Viabilità: chiude un tratto del Cassaro
Da oggi alle 8:00 è chiuso al traffico il tratto di corso Vittorio Emanuele compreso tra piazzetta Santo Spirito e piazzetta della Dogana (chiesa di S. Maria della Catena) per i lavori del nuovo sistema fognario che contribuiranno al disinquinamento della Cala. I lavori dureranno 45 giorni e riguarderanno anche piazza Marina.
Evvvvaiiiiiiiiiiiiii!
Adesso si che…”siamo al completo”
Perchè trascorrere otto ore al giorno sul posto di lavoro quando possiamo trascorrerle nel traffico? 🙂
Propongo di estendere l’alternanza delle targhe pari/dispari a tutti i giorni della settimana!
Maria Luisa, scusa se rispondo. Ma se pensiamo sempre all’oggi, non ci potrà essere mai un domani.
Se oggi staremo malissimo, domani potremmo avere servizi, che ci faranno stare molto meglio, quindi sopportiamo i disagi che sono conseguenti alal costruzione di servizi utili a tutti, senza lamentarci dell’oggi. Domani ne avremo benefici.
Se no, si finisce per non far mai nulla.
Sarei curioso di sapere dove abita la Sig.ra Campisi. Abiterà forse in luogo dove 24 su 24 insiste il rumore insalubre del traffico. Se è no, allora la smetta di parlare di benefici del futuro. Grazie
abita alla Zisa insieme a Sua Maestà T.S. 😉
Alex, sto nella zona Croci fra il Politeama e Piazza CRoci. Credimi, non é un posto sereno, in quanto a rumore, soprattuto quando passano in macchina quelli con lo stereo a 2000, cosa che va vibrare i vetri di casa mia.
Nonostante ciò, io cmq, ho visto come si vive bene, e che qualità della vita c’é in posti, come la Spagna, dove si é scelto di fare molti parcheggi interrati e riservare la superficie superiore ai pedoni. Insisto, preferisco il futuro, che non lamentarmi continuamente dell’immediato presente.
…ma non dimentichiamo che il “trrrraffico” è una delle piaghe principali della Città di Palermo.
Jhonny stecchino docet! 🙂
http://www.ecodallecitta.it/notizia.php?id=5189
Torino, concluso il progetto “A scuola camminando”. Premiazione il 5 giugno
Prime impressioni: altissima partecipazione e entusiasmo
Daniela Iapicca
Grande partecipazione delle scuole della Provincia di Torino al progetto appena concluso di “A scuola camminando”. Secondo indiscrezioni dell’assessorato all’Ambiente, sono decine le scuole che in tutto il torinese hanno partecipato con “moltissime idee, assolutamente varie e tutte di qualità elevata – riferisce lo staff dell’assessore Angela Massaglia, che in queste ore è in febbrile attività per decretare il vincitore – inoltre, sono stati tanti coloro che hanno detto di voler continuare coi loro pedibus e bicibus fino alla fine della scuola e che riprenderanno a settembre”.
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E’ molto probabile che grazie a questa esperienza i soggetti coinvolti continuino a camminare – o pedalare – per andare e tornare da scuola. Quello che è certo è che tutti – anche chi non è direttamente coinvolto – ne trarrà vantaggio: più pedibus vuol dire anche meno smog, meno traffico, maggiore attività fisica e più consapevolezza e conoscenza dell’ambiente circostante.
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infatti come a Palermo, dove la stragrande maggioranza delle mamme e papa’ si premurano ad accompagnare i figli a scuola rigorosamente in automobile trasmettendo ai loro figli la cultura dell’auto
Credo che ci siano due culture, allora. La cultura dei servizi e la cultura ambientalista, se la vogliamo mettere così.
Se una persona, deve fare più cose, ed andare in posti molti distanti fra loro, nell’arco della giornata,magari anche con pachci e cose da portare anche pesanti, può scegliere due alternative:
-o dotare la città di servizi pubblic adeguati al trasposto (veloci come una metropolitana);
– o/e predisporre a margine di questi una serie di parcheggi scambiatori (sia in elevato, che interrati, ma cmq multipiano),in vicinanza degli ingressi delle stazioni delle metro, o anche di un sistema di filobus o mezzi di superficie), che a quel punto (se si predispone un numero adeguato di parcheggi al confine, può consentire la pedonalizazzione della città;
– Oppure, posso nella stessa giornata, in bicicletta, andare prima in Viale strasburgo con 3 carpettoni, poi a Piazzetta della pace, con 2 carpettoni, per dire, e poi all’edilizia privata a Brancaccio (si spera con l’ultimo carpettone), e poi uscire ed andare a prendere i figli, metterli in bicicletta, al posto dei carpettoni, e poi tornare a casa (soluzione ecologica).
Fra l’ecologismo come arcaismo e la strutturazione di servizi integrati alla città, passano due filosofie di vita, molto diverse.
Volevo solo sottolineare questo.
maria d’s
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