
Un consiglio per chi voglia refrigerarsi in questi giorni di caldo torrido: un salto indietro nel tempo.
O meglio, sarebbe più corretto dire un salto giù nel tempo, visto che vi invito a scendere nei sotterranei della nostra città. Vi calano giù per un pozzo con una fune e attraverso una scaletta di ferro a pioli, giù per circa 11-15 metri e arrivate nel così detto Gesuitico Alto che non è che uno dei qanat che percorrono il sottosuolo di Palermo.
Qui vi si apre un altro mondo, un mondo stretto e fresco, l’acqua che arriva da mille anni fa vi scorre fin quasi alle ginocchia (gli stivaloni che vi danno sono per fare scena, il caschetto con la luce no, quello vi serve veramente) e con le mani vi ritrovate a toccare pareti che parlano altre lingue, pareti lisce d’argille, pareti brulle piene di fossili (visibilissimi), pareti geometriche di balatoni sistemati per fare arrivare l’acqua copiosa in ogni dove. Continua »
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