Carissimo fratello Salvatore (n.3)
Carissimo fratello Salvatore,
queste feste, come al solito, sono state una tragedia. In primis perché non si può camminare. Non dico con la macchina. Io me la sono levata, a proposito. La finanziaria voleva che pagavo la rata ogni mese: io ci ho telefonato e ci ho detto ma quale ogni mese. Io sono in cassa integrazione e i piccioli me li danno un a volta ogni tanto quindi io la rata la pago una volta ogni tanto. Che ci vuole a capirlo? Loro non l’hanno capito e io ci ho detto: lo sapete che vi dico? Tenetevi la macchina e chi si è visto si è visto. Così cammino a piedi anche perché di questa maniera si vedono un sacco di cose che quando sei fermo al semaforo succedono lo stesso e tu non te ne accorgi. E io sono curioso e mi piace sempre vedere le cose che succedono. Continua »
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