Fermata!
Ore 16, Via Duca della Verdura angolo Via Libertà. Settimo platano a destra, quello piccoletto a ridosso della fermata di Piazza Alberico Gentile. C’è un’enorme anguria spatacchiata ai piedi dell’alberello. Lì per lì penso che un encomiabile cittadino, dispiaciuto per le condizioni pietose dell’alberello, l’ha concimato come poteva. La polpa, sgranata ma ancora succosa e rossa come sa essere la polpa di un melone maturo, è esposta alla vivida luce solare. Numerose macchie nere costellano il rosso: mi sento fissato da quelli che per un istante immagino essere i molteplici occhi di una creatura celeste. Ma altre macchie nere si spostano avanti e indietro! La mia vista non è più così buona come una volta … e nella frazione di secondo che trascorre tra la percezione dei semi e quella delle mosche io mi commuovo. Il disgusto che sale dalle mie viscere è sostituito nel mio cuore da una lode. Grazie al cielo si tratta di materia organica. Nutrimento per le mosche, l’anguria si spappolerà e la materia organica dissolta dai batteri aerobici colerà nel terreno e nutrirà l’esile alberello. Il sole farà il resto e forse tra un mese dell’anguria resterà solo il ricordo e una grossa macchia marrone-verdastra: sempre meglio di una bottiglia di plastica! Nel frattempo ho potuto abbronzarmi nell’attesa di un centouno, una ventina di minuti. Perché pretender di più da Palermo? ***
Con questo post vado in vacanza. Per almeno tre mesi non disporrò di accesso internet per cui i miei interventi saranno meno che sporadici. Forse in autunno riprenderò a scrivere, chissà. Buone vacanze a tutti.
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