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lunedì 23 dic
  • Si commemorano i giornalisti uccisi

    Oggi, anniversario dell’omicidio di Mario Francese, viene celebrata la memoria dei giornalisti uccisi dalla mafia e morti per la libertà di informazione. Sono diverse le iniziative in programma.

    Alle ore 10:00 è prevista, a cura della sezione siciliana dell’Unione cronisti italiani, l’inaugurazione di un cippo in viale Campania, nel luogo in cui il 26 gennaio 1979 fu assassinato Mario Francese.

    Alle 11:30 sarà intitolato memoria di Francese il laboratorio della scuola di giornalismo della Facoltà di Scienze della Formazione (viale delle Scienze, edificio 15). Interverranno tra gli altri il segretario del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Vittorio Roidi, e il presidente del Consiglio siciliano, Franco Nicastro; il preside della facoltà, Patrizia Lendinara; il direttore della scuola di giornalismo, Antonio La Spina, e il direttore del laboratorio e della testata Ateneonline, Natale Conti. Contestualmente verrà inaugurata la mostra permanente Mario Francese, una vita in cronaca. Per rompere il silenzio realizzata dall’Ordine dei Giornalisti e curata da Giovanna Fiume e Salvo Lo Nardo.

    Alle 18:00 allo Spasimo verrà inaugurata la mostra nazionale Il giornalismo che non muore. Viaggio nel giornalismo d’inchiesta attraverso le storie dei cronisti uccisi organizzata dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia con l’associazione “Ilaria Alpi”. L’esposizione ripercorre vite e testimonianze di diciassette protagonisti della storia degli ultimi cinquant’anni del giornalismo italiano, da Giovanni Amendola a Maria Grazia Cutuli. Gli altri giornalisti a cui sono dedicati i pannelli espositivi sono Beppe Alfano, Ilaria Alpi, Enzo Baldoni, Carlo Casalegno, Mauro De Mauro, Giuseppe Fava, Mario Francese, Piero Gobetti, Peppino Impastato, Guido Puletti, Mauro Rostagno, Antonio Russo, Giancarlo Siani, Giovanni Spampinato e Walter Tobagi. La mostra sarà visitabile fino al 31 gennaio tutti i giorni dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00.

    Infine, domani alle ore 10: 30 verrà presentato il libro Ammazzate Beppe Alfano di Valeria Scaletta a palazzo delle Aquile e alle ore 11:00 verrà celebrata una messa di suffragio dal cardinale Salvatore De Giorgi nella cappella della facoltà teologica di Sicilia (corso Vittorio Emanuele).

    Palermo
  • 10 commenti a “Si commemorano i giornalisti uccisi”

    1. Di Mario Francese purtroppo si parla soltanto in occasione delle commemorazioni o del processo (finalmente concluso) sulla sua morte. Era un giornalista appassionato e onesto: andrebbe ricordato più spesso e portato ad esempio. Sempre.

    2. La mostra permanente su Francese è visitabile nei giorni di apertura della Facoltà, quindi orientativamente dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 19:00, all’ottavo piano dell’Edificio 15 in viale delle Scienze.
      Un opuscolo realizzato in occasione dell’inaugurazione è disponibile presso la Scuola di Giornalismo “Mario Francese”, stessa sede.

    3. Ieri si è scoperta una lapide sulla quale c’è scritto il nome di un uomo qualunque. Uno che la mattina usciva di casa e andava a lavorare e alla sera, come quella sera, vi rientrava con la coscienza a posto. Troppo qualunque per vivere. Faceva il mestiere come qualunque cronista: raccoglieva le notizie, le verificava, le pubblicava. Troppo qualunque cronista per vivere.
      Dopo tanti anni mi chiedo cosa sia rimasto di quel modo di fare il mestiere, di quei giornali, di quel sistema di informazione. In una Regione che dice di volere assumere per chiamata diretta decine di giornalisti in possesso di un unico unico requisito, il gradimento del politico che sceglie; In un panorama professionale pesantemente connotato da un precariato fragile e vulnerabile alla “flessibilità” degli editori che faticano a vendere i loro brutti giornali tanto da dovere ricorrere a cd ed enciclopedie; in un sistema dell’emittenza caratterizzato dall’invadenza della politica; in un sistema dell’accesso che mortifica la professione e la spinge verso la “deskizzazione”; di fronte alla tracotanza degli editori che, da un anno, si rifiutano di trattare il rinnovo contrattuale con il sindacato.
      Di fronte a tutto questo, da quella lapide dovrebbe essere cancellato il nome di un uomo qualunque e scritto quello di un Mestiere. Che nessuno maglio di Mario onorò. Da uomo qualunque.

    4. Bello il commento di Billitteri. Peccato però che a commemorare un grande uomo ci siano delle persone che, in ambito universitario, hanno fatto del male a questo mestiere illudendo con promesse vergognose chi sognava di praticarlo.
      Se non fosse per l’occasione poco opportuna ci sarebbe da fare una bella polemica.

    5. Gradirei cortesemente sapere dove svolgeva la sua attività di cronista il dott. Mario Francese e le iniziative per onorare la sua memoria del suo datore di lavoro. Grazie a chi vorrà cortesemente rispondere, anche per completezza di
      ” INFORMAZIONE “

    6. Per sapere qualcosa in più sui giornalisti uccisi dalla mafia si consiglia di leggere “Gli insabbiati” di Luciano Mirone.

      Albi, ti prego non attaccar sta gente. E’ troppo fitusa. Non ne vale la pena. C’è chi – prima o poi – penserà a fargliela pagare a questi personaggi di dubbia fama e cultura. Dobbiamo fare come i cinesi…attendere lungo la riva del fiume il corpo morto del nemico passare (e che non avrà neanche una lapide per la propria tomba).

      Ci credi se te lo dice uno da loro considerato volgarmente “eccessivamente giornalista” il giorno della laurea? 🙂

      Vassily

      Minkia il mio primo commento su Rosalio!!!

    7. i giornalisti salveranno l’Italia!
      sì sì

    8. Non è per fare polemica a tutti i costi. Ma voglio ricordare che Mario Francese lavorava per il giornale di sicilia.
      Il giornale di sicilia ci ha messo 25 anni per chiedere un processo, che a mio avviso non voleva.
      Venticinque anni di richieste e di fatica da parte del figlio di Francese. Venticinque anni che sicuramente, lo hanno logorato. Fino alla morte.
      Mrf.

    9. Vista l’attenzione di questo blog alla commemorazione dei giornalisti uccisi dalla mafia, forse non guasterebbe qualche parola sull’intimidazione mafiosa contro Dino Paternostro.

    10. Gianfranco, se scrivi un post Rosalio te lo pubblica, credo. 😉

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