E ora risarciteci tutti!
Per una volta chi scrive su Rosalio non è un singolo autore, ma un gruppo: siamo i promotori della petizione Chiediamo i danni a Cosa Nostra, un gruppo di siciliani, palermitani, stanchi di esser additati nel resto del mondo come mafiosi e stanchi di vedere che chi ama questa terra decide di andare via perché non vede nessuna soluzione.
La petizione nasce dopo il servizio della nostra conterranea Stefania Petyx che va a Corleone per chiedere, invano, spiegazioni sulla richiesta di risarcimento danni che la signora Bagarella ritiene di aver subito dalla fiction Il capo dei capi.
La provocazione lanciata da Stefania è stata colta da noi con rabbia e sdegno. Qualcuno si è messo al lavoro per chiedere, a nome di tutti i siciliani, i danni che realmente Cosa Nostra ci ha provocato. La bozza è stata elaborata, supervisionata da addetti ai lavori e finalmente, soddisfatti del risultato raggiunto, si è arrivati il 4 gennaio alla pubblicazione sul sito www.petitiononline.com.
La petizione è stata denominata NOMAFIA: un urlo corale di tutti i sottoscrittori, stanchi di esser vittime della prepotenza di pochi. Chiediamo i danni a cosa nostra è una raccolta di firme che spinga all’approvazione di una legge che obblighi, visto che pur avendone la facoltà non l’ha mai fatto, la Regione Siciliana a costituirsi parte civile in ogni processo di mafia. Ci si augura che, consapevole della richiesta di cambiamento denunciata nei vari commenti che accompagnano le firme, l’ARS bruci i tempi autobbligandosi direttamente ad avvalersi di un proprio diritto, rivendicando i danni subiti per decenni.
Il lavoro è stato svolto da cittadini che si definiscono liberi, nessuno di essi è spinto da bandiere o ideologie particolari: è la petizione di tutti i siciliani e ogni siciliano dovrebbe potersi rispecchiare e sposarla nella sua interezza.
La petizione si basa su 3 punti:
1. la Regione Siciliana dovrà obbligatoriamente:
– costituirsi come parte civile in tutti i processi in cui taluno sia imputato di reati di mafia;
– promuovere un giudizio civile di risarcimento dei danni sopra citati nei confronti di chiunque sia stato condannato per reati di mafia, rivalendosi sui patrimoni direttamente o indirettamente riconducibili, sia in Italia che all’estero, agli affiliati a Cosa Nostra o alle altre organizzazioni criminali radicate in Sicilia;
2. a carico di quanti sono stati o saranno condannati per reati di mafia, la stessa legge ribadirà una piena solidarietà passiva a favore della Regione Siciliana nel pagamento dei danni mentre il termine di prescrizione, per la Regione Siciliana, decorrerà dall’entrata in vigore della stessa legge;
3. la stessa legge dovrà prevedere una piena assimilazione agli affiliati a Cosa Nostra, con la conseguente responsabilità solidale per danni verso la Regione Siciliana, dei pubblici amministratori condannati in via definitiva per favoreggiamento alla mafia.
In questo modo, quindi, casi come quello dell’ex sindaco,Vito Ciancimino, uno dei principali responsabili del “sacco di Palermo”, potrebbero riaprirsi con una causa per danni verso gli eredi che in questi anni hanno goduto del patrimonio paterno e che ci hanno recentemente raccontato come il padre ricevesse tranquillamente, sino al 2002, Bernardo Provenzano in casa propria (Panorama n. 51 del 19.12.2007).
Aggredire i patrimoni accumulati in danno ai siciliani e che i boss di Cosa Nostra tengono al riparo della Legge Rognoni La Torre, è impresa difficile, ma non impossibile, volendo. Agenzie internazionali di investigazioni, come la statunitense Kroll, hanno ritrovato i tesori di Saddam Hussein, dei Marcos, di Duvalier, ecc. così come di grandi criminali finanziari (caso ENRON), patrimoni che si pensava fossero introvabili perché occultati dietro prestanome in paradisi fiscali oppure reinvestiti in tutto il mondo. Avvalendoci di agenzie come questa, possiamo riavere parte del danno d’immagine e del mancato sviluppo subito, per investire nel nostro benessere civile e materiale e ritrovare la nostra dignità.
Abbiamo dato appuntamento al Presidente dell’ARS, scrivendogli direttamente attraverso il suo blog, in concomitanza con l’approvazione della legge più importante, quella di bilancio:
Illustre Presidente,
siamo i ragazzi che hanno promosso da qualche giorno la petizione “Chiediamo i danni a Cosa Nostra”. Avremmo piacere di poter raccogliere personalmente la Sua firma assieme a quella di tutti i nostri rappresentanti regionali. Anzi auspichiamo che l’ARS, autonomamente, magari con una legge bipartisan, visto che la lotta alla mafia non è né di destra né di sinistra, assuma l’impegno a costituirsi parte civile in tutti i processi di mafia e a promuovere una causa di risarcimento danni contro coloro che sono responsabili del ritardato sviluppo economico così come della peggiore immagine della Sicilia.
A tal fine, mercoledì 16 saremo presenti a Palazzo dei Normanni, in concomitanza con i lavori d’Aula per l’approvazione della legge di bilancio e della finanziaria regionale, per raccogliere le firme.I primi firmatari della petizione “Chiediamo i danni a Cosa Nostra”.
Questa petizione, teniamo a ripetere, è di tutti: vogliamo che ogni siciliano – e non – si ritenga autore di ogni singola parola. Sentire il calore, l’incoraggiamento, la rabbia di chi la sottoscrive però non basta, serve che ognuno si metta in azione e contribuisca facendola conoscere a sempre più persone. Accanto a noi ci sono infiniti posti liberi e vi vogliamo accanto nelle nostre future iniziative, questo non è che l’inizio, vogliamo che la nostra indignazione, la nostra rabbia, la nostra sete di riconquista arrivi ai Sindaci dei comuni siciliani, ai nostri rappresentanti all’ARS, ai parlamentari nazionali ed europei eletti in Sicilia, ecc. È per questo che andremo da loro e chiederemo di firmare la petizione di riscatto di noi siciliani.
Non è più tempo di restare a guardare, di indignarci: è tempo di riprenderci ciò che è cosa nostra.
Si…che vi ha risposto il presidente dell’ARS? Notizie di Cuffaro? E gli altri parlamentari, di destra e sinistra? Una firmataria che ride amaramente.
Cristina
Mi associo a questa iniziativa con grande piacere, tante volte ho avvertito la necessità quasi fisica di andar via da questa città, ma a 47 anni sono ancora qui. Grazie di esistere Rosalio
Sono con voi, ho firmato e fatto firmare Parenti ed Amici. L’unione fa la forza.
Anche io ho firmato con entusiamo questa petizione e l’ho pubblicizzata fra tutti i miei contatti di posta elettronica.
Oltre alle possibile conseguenza economiche e’ importantissimo il contributo a livello di immagine che la cosa puo’ portare.
Ovviamente l’immagine non e’ tutto, ma mi pare di vedere che qualcosina si stia muovendo a Palermo. Amo troppo questa citta’ per non appoggiare iniziative come queste che spero smuova le coscienze.
Commenti come quelli di Cristina, non me ne voglia, imvece mi irritano.
Sappiamo tutti bene le difficolta’ che ci saranno, e non abbiamo assolutamente bisogno di “sorrisi amari”, che non servono a niente, ma di gocce di speranza che possano placare la nostra sete di giustizia.
gli incontr sono questa mattina alle 10 e mrcoledi 16 alle 17, chi può, è bene che partecipi
http://www.aprileonline.info/5053/fuori-la-mafiadal-dizionario
A proposito di lotta alla “mafia” leggete cosa propone l’attuale consigliere comunale di Palermo (FI) Giovanni Greco !!!
Togliere la parola “mafia” dai dizionari, totalmente in sintonia con l’iniziativa proposta tempo fa da Miccichè di togliere il nome Falcone-Borsellino dall’aeroporto palermitano per incentivare il turismo dell’isola…..
a voi i commenti !!!!!!!!!!!!!
Io ho firmato subito…. posso dire di essere stato uno dei primi! Ma in questo caso conta più che mai l’ultima…
Ieri sera in tv la Sicilia regnava sovrana. La Rai proponeva un fiction che vedeva all’interno di un episodio di Montalbano la lotta di mafia fra 2 famiglie. Canale 5 rispondeva con la fiction su Provenzano.
Ancora… ho lavorato nel settore del turismo e molte richieste di turisti stranieri riguardavano tour che prevedevano la visita di località richiamate nella lunga lista di film dedicati alla mafia e similari. Mi chiedo una cosa. Noi vogliamo farci risaricre da Cosa Nostra, ma vista con un ottica più cinica, la mafia tout court è stata l’unica modalità con la quale la Sicilia in quanto prodotto è stata venduta. La mafia ad oggi è stato l’unico modo, o forse il più remunerativo per vendere Sicilia. O no? E allora come la mettiamo con il risarcimento?
Commenti come quelli di Cristina ne ho letti a bizzeffe, è il classico atteggiamento siciliano, per carità del tutto giustificato e condivisibile, Cristina, in fondo credo che la pensiamo tutti esattamente come te, ma non penso che questo ci aiuti, anzi parole come le tue ci possono spingere soltanto a non fare assolutamente più nulla, convinti che la realtà è questa e non può cambiare.
Proviamoci invece, in ogni gesto quotidiano, in ogni parola che pronunciamo, in ogni contesto in cui ci troviamo.
Ci stancheremo, ci dispereremo, ci abbatteremo ma forse ne vale la pena.
Sono d’accordo con Amelia: l’importante è fare personalmente la cosa giusta, combattere la battaglia giusta, senza avere la certezza di essere saliti sul carro dei vincitori.
Brava Amelia…lo sappiamo tutti, oramai lo sanno i muri e fino a Plutone…Cuffaro, la mafia, tutto che non va e niente che va…basta! E’ giusto e bene non dimenticare nulla perchè la NOSTRA storia e la NOSTRA memoria sono importanti e fondamentali…ma dobbiamo essere propositivi, pensare alla nostra amata Palermo come un fiore che prima di essere calpestato dalle bruttezze accadute, è riuscito a lasciare un piccolo seme sulla terra…il compito di noi palermitani è innaffiare questo seme fino a che non rinasca…le associazioni, le iniziative, le idee, le parole, le persone che guardano avanti avendo fatto tesoro del passato sono coloro che bagnano questo seme e aiutano a farlo rifiorire…senza fare come Cristina…ossia lamentarsi!
Dunque medaglia al valore a NOMAFIA, altro giardiniere che cerca di curare il Nostro seme e aiuta a far crescre le coscenze di tutti noi…Signore e signori Palermo è la città più bella del mondo!
Io chiederei i danni anche ad una certa pseudo anti mafia che hanno danneggiato la Sicilia e chi la mafia la combatte per davvero (vedi la magistratura, le forze dell’Ordine, associazioni e movimenti come Addio pizzo ecc.) facendo solo interessi personali e molto spesso elettorali.
Cristina forse hai ragione ma se si parte con pessimismo nn si arriva da nessuna parte!!! E’ la nostra terra e dobbiamo cercar di far qualkosa, x far capire che non si può sempre far di tutta un erba un solo fascio, per far capire che noi vogliamo i cambiamenti, e se non ci riusciamo, siamo consapevoli che noi siamo dalla parte dei giusti!!!! X far capire a ki vuole pagati i danni (vedi la signora Bagarella), che ormai sono SOLI e non sono nessuno!!!!
Bravi!!!
Io credo che i tempi sono maturi per un radicale cambiamento,ma ci vuole la totale collaborazione delle forze politiche.
Senza questa collaborazione non ci resta che prendere le armi,perchè non vedo altra soluzione!
Intervista di Report a Massimo Ciancimino che racconta come opera nel trading energetico
http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report%5e23%5e44423,00.html
onore a gianni lapis
grandissima persona.
il problema è che i soldi dei risarcimenti non li prendono dai beni della mafia ma dalle casse dello stato (due volte fregati)
@lex:La tua affermazione “la mafia tout court è stata l’unica modalità con la quale la Sicilia in quanto prodotto è stata venduta. La mafia ad oggi è stato l’unico modo, o forse il più remunerativo per vendere Sicilia. O no? E allora come la mettiamo con il risarcimento?” mi sembra poco lucida e credo che sia capitato l’esatto contrario. Le tue affermazioni sono basate su una netta minoranza di turisti,direi veramente risicata, non di certo paragonabile alla stragrande maggioranza che è terrorizzata dall’idea che possa succederle qualcosa…o semplicemente preferisce evitare perchè la Sicilia non offre niente, solo le sue bellezze storico architettonico e naturalistiche nude e crude, senza accoglienza e senza servizi e con quei pochi e micragnosi pagati a caro prezzo, perchè c’è da pagare il pizzo al mafioso di turno! Potrei portare centinaia di testimonianze contro questa tua affermazione e sono anche convinta che se non esistesse la mafia, gli imprenditori anzicché guadagnare facendo film sulla mafia, potrebberoinvestire in Sicilia per far venire turisti TUTTO L’ANNO…perchè forse, senza mafia, esisterebbero strutture ricettive spettacolari per i posti spettacolari di cui la nostra Sicilia è stracolma, trasporti funzionanti ed efficienti, etc, etc, etc,…Non sto qui a dilungarmi su cosa si potrebbe fare con tutti i miliardi di lire o milioni di euro che si è mangiata alle nostre spalle la mafia!Siamo un po’ critici e proviamo a fare un’analisi più puntigliosa dei fenomeni!
Riappaio sul blog dopo un periodo di assenza (vacanziera e non solo) e la prima cosa che faccio è firmare questa petizione on-line. Mi piace molto il modo in cui è stata strutturata e l’obiettivo che si prefigge di raggiungere.
Ma soprattutto mi piace pensare che anche solo 10 anni fa una cosa del genere non solo non sarebbe stata possibile ma forse non sarebbe nemmeno stata pensata: segno dei tempi che cambiano (in meglio)? Il tempo è galantuomo. Io sono ottimista, sulla base del seguente ragionamento: 30 anni fa, in termini di “libertà” dalla mafia, la Sicilia stava peggio, quindi se il trend si mantiene tra 30 anni staremo ancora meglio di oggi.
un enorme plauso ai ragazzi de “il grillo di Palermo” che hanno avuto quest’idea e la stanno portando avanti con tantissimo coraggio.
Speriamo sia un ulteriore passo verso la normalizzazione di questa terra.
Enzo l’idea è di un gruppo di persone molto più ampio di quello che dici tu.
Aderisco con entusiasmo e felicità, grazie.
L’ARS ha approvato ieri sera un emendamento alla Finanziaria che recepisce ed estende ai dipendenti pubblici condannati per mafia l’azione di risarcimento danni richiesto dalla petizione mentre una mozione che verrà discussa oggi in aula ribadisce la stessa azione legale verso tutti coloro che sono stati o saranno condannati per mafia.
Noto bene una cosa, per primo avete scritto mafia, dopo avete scritto cosa nostra.
Ebbene penso che voi da Siciliani dovreste capire che la parola mafia non é il vero significato che oggi in tutto il mondo danno e lo ha detto un grande pentito, questa parola viene sputtanata sia in carta che sullo scherma di casa e publico per comidità sia dai politici come anche dai magistrati o giornalisti affinché tencano il popolo al suo posto, ma loro sono sempre innoccenti.Svegliatevi Italiani o Siciliani Cosa Nostra sono loro mentre la Mafia é :
MORTE
AI
FRANCESI
INVASORI
ASSASSINI
Organizazione fontata da monaci con alcuni Patriotti Siciliani come parola d’ordine al tempo dell’occupazione dei Francesi in Sicilia.
Voto lo stesso per voi e fatevi valere , ma dai polotici perché sono essi che impediscono la crescita della Sicilia.Auguri e saluti. Tino.R.
MAGNIFICO!!!!
CHIEDIAMOLI ANCHE A L’EREDE DI MISTER 5% STEFANIA