“Lavorare giusto, guadagnare bene”. Le elezioni politiche a Palermo
Questo breve video è il materiale che proponiamo a NessunoTV per il documentario che sta collazionando il regista Stefano Mordini sulle elezioni politiche e che avrà il titolo de “Le mie elezioni”. L’idea è di raccogliere, per la prima volta i contributi “dal basso” di decine di “vloggers” da alcune città italiane facendoli diventare un vero e proprio documentario collettivo. Maurizio Giambalvo, Pietro Mancuso e il sottoscritto, con la collaborazione di Luca Lucchesi e Stefania Artuso, abbiamo curato la parte palermitana.
Da subito ci è parso ovvio che per raccontare le elezioni bisognava fare parlare la gente, di ogni strato sociale. Lo spaccato che ne è uscito mi sembra che rispecchi bene quelli che poi sono stati i risultati nella nostra isola. Berlusconi fa man bassa non soltanto alla Vucciria, dove l’unico che voleva la sinistra era un immigrato privo di capacità di votare (a parte Roberta, la Rifondarola, che faceva parte della nostra crew), ma anche qualche chilometro più in là nella borghese via libertà. Il fascino di un milanese, imprenditore e grande comunicatore è evidentemente imbattibile in una città del sud, a corto di imprese, e con una classe politica che parla un gergo incomprensibile. Questo non vuol dire che Palermo sia una città di destra; destra e sinistra, come emerge dalle interviste, sono categorie in parte riduttive, in parte ignote ai Palermitani. A Palermo dietro ogni singolo voto c’è un mondo complesso.
(crosspostato su mannotpixel.com)
Ciaooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!
Sconcertante sentire quel ragazzo che diceva che i “comunisti” vogliono che tutti siano uguali e che quindi siano tutti poveri,mentre Berlusconi vuole che tutti siano ricchi.Come nascono questi meccanismi?Scarsa informazione o desiderio di rivalsa per uno che viene da una regione disastrata?Il video è davvero uno spaccato della nostra cara Sicilia..ma davvero è stato difficile trovare testimonial della sinistra o è stata una scelta di montaggio??
Cara Simona, non c’e’ da stupirsi. E’ la libertà interiore che dà la capacità di sapersi informare, di soppesare le fonti e le informazioni sulle acquisizioni della propria cultura personale, di aver insomma una propria dignità.
Questa forma di libertà va perseguita, ma farlo è dispendioso sia per l’individuo sia per le istituzioni (sociali e no). E’ molto più comodo per tutti che le persone siano appiattite a bestie che farle vivere da esseri umani liberi e degni di tal nome.
Berlusconi è la punta dell’iceberg, la scusa per la nostra mancanza di consapevolezza e comprensione, l’esponente chiaro della nostra ignoranza e della nostra vigliaccheria. Nemmeno lui se ne accorge e per questo sembra una patetica e triste macchietta da cabaret degli anni ’60.
Come diceva Gaber: “Non mi preoccupa Berlusconi in sé, mi preoccupa Berlusconi in me”.
bel video 😉 ti ho linkato
Ciao,
Lavoro in Lombardia da circa 6 anni, e nel 2001 non avevo pensato fosse necessario farsi 1200 km per dare il mio voto. Stavolta sì. Dopo 5 anni sono tornato con urgenza a Palermo, per votare. A sinistra, ovviamente. O se preferisci, contro Berlusconi. Ma nel mio caso, le due intenzioni coincidono.
Rimango sconcertato dalle risposte di molti degli intervistati, mediamente la gente di scarso livello culturale, scolasticamente e non solo parlando, fa proprio quei discorsi.
Pure mio padre ha rivotato Mr B.. E anche stavolta, non ne ho colto la motivazione.
Vabbuò, guardiamo avanti, vediamo se quel ragazzo che teme di impoverire a causa dei “comunista”, la penserà così fra 5 anni.
Saluti da una Varese sdilluviata!
Complimenti! Certo che delusione ascoltare i miei concittadini che ,ancora , sognano un nuovo governo che li possa fare diventare ricchi come negli USA. Sanno quanti sono in percentuale i “ricchi” negli Stati Uniti?
Certo, i sogni aiutano a vivere, ma alla lunga sopravviene la disillusione che cancella la demagogia e la dura realtà quotidiana diventa un incubo.
Mi sono emozionato nel sentire alcune intenzioni di voto. Lo scappar via della
ultima intervistata, come se fuggisse dalle critiche per aver espresso una opinione in controtendenza rispetto al Comune sentire, il pudore del salumiere nell’esprimersi, trinceratosi nella segretezza del voto e circondato da persone che con nettezza palesavano le loro preferenze politiche. La chiara opinione dell’extracomunitario, senza dubbio più libero di parlare di alcuni palermitani intervistati.
Ancora complimenti!
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Rifate l’intervista oggi, 24 gennaio 2011…..mi piacerebbe risentirli tutti!!!!!!!