19°C
lunedì 18 nov
  • 31° intervento vol. 2: “Triumph of the will”

    Uwe Jäntsch - “Triumph of the will”

    Dopo una pausa alla piazza Garraffello ho cominciato il 10 giugno il mio 31° intervento che ho finito il 6 agosto. Questa opera d’arte è nella Loggia dei Catalani dove ho fatto diversi interventi negli ultimi undici anni. Questo palazzo è diroccato a causa dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale è quello che si dice sempre. L’opera è uguale all’aquila che si vede all’ inizio del film Triumph of the will della tedesca Leni Riefenstahl. Questo era il simbolo tedesco ed era la colpa della Seconda guerra mondiale è quello che si dice sempre. La mia aquila però è abbastanza grassa e senza testa. Non c’è più profondità in tutto questo, non è facile semplicemente prendere sempre più bellezza per sviluppare la mia e l’arte in generale, poi a Palermo, dove hai il diritto di fare comunicazione per tutti. Anche per i visitatori delle navi da crociera, quelli con i pantaloncini colorati, ma anche per gli sportivi con la racchetta da tennis nelle mani, quelli con i pantaloncini bianchi in
    buone condizioni.

    Ospiti
  • 26 commenti a “31° intervento vol. 2: “Triumph of the will””

    1. bella, sembra piu che altro un tacchino imperiale farcito ai marroni.

    2. Uwe, je t’aime. l’unica cosa che mi manca di Palermo (oltre la vucciria) è passare dal garraffello la mattina e vederti lì, nel tuo strabiliante ufficio.

    3. Grazie Uwe, perché con i tuoi interventi Palermo torna ad essere al centro della vita culturale internazionale.

    4. Secondo me,il fatto che il centro storico sia stato dilaniato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale non da il diritto a nessuno,nemmeno a chi si definisce “artista”,di dilaniarlo ulteriormente deturpandolo.Questa per me non è arte,è solo un’inutile bruttura,fuori contesto,che si aggiunge alle ferite della storia.
      Ps,anche sforzandomi di rileggere il post più di una volta,stento a capirne il senso,soprattutto nell’ultima parte.

    5. Mah…già di per sè non è bello vedere il degrado di determinate zone di Palermo, mettiamoci pure svastiche e aquile e siamo al capolinea.
      Probabilmente non capisco questa forma d’arte anche se, assicuro, ci sono “avanguardie moderniste” che apprezzo più di certe manifestazioni grafiche.

    6. Premetto che non sono un gran cultore dell’arte moderna e sono piuttosto “classicista”, quindi il mio giudizio rischia di essere non completo…
      …ma ritengo che prima di disquisire di svastiche e acquilotti su un paesaggio post bellico, ci si potrebbe chiedere perché il ponte dell’Ammiraglio, gioiello architettonico/artistico del 1100, debba essere ridotto al totale abbandono e disinteresse. Poi per carità, ognuno fa arte e la apprezza a modo proprio (e ve lo dice uno che abita a 200m dal Centre Pompidou e continua a chiedersi come sia possibile pagare per vederne il contenuto!!!!!!!!!!!)

    7. L’opera d’arte consiste nell’avere ritoccato con Photoshop una foto del centro storico di Palermo?

    8. Degrado su altro degrado, non vedo nulla di artistico in quello che fa questa persona. Anzi…
      forse l’unico suo merito potrebbe essere quello che con queste “opere” ricorda a tutti il degrado in cui versa ancora questa zona di Palermo, in cui ognuno, proprio come Uwe, può fare quello che vuole anche su “cose” non sue.

    9. dite che sembra ritoccata al photoshop? non riesco a vedere bene i particolari, potrebbe essere così, anche se Uwe di solito si arrampica sulle rovine per dipingerle veramente…

    10. Io vedo solo in non rispetto delle regole. Uno che accresce il degrado di un luogo già con molti problemi.

    11. Mi sembra interessante

    12. La foto è chiaramente ritoccata. Non ho detto che sembra… La mia domanda è invece un’altra: in cosa costiste l’opera d’arte?

    13. @ Ivan e Pallina:
      l’arte è anche denuncia. E queste espressioni artistiche di Uwe, che piacciano o no, sbattono la realtà sotto i nostri occhi. La Vucciria è una carcassa e sono quelli come voi, che piuttosto che scandalizzarsi delle condizioni di quel quartiere (nel cuore della città), arricciano il naso davanti ad un simbolo, senza magari chiedersi per quale motivo è stato scelto, o che tsk-tskeggiano per il mancato rispetto delle regole, a far sì che non si muova mai nulla.
      Saluti

    14. Mi rimangio il penultimo “che”.
      Pardon.

    15. @Daniela,proprio perchè ci si scandalizza delle condizioni in cui versa la Vucciria,non si capisce per quale motivo la si debba dilaniare ulteriormente.Non sono le “manifestazioni artistiche” di Uwe a sbattere la realtà contro i nostri occhi,la realtà ci è già sbattuta in faccia sotto forma di palazzi sventrati,abbandono e spazzatura.Chi sa cosa è stata la Vucciria in passato non può non scandalizzarsi di fronte allo scempio e all’abbandono di questi anni.Poco importa,dunque, cosa significhi il Simbolo scelto da Uwe.Non c’è bisogno di un “artista” che aggiunga ulteriore bruttura per risvegliare le coscienze.Il degrado è anche pensare di poter fare ciò che vuoi anche su quello che non ti appartiene,senza il rispetto delle regole.Per dire,non mi sognerei mai di dare voce alla mia indignazione andando a fare un murales in un palazzo,chiesa o muro del centro storico,per quanto diroccati possano essere.Questo non vuol dire che io non mi indigni.Magari trovo altre espressioni per farlo.

    16. scusa ma non capisco il tuo post……..manca di senso compiuto.
      non trovo nulla di artistico ( e mi sembra di essere in buona compagnia ) nel disegno di un uccello ( aquila ?!? ) con la svastica.
      sai come si dice dalle mie parti ? ” va travagghia ! “

    17. @Daniela:
      sarà, ma io la realtà riesco a percepirla anche senza le manifestazioni grafiche di Uwe.
      E non ti sto scrivendo dall’alto di un salotto della “palermo bene”, sono uno che la città (per fortuna) la vive e che, nel suo piccolo, si impegna perchè possa un minimo migliorare.
      Saluti 😉

    18. @ lylium:
      quale sia lo stato di degrado e di abbandono della Vucciria, forse lo sai tu e non molte altre persone, tranne quelle che ci abitano o che negli ultimi tredici anni hanno avuto la curiosità di partecipare agli innumerevoli tentativi di un gruppo, né sparuto e neanche sprovveduto, di persone che si sono prodigate per puntare i riflettori su questa zona della città, Uwe compreso. Perché sono numerosissimi quelli che non hanno neanche idea di come sia ridotta e di come invece potrebbe, anzi dovrebbe essere. Che poi, ripeto, si voglia esprimere il proprio giudizio sulla “bontà” di un’espressione, che sia “artistica” (per molti) o artistica (per molti altri), è lecito. Sono in parte concorde riguardo all’uso dei “supporti”, ma mi chiedo come mai, visto che Uwe dipinge su quei muri da undici anni, nessuno abbia mai gridato allo scandalo. Nemmeno quei critici che, nella maggior parte dei loro commenti, hanno accolto positivamente tali interventi. In ogni caso devi riconoscere che se stiamo qui a parlarne, ed è importante parlarne, è perché queste cose sono state fatte.
      Saluti.

    19. @ Ivan:
      …e quindi onore a te e a quelli come te. Troppo pochi, purtroppo.
      Saluti.

    20. Il palazzo fu decostruito e portato in questo stato dal Comune nei anni novanta. Prima era abitato. Uwe ha ricevuto dal Ufficio del centro storico l’autorizazzione di creare un opera d’arte sulla facciata.

    21. Meno male che Uwe c’è!
      In questo deserto……

    22. Caro Uwe,
      se il tuo intento era quello di creare un parallelismo tra il degrado materiale rappresentato dal centro storico di Palermo, ancora in queste condizioni dopo appena (!) 65 dalla fine della IIGM e il degrado morale rappresentato dall’ideologia nazista (di cui l’aquila appollaiata sulla svastica era un potente simbolo iconografico che evocava forza e potenza), penso che tu ci sia riuscito in pieno.
      Si potrebbe pensare anche ad un accostamento tra le macerie (concrete) riferibili alla IIGM e chi, di quelle macerie, è primo responsabile morale.
      Ancora, e da ultimo, penso al “sic transit gloria mundi” costituito dalla destrutturazione dell’aquila, che tu proponi senza testa, a voler simboleggiare la caduta di un’ideologia che Leni Riefenstahl aveva voluto dipingere, nel suo film, come possente, invincibile, destinata a conquistare il mondo.
      Almeno, io vedo la tua opera d’arte da questa prospettiva e ne ricavo questi significati.
      Ad ogni modo, grazie per i tuoi stimoli artistici e continua a scrivere su Rosalio!
      Buon lavoro!

    23. Mi associo…va travagghia e pulizia sti posti!

    24. Pulizia cosa? le macerie?
      W UWE che ci fa alzare il naso di tanto in tanto.

    25. Frequento l’accademia e mi sono stancata abbastanza di queste paraculate mentre io mi faccio il mazzo per apprendere tecniche artistiche e personaggi che sono passati alla storia con veri e propri capolavori.

  • Lascia un commento (policy dei commenti)

    Ricevi un'e-mail se ci sono nuovi commenti o iscriviti.

x
Segui Rosalio su facebook, X e Instagram