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  • Un siciliano in Germania

    Faccio il dottorato in Germania e non mi scandalizzo di sicuro quando sono bollato come mafioso per il solo fatto che venga da Palermo. Ieri volavo con easyJet da Nizza a Berlino e ho trovato nel giornale di bordo un articolo con qualche imprecisione sulla Sicilia e su 2 tour operator che portano intelligenti turisti nei luoghi della mafia che per l’intelligenza di chi li organizza e di chi li fa corrispondono con i luoghi del bel film di Coppola il Padrino.

    Un anno fa ero in un bel negozio di musica a Berlino e nella sezione world trovo tra musica celtica e indiana una sezione intitolata Mafia Sicilia una sezione intera con canzoni mai sentite. Decido quindi come un cittadino qualunque senza ricorrere ad amicizie parentele e raccomandazioni di scrivere all’Assessorato dei Beni culturali etc. etc. che si occupa anche di turismo con tanto di pubblicità in internet ed altrove..richiedo del materiale per una presentazione PowerPoint che poi ho fatto qui nel mio instituto. Il materiale che mi è stato inviato dopo nove mesi dalla prima email consiste in un “libro bollettino della nastroteca” anno 2004 e una depliant sulla Vucciria che come mi scrivono è “il frutto del nostro lavoro”.

    È normale ed è giustificato se all’estero l’idea della Sicilia è quella che è, perché la risposta alla curiosità che altri stati o normali cittadini hanno è una risposta dopo nove mesi di un libro del 2004 che non dice molto e un depliant…

    Ospiti
  • 22 commenti a “Un siciliano in Germania”

    1. già! condivido l’analisi. A parte alcune fiere di vini dove da qualche anno produttori siciliani fanno le prime oneste comparse, non c’è divulgazione della cultura siciliana all’estero, intendendo per cultura anche il far conoscere ambienti naturali, patrimoni storici e perchè no’ nuovi registi, fotografi, artisti siciliani, eventi quali rassegne estive musicali/teatrali/culturali (orestiadi Gibellina, Kalsart, rappresentazioni Siracusa, ecc).
      A me è capitato di richiedere depliant sulla Finlandia quest’anno all’ente del Turismo in Italia e mi hanno mandato 3 pacchi voluminosi, non ho sentito neanche l’esigenza di comprare la guida !
      Mi capita spesso di trovare facilmente informazioni su un festival di musica o di teatro all’estero, mentre è difficile vedere veicolare all’estero eventi d particolare rilievo che hanno luogo in Sicilia, e questo mi viene confermato dai numerosi amici che vivono all’estero e conosciuti per caso durante viaggi.
      Naturalmente in tutto cio’ ci sono responsabilità nostre (di noi siciliani) ben nette. Che vanno condivise iniziando dalle istituzioni locali (regione, provincie e comuni) che non investono in informazione da distribuire presso le adeguate strutture all’estero, e continuando con tutte quelle figure private che sono impegnate nella programmazione e realizzazione di eventi culturali. Insomma non sappiamo fare il cosiddetto marketing, “unni sapemu vinniri !” detta alla siciliana.

      Nonostante tale analisi, cìè un paradosso nel constatare che i tedeschi sono i primi turisti e i più numerosi turisti in Sicilia rispetto a francesi, inglesi, spagnoli, americani, ecc.
      Ma in questo caso specifico credo che dell’ottimo marketing lo abbia fatto Goethe un pel po’ di tempo fa!

    2. Caro Antonio
      che tristezza a leggere il tuo post!!purtroppo la realtà della nostra classe politica è quella che è..qualche settimana fa mi è capitato di leggere in un sito di informazione di un piccolo paese turistico della provincia di Messina che si erge come zona di grande turismo e di grande civiltà (anche se il piano regolatore del suddetto paese sembra stato studiato più per distruggere la bellezza del luogo che per altro!!)che un consigliere, che si occupava della gestione di un bastione, uno tra gli ultimi pochi edifici antichi della zona, sia adesso indagato per aver gestito privatamente l’edificio..affittandolo come fosse un bene privato e di sua proprietà ad avventori per banchetti e ricevimenti,incassando i relativi proventi…che tristezza!!!
      pur essendo prevista la presunzione di non colpevolezza dal nostro ordinamento, la gravità della cosa è davvero eccessiva, soprattutto considerato che la persona in questione ricopre una carica pubblica conseguita con i voti e la fiducia dunque dei cittadini che lo appoggiano…eppure tale individuo è ancora comodamente accomodato sulla sua poltrona…con il benestare di tutta la comunità pubblica…mhà!

    3. Caro Antonio il tuo triste racconto fa una panoramica sul lavoro di comunicazione che i nostri rappresentanti svolgono all’estero che poi non è tanto differente da quella che svolgono qui , proprio su questo sito ricordo il blog dove si annunciava il sequestro di alcuni link ad opera dei brillanti autori di ROSALIO. “Putropo” caro Antonio i nostri concittadini per la stragrande maggioranza non si rendono neanche conto di quanto sia bella la nostra terra (isolette comprese),i nostri amministratori non provano nessun interesso verso questa terra, poi come ricorda MRS. BROWN, qualcuno di loro si fa pure trovare con le mani nella marmellata. Non Hanno un vero intresse per niente che non siano affari illeci, sono persone da cui non mi sento rappresentato e cui preferisco tenermi alla larga. Gli eventi che esportiamo sono Bennardo Provenzano, le magliette I LOVE MAFIA, L’arresto di G. Mercadante (medico e deputato regionale) I FILM DI CIPRI E MARESCO che tutto raccontano tranne le bellezze della Sicilia, etc…
      Abbiamo una cultura alimentare fuori dal comune, così come il mare e il sole, un clima invidiato da tutto il mondo, e siamo in grado di farci conoscere solo per schifezze.
      Mi fa piacere almeno che ti hanno inviato quel materiale… se consideri che fino a qualche tempo fa il sito del Comune di Palermo portava notizie di 5 anni prima… TI HANNO INVIATO GLI SCARTI DI MAGAZZINO….EH EH EH, o qualche libro che un funzionario regionale aveva come spessore per il piede del tavolo.
      L’ultima e poi chiudo, perchè O’Scià a Lampedusa l’ha dovuto inventare Claudio Baglioni? La provincia di Agrigento non ha amministratori?
      Mah

    4. Dimenticavo non ho citato i monumenti… Segesta, Il Teatro Greco di Taormina e Siracusa, Solunto, Selinunte, La Valle dei Templi, Il Duomo di Morreale , gli oltre 700 monumenti di Palemro (dopo roma se non ricordo male è la città con più monumenti di Italia), Etc… Etc…
      Ciao Ciao

    5. Lavoro per un Tour Operator siciliano e non hai idea quante volte i gruppi ci chiedono di organizzare dei “fake mafia attacks” – una cosa che ci rifiutiamo di fare perche su questo tema non si fanno i scherzi! Ma la richiesta è forte!
      Purtroppo la Sicilia è sopratutto conosciuta per l’Etna & per la mafia e l’assessorato fa troppo poco per cambiare questa imagine distorta. Spesso mi capita di leggere del materiale turistico (siciliano) tradotto in tedesco che fa proprio piangere. Sembra tradotto da un programma di computer e si capisce ben poco. Tant’è vero che (secondo la testimonianza di un amico) esistesse uno dove si parla delle ricette siciliane e nella descrizione della Pasta con le sarde la parola “finocchi” è stato tradotto in “Schwule” (parola tedesca poco fine per dire GAY!!!)
      Anche questo da un imagine della Sicilia davvero triste.

    6. Organizziamo allora dei nazi-tour, per provocazione, a questo punto, direi, in Germania.

    7. Ma poi, sembra che la mafia l’abbiamo inventata noi.
      Esiste in Giappone ed in Cina, con diversi nomi da molto più tempo della nostra.
      In campania ed in Calabria, esistono la Camorra e la n-dragheta, dallo stesso tempo. La Mafia é un contropotere che nasce da uno stato troppo accentrato e troppo distante, in molte nazioni.
      In cui le persone si inventavano un sottogoverno, a fronte di un governo poco presente, estraneo, o molto distante. Non é un fenomeno siciliano, é un fenomeno globale. Anche in questo, c’é una cattiva informazione.

    8. propongo cappuotta a Scorsese

    9. ..vero che ci sono mafie in tutto il mondo e anche piu’ potenti di quella siciliana, pero’ non ci fanno i film da mezzo secolo come in sicilia o in america !!!
      Registi ultrafamosi e iperricchi hanno una grande responsabilità in questa immagine che si è andata costruendo della sicilia dal dopoguerra in poi. Ho vsto il Padrino con i sottotitoli in decine di lingue in vari paesi del mondo !!! Non arrivando altro materiale della sicilia oltre a film, ecco che l’unica idea che moltissima gente del mondo si fa della sicilia è solo di terra mafiosa.
      Credo, comunque, che ognuno di noi quando viaggia all’estero per lavoro o per vacanza sicuramente contribuisce, con il proprio comportamento e la propria descrizione della sicilia, a distruggere questo status della nostra terra. E questo è sicuramente molto importante! Ci pensiamo noi singoli siciliani a promuovere positivamente la nostra isola. Alcune persone da me incontrate anni fa con la loro idea ferma della sicilia mafiosa non avrebbero pensato minimamente di fare un viaggio fin quì. Successivamente a conversazioni che ho avuto con loro hanno cambiato idea realizzando, su mio invito ad ospitarli, un viaggio in sicilia e modificando quindi la loro visione dell’area geografica in questione.
      20 anni fa non si andava in Irlanda del nord perchè c’era l’IRA che realizzava continuamente atroci attentati (questa era l’unica immagine che la tv dava del paese), io ci sono comunque andato e ho scoperto un paese di gente cordialissima e calorosa che mi ha ospitato nelle loro case senza nemmerno conoscermi, ma questo aspetto positivo non veniva pubblicizzato in nessuna tv e in nessun giornale. E loro soffrivano di questa immagine che la stampa dava del loro piccolo lembo di terra così come molti di noi siciliani soffriamo dell’idea che la gente del mondo si costruisce dalle informazioni diffuse dai mass media.
      La geografia sociale è un concetto molto interessante e da quando ero adolescente non faccio che invitare gente straniera a casa mia, così come lo fanno altri siciliani. Forse è un modo personale per riscattare la terra in cui viviamo dall’infame abito che indossa e che ormai risulta scomodo e stretto a molti di noi.

    10. Si Si, vada per il nazi-tour! a quando il primo?

    11. Non sono d’accordo sull’impostazione del tipo “fanno più danno i film sulla mafia che la mafia”. Chi si apre un bar a Palermo, chi partecipa a un bando di appalto pubblico, chi cerca di capire perchè in questa città ci sono palazzi ma non giardini e biblioteche di quartiere si scontra con l’esistenza della mafia.
      E, a proposito, la mafia purtroppo l’abbiamo inventata proprio noi…

    12. si, va bene, daccordo, ma a un tedesco o a un americano che vengono in vacanza a palermo poco gliene cale dei bar degli appalti e della vita quotidiana palermitana. prima di arrivare qui la componente del rischio per l’attentato la mette sicuro, anche un minimo, e la gita nei luoghi degli attentati la vogliono fare tutti. poco si conosce oltre alla trilogia del padrino, i sopranos e le autobombe. il fatto che questo si conosca perchè non si fa abbastanza per far conoscere altro poco importa. poi trovatemi uno straniero o settentrionale prevenuto che arriva a palermo e non si innamoora della nostra città, ma questo è un altro discorso

    13. La cina é una civiltà millenaria, molto pià antica della nostra. Sostenere che l’abbiamo inventata noi, mi sembra davvero un eccesso.

    14. nicola…., non è stato scritto “fanno più danno i film sulla mafia che la mafia” e non l’ho nemmeno pensato io!
      Personalmente ho scritto che sicuramente anche i registi di film sulla mafia siciliana contribuiscono a creare un immagine del nostro paese. Se poi all’estero girano solo ed esclusivamente i film sulla mafia e null’altro sulla vita e cultura, allora ecco che il film diventa facilmente l’unico riferimento di interpretazione della realtà siciliana.
      Che è cosa ben diversa, a mio parere, dal dire “fanno più danno i film sulla mafia che la mafia”!!!
      Antonio Stocco ha voluto porre l’attenzione principalmente sulla poca informazione di tipo culturale che all’estero viene veicolata sulla Sicilia (sicuramente dagli enti pubblici preposti a questa attività). Poi che la gente di tutti i giorni si scontra col “sistema” mafioso è un altra storia che poco ha a che vedere con questo interessante post. Infine questo “la mafia l’abbiamo inventata proprio noi” … è troppo generico…. non credo molta gente che legge questo post si ritrovi in questa definizione….
      Insomma … un po’ fuori dall’interessante tema dell’ospite 🙂

    15. Come direbbero in Francia: la questione è vecchia come il piritò.
      Credo che lo stereotipo della mafiaggine è annesso, connesso, connivente, convivente e matrimoniale ai valori positivi della nostra bedda terra di Siculia.
      Certo è che se si giocasse con lo stereotipo mafiaggine in comunicazione, in PR, in mktg turistico ecc. trasformandolo da concetto altamente squalificante e negativo, in concetto assolutisticamente positivo le cose cambierebbero.
      Quando ho voglia di un’aranciata, la San Pellegrino è quella che mi sta più simpatica subito dopo, però, una spettacolare spremuta di arance fresche sanguinelle.

    16. Agosto, in un fornitissimo negozio di dischi di Stoccolma con rarità in cd e vinile, noto nella sezione world, unico titolo italiano (e non siciliano) “Le canzoni della Mafia”. Quanto alla comunicazione, i nostri amministratori ce la faranno mai a creare un PORTALE efficente e completo come quelli (spesso anche in versione italiana) di quasi tutti gli stati e regioni europee?

    17. cd vendutissimo in germania, tra l’altro. credo che la notizia fosse apparsa su repubblica.it qualche tempo fa. a proposito di cd…posso mandare affanculo lil kim per aver chiamato un suo cd “la bella mafia”?

    18. Nicola siamo più bravi di altri nella propaganda delle cose peggiori. vedi se i cinesi o i giapponesi scrivono o fanno film sulla loro mafia. Non esiste.
      Noi siamo in questo degli esperti di marketing negativo, anche perché ci scherziamo sopra, per non impazzire, forse perché abbiamo anche voglia di mettere le cose alla luce, chi lo sa.
      Perché noi lo facciamo e gli altri no?
      Siamo più fessi? O forse ne parliamo per usarla, e parlandone cerchiamo do smitizzarla, ma anche di mitizzarla?
      Non te lo so dire. Uno come Scorzese, che amo molto come regista, ha registrato molti umori della mafia, forse con più cinismo di Coppola, che ne ha esaltato una dimensione eroico-familiare. Forse siamo stati i primi e gli unici a parlarne, per cui si pensa, che siamo solo noi ad avere questo problema.

    19. lil kim

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    20. a parte il fatto che ho forti dubbi che esistano mafie piu’ vecchie o piu’ potenti di quella siciliana, la yakuza giapponese e la triade cinese non valgono neanche un decimo di quella siciliana e calabrese, e’ pero’ sicuramente deleteria per via di film o notizie errate l’immagine della sicilia all’estero e nord italia

    21. Caro Antonio, sono siciliano anch’io ma non riesco a capire come possiamo toglierci di dosso quell’etichetta che altri ci applicano, quando siamo proprio noi che con grande orgoglio regaliamo scene che, seppur innocenti, ci qualificano per ciò che non vorremmo sembrare. Mi riferisco a scene che puoi vedere sul sito seguente:
      http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=235464 – riferite a Cuffaro che dopo essersi beccati 5 anni di condanna (che non sconterà) festeggia con gli amici offrendo cannoli, come nei film che non vorremmo vedere… Mi dispiace, ma siamo un po nemici in casa nostra.

    22. cerco un passagio da monaco (baviera) per trapani per fine maggio, pagando rispettiva quota

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