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lunedì 23 dic
  • Hamlet – un album di famiglia

    Camminando su un indistinto tappeto di libri e pagine, Amleto costruisce la trama della sua vendetta. Simile a un melanconico clown in bianco e nero, il personaggio shakespeariano compie il suo irrimediabile e tragico destino nel nuovo spettacolo del regista Claudio Collovà, “Hamlet – un album di famiglia”, in prima nazionale domani sera alle 21:15 al Nuovo Montevergini per Kals’art 2006. In scena si alternano, oltre ad Amleto, solo Ofelia, la madre Gertrude e il re Claudio, affiancati da un personaggio di nuova invenzione, Calauza, una specie di angelo traghettatore, “deputato – afferma il regista – alla cura dei destini degli uomini”.

    Coprodotto dalla cooperativa teatrale Dioniso e dal Teatrul Mic (Piccolo Teatro) di Bucarest, in collaborazione col Palermo Teatro Festival, lo spettacolo è interpretato interamente da un cast di attori rumeni, in lingua originale, secondo una composizione visionaria e frammentata delle scene in grado di offrire allo spettatore una lettura critica del testo. I versi shakespeariani si intrecciano a citazioni da Carmelo Bene, Müller, Rilke e Majakovskij, che disgregano, rallentano o amplificano il ritmo drammatico della vicenda. Le scenografie di Andrew Walsh, ispirate alle fotografie del ceco Ian Saudeck, trasformano infine lo spazio in un recinto claustrofobico, solitario, spezzato nella sua essenzialità dalle musiche di Tom Brandus.
    Repliche dello spettacolo fino a giovedì 21 settembre, esclusa la serata di lunedì. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. Lo spettacolo sarà presentato ad ottobre in Romania e sarà poi portato in tournée in Italia.

    Il regista Claudio Collovà così commenta lo spettacolo: “Un album di famiglia di poche pagine e l’opera fotografica del ceco Jan Saudek, come principale fonte d’ispirazione. Questo è stato il punto di partenza del nostro lavoro. Le immagini hanno significato tutto all’inizio. Ma le visioni coagulano la forma, le azioni, i conflitti, le parole, così la narrazione di Shakespeare è rotta in frammenti d’esistenza. Noi abbiamo usato l’immaginazione per andare oltre la realtà del testo. “Hamletmachine” di Müller per distruggerlo, le parole di Rilke da “I quaderni di Malte Laurids Brigge” per sospenderlo, la poesia di Majakovskij “La nuvola in calzoni” per trasformarlo in una protesta contro l’orrore del nostro tempo e, naturalmente Shakespeare, compresso, allusivo e aperto a personali interpretazioni. Il resto è silenzio”.

    Palermo
  • Un commento a “Hamlet – un album di famiglia”

    1. Andate a vederlo!!Prima che un grande artista Collovà è un grande uomo!!!

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