fette di mortadella: sarà anche un mio limite, ma negli ultimi cinque anni io non avuto la percezione che Palermo avesse un governo, nel senso di una direzione di sviluppo di una comunità, e con questo rimango ancora nell’eufemismo: per tanti, ma credo non per la maggioranza dei palermitani, questo contesto trasuda inciviltà, arretratezza e provincialismo da vero paesazzo come qualcuno ha secondo me già ben scritto in questo blog.
Questa amministrazione è d’altra parte l’espressione della maggioranza dei miei concittadini, e pertanto questo è ciò che Palermo deve avere, fino al punto, mi ripeto, che insieme a tutto il resto accada anche che la sesta città d’Italia non abbia la sua manifestazione culturale estiva: numericamente parlando a quanti palermitani crediamo che importi? Io credo a meno di coloro per i quali è lo stesso che Kals’art ci sia o no, o per quelli che pensano che i soldi per queste cose siano “piccioli ittati”.
Avendo preso parte all’edizione del 2006 ed essendo nel programma “saltato” del 2007 vorrei sottolineare che la vera cosa grave non è la cancellazione del concerto a Kals’art, sono certo che un concerto in più o in meno non cambia niente per nessuno, e in ogni caso non è sicuramente questo l’aspetto da mettere in evidenza.
Il fatto che la manifestazione non c’è stata è piuttosto un problema che sento riguardarmi come cittadino, e in quanto tale ciò, insieme a tutto il resto di cui sopra, mi sembra un’ulteriore negazione di una certa idea del vivere civile in una comunità davvero moderna.
Malgrado il nostro dibattere non mi sembra che a Palermo questa certa idea del vivere civile sia la più diffusa se la nostra società, non diversamente da quello che avviene anche a livello regionale, riesce a esprimere la classe politica che ci ritroviamo, specchio delle idee e del sentire della maggior parte della gente.
Quanto al nostro “piccolo” ambito credo che, a prescindere da Palermo o dalla Sicilia, che per mille motivi sono quello che sono, anche in questo particolare frangente ognuno dovrebbe cercare di fare meglio che può la propria parte, il che sappiamo con certezza già non sempre avvenire, e cioé: i politici fare la politica, ossia avere in primis la capacità e la visione necessarie a tracciare dei percorsi, possibilmente virtuosi, per il territorio che amministrano, cosa per me impossibile da farsi per questi politici, gli intermediari tra la politica e gli artisti fare i curatori di progetti di manifestazioni, i musicisti e gli artisti in generale fare quello che sanno fare.
Dall’esperienza ho definitivamente imparato a diffidare di personaggi trans-genici che si muovono da un campo all’altro e in particolare da quello dei musicisti agli altri due: absit iniuria verbis, è vero che spesso accade per cercare di supplire a delle carenze reali e gravi ma i risultati, a quello che vedo da diversi anni, non sono mai stati lusinghieri per nessuno.
Se la politica, e la società che la esprime, sono quelle che sono, non mi sembra che la sovrapposizione dei ruoli dei vari soggetti possa cambiare questo dato, che credo oggettivo e incontrovertibile, almeno quanto il fatto che questo consiglio comunale non ha avuto la capacità di organizzare niente a Palermo quest’estate, fatto che per me deve restare a suo carico e non andrebbe assolutamente surrogato con alcunché da parte di nessuno.
Appuntamento all’anno prossimo allora (ma non prima di luglio inoltrato mi raccomando: che premura c’è?) per sapere se verrà approvato il bilancio, avere la “certezza” che la “manifestazione” si farà, eccetera eccetera. Tutto già visto da tanti anni, è soltanto quello che la maggior parte dei palermitani vuole, piaccia o no.
si chiuiu u rubinietto.
mai fu più azzeccata l’odiata definizione “indie-rock”.
torniamo ad essere indipendenti picciotti, e mandiamo a quel paese chi si prende gioco del lavoro di chi, come me, fa questo mestiere.
e io, che ci ho pensato bene, sarò indipendente fino in fondo. e mi dissocio da qualunque forma di solidarietà, pretesa di unione, “facciamoci forza”, “protestiamo”.
torniamo a lavorare e basta: come è giusto che sia. indipendentemente. PER SBATTERGLI IN FACCIA IL GAP CHE C’E’ FRA NOI PROFESSIONISTI APPREZZATI IN GIRO E LORO, INCOMPETENTI ODIATI (MA RIVERITI) IN PATRIA.
in fondo, è un’anomalia tutta italiana quella che il denaro pubblico o la politica foraggino le arti. tutt’al più dovrebbero agevolarle e incoraggiarle. qui succede il contrario, in ogni caso.
e io? un concerto in meno? macchissenefrega, lasciateci lavorare.
povera palermo, però. privata di una serie di eventi che le avrebbero fatto capire a che punto è la musica in questa città. uno stato dell’arte.
un potte iessere? ciao palermo.
dopodomani siamo a bari, poi reggio emilia, pisa. ad ottobre e novembre un po’ tutta italia e poi amburgo, parigi, e in giro per l’europa.
e quando come sempre mi chiederanno: com’è palermo? io risponderò al solito: è splendida e stanno succedendo un sacco di cose, dovresti vedere… c’è fermento… perchè gli voglio troppo bene a questa città per dipingerla male a chi entusiasta ne vuole sapere di più. e racconto bugie. e gli parlo di una specie di eden, di un fiorire inarrestabile… non ne posso fare a meno, perchè forse è come la vorrei io.
in cuor mio però penserò alla tristezza e al nulla kulturale di questa amministrazione.
povera palermo, ti tarpano le ali mentre ti piazzano un dilatatore meccanico in bocca per farti sorridere al mondo coi tuoi 32 denti fradici.
Fabio Rizzo – The Second Grace / WAINES
@Tommaso
non avrei personalmente nessun problema a scrivere vergogna o cose simili ma per me e’ molto piu’ significativo agire comunque, con un gesto forte plateale che vada ben oltre la richiesta di un permesso o un autorizzazione….di cosa stiamo parlando? ti hanno mai chiesto il permesso di farti vivere in mezzo alla munnizza? di riempire piazza marina di auto? di avvelenarti l’aria?…
Quella che qui viene chiamata cultura e’ solo lo specchio di quello che siamo! Poche illusioni sulla splendida fauna che abita la nostra citta’, poche illusioni in genere…poche parole e solo quelle necessarie il resto fatti.
Parliamone sicuramente ma l’estate Tommaso e’ gia’ finita e di pretese ne dovremmo avere parecchie!
La pretesa primaria di poterci esprimere,
la pretesa primaria di avere il diritto di vivere di musica,la pretesa di non dover bussare alle porte di nessuno, di essere rispettati per la scelta che facciamo tutti i giorni di vivere in maniera dignitosa.
Dalle istituzioni io mi aspetto servizi non che faccia cultura. Dal comune mi aspetto asili nido, bibblioteche pubbliche, la riapertura alla città dei Cantieri Culturali, sala prove per band musicali, un teatro aperto ai giovani, una tipografia. Magari non gratis ma l’accesso a questi servizi a prezzi modici.
La cultura comunque la facciamo noi, con o senza soldi.
Tranne se non abbiamo la cultura dei soldi.
La cultura siamo noi, nessuno si senta escluso. (Temo però che la maggior parte di noi abbia assunto dosi massicce di sonnifero).
Cammarata e le sue grandi opere….puah mi viene solo da svomare. Stronzate propinate senza vergogna ad un popolo di ignoranti e questuanti. Vota Cammarata, in cambio di do un posto di articolista, lsu, precario in attesa di stabilizzazione, un posto dove non fare un cazzo e puoi anche fare un secondo lavoretto, che tanto noi si chiude un occhio. E loro votano…il posto qualcuno lo ottiene i più l’aspettano e si lamentano dell’attesa…ma andate a lavorare direbbe la buonanima di mia nonna. E i cantieri fermi? Il tram, dove all’interno del cantiere due (DUE!) operari giocano a carte, bevono vino o si lavano la macchina. GLi svincoli sulla circonvallazione, là neanche un operario a mangiare pana ca meusa, l’anello ferroviario…etc. E intanto la tarsu aumenta (io ho pagato 400 euro), e quando cammino davanti casa mia (via dante!) sposto con i piedi la munnizza e faccio lo slalom tra la merda di cane. Davanti il teatro massimo ci cresce l’erbaccia…no so se mi spiego. Davvero deprimente. Irritante ed offensivo poi offensivo l’oonnipresente faccione cavallino di Cammarata (e chi sei Kim Jong II?)…neanche cerca di nascondere il sorriso sotto i baffi, mentre lui ed i suoi compagni di merende si arricchiscono alle spalle della città, come i vermi al culo, come dei parassiti, come un cancro che divora la città ogni giorno di più. Domanda: La più grande opera di Cammarata? Semplice, un opera enorme, grande quanto tutta la città, dalle periferie più estreme al centro cittadino: le zone blù..bravo cammarata…alla prossima legislatura.
Bastebbe leggere Brecht allo Zen, per cambiarlo?
Brecht non lo leggono neppure in via Libertà… Quando dico che la Cultura siamo noi non intendo necessariamente che da Brancaccio a Falsomiele siano costretti a mandar giù Kafka (sarebbe cosa buona e giusta) ma che nella maggior parte dei casi siano alfabetizzati, liberi dalla schiaviitù del precariato, emancipati dalla spazzatura-installazione permamente, liberi di poter scegliere un film da vedere magari nei pressi, liberati per sempre dall’oppressione mafiosa, liberi di organizzarsi e organizzare teatro, mostre, rappresentazioni, senza dover questuare o elemosinare finaziamenti comunali, provinciali e similia. Mi immagino Palermo come Stoccolma: non ho assunto sonniferi, ma la colazione sarà stata “lisergica”… Forse se gli artisti nell’accezione più ampia, attivi a Palermo, cominciassrero ad ignorare il sostegno istituzionale, le istituzioni muinicipali, regionali e provinciali sentirebbero venir meno il loro potere contrattuale (e ricattatorio) e sarebbero costretti a inseguire gli operatori culturali: ah, che goduria. Più bello che a Oslo!
Flash.
1. Ieri all’Ass.to Reg. Turismo e spettacolo mi è stato detto: “questo è un ufficio Politico”. POLITICO??!! Le budella mi si contorcono, Come modificare questa vergogna? Proposte? U pisce fiate ra testa.
Per CALLEA ET ALTRI.
2.Callea dice da anni che è colpa di noi panormiti se ci teniamo assessori fantasma come fu Puglisi. Credo che per essere operatori culturali bisogna avere le energie fisiche, morali ma soprattutto culturali. Una politica culturale non si improvvisa a tavolino, chiaccherando fra amici. E chi fa l'”artista” senza un posto fisso, sa che fatica si fa a portare il pane a casa.
3.Callea ci conosce ad uno ad uno. Ma è un sapere rimasto suo. Non esiste un archivio artisti palermitani/siciliani pubblico e riconosciuto. Perchè? Non era Egli pagato dai nostri contributi? Non svolgeva all’epoca una funzione pubblica?
4. Per il finanziamento di programmi culturali, le imprese ci sarebbero, ma c’è una totale disorganizzazione. In Italia siamo malati di “qualunquismo”.Occorre gente praparata all’uopo.
5. sono felice per il fermento che sento. Mi sembra un ottimo inizio! Per chi verrà, ci vediamo alla riunione ai Candelai il 17. Lucina Lanzara.
continuiamo a raccontarci fra di noi quello che di brutto vediamo in questa città. ma il sindaco legge rosolio???
Phrants il tuo commento non viola la policy…però ti posso chiedere un linguaggio un po’ più consono?
@tommaso,
fuor di polemica, evidentemente sei un po’ confuso. Io non sono un politico, non mi sono mai candidato, pertanto non ti rappresento, e nonho da cosa dimettermi, sono un cittadino che di mestiere fa l’operatore culturale. Perosnalmente credo di essere molto bravo a parlare, credo nella parola perchè parlando e non inveendo si possono condividere idee e progetti.
Io ho posto un problema sopratutto civico, ed in quanto cittadinco credo di dovere fare autocritica quanto te, mi sono permesso di richiamare l’attenzione degli “intellettuali” cittadini, ai quali dal mio punto di vista, e lo ribadisco, resta l’obligo del progetto, sostengo che se oggi Palermo non ha un progetto culturale, come Lione questo è perchè non è mancata solo la politica ma tutto il contesto. Se poi ritinei di dovere esercitare il tuo ruolo da cittadino votando e criticando senza proporre fai pure, non credo che otterrai risultati, ma seguirò con interesse il tuo percorso.
@mamborso “asili nido, bibblioteche pubbliche, la riapertura alla città dei Cantieri Culturali, sala prove per band musicali, un teatro aperto ai giovani, una tipografia” tutto questo è cultura.
Organizzare un’estate di spettacoli è un’altra cosa, Kals’art o Palermo di Scena sono manifestazioni, che possono anche rappresentare o intrecciarsi con la politica culturale di una città, ma non possono essere scambiate per cultura o politica culturale.
Callea anche tu mi sembri confuso….in una città in cui mancano asili e si chiudono centri di aggregazione e sperimentazione come i Cantieri, le manifestazioni “estive” diventano politica culturale e credo che anche il nostro sindaco le abbia considerate tali, altrimenti non sarebbero diventate un vanto davanti a tutta la nazione!Rampello lontano da Palermo, parla di Kals’art come un esempio illuminante di manifestazione culturale, che ha dato un nuovo respiro ad un quartiere difficile e ha mosso folle oceaniche. Vi pare che sia così? La Kalsa ha un nuovo respiro? Ha cambiato il suo destino? O dopo aver subito l’invasione dello straniero è tornata al buio di sempre?…però hai ragione tu, quello che conta è “essere bravi a parlare”, vendere l’aria è l’unica arte che viene ripagata!
A me risulta che il respiro che ha cambiato il volto alla kalsa era un frastuono intollerabile. Alcuni miei carissimi amici che risiedono da quelle parti hanno sfiorato l’esaurimento (talvolta lo hanno raggiunto e superato!). Il baccano era a decibel surreali: mancava il respiro: se di respiro vogliamo parlare.
@giovanni callea
Ribadisco che a parer mio, a Palermo non rientriamo in nessuna categoria né da sudditi né da cittadini: sicuramente in quella di servi mercanti. Stiamo sempre attenti a tenere due piedi in una scarpa, a non inimicarci nessuno (non si sa mai!!) soprattutto se politici e se il tizio è ‘intisu’. In nessun altra parte di Italia, dalla linea Gotica in su, ragionano come noi.
Gli operatori…chi sono gli operatori? Impresari? Albergatori?Liberi professionisti? Artisti?Chi? E poi nei fatti, l’unica “controparte” è assolutamente di parte, accessibile solo ai “politicamente allineati”. La restante parte dell’intellighenzia palermitana (peraltro notevole) è assolutamente tagliata fuori: messaggi troppo forti, diretti, “sovversivi” sia che si parli di arte, teatro o politica.
Enzo Biagi, Luttazzi, Santoro non fanno forse parte di quei tipi “pericolosi” che una politica nazionale qualche tempo fa, dello stesso colore di quella palermitana ha defenestrato dal servizio pubblico, riproponendo gente innocua e lecchina a pestarci gli zebedei in televisione con programmi inutili, infarcita di personaggi squallidi ed ignoranti? Fate voi gli opportuni confronti e paragoni…
Certo, per me che come il 45,20% (e più!!) dei palermitani che vivendo sulla propria pelle un simile sfascio, aveva auspicato un cambiamento, la tegolata è stata notevole:roba che per riprenderti devi andare in analisi.
Quando dice che non è mancata solo la politica ma tutto il resto, a cosa si riferisce? Cos’è il contesto? Si fa presto a parlare ma la forma deve anche avere una sostanza.
Sulle tasse, le ricordo che in Italia c’è un evasione di 100 miliardi di € all’anno…sostanzialmente pagare le tasse non la reputo una cosa banale ma il primo dovere di ogni persona che vive in modo degno (lo so, il termine è decisamente fuori moda!!) all’interno di un contesto civile.
Con le tasse, se spese bene, si paga anche la cultura perché la stessa, ritengo, a qualsiasi colore appartenga, è un bene della collettività.
@ Davide, Stanton, Tommaso, Fabio, Enzo: sono assolutamente d’accordo con voi: quando ci vuole ci vuole!!
@lucina lanzara,
è uno sport che non amo quello di mettere in bocca alle persone cose dette in altri contesti precisi, ritagliate ed aggiustate per l’occasione. Visto che hai reso pubblica una cosa detta privatamente tengo a precisare che ad una tua affermazione relativa all’assenza dell’allora assessore alla cultura Gianni Puglisi, ho risposto che era quello l’assesore in carica e se era rimasto per tanto tempo voleva dire che era quello adatto alla nostra città. In futuro se vorro rendere publbico quiello che penso ti garantisco che saprò farlo senza bisogno del tuo aiuto.
2. nessuno mi ha mai pagato per schedare gli artisti, se mi pagassero lo farei, non so a cosa servirebbe, ma, se ben pagato, lo farei.
3 ti faccio notare, per dovere di conaca, che la tua affermazione al punto 4 è per l’appunto
una affermazione qualunquista.
ebbene, questa è la nostra città, e questi sono i suoi cittadini, questi siamo tutti noi, ma soprattutto noto, che abbiamo tutti molto tempo libero, per stare delle ore a leggere, scrivere e controbbattere in questo blog..per carità, bello!
questo alla fine è scambio, cioè confronto, cioè crescita.
cioè spero….
perchè, si sa…a palermo siamo tutti bravi a parlare….
parlare, parlare, parlare…lamentarci e lamentarci.
e poi? bu? questo ammettiamolo, fa parte della nostra cultura, e allora è da lì che bisogna cominciare.
cambiare il nostro atteggiamento, le nostre abitudini, la nostra cultura, e soprattutto parlare un pò meno e fare un pò di più.
sono d’accordo con Luca.
bravo! è giusto, in questo momento bisogna intervenire, fare qualcosa, riunirci, dimostrare che noi ci siamo, non possiamo subire la mostruosa mancanza di progettualità di chi ci “governa”.
possiamo dimostrare che basta un minimo di organizzazione, di sguardo al futuro.
pare che questa amministrazione non sappia neanche prevedere cosa succederà domani. è incredibile, impensabile che chi ci governa non sappia cosa voglia dire: progettualità.
senza un progetto non si fa da nessuna parte. lo sanno tutti, lo sappiamo tutti. e allora? senza un progetto non si gestisce neanche una famiglia, figuriamoci una città.
Ma possiamo essere così stupidi da stare zitti e immobili?
oppure dire, vabbè tanto io i miei bei concerti(o altro) li faccio lo stesso, fuori dalla sicilia, però la amo questa sicilia…
amare è molto di più! e in primo luogo presuppone rispetto, prima di tutto per se stessi.
facciamo qualcosa!
chi è d’accordo, parli! e ci organizziamo!
parto sto due giorni senza connettermi e….. sembra la continuazione del blog di Alaimo…
Abbiamo molte volte scritto che Palermo non ha un progetto culturale ok…
dissento TOTALMENTE con la sola responsabilità degli operatori culturali…
@ Giovanni Callea
Capisco il rammarico… ma come scritto nei post su Alaimo i progetti ci sono stati, le idee tante… ti invito a leggere
a) il libro di Giambrone sui Cantieri Culturali alla Zisa,
poi i progetti su
– Palazzo Belmonte Riso,
– Isola del Contmporaneo frutto del lavoro di Sensi Contemporanei (Min Economia, Min Beni ed Attività Culturali, Biennale di Venezia e Regione Sicilia) con i quali abbiamo intervistato TUTTI GLI OPERATORI delle arti visive, dalle Istituzioni alla galleriuzza dello zio pino… mappando la realtà, creando le condizioni per conoscere e capire le istanze molteplici degli operatori, ascoltare e fare nostre le proposte… ecc ecc
– FEDERCULTURE lo stesso con una quantità di cose che partite da operatori culturali, forze dal basso con grandi istituzioni ecc ecc
RISULTATO
tutti i politici locali … non hanno mai letto nulla ed hanno buttato il materiale alle ortiche a priori…avendolo pure finanziato
VI PREGO RISPONDETEMI CON SINCERITA’:
a) COME PUò il tessuto degli operatori INTERLOQUIRE ed OTTENERE almeno un straccio di proposta culturale SE LA POLITICA NON RISPONDE, NON ASCOLTA E NON APPLICCA LE STESSE AZIONI CHE MAGARI FINANZIA
B) negli anni scorsi gli operatori si riunirono in molte assemblee per discutere il problema promosse da LIBR’ARIA e sono venuti tutti i protagonisti della palermo culturale… fatte le istanze il COMUNE MAI HA INCONTRATO GLI OPERATORI
MAI MAI MAI MAI MAI …..
c) alcuni hanno lavorato nella gestione rampello su kals’art… e credo nella buona fede di Giovanni Callea nel fare dei programmi dignitosi ma poi il NULLA
allora quale è la soluzione avendo prodotto i progetti come a Lione:
Sit in sotto il Comune..???
Incendiare i cassonetti come gli LSU
occupare gli spazi della cultura come nel 68 le università..
Lotta armata…???
ditemi dato che il politico non ascolta -se non il suo interesse o inciucio- come dialogare con l’istituzione
e parla da operatore che HA lavorato con COMUNE e REGIONE, stando nelle cosidette stanze dei “bottoni”…
ma senza la loro volontà non si muove foglia
e basta attaccare gli operatori che dovrebbero fare gli operatori e non la lobby per ottenere la normalità
dimmi giovanni come come come fare … io non lo so dopo quasi 18 anni di sudato lavoro e avere vissto solo la distruzione sistematica di ciò che si costruiva con fatica ed onestà….e portando idee e progetti e risultati RICONOSCIUTI IN TUTTO IL MONDO TRANNE CHE DALLE NS ISTITUZIONI
Politici VERGOGNA….
PER TUTTI
PARTECIPATE AL FORUM SUL PIANO STRATEGIGO DI PALERMO SE NON ANCHE VOI CHE VI LAMENTATE NON SARETE GIUSTIFICATI… QUINDI CONTINUARE A FARE….
B L O B – K U L T U R A – P A L E R M O
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– Ma possibile dico che non vi arrabbiate?
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– …minc*ia ke faccia tosta, loro amministrano e la colpa è nostra?
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-…t’avverto, mi sà che dovremo rinunciare alla regia di quel GRAN PEZZO D….artista di Rampello
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– erano belli i cantieri culturali della zisa…bei tempi..adesso ci vivono i topi.
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– si chiuiu u rubinietto
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– torniamo a lavorare e basta: come è giusto che sia.
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– povera palermo, ti tarpano le ali mentre ti piazzano un dilatatore meccanico in bocca per farti sorridere al mondo coi tuoi 32 denti fradici.
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– Quella che qui viene chiamata cultura e’ solo lo specchio di quello che siamo!
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– Dalle istituzioni io mi aspetto servizi non che faccia cultura.
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– La cultura siamo noi, nessuno si senta escluso.
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– mentre lui ed i suoi compagni di merende si arricchiscono alle spalle della città
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– Brecht non lo leggono neppure in via Libertà…
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– Mi immagino Palermo come Stoccolma: non ho assunto sonniferi, ma la colazione sarà stata “lisergica”….
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– Ieri all’Ass.to Reg. Turismo e spettacolo mi è stato detto: “questo è un ufficio Politico”. POLITICO??!!
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– Callea ci conosce ad uno ad uno 🙁
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– ma il sindaco legge rosolio???
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– credo nella parola perchè parlando e non inveendo si possono condividere idee e progetti.
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– La Kalsa ha un nuovo respiro? Ha cambiato il suo destino?
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– Gli operatori…chi sono gli operatori? Impresari? Albergatori?Liberi professionisti? Artisti? Chi?
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– ebbene, questa è la nostra città, e questi sono i suoi cittadini, questi siamo tutti noi,
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– abbiamo tutti molto tempo libero, per stare delle ore a leggere, scrivere e controbbattere in questo blog..
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– perchè, si sa…a palermo siamo tutti bravi a parlare….
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– Abbiamo molte volte scritto che Palermo non ha un progetto culturale
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– e poi? bu?
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– Sit in sotto il Comune..???
Incendiare i cassonetti come gli LSU
occupare gli spazi della cultura come nel 68 le università..
Lotta armata…???
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– PARTECIPATE AL FORUM SUL PIANO STRATEGIGO DI PALERMO SE NON ANCHE VOI CHE VI LAMENTATE NON SARETE GIUSTIFICATI…
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B L O B – K U L T U R A – P A L E R M O
« Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in realtà il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare, e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore, quando farò calare la mia vendetta sopra di te! »
….Ezechiele, 25:17
E dopo enzo67? Achi vorresti sparare?
Almeno enzo76 legge…
Sorrido. Perchè il post di Fabio Rizzo, con cui condivido l’appartenenza ai The Second Grace, mi fa ricordare che anch’io quando sono fuori dalla mia città, o quando mi telefona un giornalista di una qualsiasi rivista, dico sempre la stessa cosa…
“Palermo è bellissima, e finalmente forse se ne sta rendendo conto… A Palermo c’è fermento, gli artisti si vogliono bene e si respira un’aria di cambiamento…”
Piccola lacrimuccia in un momento di particolare sconforto.
Scusate, ho pensato a voce alta.
certo david u putei scartari un blog meno amico dell’attuale amministrazione
vedrai adesso mister sorriso sofficino findus ti cercherà pi tirariti aricchi
B L O B -PROGRAMMA SINDACO 2007-
P A L E R M O K U L T U R A
http://www.comune.palermo.it/Comune/Giunta/Sindaco.htm
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…esiste, ancor prima, un problema irrisolto di evoluzione della società palermitana verso un modello partecipato e responsabile di crescita.
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Può risultare inconsueto che, nello stilare un programma di governo, si preveda, accanto alla lista degli impegni “offerti”, anche la lista degli impegni “richiesti”, ma il contratto sociale che il Sindaco uscente di Palermo propone ai Cittadini si fonda, espressamente e chiaramente, anche su questa condizione.
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… è ora tempo di porre al centro del rapporto tra la società palermitana e gli organi di governo che essa vorrà scegliere, la crescita dell’economia e con essa il recupero della dignità e del ruolo che competono alla quinta metropoli d’Italia.
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L’obiettivo della crescita si fonda anche su presupposti culturali…….la quota di giovani palermitani, laureati e diplomati, risulta ancora troppo bassa, come del resto ancora troppo bassa risulta la quota di palermitani adusi alla lettura di giornali quotidiani;
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Nella elencazione delle macro-aree di intervento, le politiche per lo sviluppo ed il lavoro, la lotta all’esclusione sociale e le politiche culturali si pongono come i preminenti punti di riferimento.
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Sono quattro le direttrici di intervento che il Sindaco uscente propone ed offre alla valutazione dei Cittadini Palermitani: mobilità, vivibilità, strutture e cultura.
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La scelta di “aprire” con la mobilità delle persone e delle merci e di “chiudere” con la cultura, passando dalle nuove grandi strutture e dal tema della vivibilità, vuole offrire alla riflessione collettiva una strategia in discontinuità con il passato
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Dalle anomalie di funzionamento della mobilità urbana discendono rischi concreti ed accertati per la salute dell’uomo e dell’ambiente.
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La grande area residenziale e commerciale che risulterà dalla copertura della zona Lolli-Notarbartolo, la nascita di una nuova sede fieristica e di un nuovo quartiere, il completamento dell’anello digitale, un grande centro direzionale, in uno al riuso delle aree ex militari dimesse, schiudono una prospettiva di investimenti, di lavoro, di riqualificazione urbana, di implementazione della rete dei servizi e di immagine internazionale che non ha precedenti nella vita della Città.
A queste iniziative si attribuisce da parte dell’amministrazione una funzione di traino della società palermitana che risulterà coinvolta in tutte le sue funzioni vitali: l’Università, le libere professioni, la ricerca, il mondo della cultura, le istituzioni, le imprese, le maestranze.
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Palermo è Città di intensa e diffusa creatività artistica e culturale;
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la politica intelligente e la buona amministrazione sono impegnate a sostenere, in modo diretto e determinato, la creatività diffusa; essa sarà il fondamento ed il propulsore dell’identità palermitana che si innova nella persistente vitalità delle sue radici millenarie.
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Insieme al polo di produzione televisiva in corso di avanzata realizzazione nell’area di Termini Imerese, alla rilanciata Fondazione del Teatro Massimo, al Museo di Arte Moderna nell’ex convento Sant’Anna ed alla prevista piastra attrezzata per i servizi culturali nell’ex stazione Lolli, sono state poste le premesse e create le condizioni per un lancio di Palermo sul proscenio culturale mondiale, non solo come terminale ma anche come fucina di iniziative nel campo delle arti letterarie, visive e teatrali.
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B L O B -PROGRAMMA SINDACO 2007-
P A L E R M O K U L T U R A
http://www.comune.palermo.it/Comune/Giunta/Sindaco.htm
Ucnmaiscomparsi certo che questa e’ bella. Se il blog non si schiera con nessuno e’ pro sindaco. Se Davide dice la sua e’ fuor d’acqua. Non sarai tu a ragionare per schemi e pregiudizio?
@Per la Signora Lucina Lanzara.
Dal vangelo secondo Lucina:
“U pisce fiate ra testa.Per CALLEA ET ALTRI.”
Dal vangelo secondo Matteo: chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Dal vangelo secondo Giovanni: “chi ha mangiato alla mia mensa oggi stesso mi tradirà”
Dal vangelo secondo me: quando qualcuno ti serve pubblicamente lo ringrazi e lo elogi, quando non ti serve più passi dall’elogio allo sputtanamento.
Non è umanamente dignitoso, qualunque cosa abbia fatto Giovanni Callea nei suoi riguardi, riferire pubblicamente una conversazione privata. Mi fanno simpatia i commenti effervescenti dei ragazzi che scrivono (condivido, ad esempio, alcune critiche di Werner) ed è piacevole leggere tanto coinvolgimento ma evitiamo le bassezze umane, molto più volgari delle parolacce dette da qualche simpatico amico incazzato. Alla signora Lanzara voglio dire quello che penso nei confronti della sua arte. Non lo avrei mai fatto perchè non mi piace giudicare l’arte degli altri perchè ognuno ha i suoi gusti ma, dato che la signora non ha dimostrato molta delicatezza, posso anche permettermi di esprimere indelicatamente la mia opinione. Ritengo Giovanni, o chi per lui, colpevole di essere stato fin troppo buono nel volere inserire la sua perfomarce durante Vucciria. Dal mio punto di vista, e degli amici musicisti che erano con me, lei ha stonato più di una volta non dimostrando capacità canore nè interpretative quale lei lascia intendere nel suo autocelebrativo sito. E ancora. Accuso Giovanni Callea di essere recidivo.Uno spettacolo quale quello di tre anni fa allo Spasimo presentatava già testi recitativi di dubbio valore poetico, a detta di un amico mio, noto scrittore palermitano, di cui non cito pubblicamente il nome per rispetto della comunicazione fatta in confidenza. Il suo commento: “I testi recitativi fanno letteralmente… se non fosse per l’attore bravissimo che li recita sarebbe una cosa inascoltabile”. Le canzoni carine, nonostante la voce non le sorreggesse adeguatamente, hanno ricevuto luce dalla musica del maestro Maurizio Curcio. Il concerto ha mostrato molte sbavature che il pubblico non ha colto ma alcuni amici musicisti hanno saputo evidenziare. Insomma accuso pubblicamnete Giovanni Callea di avere concesso lo Spasimo per un concerto non all’altezza dello spazio ad una artista che dovrebbe essere molto grata di avere tolto spazio a cantanti palermitani, più sconosciuti e più modesti, ma di maggiore talento. E inoltre accuso Giovanni Callea di non essere stato sveglio nel percepire la persona che aveva davanti.
@All’amico Tommaso vorrei fare notare che Beppe Grillo non è un qualunquista in quanto denuncia facendo i nomi e raccontando i fatti: il contrario del qualunquismo, per l’appunto, che fa di tutta l’erba un fascio. Prima di mandare affanculo qualcuno occore essere informati, se no, come dice Travaglio, si fanno opinioni e non informazione. Giovanni non è un ammistratore ma un un cittadino indipendente, un operatore culturale che ha dialogato con le amministrazione in carica, prima con Orlando e dopo con Cammarata. Lo puoi fare anche tu se sei capace. Proponiti. Aspettiamo le tue idee per la città. A me personalmente, di estrema sinistra, piacevano molto alcune iniziative di Orlando, amavo i Cantieri culturali ecc. Non condivido questa Amministrazione per moltissime cose ma devo riconoscere che le estati musicali, grazie a Giovanni (questo è simpaticamente il suo torto: avere dato lustro a qualcuno che poi…) hanno avuto grande valore culturale! Non credo che i quartieri si siano valorizzati più di tanto ma forse qualcosa l’hanno ricevuta. In ogni caso almeno ci prova e non resta lì a criticare solamente.
@Per angela. Condivido quanto scrivi. Ti sposerei!
@Per Enzo. M..chia rivugghiu! Ti ho beccato: che ci fai qui? Torna al lavoro! Dimmi la verità: glielo hai scritto tu il programma a Cammarata? Perchè sembra ciò che vogliamo noi. A leggere il programma di Cammarata siamo a posto.Ok!Ragazzi facciamo così: impariamolo a memoria questo programma e alla fine dei quattro anni per ogni proposta scritta non mantenuta organizzaziamo un V day al circolo del tennis dove lavora quando non è in vacanza al palazzo delle Aquile. Dai, ragazzi informiamoci per non farci prendere per il culo. Entriamo nel forum e facciamo crescere la cittadinanza attiva. Se non sappiamo cosa succede è meglio tacere. Diego facci sognare ancora!E cantaci tu o kals art!L’anno prossimo salta sul carro di nuovo.
Voglio vederti saltare!
Palermo è una città in cui la bellezza assoluta e la miseria più nera camminano a braccetto anzi si specchiano l’una nell’altra. Condivido le preoccupazioni dell’autore dell’articolo quando sente in ogni angolo della città gli echi di una violenza pronta ad esplodere e annusa le fetide esalazioni di un degrado ormai evidente e difficilmente reversibile. Purtroppo le nostre regole di vita sono l’adattamento, l’improvvisazione, lo sfruttamento delle risorse esistenti all’interno di un circolo vizioso che prima o poi è destinato ad esaurirsi. La logica del clan, che in noi è stratificata da secoli, la esportiamo dovunque: nel lavoro , in politica, persino nella comunicazione e questo certo non aiuta a creare e a nutrirsi di cultura. Fare cultura non è certo favorire l’intrattenimento in una calda sera d’estate, ma come dice giustamente Davide, è seminare qualcosa, avere un progetto di ampio respiro e consentire alla gente e alle idee di crescere e proliferare. Ma visto anche il clima generale che si respira in quella Italia, che ormai possiamo definire ormai una repubblichetta virtual – televisiva, sono molto sconfortato.
Almeno enzo76 legge? Guarda geggè che era una citazione della bibbia, ed anche piuttosto risaputa, non era mica Amartya Sean…
La riflessione di Davide spalanca una ferita aperta. Ma prima di parlarne dobbiamo metterci d’accordo: cosa è cultura? Brecht al Borgo? Lo zio Tatuccio sul lapino? La mostra di grissini del Settecento? Perchè se non si raggiunge, non dico l’uniformità, ma una certa contiguità nell’individuazione del concetto… Bè, ognuno mostrerà i suoi manufatti sostenendo che sono gli unici very cultural. E sono d’accordissimo con Giovanni Callea. Troppi stanno lì nel nido a pigolare. E poi si scopre che volevano solo mangiare il vermicello offerto dal becco premuroso del Comune-mamma.
@callea
ci eravamo lasciati male l’ultima volta che ci siamo scritti su questo blog,ti avevo chiesto cortesemente di non giocare
sulla vita dei musicisti e di non tradire
la loro buona fede.Caro Callea secondo me nella mia umile prospettiva di musicista nella travagliata vicenda di kalsart hai tradito questo principio e hai giocato “sporco”con la numerosa
platea di artisti locali che ti hanno dato credito ancora una volta.
Ti dico come la penso.Dopo le elezioni
quando ti e’ stato detto che potevi disporre di pochi soldi e per questo hai pensato di puntare su noi .Con le parole gonfie di inesistenti prospettive ci hai offerto quello che secondo te e’una vetrina prestigiosa in cambio delle solite “briciole”.Noi ti abbiamo creduto.Temendo di dimenticare qualcuno ci hai impegnati tutti quanti.Una scelta leggittima che ti rafforzava agli occhi di un’amministrazione in vacanza e latitante.Il primo errore che ti contestiamo e’ questo:hai usato strumentalmente i musicisti locali per fare pressioni sui tuoi referenti.Ma noi musicisti non abbiamo bisogno delle briciole di kalsart e credimi che la maggior parte di noi non e’ nemmeno incavolata per le note vicende discusse in questo blog.Eravamo consapevoli e lo siamo ancora che una data dentro il festival non ci avrebbe cambiato la vita.E infatti nella discussione in corso non vedo ombra di musicisti che secondo le tue valutazioni sarebbero la parte lesa.Piuttosto ti chiedo:come mai hai preso con noi impegni esclusivamente verbali e non contrattuali come hai fatto con artisti internazionali come gli Incognito?come mai non hai contrattualizzato l’impegno?avremmo almeno potuto rivalerci.Ma nella tua mancanza di rispetto nei nostri confronti ci hai trattato come quelli che si accontentano di un “mi dispiace”e di una pacca sulle spalle.
Ma la cosa grave e’ che ci continui ad utilizzare per presunte forme di protesta.Protestare contro chi?il Sindaco?un assessore?un funzionario?facci i nomi Callea perche’questi ancora tu non li hai fatti.Cosa temi?Chi ti ha garantito di andare avanti con una pacca sulle spalle e poi ti ha dato un calcio nel cu..?tu c’e’lo devi dire.Altrimenti possiamo pensare che come si dice a palermo ti sei “allargato” a nostre spese.
Io spero che i miei colleghi non ti vengano dietro in questo uso strumentale della protesta.Ti ripeto che a non fare una data non ci abbiamo rimesso nulla ma dire in giro che il mondo della musica locale e’ in crisi per questo e’ una falsità utile soltanto per i tuoi fini.Quali sono i tuoi fini verranno fuori nei prossimi giorni,ne siamo certi.Mi aspetto un nuovo coniglio nel cilindo di Callea.Io nella protesta non ti seguirò e spero che non lo facciano neanche i miei amici musicisti preferisco prendere la mia chitarra e suonare una canzone.peppino
La cultura non è di destra nè di sinistra? E’ un arma contro il potere? Questa considerazione di Davide, e di chi ci va appresso, mi pare alquanto banale. Non è vero che la cultura sia di per sè contro il potere! Questo nelle aspirazioni romantiche e aristocratiche degli spiriti eletti! Non esiste uno spazio liberato dal potere in cui la cultura agisca come una dimensione separata. La cultura è inestricabilmente connessa col potere. Foucault ce lo ha insegnato e non si può più tornare indietro verso concezioni ingeneue, aristocratiche, romantiche della cultura. Il problema è semmai capire con quale tipo di potere la cultura si mescoli e diventi organica. Se col potere che, dall’alto, corrompe e impone gli interessi delle multinazionali, della teconocrazia, della estrema burocratizzazione della vita, (degenerazione e degradazione della cultura borghese, presente sia a destra che in una certa sinistra) o se la cultura, piuttosto, sia organica al contropotere (ma sempre potere è) che dal basso intende ricostruire una collettività. Il potere della cultura è produrre conservazione di interessi oligarchici e corporativi (destra e spesso anche la sinistra) oppure produrre comunità? Esiste un potere della cultura che è asservita ai poteri forti e un altro che libera dal basso la creatività e l’intelligenza colletiva! Esiste un potere della cultura che si burocratizza e si separa dai bisogni e dalle domande della collettività e un altro potere che diventa organico e si diffonde a rete come un virus portatore sano di democrazia dentro quella collettività. La prima è la cultura di destra (di cui fa parte spesso anche una certa sinistra) la seconda è una cultura radicalemente democratica, la cultura come motore della democrazia in azione! La cultura è capacità simbolica di produrre comunità: non è tanto sapere le cose ma sapere come metterle in relazione, sapere come potere costruire,ad esempio, una città differente. La democrazia, quella vera, quella dal basso, ponendosi come eliminazione della separazione fra classe dominante o dirigente, e classi dominate e subalterne, e chiamando tutti ALLA PRODUZIONE DELLA VITA COMUNE, sia pul piano economico, che su quello civile e politico, cerca di eliminare la barriera tra teoria e prassi, tra cultura e lavoro. La cultura non è più solo fare filosofia,teatro o musica, la cultura è anche il lavoro del fabbro e del falegname che produce valori d’uso per la colettività. La cultura diventa lavoro intellettuale e il lavoro cultura materiale! La cultura non è una dimensione o un circuito separato di artisti da schedare e lanciare. La cultura è la produzione del comune: in questo senso essa è lavoro e potere insieme, l’anima di un nuovo fare collettivo!
Rosaria,cioè vogliamo negare la simpatia di rosalio verso l’attuale amministrazione?
Non c”e niente di male
@Per Angela…che tristezza parlare male di una spendida e sensibile artista come Lucina Lanzara,,,l’invidia è una brutta bestia…
@Davide
Se tu avessi letto bene avresti letto che io non mi sarei permessa di dire ciò che penso ad un artista, soprattutto perchè capisco che sono creature sensibili e possono ferirsi facilmente. Di solito sono molto compassionevole. Ma in questo caso la sensibile e splendida persona di cui parli non ha dimostrato questa sensibilità nei confronti di un altra persona. Dobbiamo imparare che quello che facciamo ritorna sempre indietro! E questo vale per tutti! Se tu sei scorretto riceverai scorrettezze, se sei ambiguo sarai sepolto dall’amibiguità, se tiri colpi bassi non puoi fare la vittima quando li ricevi. Non posso essere invidiosa di un artista che non mi piace. Al limite (ma guardando nel mio cuore non mi pare di trovare quella brutta bestia che è l’invidia: sono d’accordo con te!)potrei esserlo di cantanti come Jerusa Barros o Etta Scollo, Rita Botto, della cantante del mio gruppo Giuliana Diliberto, voci di cui ammiro, tecnica, espressività, interpretazione che emozionano e mi riempiono il cuore. Ripeto, non mi sarei permessa di dire che si tratta di una voce che stona (soltanto la mia opinione) ma non sopporto le insinuazioni e le scorrettezze umane nei confronti di chicchessia. Se vogliamo che gli altri ci rispettino rispettiamo gli altri Partiamo sempre da noi stessi!
………..e spero di andare sul Blob di Enzo 76. 😉
@Tommaso
il Blob non è di Enzo 76! Forse è difficile capire questa cosa! me ne rendo conto. Ci vuole uno sforzo cognitivo. Siamo abituati, ci hanno abituato, a credere che ci sia sempre qualcuno che gestisce il potere sugli altri e non riusciamo a vedere e a vivere la partecipazione comune, il fare società insieme!(A proposito di munnizza: c’è un battaglia in corso contro l’inceneritore a bellolampo e per una gestione differente dei rifiuti. Il 22 c’è una grande manifestazione: partecipa!) Il Blog è un esperimento ed esperienza di intelligenza collettiva! Ciascuno di noi, in BASE AL CONTESTO DOVE VIVE E OPERA CERCA DI APRIRE SENTIERI E PROPORRE IPOTESI DI LAVORO. IL BLOG è ANCHE MIO E TUO!
Sembra che stia sorgendo confusione tra causa ed effetto.
Kals’art non si farà per l’insipienza del comune di Palermo, che non ha compiuto i passi necessari alla sua attuazione: non credo che ciò sia imputabile a Giovanni Callea, che penso abbia lavorato per preparare il programma.
La figura dell’operatore culturale è presente ovunque ci siano degli spettacoli, a qualsiasi livello.
Nel caso di eventi finanziati con denaro pubblico qualsiasi amministrazione affida a un operatore culturale l’attuazione dell’evento che intende sia realizzato.
A Palermo quest’anno è mancata a quanto pare l’intenzione di fare Kals’art da parte del Comune.
Ognuno di questa non volontà dimostrata dal Comune può dare l’interpretazione che crede, ma confondere gli ambiti di competenza e le responsabilità della cancellazione di Kals’art tra il committente (o fino a poco tempo fa presunto tale, ossia il comune di Palermo) e l’incaricato della realizzazione dell’evento (Giovanni Callea) non mi pare abbia una logica.
@ Davide
Grazie!!!
@ Callea
l’ho ringraziato pubblicamente in due dei miei dischi per la fiducia. Lo stimo per la tenacia e la perseveranza, per le idee, per la presenza, per la voce e la faccia che ci ha offerto come artisti palermitani di fronte ad un Comune-pungball; perchè avrà i suoi fini, le sue storie, come ciascuno di noi, ma alla fine è ancora in ballo. Mi scuso con Giovanni per aver citato e riportato impropriamente un suo pensiero.
@Angela
rispetto il tuo parere. Non è detto che io debba piacere per forza o che debba essere per forza stimata ANCHE SE IL GRADIMENTO DEL PUBBLICO è IL MIO OBIETTIVO PRIMARIO. Sto cercando la mia strada e sono i commenti come i tuoi che mi AIUTANO a cercare la giusta via. Vucciria: sul mio sito c’è il video integrale. Non credo che si trattasse esattamente di stonature, bensi di mancanza di precisione. Non fu possibile coi Lautari fare una prova e dopo 10 gg.. Verissimo. Me ne dispiacqui enormemente. Per quanto riguarda i testi del De Mare sono volutamente naif o semplicemente “banali”, perchè la storia raccontata sia alla portata di tutti, anche dei bambini. Che sono il mio più affezionato pubblico!
@ Callea.
…….e complimenti su come “parlano” bene di tè, gli artisti su questo Blog.
Forza con quel bisturi, OPERA, opera giovanni, ma attento…. quel che tu ritieni essere FRATTAGLIE, potrebbero essere ORGANI VITALI.
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@ “i ruffiani” che non perdono l’occasione di scrivere “sono d’accordo con tè” (poi ve ne dà un pezzo, vedrete).
Da “il giorno della civetta” : Ci sono UOMINI, MEZZI UOMINI, OMINICCHI, QUA’QUA’RA’QUA’ e….RUFFIANI.
……..Gli uomini, si contano sulla punta delle dita, i mezzi uomini sono già qualcuno in più ma devono sudare ancora, gli ominicchi, si muovono cercando di darsi da fare ma sono poca cosa, POI….ci sono i Quàquàràquà, un vero esercito che starnazza, ed inFINE, ..i RUFFIANI,.. LA VERA PESTE DI QUESTA SOCIETA’.
@ Massimo.
Non parlavo del BLOG, ma proprio del “Blob” idea geniale di Enzo che racchiude le frasi più “signifiative”(?) di questo POST. 😉
non so se ti riferivi a me… Avevo dimenticato di dire che il mio primo post era una provocazione (RACCOLTA!) e che la frase “u pisce fiate ra testa” non era assolitamente rivolta a Callea come forse sembrava, bensi alla Regione.
Domanda per Rosalio, piccola curiosità! sfogliando il blog (oggi non ho proprio un c…o da fare e sono di malumore) ho visto una cosa. Perchè hai scritto l’altro giorno che il concerto dei Verdena rientrava nel circuito di Kals art, cosa palesemente falsa? Era una tua interpretazione o qualcuno te lo avevo comunicato? Chi ti ha fatto scrivere questa inesattezza?
In un blog di informazione si scrive che un concerto rientra nel circuito di Kals art quando questo circuito già non esisteva più! Già in precedenza scrivevi, sicuro di te, mi pare a Peppino, che non ti risultava che non si sarebbe fatto! E poi hai scritto che c’era un circuito di Kals art che nessuno di noi ha visto. Non eri ancora informato quando lo hai scritto? Spiegami per favore! Forse il concerto si doveva fare comunque per accordi presi col gruppo (non so se fosse presente nell’originario progetto) e si è dovuto mettere un biglietto 12 euro. Ma non dovevi scrivere che era kals art,no?! Al Kals art, mi pare, non ci sono mai stati biglietti così costosi Saranno piccoli dettagli, ma i dettagli hanno, a volte, la loro importanza!
Abbiamo sete di chiarezza!
Rosalio simpatizza per l’attuale amministrazione…e per l’attuale opposizione!
Massimo a me risulta ciò che ho scritto. Ambasciator non porta pena.
Tommaso sei grandioso! 😀
Certo, fare un blog a Palermo non è facile e chiederci se Rosalio sia allineato o meno, reputo sia uno sterile esercizio linguistico.
Non si può tuttavia, sottacere il fatto che il disastro palermitano sia oggettivamente notevole da dove lo vediamo vediamo. Finite le elezioni(???) il silenzio (come se lo status quo antecedente le elezioni fosse soddisfacente e la riconferma dell’attuale amministrazione quasi un fatto scontato).
La politica, quella con la “p” minuscola, purtroppo c’entra sempre. Ed è la politica gretta, miope, che vive di “ruffiani” – riprestami il termine Tommaso – che nel momento del bisogno non lesina di levare fondi ad attività assistenziali e culturali – tanto chi se ne accorge, ignoranti come sono!!- per improbabili ed estemporanee iniziative tipo passaggi sopraelevati in viale Regione Siciliana del “grande architetto francese” – i “piccoli architetti palermitani” a tal proposito ringraziano: perché non un concorso di idee, ammesso il fatto che non andasse bene un semplice, stupido e banale ponticello?
In totale: i soldi ci sono per darli ai francesi a far vedere fuori che siamo europei, quattro soldi per i poveri locali – sia Kals’art o qualsiasi altra iniziativa culturale – manco a parlarne, anzi se mancano gli sghè i primi a tagliarli sono loro.
Meno male che c’è Zamparini e possiamo dire di avere il Palermo in Uefa: sarà, ma onestamente rimpiango i tempi in B del Palermo e la cultura locale in Champions…
Spero di essere di supporto a Tommaso, invitandolo a non scomodare inopportunamente Grillo per quanto di moda; definizione trovata in internet senza particolare sforzo: “L’operatore culturale è un professionista che, in possesso di preparazione teorica e pratica multidisciplinare, realizza interventi di tipo gestionale, programmatorio, organizzativo e di servizio, per conto proprioe/o per enti pubblici e privati. Effettua l’analisi del contesto culturale in cui deve operare al fine di individuare i bisogni culturali e di spettacolo, nonché le necessità di carattere organizzativo e gestionale da tradurre in progetti operativi. Organizza e gestisce le risorse materiali di cui dispone, le persone con cui interagisce e le numerose, a volte imprevedibili, variabili materiali e personali dettate dalla situazione culturale in cui opera. E’ in grado di lavorare individualmente e in équipe, e di valutare i risultati del proprio operato e dei servizi per iquali lavora. Trova collocazione in enti ed istituzioni pubbliche e private, nell’ambito del management pubblico e privato, della cultura e dello spettacolo, e nel mercato dei servizi integrati ed integrativi dei servizi culturali, della musica, del teatro e dello spettacolo in genere.”
Per il resto sarebbe curioso conoscere le ragioni del tuo rancore nei miei confronti, o forse è la solita storia…
@peppino, è la seconda volta che mi metti in bocca parole che non ho mai detto, e presupponi propositi che non ho. Comincio a temere che tu sia veramente in buona fede. Se ti riferisci all’incontro prossimo con i musicisti si tratta semplicemente di un gesto di cortesia e civiltà, visto che direttamente e indirettamente sono quattro mesi che lavoriamo ad un progetto comune e ci siamo sentiti con tutti solo telefonicamente, ho ritenuto nel chiudere la vicenda di farlo guardando in faccia le persone. Avrei potuto mandare una mail e fare un SMS visto che le responsabilità sono evidentemente imputabili al bilancio, se non l’ho fatto ma ho optato per una riunione è perchè non ritengo basti una “pacca sulla spalla”. Vuoi i nomi? sono quelli dei componenti il consigli comunale. Le cause del ritardo, ne so quanto puoi saperne tu leggendo i giornali.
Secondo me devi farti una chiacchierata con il leader del tuo gruppo, perchè sia nella prima, che nella seconda occasione io ho opzionato una data, non ho dato conferme ho detto di considerarvi impegnati provvisoriamente in attesa del bilancio. La scelta di coinvolgere gli artisti del territorio non è legata a problemi economici. E te lo dimostro l’anno scorso con un budget ristretto ho orgniazzato 15 concerti allo Spasimo, avrei potuto fare lo stesso quest’anno. Invece quest’anno il progetto ne prevedeva oltre 100 con circa 300 musicisti coinvolti con un budget di poco superiore a quello dell’anno scorso. Per me era solo lavoro in più, peraltro con una celta artistica in controtendenza rispetto a quella di Kals’art che tradizionalemtne ospita soprattuto artisti di fuori. Ma c’era un ragionamento legato a fare diventare kals’art oltre che il festival nella città il festival della città. Gli impegni con gli artisti di fuori hanno la priorità e vanno rispettati a qualunque costo perchè Kals’art ha anche l’ambiizone id essere un intervento di marketing territoriale e l’immagine della Città va difesa a qualunque costo inoltre: con un artista nazionale o internazionale o firmi un contratto di impengo o impegna le date altrove; giusto per darti un parametro Khaled fissato inizialmente il 3 agosto non aveva più date libere fino a fine settembre. 2. se vieni meno ad un impengo firmato fai una brutta figura che si ripercuote sia nella possibilità di lavorare con lui in futuro sia nel rapporto complessivo con l’ambiente musicale, gira facilmente la voce che sei poco affidabile e questo inevitabilmente pregiudica di fatto la progettualità futura.
Spero lunedì tu venga e decida di farti riconoscere.
@massimo, non per difendere toni siino ma effettivamente è uscito sui giornali che il concerto dei Verdena era innaugurazione kals’art. Ovviamente non lo era, ma questo è il comunicato che un po’ irresponsabilmente ha messo in giro l’organizzatore, immagino, spero, sia stato redarguito dal Comune, sono infatti piuttosto certo che abbia agito senza un’autorizzazione. Un programma, anzi ben due effettivamente c’erano, credo di avere rassicurato io stesso toni in proposito ma nessuno poteva prevedere che sarebbe saltato due volte, altrimenti io per primo avrei fatto le vacanze invece di passare tutto agosto a fissare concerti e poi disdirli. Per la cronaca, le rassicurazione che io ho ricevuto erano molto magigori di quelle che ho dato, quindi che saltasse tutto era piuttosto imprevedibile un po’ per tutti.
@Werner
Io non ho mai chiesto a Rosalio se era di destra o di sinistra.
Non so come mai mi abbia risposto così
Volevo solo dei chiarimenti che mi ha dato Giovanni nel suo ultimo post.
rosalio spero sia sempre amico dell’amministrazione e amico dell’opposizione…. questo per poter fare un vero dibattito democratico e senza privilegiare una fazione… questo deve fare un’organo di stampa democratico che ha l’ambizione di essere di pubblico dominio….
Massimo, mi riferisco al tuo post sulla cultura di destra e di sinistra. Molto interessante, davvero. E magnificamente scritto. Contiene un punto di vista “ideale” bello e condivisibile, sulla cultura come condivisione e partecipazione “dal basso”. Solo che… io non sono affatto d’accordo che questo sia un concetto -come tu dai per scontato- di sinistra. Ma chi l’ha detto? Questo è quello che forse vuol far credere una certa classe intellettuale. Che il “sogno” di una società più giusta, più democratica, più colta e con meno sperequazioni, sia il sogno della sinistra, contro una destra reazionaria, retrograda e portatrice, insana, di interessi di parte. Mi vien da dire, in dialetto: ma unni???
Ma in quali applicazioni storiche e politiche delle sinistra (intesa come comunismo nel senso classico, o “peggiore”, cioè dittatoriale, del termine, ma anche come social-democrazia) si è verificato tutto quello che tu attribuisci alla “cultura di sinistra”?
La sinistra “che sbaglia” tu la definisci “certa sinistra”, sostanzialmente apparentandola alla destra. Devo forse ricordare a me stesso che per certa sinistra, da Marx in avanti, la cultura serviva a indottrinare le masse per arrivare alla rivoluzione del proletariato? O devo forse ricordare che il padre del comunismo in Italia diceva che occorreva occupare con propri uomini tutti i gangli vitali di una società, in primis quelli dove si “fa” cultura, perchè è lì che si genera consenso e col consenso si arriva al potere?
Direi che di certe “autoattribuzioni” intellettuali della sinistra non se ne può più, soprattutto dopo le tragiche smentite della storia.
Il tuo ideale lo condivido anch’io, anch’io sogno una cultura collettiva, che non sia elitaria o -peggio- asservita agli interessi oligarchici della multinazionale di turno. Ma non è di sinistra e non è di destra.
Massimo la prima parte del commento non era rivolta a te.
@ givanni callea.
Mhe, dimhiahe, mh, nn, bodhho ghhmonhhene.
Nhnh hh ghhddo, hghe ghimhi dhu hhh ghommehdo hghe hh dhmahiho.
B L O B – K U L T U R A – P A L E R M O
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Non sarai tu a ragionare per schemi e pregiudizio?
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Accuso Giovanni Callea di essere recidivo.
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E inoltre accuso Giovanni Callea di non essere stato sveglio nel percepire la persona che aveva davanti.
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Aspettiamo le tue idee per la città.
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Dimmi la verità: glielo hai scritto tu il programma a Cammarata? Perchè sembra ciò che vogliamo noi.
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Palermo è una città in cui la bellezza assoluta e la miseria più nera camminano a braccetto anzi si specchiano l’una nell’altra.
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Almeno enzo76 legge?
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E sono d’accordissimo con Giovanni Callea.
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ti avevo chiesto cortesemente di non giocare sulla vita dei musicisti e di non tradire la loro buona fede.
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come mai hai preso con noi impegni esclusivamente verbali e non contrattuali come hai fatto con artisti internazionali come gli Incognito?
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Non esiste uno spazio liberato dal potere in cui la cultura agisca come una dimensione separata.
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che tristezza parlare male di una spendida e sensibile artista come Lucina Lanzara,,,l’invidia è una brutta bestia…
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Me ne dispiacqui enormemente.
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Di solito sono molto compassionevole.
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Ci vuole uno sforzo cognitivo.
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Il Blog è un esperimento ed esperienza di intelligenza collettiva!
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Sembra che stia sorgendo confusione tra causa ed effetto.
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IL BLOG è ANCHE MIO E TUO!
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e complimenti su come “parlano” bene di tè, gli artisti su questo Blog.
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Che sono il mio più affezionato pubblico!
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Domanda per Rosalio, piccola curiosità!
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La cultura non è di destra nè di sinistra?
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Se tu avessi letto bene avresti letto che io non mi sarei permessa di dire ciò che penso ad un artista
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Chi ti ha garantito di andare avanti con una pacca sulle spalle e poi ti ha dato un calcio nel cu..? tu c’e’lo devi dire.
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La cultura è la produzione del comune:
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La prima è la cultura di destra (di cui fa parte spesso anche una certa sinistra)
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Ci sono UOMINI, MEZZI UOMINI, OMINICCHI, QUA’QUA’RA’QUA’ e….RUFFIANI.
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Trova collocazione in enti ed istituzioni pubbliche e private, nell’ambito del management pubblico e privato, della cultura e dello spettacolo
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non so se ti riferivi a me…
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Comincio a temere che tu sia veramente in buona fede.
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Forse il concerto si doveva fare comunque per accordi presi col gruppo.
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Certo, fare un blog a Palermo non è facile
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B L O B – K U L T U R A – P A L E R M O
…e questo si lamenta con quello…
…e quello rilancia e quello ribatte…
oh, ma forse non vi siete accorti che il post di Davide parla di ben altro, e cioé che Palermo sta male, e SERVE un intervento urgente che Davide inquadra in un intervento culturale…
le istituzioni hanno soldi che spendono malissimo.
@rosalio: trovo disdicevole quando, anche con la faccetta, c’è scritto che “rosalio simpatizza per l’attuale amministrazione”… ma non era il Siino a simpatizzare, rimanendo il blog (insieme di autori) in un necessario a parte?… spero in una disattenzione, sarebbe sennò una caduta di stile piuttosto bassa…
Un ultimo punto. Il grido di allarme, picciotti, viene da mr Enia, uno che in Italia e all’estero “scricchia le balate”, e che da Palermo (i termini professionali) non ha ricevuto nulla. Onore ad un grande uomo, oltre che grandde artista. Sono i tipi come lui che i fanno sentire orgoglioso di essere palermitano. Vai Davide, siamo con te!
@Bas
Il dialogo culturale tra diverse forme ed espressioni di pensiero non può che arricchire reciprocamente gli interlocutori!
Abbiamo avuto uno Stato e una economia che sono riusciti ad assommare (nella prima repubblica e nella seconda) in maniera mostruosa i più gravi difetti del capitalismo moribondo e del colletivismo che avrebbe dovuto soppiantarlo (quello che si chiama socialismo reale! Quello di Berlusconi, dice scherzosamente Grillo. “I veri comunisti sono loro: usano lo stato per salvare le aziende e prendono i soldi da noi per fare impresa!) Il capitalismo è soravvissuto abbarbicato all Stato succhiandobe le linfe vitali, il collettivismo socialista craxiano, berlusconiano, ma anche diessino, ha allungato ovunque i suoi tenatacoli, in mostrusa simbiosi con le imprese private. Il risultato è che siamo davanti (D’alema va pranzo con dell’Utri e si mette d’accordo!) ad una medesima forma di fascismo post moderno che non ha bisogno di usare la violenza per reprimere il dissenso in quanto persuade al consenso producendo individui disinformati, qualunquisti e appassionati di reality. Il vero comunismo, nel senso negativo del termine, è quello di D’alema e Berlusconi insieme che sono d’accordo nel sostenere la Telecom, o chi usa lo Stato per favorire la riproduzione di interessi privati perversi separati dalla bene della collettività! Una sinergia, la famosa strategia delle scatole cinesi, che trova il modo di fare sopravvivere interessi, grazie alla politica trasversale (del centro destra sinistra, come lo chiamo io,) e trasforma in parassitismo l’iniziativa privata da un lato, e dall’altro spepera e distrugge i beni della comunità e dello stato! Siamo d’accordo su questo?
Sarebbe troppo lungo e noioso iniziare una discussione che mostri taluni luoghi comuni presenti in alcune tue affermazioni riguardo il comunismo. Quello che mi preme sottolineare è che oramai non si parla più di comunismo che deve conquistare il potere, (e poi diventa un regime!) ma, da Foucault, Deleuze e Negri in poi, di un agire comunitario diffuso, di intelligenza collettiva immanente, di un contropotere collettivo che che si libera nella bellezza e nella gioia della differenza e nella pluralità delle forme dell’agire sociale, di fare comunità orizzontale, di democrazia in azione. Grazie alla rete, ai movimenti, è cresciuta la capacità di connettersi direttamente e di baipassare le vecchie forme di rappresentanza partitica! Allora vediamo di trovare una accordo. Non confondiamoci con i termini, badiamo alla sostanza. Esiste un potere che si separa dall’intelligenza collettiva e trasversalemente va da DAlema che dialoga con dell’Utri. (E’ inutile citare gli inciuci e i giochi sporchi che bellissimi libri di inchiesta ci raccontano ogni giorno si Italiopoli. Mentre noi litighiamo su destra e sinistra Berlusconi e D’Alema sono molto più vicino di noi che stupidamente ci aggrediamo!).Esiste, dunque, un potere che usa la cultura per separararsi dall’intelligenza collettiva dominandola dentro le vecchie forme di rappresentanza partitica con i suoi giornalisti asserviti (e tutti i servi mercanti come li chiama Werner) ed esiste un potere della cultura che sfugge a quel dominio e, da ogni dove, libera la propria creatività e intelligenza, una intelligenza organica (non mi toccate Gramsci almeno!) che diventa immanente al processo di costruzione della comunità! Credo sia un approccio che nasca da un evoluzione critica della sinistra extraparlamentare che ha rivisto errori e limiti del proprio agire politico, ma non importa: tutti sono ben accetti dentro il movimento dei movimenti, anche gli intellettuli onesti di destra. Oggi, grazie alla rete, è possibile dare vita a nuove forme di cittadinanza attiva che inneschino una sinergia differente tra pubblico e privato! La riappropriazione collettiva dei mezzi di produzione del sapere e dell’informazione: diventiamo tutti operatori culturali produttori di comunità! L’intelligenza che diventa una proprietà sociale comune (Rileggiamo in chiave nuova Marx prima di citarlo senza cognizione di causa. I capitalisti lo hanno studiato e hanno capito come fare per impedire la nascita questa intelligenza comune),l’intelligenza collettiva che diventa strategia che produce drettamente, attraverso lo scambio di affetti, desideri, idee, progetti, democrazia, comunità e comunicazione!
Esiste un forum in cui stiamo cercando di ricucire i mille aspetti di questa intelligenza. Partecipa insieme a noi. E’ nel cammino che le differenze si incontrano, non solo nelle dicusssioni!
@ massimo…. bravo.
partecipate al forum partecipate e contribuite ad un sogno collettivo comune , e -citando N. Bourriaud – P. Falcone- creiamo questo “social surrealism” che, attraveso la rete, al forum, ci propone a noi tuti di confrontarci e costruire idee concrete… per un futuro possibile…
@ algoritmo
scusa hi ragione ma dissento sul “palermo non ha dato nulla ad enia”…. io ho conosciuto Enia a Palermo, ho visto le sue performance a Palermo in quel laboratorio geniale chiamato Teatro Garibaldi diretto da Matteo Bavera… che di coraggio ne ha da vendere, e come tutti quelli che fanno è chiacchierato (e non vorrei entrare nello specifico) ma da lustro alla cultura a Palermo e nel mondo….
He read slowly your sentences and cried in a whisper at some image, at some vision; he cried out twice, a cry that was no more than a breath: The horror! The horror!
Algoritmo allora te lo scrivo diversamente. Rosalio non simpatizza particolarmente per l’attuale amministrazione…né per l’attuale opposizione! Così va meglio?
Il POR SICILIA 2007-2013 prevede 6.540 milioni di Euro !
In questa cifra, oltre ai fondi europei, è compreso anche il cofinanziamento dello Stato e della Regione Sicilia.
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ASSE:
VALORIZZAZIONE IDENTITA’ CULTURALI E PAESAGGISTICHE E AZIONI PER MIGLIORARE LA ATTRATIVA TURISTICA:
22,5% delle risorse
(1.471 milioni di Euro) !
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OBIETTIVO SPECIFICO 3.1: Valorizzare i beni e le attività culturali per aumentare l’attrattività dei territori, per rafforzare la coesione sociale e migliorare la qualità della vita dei residenti.
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OBIETTIVO SPECIFICO 3.2: Rafforzare la rete ecologica siciliana, favorendo la messa a sistema e la promozione delle aree ad alta naturalità e conservando la bio-diversità in un’ottica di sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo.
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OBIETTIVO SPECIFICO 3.3: Rafforzare la competitività del sistema turistico siciliano attraverso l’ampliamento, la riqualificazione e la diversificazione dell’offerta turistica ed il potenziamento di investimenti produttivi delle filiere turistiche.
enzo 76, ma tu tutte queste cose come le sai?
scusate l’ignoranza e scusate se mi intrometto così…
ma visto che si parlava del kals’art ora guardavo il calendario sul myspace,quel calendario verrà cancellato completamente oppure quello rimane ma è stato cancellato qll precendente?
beh grazie in anticipo x la risposta e scusatemi ancora ma non ci ho capito + niente!
carlo d.,
risposta: “internet”!
(Cerco, leggo, scopro, mi sorprendo, ordino, affiggo tanti post-it nella mia mente).
—
c’è chi con un coltello uccide,
chi si uccide,
c’è chi cerca di costruire una zattera per se e per gli altri due di prima !
A me è toccato far parte della 3 categoria ! (destino? karma? sorte? illusione?…)
—
Le informazioni su internet sono tante !
Il problema è come fare veicolare le giuste informazioni per quel gruppo A di persone e quelle altre giuste informazioni per il gruppo B di persone.
Gruppi diversi di individui (per obiettivi e specificità) necessitano di informazioni diversificate.
Questo è – a mio modo di vedere – il problema principale dell’enorme flusso di informazioni su internet.
—
Accanto a questo c’è il problema, anch’esso cruciale, della
“costruzione delle coesione”.
Giuste informazioni per un gruppo ben preciso di persone possono essere in grado di generare alti livelli di COESIONE e AGGREGAZIONE per lavorare ad OBIETTIVI STRATEGICI COMUNI.
—
L’ASSE del P.O.R. SICILIA “VALORIZZAZIONE IDENTITA’ CULTURALI E PAESAGGISTICHE E AZIONI PER MIGLIORARE LA ATTRATIVA TURISTICA” (22,5% delle risorse totali del POR) con i suoi 1.471 milioni di Euro per l’intera Sicilia (da spendersi dal 2008 al 2013), puo’ rappresentare un “forte stimolo” per cominciare a ideare-abozzare-creare proposte e programmi a corto e medio termine per le “reti” degli operatori culturali ( a 360° ) e per le “reti” degli addetti al marketing territoriale “cultural oriented” presenti nella nostra isola.
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Inoltre…
L’ASSE del POR 2007-2013 denominato “Sviluppo urbano sostenibile” prevede:
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OBIETTIVO SPECIFICO 6.2: Creare nuove centralità e valorizzare le trasformazioni in atto, realizzando nuovi poli di sviluppo e servizio di rilevanza sovra-locale.
–
OBIETTIVO OPERATIVO 6.2.1: Realizzare interventi di rinnovamento urbano per l’insediamento di poli di sviluppo e servizi.
Specificamente ecco alcuni punti di intervento previsti:
_ interventi di riqualificazione urbana integrata per l’insediamento e/o la valorizzazione di centri di servizi (per le imprese, sociali, culturali, sportivi, sociosanitari, la prima infanzia, ecc.) quali attrattori di rango sovra – locale (catg. nn. 77, 78, 79);
—
OBIETTIVO OPERATIVO 6.2.2: Riqualificare e rigenerare aree in condizioni di criticità o sottoutilizzazione.
Tra questi è previsto:
_ interventi di valorizzazione del ruolo della comunità locale, anche attraverso la riqualificazione e il riorientamento nella destinazione e nell’uso degli spazi immobili pubblici (catg. nn. 78, 80);
—
Le informazioni sono tratte dal documento POR SICILIA 2007-2013 sul sito http://www.euroinfosicilia.it
Su questo sito (…e mettetelo tra i preferiti se ci tenete allo sviluppo della cultura nei prossimi anni !) saranno pubblicati tutti i futuri bandi per accedere ai finanziamenti a velere sul POR 2007-2013.
…e così sia
Massimo, mettiamola così: “l’agire comunitario diffuso, l’intelligenza collettiva immanente” affascina e attrae anche me. Diciamo che mi sento distante dalle tue radici culturali, ma vicino in quello che mi sembra essere il tuo approdo adesso. Marx lo conosco abbastanza, e anche i suoi “discepoli”, vicini e lontani, anche se – ahimè – i tempi dell’università sono ormai lontani: ma anch’io come te reputo tedioso addentrarci in discussioni che in fondo ormai sanno di antico. Cerchiamo tutti quanti, quale che sia la nostra estrazione culturale o le definizioni che vogliamo dare ad essa, di rendere questa società un pò migliore. In questo senso apprezzo questo tipo di discussioni e senz’altro, tempo permettendo, verrò a sbirciare sul vostro forum
entro adesso in questo blog dopo aver letto e seguito nei giorni scorsi tutta la serie infinita di commenti, volevo dire che la cultura a palermo da un punto di vista circostanziale forse evindezia delle carenze di tipo endemico e parossistico ma che forse, se tutti e dico tutti, le istituzioni, i cittadini, gli operatori culturali si attrezzassero per realizzare delle manifestazioni di carattere coercitivo, forse certe cose cambierebbero e non assumerebbero piu, connotazioni vaghe, ancestrali e archetipiche, in realta’ ho molto apprezzato tanti commenti, soprattutto quelli che si riferiscono al pian strategico che potrebbe essere un mezzo importante di catalizzazione di risorse umane, sicuramente presenti in grande quantita’ in una citta’ come palermo che tende sempre a chiudersi senza di fatto
avere un serio e centrale progetto di base, spero si attuino tutte le proposte che sono state avallate nei prededenti post
un saluto a tutti
ok enzo
ora mi e’ tutto chiaro,
comunque complimenti per la bravura
nel reperire informazioni.
ci sono cose che nemmeno mi immaginavo
esistessero come i por.
non sono molto pratico di internet
ma mi dedichero’ di piu’,
lavoro permettendo..
Per la serie:
“io ne ho visto di POR europei sfruttati fino all’ultimo centesimo di euro che voi siciliani non osereste neanche immaginare …..” ecco alcune “utili” info.
Il POR (Programma Operativo Regionale) è l’ultima possibilità (dal 2008 al 2013) di disporre di ingenti somme di finanziamento pubblico per la Sicilia per ridurre il divario esistente, in termini di sviluppo, con altre regioni di stati europei che invece godono di realtà piu’ floride in molti settori.
Ci rimangono 6 miliardi 450 milioni circa di Euro del POR fino al 2013 per potere avviare ampi processi di sviluppo nei vari assi (mobilità, risorse naturali, tecnologia dell’informazione, cultura, sociale, ecc.).
Il POR si divide in sei capitoli: analisi della situazione di partenza, strategia di sviluppo, assi prioritari d’intervento, misure del Programma, piano finanziario, disposizioni di attuazione.
Dal 2013 in pratica saremo soli, come un bambino che lo si lascia camminare le prime volte da solo con le sue gambine.
E se la Sicilia dal 2013 non sara’ in grado di camminare da sola, avviando e implementando autonomamente processi concreti di sviluppo, … non oso immaginare lo scenario per i lustri a venire (3°-4° mondo dei paesi occidentali).
Quindi conoscere a fondo le potenzialità di questo strumento finanziario del POR credo che in questo momento preciso sia estremamente “strategico”, se ci teniamo allo sviluppo economico e ad uscire dal sottosviluppo in cui ci troviamo da tempo !!!!!!!!!!!
Con questo strumento (POR) altre regioni, sia italiane che europee, hanno cambiato il make-up territoriale, hanno avviato concreti processi di valorizzazione delle risorse naturali e delle vocazioni locali.
Risultato:
-hanno incrementato il tasso di occupazione locale,
-sono sorte nuove aziende,
-hanno attirato turisti da tutto il mondo, con l’indotto occupazionale che ne deriva
-hanno realizzato importanti infrastrutture per il decongestionamento del traffico veicolare nelle aree urbane,
-sono sorte importanti reti culturali capaci di generare occupazione permanente e programmazione periodica e costante di eventi,
insomma….
hanno creato situazioni di sviluppo economico e hanno contribuito al miglioramento della qualità della vità dei propri residenti, rendendo piu’ appetibile l’idea di vivere nella propria terra, elemento visto prima come critico per il proprio futuro.
Regioni irlandesi, spagnole, portoghesi hanno sfruttato fino all’ultimo cent. di Euro dei fondi dei passati POR (1994-1999 e 2000-2006) per cambiare assetti economici e urbani dei loro territori.
L’irlanda ha ha dato alla luce tra le piu’ importanti aziende tecnologiche d’Europa legate all’informatica.
Il portogallo ha rifatto il make-up urbano e infrastrutturale.
La sicilia ora ha l’ultima possibilità!
Ed avere, per una città siciliana, un Piano strategico in vigore, costituisce un vantaggio logistico nell’utilizzo di tutte le misure finanziarie che saranno rese disponibili dal POR Sicilia 2007-2013.
Perchè il Piano Strategico disegna chiaramente le scelte programmatiche della città (gli scenari che emergeranno dai 9 assi del Piano) e quindi individua facilmente le misure finanziarie ad hoc (del POR) per realizzare progetti puntuali nella città.
1) chi ha levato il mio comment?
davide? non ti vengo a vedere + allora
2) vi fate le riunioni ai candelai assolo? chi ha deciso che siete “gli operatori culturali” c’è una Kultura’s List? Mi fate sapere di preciso a chi mi devo rivolgere per essere messa in lista? (mi sento in discoteca)!!!
Nika: non ti perdi niente, credimi. Se mi permetti vorrei darti un consiglio disinteressato: non so di cosa ti occupi, ma qualsiasi casa sia, arte, cultura o altro, se vuoi andare avanti scappa da Palermo, e se non puoi farlo almeno estraniati da essa, per non rischiare che il suo orizzonte così limitato possa divenire, senza che tu te ne accorga, anche il tuo orizzonte personale.
game over
spero tu abbia colto il tono
assolutamente ironico
non ho nessunissima intenzione
di guardare a nessunissimo orizzonte Kulturale. me lo fò piuttosto.
Best Reg.
ho visto Davidù alle invasioni barbariche!!!
E’ bellissimooooo!