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  • Guardateli in faccia i vostri candidati!

    Manifesti elettorali

    […] La fotografia elettorale è quindi prima di tutto riconoscimento di una profondità, di un irrazionale estensivo alla politica. Nella fotografia del candidato non troviamo trasfusi i suoi progetti, ma i suoi motivi di presa, tutte le circostanze familiari, mentali, anche erotiche, tutto quello stile di essere di cui egli costruisce insieme il prodotto, l’esempio e l’allettamento. È manifesto che la maggior parte dei nostri candidati nella loro effigie danno a leggere esclusivamente una posizione sociale, il comfort spettacolare delle norme familiari, giuridiche, religiose, la proprietà infusa dei beni borghesi, quali per esempio la messa della domenica, la xenofobia, la bistecca con le patate fritte e la comicità del cornuto, insomma quella che si chiama un’ideologia. Naturalmente la fotografia elettorale presuppone una complicità: la fotografia è specchio, dà a leggere elementi familiari, noti, propone all’elettore la propria effigie chiarificata, magnificata, superbamente portata allo stato tipo. Tale maggiorazione, del resto, definisce molto esattamente la fotogenia: l’elettore si trova espresso e insieme eroicizzato, è invitato a eleggere se stesso, a caricare il mandato che si accinge a dare di un vero e proprio transfert fisico: egli delega la propria “razza”. […]

    Roland Barthes – Mithologies – Paris, 1954.

    Palermo, Sicilia
  • 13 commenti a “Guardateli in faccia i vostri candidati!”

    1. Ma i candidati lo sanno che dietro una foto elettorale si nasconde tutto questo? Dall’espressione di molti di loro non si direbbe…

    2. Se li guardo negli occhi effetivamente tutte le promesse che fanno sembrano solo parole al vento. Ed a parte qualcuno con quello sguardo sornione sembra di vedere il gatto di “Alice nel paese delle meraviglie” e la cosa non m’incoraggia per niente.

    3. Secondo me Ciccio ha incluso un messaggio subliminale nel collage! 😛

    4. smentisco la composizione del collage è stata puramente casuale! 😉

    5. Non è che sarà un messaggio in codice, tipo “il codice da Vinci”? ;)Ragazzi a parte gli scherzi volevo farvi i complimenti per il sito e soprattutto per quello che scrivete.

    6. Non mancavano i nomi ma avete messo pure le loro foto,amici di rosalio mi sto schifiando,mandate a quel paese le notizie politiche e parlate solo di Sicilia bedda,w il mare nostrum.

    7. L’idea di parlare solo di Sicilia Bedda la condivido.
      Tra l’altro, camminando per le strade, sono arrivata alla conclusione che molti/e avrebbero fatto meglio a non metterci affatto la propria foto sui manifesti elettorali! 🙂
      Alla luce, poi, di quanto su scritto…me ne convinco sempre di più!
      Brrrrrrrrrrrrrrr, rabbrividiaaaaaaamo!

    8. Continuo a stupirmi, se un collage può fare scaturire una conversazione cosa può succedere camminando per la città e subendo le gigantografie di Cuffaro?
      Mi fa schifo Cuffaro e mi aspetto un voto plebiscitario per la Borsellino.
      Senza troppe pretese bisogna ripulire la sicilia in maniera dura dalla mafia, dalla vessazione del racket, dal silenzio. Portare fabbriche e istruzione, poi arriviamo a Barthes. Prima pensiamo a noi stessi e a non subire.
      Anita

    9. I manifesti elettorali e gli slogan a volte possono indicare qualcosa, a volte quasi nulla. Spesso, son gestiti dai pubblicitari.
      Sicuramente, ci sono delle costanti, in genere la foto é a scala del viso (mezzobusto), il che ha un funzione dialogica più direttamente immediata, suggerisce vicinanza. Per alcuni, vedi Lombardo, si abbandona il doppiopetto istituzionale, e ci si fa fotografare in maglioncino blu (sono uno di voi!). Alla fotografia troppo in posa eretta, viene sostituita quella con inclinazione del capo, segnale di ascolto verso l’altro, invece che di autorevolezza. La Borsellino, noto, si puntella sempre sulle mani, in quasi tutte le foto, sia dei manifesti che del sito (teme di cadere? o gliel’ha suggerito qualche pubblicitario?).
      La faccia seria non tira, tutti sorridono amabilmente (fidatevi, vi dicono).
      Gli slogan vanno dal ‘il Presidente che ama la Sicilia ed i Siciliani (già presupponendo che lui é il Presidente, cmq); dalla Forza di Micciché, che allude a Forza Italia, con collegamenti semplificativi, e del tutto pertinenti al personaggio (anch’esso molto semplificativo o semplice, che dir si voglia), direi; Simona Vicari é ringiovanita, nei manifesti, anche se ovviamente ha cmq molto del suo.
      Tutti facciamo caso ai manifesti, e quasi non ne facciamo caso. Perché sicuramente non si vota un’immagine, per quanto accattivante e ben curata.
      Ma a guardarli bene ed a leggere gli slogan, c’é comunque da riflettere.

    10. Io sono una lombrosiana convinta… e non dico altro!!! ;))))

    11. Ne manca uno. Come hai potuto non metterlo?
      Non posso descriverlo altrimenti violerei la policy né posso dire chi è perché in questo caso violerei la par condicio.

    12. Totò era un’an analisi sommaria, che non voleva essere esaustiva, era per dire.
      Ne avrei dimenticati duemila altri, compresa una candidata pds, che si é fatta fotografare a gambe incrociate in un campo verde (lei a sinistra, il campo verde nel resto dell’inquadratura).
      Il messaggio sarebbe sono una persona libera? che ama la natura?, poco formale (le gambe incrociate sul prato?). Non so. Osserva e fatti una tua opinione, come ho fatto io.

    13. Per caso la persona che manca caro Totò è il mago di Striscia -Donascimiento?-Farebbe pure lui una bella figura a queste consultazioni regionali tanto ci stanno cani e gatti.

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