L’alga tossica ad Aspra
Le analisi dell’Arpa hanno confermato la presenza ad Aspra dell’ostreopsis ovata, alga che può causare un’intossicazione i cui sintomi indirizzano verso un meccanismo irritativo aspecifico sulle mucose respiratorie e congiuntivali, con conseguente irritazione congiuntivale, rinorrea (raffreddore), difficoltà respiratorie (tosse, respiro sibilante, broncospasmo con moderata dispnea) e febbre.
L’alga era già stata trovata nelle acque di Isola delle Femmine e di Capaci.
AGGIORNAMENTO DEL 10/08: le nuove analisi di oggi hanno mostrato valori nella norma; il divieto di balneazione è stato pertanto sospeso.
Aggiungo che il sindaco di Bagheria, Biagio Sciortino, ha emanato un’ordinanza che vieta la balneazione ad Aspra. Una mossa forse ad effetto (negativo) e sicuramente discutibile, visto che è ormai è provato che l’osteopsis ovata colpisce per inalazione e non per contatto. Insomma, tanto valeva evaquare Aspra…!
Il problema dell’alga tossica esiste ad Aspra da almeno 3-4 anni. L’anno scorso ne parlò Repubblica e la stampa locale bagherese, l’Arpa e l’ASL fecero i loro rilievi ma non ne nacque nessun “caso” e la cosa cadde presto nel dimenticatoio. Pochissime le mosse amministrative in tal senso. Il Consiglio comunale uscente, dopo una nottata di discussione in cui si dibattè a lungo su “quale consigliere avesse più a cuore Aspra”, decise di istituire una commissione straordinaria, che lavorò sulla questione facendo venire appositamente esperti da Roma per le consulenze. Alla fine, dopo otto mesi di lavoro e diversi gettoni intascati ne uscì una relazione conclusiva mai presentata (perchè giunta a ridosso delle elezioni) e in gran parte scopiazzata da internet.
Insomma il problema lo si conosce, le cause sono molteplici e dipendono più da Palermo che da Bagheria, ma si è scelto comunque di restare a guardare. E ora qualcuno s’è rovinato le ferie.