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sabato 23 nov
  • Una mente femmina

    No, non lo volevo dire. Però me ne sono accorta. Ci sono troppi manifesti di maschi desnudi in pose da strapponi per non accorgermene: è la festa della donna. Tutte le discoteche si sono attrezzate, in ogni dove si organizza un’ospitata, uno streap tease innocente, un attore, strappato a una soap opera o da un trono della de filippi, si presta al gioco: allietare la vista del pubblico mùliebre. Perché questa è la serata giusta: quella in cui le donne escono da sole (sole, pure se sono in due, tre o quattordici, se non hanno cavaliere per “sole” passano, mi fece notare una sera la mia amica Valeria) e vanno a rispolverarsi il senso della vista, ormai assuefatta al loro partner, per comportarsi come lui davanti a veline e schedine (non necessariamente intese come i moduli dove mettere 1,2,x). Ma è proprio così o si tratta dell’ennesima proiezione dell’universo uomo, che rigira in chiave femminile, una serata di festeggiamenti così come la intenderebbe un lui? Magari non si regalerebbero le mimose, che non è proprio macho, però un giro per i locali se lo concederebbero volentieri. Già di per sé, la conquista di poter uscire da “sole” non è mica da ridere, e non la voglio liquidare così, come se fossi una donna “liberata” che guarda dall’alto in basso i fans di “amici della de filippi”, ma non dovrebbe risolversi così, nello spazio di una notte passata ad applaudire un tronista. O no? Cosa si dovrebbe fare oggi, secondo me? Riflettere? Una sbirciatina in giro la darei pure, ma non mi illuderei di festeggiare niente di che, se non gli incassi della discoteca. Cercherei di ripetere spesso, se mi diverto, mica solo una volta all’anno. In discoteca ci sono cresciuta, è storia nota, la mia, tutti i miei romanzi parlano di discoteche e di dee jay. Comunque, in città ci sono valide alternative, come rosalio stesso informa, nemmeno necessariamente troppo seriose, i balletti ce li possiamo, oserei dire dobbiamo, concedere (sul perché le donne abbiano sempre voglia di ballare se ne potrebbe discutere a lungo, e gli parta subito la danza non appena sentano musica che le aggrada). Rimango in attesa di commenti che mi aprano la mente femmina che mi ritrovo.

    Palermo
  • 15 commenti a “Una mente femmina”

    1. ….Già di per sè, la conquista di poter uscire da “sole” non è mica da rider….
      ma con bourka o senza ?

    2. e uscire da “sole” è lo stesso che uscire da “sole” alla romana?penso di no, sinceramente, ma ogni mente femmina è tremendamente sola lo stesso:sono anni strani per le donne,destinate a desiderare in silenzio,nascondere quasi la forza di quelle menti,chiudere un sorriso in fretta,chiedersi se ne val la pena,sapendo già la risposta:viva i tronisti,petto in fuori e cervello in riserva,ma chissenefrega:io ancora scrivo poesie, nascondendo la dedica.

      p.s.
      sono un uomo,naturalmente..

    3. la voglia di ballare non la dobbiamo perdere, la voglia di raccontarci esiste sempre, gli uomini con il fisico bestiale (…ed anche la mente) non li possiamo non guardare (sarebbe faticoso ascoltarli)…ma perchè tutta questa voglia deve esplodere giusto l’8 marzo? non mi pare che gli altri 364 giorni dell’anno qualcuno ci costringe a non farlo…siamo sempre splendidamente donne, usciamo sole quando ci pare e l’8 marzo significa altro….le donne hanno sempre una mente femmina…

    4. Anche le donne a volte fanno cose stupide… voglio pensare possano oziare anche loro guardando qualcuno mezzo svestito.

      Ma le donne scelgono gli uomini con i quali procreare. Oggi, lo fanno in base al loro status sociale, che è il risultato di una società e di un’economia basata prevalentemente sull’utilizzo del carbon fossile, del petrolio, e dell’automobile. Economia con la quale l’essere umano sta distruggendo l’ambiente in cui vive, andando incontro ad una futura estinzione.

      Care femmine, future mamme,l’uomo in grado di garantire le generazioni future è diverso da quello che state scegliendo negli ultimi secoli!

    5. Oddio, “scrittrice”… “streap tease” si scrive “striptease”

    6. Io personalmente ieri ho preferito il calore familiare della mia piccola casa allo schiamazzo della discoteca…e così da brava mogliettina ho fatto trovare la cena calda in tavola a mio marito!!!! Penserete che noia, banale…forse xrò il suo grazie alla fine della serata mi ha fatto sentire molto donna….sono retrò? Magari un tantino sì ….ma vuoi mettere la poesia delle cose semplici come ieri sera con una cena x sole donne urlanti e striptease patetici? Aggiungo: bravo bookends continua a scrivere poesie che le donne hanno bisogno di tenerezza per dimenticare i trascorsi di sofferenza, discriminazione e silenzi 🙁

    7. ad anna maria: se è per “questo”, mulìebre, non mùliebre. ma comunque…

    8. ci proverò ancora per un pò,Chiara:l’entusiasmo esaurisce in fretta, me lo insegni tu..le parole hanno questo di difettoso in fondo, silenziose dentro,sofferenti per fato o tradizione,discriminate tra un mazzo enorme così, un pò come tutte le storie viste adesso da lontano:sia benedetta la tua cena.

    9. sia benedetto sopratutto il tuo dopo cena, non ho idea di cosa chiara abbia fatto mangiare al marito ma mi sono fatto un’idea di come possa essersi autodefinita entusiasta esausta.
      bravi

    10. Noooo Toni mi sa che hai frainteso l’aggettivo esausta stava a sottolineare non un dopocena di fuoco ….. ma la fatica a cui ogni giorno si sottopongono le donne (come me!!!) che lavorano otto ore di fila e poi rientrano a casa spesso stremate e devono ricominciare…cmq l’amore, il rispetto e il ricoscimento di questi forzi da parte del partner le aiuta a sentire meno la fatica, a continuare!!! Capito maschietti quindi non comportatevi come se tutto vi fosse dovuto e coccolate le vostre donne anche a dire grazie ogni tanto non sgarrate!!!!! Naturalamente la stessa cosa vale per noi femminucce, del resto l’egocentrismo patologico e reiterato è uno dei motivi per cui le coppie di oggi spesso “scoppiano” o no? 😉

    11. peccato
      sarà per la prossima volta
      concordo comunque con il tuo casto punto di vista

    12. Daniela, la prima é ultima festa della donna, dove sono andata, a parte che non credo nelal festa della donna, ma cmq, é stata ai Candelai, 3 anni fa, mi invitò una mia amica.
      Ma credo che l’idea era confusa sulla festa delle donna che pensavo io, quella che dicevi tu, sui maschioni da esibire. Diciamo una seconda idea.
      Difatto, la maggior parte delle persone lì, erano lesbiche. Fare la festa della donna é festeggiare l’orgoglio lesbico?
      Per me no, devo dirti. Ho osservato affascinata, ma anche con un senso di patetismo, quelle donne che cercavano di sembrare uomini. Sei lesbica e donna?
      Rimani donna esteriormente perché mimare gli uomini?
      Cosa che non capisco anche in molte coppie gay. Se si apprezza dell’altro l’essere simile, l’amare il simile, perché trasvestrisi dall’altro?
      Continuo a non capire. Ed ovviamente non sento necessità di una festa delle donne. Si fa una festa per ricorrenza, per riordare un problema, un gap, una rivendicazione.
      Credo che ormai le donne abbiamo il loro ruolo, e i loro riconoscimenti. E’ finita, per quanto mi riguarda la stagione del Panda, da proteggere.

    13. Ciao donne! Come va?
      Allora sono il direttore artistico di un locale. Cosa volete vedere che non sia lo squallido spogliarello per l’ 8 marzo.
      Grazie Matteo

    14. Matteo, quale locale, se posso?

    15. ciao donne io credo che la donna e tutto x l’uomo e nn deve essere vista cm skiavo dell’uomo x me le donne anke se a volte presentuose sn troppo belle e importanti

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