La linea del signore
Il mio barbiere mi ha visto lievemente abbronzato — potrò farmi una settimana bianca all’anno pure io o no? — e ne ha tratto una ulteriore conferma alla sua fede inossidabile: «Voi comunisti continuate a dire che l’Italia è povera e poi ve ne andate alle vacanze negli alberghi di lusso. Non siete nemmeno degni di nominarlo a Berlusconi, cornuti e ingrati che non siete altro…». Ora, a parte il fatto che il mio presunto comunismo sarebbe tutto da dimostrare, non sarà certo un caso che per fare un po’ di ferie uno sceglie la bassa — bassissima — stagione e persino le offerte last minute pur di risparmiare e non sforare il budget. Figaro, però, è un berlusconiano doc e pure se vedesse il suo idolo stuprare un bambino sarebbe capace di insinuare il sospetto che è tutta colpa dell’infante pur di non dare addosso al “signore dei sogni”.
E qui veniamo al punto. Il preambolo, infatti, c’entra fino a un certo punto. Qui di “signori” vogliamo parlare perché dopo la famosa “linea della palma” la Sicilia sembra avere esportato anche la tanto decantata “linea del signore”. Nel mio albergo di lusso in Trentino — in realtà un dignitoso due stelle — mi è capitato di vedere in tv il premier nei suoi tour elettorali. E con grande orgoglio ho potuto notare che tutti i suoi avversari sono diventati “il signor Prodi”, “il signor Montezemolo”, “il signor Della Valle” e così via. Visto che di solito esportiamo mafia e disoccupazione, aver coniato una locuzione, pur con accezione negativa, è un passo avanti da tenere in considerazione. Vuol dire che a qualcosa anche noi, ai confini dell’impero, serviamo. Continua »
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