Purtroppamente (n.3)
Purtroppamente ci sono cose che fanno impressione e non dovrebbero e cose che non fanno impressione e dovrebbero. E Palermo è la patria di queste contraddizioni. Sono rimasto colpito (non nel senso dell’ichis, grazie a Dio) dalla storia delle assunzioni “facili” nelle aziende municipalizzate. Giornali, telemusione, indignazioni, scandalo. E va bene: scandalizziamoci perché i concorsi sono la prima cosa e le chiamate dirette puzzano sempre di “amicizia”. Poi ho sentito che uno dei casi in discussione rigarda una settantina di assunzioni (a tempo determinato) di persone con l’incarico di fare un censimento dei tombini.
Ora posso capire che sul momento uno ci resta male e pensa: minchia, settanta contatori di tombini a ottocento leuri l’uno al mese fa 56 mila leuri al mese, 672 mila leuri all’anno. Ma non ci potevano pensare prima e tenere il conto dei tombini così non c’era bisogno del cenesimento? Va bene. Però, c’è un però. Perché chi si indigna per i contatori di tombini, forse è uno che cammina a piedi oppure non cammina. Tolti quindi pedoni e paralitici, tutti gli altri hanno il problema-tombino. Ora vengo e mi spiego.
L’anno passato mio cugino Pierino si andò a sfasciare tutte le corna perché col motorone si infilò in una voragine che manco si vedeva perché non è che è conto che era una scaffa, no. Era, per l’appunto, un tombino. E se non avete che cosa fare e vi fate una passiata all’ufficio legale del Comune potete andare a vedere quanti mila e mila euro il Minicipio sta pagando per cose del genere. Al punto che, mi dicevano, la direttiva che quell’ufficio ha è di non arrivare alla causa, che quindi viene considerata persa in partenza, e di andare avanti con i pattii che al tribunale si chiamano transazioni. È chiaro dunque che i tombini sono tra i più efficienti killer delle corna, delle cannelle delle gambe e delle costole dei palermitani.
Come infatti, se vi fare un firrio città città, scoprite che una strada qualsiasi è comunque una giungla di tombini: quelli delle fognature, quelli dei telefoni, quelli della luce, quelli del gas, quelli dell’acqua. E non è che è conto che li mettono tutti di un lato, no. Uno qua, uno là e se uno li vuole evitare deve camminare a zig zag e le strade diventano un autoscontro lo stesso. Io faccio il giornalaro per campare e da almeno dieci anni rompo i coglioni a tutti i miei colleghi della cronaca e ci dico: ma la volete fare un’inchiesta sui tombiuni? Vogliamo vedere quanti ce ne sono e a chi appartengono? Vogliamo vedere quali sono i più pericolosi? Vogliamo vedere quanto costa questo pericolo alla cittadinanza, cioè a tutti noi? Ma quale. Un’inchiesta sui tombini, ma come sei sbattuto? No, ancora no. Io no. Ma mio cugino Pierino dodici punti in testa ancora è messo che li conta.
E allora magari possiamo dire che forse settanta persone che contano i tombini sono assai, per carità. Ma non si dica che è un lavoro inutile perché sapere quanti tombini ci sono in città serve pure a sapere quanti pirtusi ci sono nelle strade, che cosa c’è sotto la città dove, a questo punto, i misteri stanno più sotto che sopra.
Altro discorso è che siano stati assunti pure quelli che devono controllare i contatori di tombini. Quella francamente no. Tranne a non pensare un’infamità: e cioè che chi viene assunto per contare tombini pensa solo che Palermo gli ha fatto un regalo: 800 leuri al mese per un po’ di mesi ma mica ci credono vero che uno prende e conta i tombini… Perché il pane del governo è risarcimento di antiche sofferenze. Quindi non è detto che in cambio dei soldi uno deve lavorare veramente. E poi come si fa a contare i tombini se uno ha la giornata impegnata a vendere libri, assicurazioni, a lavorare in nero nelle putie dei parenti o a dare lezioni private? Ma questo è, fino a prova contraria, è un pensiero perfido, un’infamità appunto. E se tale è, uno invece si dovrebbe fidare dei lavoratori e non ci dovrebbe essere bisogno dei controllori. È come quello che torna a casa e prende la moglie a timpulate e lei si lamenta e chiede perché. E lui risponde: io non lo so. Ma tu sì: buttana!
Putroppamente, lo sai, comsa si possa pensare. Minchia, ma contare i tombini, ti danno 800 euro al mese?
Ma io gli conto anche i pali della luce, se vogliono. Quanto tempo ci posso mettere?
a Chi controlla chi controlal i tombini di più, é un lavoro di responsabilità, e la responsabilità, si sa, in Italia si paga a caro prezzo.
Metti una firma, che magari devi mettere, ma…la mia firma, quanto me la paghi?
E così, i controllori sono pagati più di altri, ma firme non ne metteranno mai. Attribuiranno le cose al tempo, ai cataclismi naturali, al vandalismo di ignoti. E così via.
In questo vortice di inutilità, reciprocamente, ben retribuite.
Ma, il giorno, (lontano), in cui i tombini saranno finalmente contati, che caspita faranno i contatori di tombini???
Vorrei essere anch’io tra i fortunati contatori di tombini.. Purtroppamente non ho le conoscenze e forse la qualifica (!!) per poterlo fare.
Altro mestiere che vorrei proporre è quello dei “contatori di scaffe”, ma per questo tipo di occupazione il contratto dovrebbe essere a tempo indeterminato data la mole di lavoro!!
Basta dare spazio alla fantasia per risolvere il “poblema” della disoccupazione…
saluti a tutti
Che cosa meravigliosa! Pensate che a controllare 50 contatori di tombini sono in 20! Si danno forse il turno? pure la notte li contano sti tombini. Se fossi Ing. al momento di fare i lavori per strada, su di una cartografia segnerei anche i tombini, il buon autocad servirà pure a qualcosa? A chi la raccontano la palla che per sapere dove sono i tombini a Palermo ci vuole chi li conta? Dai ragazzi non prendiamoci in giro. Adesso siccome io non mi fido vorrei essere assunto insieme ad altri 12 a controllare i controllori dei contatori dei tombini, metti che anche loro sono collusi.
Ciao Ravazzata
Cmq i miei personali complimenti a Daniele Billitteri. Il tuo modo di scrivere è fantastico!
E chi mi dice che controllori che i controllano i controllori dei contatori di tombini non siano collusi anche loro?
Per non parlare degli ipotetici controllori dei controllori dei controllori dei contatori di tombini: chi me lo dice che quest’ultimi non siano gli amici degli amici degli amici degli amici?
Hanno inventato una nuova droga che flescia in maniera allucinante e non si chiama crack ma poco ci manca!
Si, è vero, certe cose accadono e possono accadere solo a Palermo!
Mi auguro che i controllori dei tombini facciano una mappa dettagliata degli stessi, in modo tale da poter accorgersi di eventuali spostamenti notturni o fughe improvvise.
Ragazzi, è un lavoro di grandissima responsabilita! Ma stiamo scherzandooooooooooooooooooo?
Oh, my God!
E complimentoni a Billi, sempre!
Che fine faranno i contatori dei tombini una volta finita la conta? non dirmi che non lo sai! Li vedremo a manifestare in Centro (rompendo i marroni a tutti quelli che dovrebbero lavorare) per chiedere l’assunzione a tempo indeterminato perchè ormai hanno messo su famiglia, hanno stipulato mutui, hanno impegni economici e le Istituzioni non possono abbandonarli proprio sul più bello!!! Ragazzi, che merdaio…
a palermo ci sono centinaia di chilometri di erbacce ai lati delle strade e nelle aiuole da strappare, centinaia di chilometri di marciapiedi da manutenzionare, centinaia di chilometri di buche da riasfaltare, centinaia di chilometri di strade da spazzare…
A questo punto io assumerei 70 dipendenti per fare la conta dei contatori dei tombini,dei controllori dei contatori etc etc…
Grande billo
Si si… cugghiuniateci mentre i cuffaroidi giorno dopo giorno rosicchiano risorse e speranze a gente capace e meritevole. Ci avete pensato che paradossalmente l’autonomia siciliana (proprio come il nome di quello stradone che taglia Palermo) forse ha dato più danni che benefici alla Sicilia?! I quasi quasi sarei per toglierla…
Sono mortificato e nello stesso tempo adirato per ciò che accade sulle nostre strade,comunque le soluzioni esistono,peccato che non vengano diffuse in vasta scala, visitando il sito: http://www.brevetticorporation.it si può capire come. il perchè non vengano adottati questi sistemi innovativi è molto strano,ma siamo nel bel paese……indigniamoci tutti per queste giovani vite spezzate.Quasi dimenticavo,ho sensibilizzato ANCHE IL MINISTRO DELLA SANITA’ma non si è degnata nemmeno di rispondermi,commentate voi……
La settimana scorsa ero per strada con la mia moto,e tombino si tombino no..evito a destra evito a sinistra alla fine
“accollati sta botta” mi sono dovuto fermare,i gioielli di famiglia mi sono arrivati in gola e non è la prima volta,sappiamo bene che certe botte “sopratutto se frequenti”possono avere conseguenze terribili.Ma e chiaro che essendo i miei non frega a nessuno..
Ci sono cose che non capirò mai..
-Come è possibile che sti tombini somigliano a burroni?
-Perchè in una strada di 50m ne ho contati 25?
-Perchè quando una ditta scava le altre guardano e aspettano che il manto venga “ripristinato” prima di scavare loro?
-Perchè paghiamo al comune un ufficio che dovrebbe pianificare gli interventi proprio per evitare di scavare piu’ volte? “potevano mandare loro a contare i tombini..”.
E rimangono sempre due enigmi i pù astrusi,ammesso che in determinati punti più tombini siano inevitabili,
-Perchè vengono fatti a forma di cratere?
-Perchè a Palermo e provincia “ma non tutta” cosa che non accade nella provincia di Catania,e assolutamente da Roma in su, qui viene utilizzato un tipo di asfalto killer?? diventa liscio dopo 1 mese anche meno ” e poi mi controllano lo stato delle gomme delle moto”che ci si puo’ specchiare,non drena l’acqua anzi te la sputa di sopra quando passi,la scratificazone viene fatta meno spessa che altrove,il manto viene rifatto ma mai con le pendenze giuste e sempre con gradini che in moto UCCIDONO,niente miscuglio con la lava “vedi Catania”niente miscuglio con i copertoni”vedi Catania” il granulato utilizzato e’ il più piccolo in commercio “vedi Catania molto piu grosso”,le vernici delle strische bianche sono mischiate con la polvere di marmo per renderle antisdrucciolevoli” non a Palermo”..
ci sarebbe da continuare ancora un bel po..
Mi sa che qui c’è sotto qualcosa,deltronde se la strada la faccio in modo che nel giro di pochi mesi e nuovamente una MUNNIZZA il lavoro me lo assicuro a vita.. e chi dovrebbe controllare la qualità dei lavori?.
Colgo l’occasone per segnalare un pericoloso intervento eseguito,magari salvo qualche paio di “corna” ..in autostrada direzione Palermo,ingresso 1ma galleria dopo capaci,e’ presente una striscia di asfalto che attraversa tutta la sede stradale,il salto è inevitabile fate attenzione…
Vedrete che la sistemeranno dopo che qualche amico ci avrà rimesso le penne..Ecco perchè non sono orgoglioso di essere Palermitano..