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martedì 19 nov

Archivio del 6 Settembre 2006

  • Gattopardi a cutiddate

    Oggi, sul Foglio, siamo finiti in prima pagina.

    Sembra che da qualche parte si senta la mancanza della famiglia, delle ammazzatine, dell’onore e forse anche della mafia.

    Sembra che un pezzo d’Italia e di mondo (riflettete anche su questo quando criticate le magliette della mafia che vanno a ruba fra i turisti), da qualche tempo, ci guardi con invidia, noi che ancora possiamo permetterci padrini come Bernardo Provenzano e che, ancora nel nostro quotidiano, possiamo assisstere alla cutiddata di Burruano in piazza a Mondello.

    Sembra che mentre noi scriviamo su Rosalio che la mafia fa schifo, un pezzo di umanità persa dietro ai relativismi dell’efficienza e delle gesellshaft ci guardi con le lacrime agli occhi.

    Assistendo al tramonto dei nostri gattopardi con il magone di chi sa di avere perso qualcosa, irrimediabilemente.

    Vi copincollo l’editoriale di oggi e apro la discussione sui commenti.
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    Palermo
  • La protesta contro i termovalorizzatori

    È appena iniziato il presidio di protesta a piazza Indipendenza, davanti alla Presidenza della Regione, contro i termovalorizzatori. I manifestanti chiedono lo stop immediato dei cantieri, il ritiro in autotutela delle ordinanze di autorizzazione, un nuovo piano rifiuti che metta al centro la raccolta differenziata e l’apertura di un confronto con la società civile e gli enti locali. Alle 16:00 partirà la manifestazione a piazza Politeama e a seguire sono previsti un corteo e un sit-in davanti all’Agenzia regionale rifiuti, in via Catania.

    Il ministro dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha imposto lo stop agli impianti di Bellolampo, a Palermo, Augusta (Siracusa), Paternò (Catania) e Casteltermini (Agrigento), ma anche ai sette collegati: Favara, Modica, Catania, Augusta, Bellolampo, Mazzarrà Sant’Andrea e Casteltermini.

    AGGIORNAMENTO: il Tribunale amministrativo regionale di Palermo ha dichiarato la legittimità del piano integrato per la gestione dei rifiuti, dunque possono proseguire le opere in Sicilia.

    Palermo
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