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sabato 21 dic
  • 5000 a Roma per il ponte sullo Stretto

    Manifestazione per il ponte di Messina a Roma

    Erano 5000 i siciliani che ieri hanno manifestato a Roma, davanti a palazzo Chigi, per sostenere la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. I dimostranti, mobilitati dal Movimento per l’Autonomia e da buona parte della Casa delle Libertà siciliana, hanno portato in corteo un enorme ponte gonfiabile e hanno inscenato un corteo funebre per la morte della Sicilia.

    Sicilia
  • 30 commenti a “5000 a Roma per il ponte sullo Stretto”

    1. troppo troppo divertenti!

    2. i soliti necrofili di destra…

    3. A che serve un ponte, se poi il resto delle strutture fa schifo?
      Sono d’accordo circa la sua costruzione, porterà lavoro e ci “avvicinerà” all’Italia ma… prima ci sono tante altre cose da sistemare secondo me.
      Ciao,
      Emanuele

    4. ma li avete sentiti intervistati i partecipanti alla manisfestazione (al tg3)?
      “Si …il ponte vogliamo, perchè è una cosa buona” , “perchè così siamo attaccati all’Italia!”…..
      questi sono i fautori del ponte sullo stretto !!!
      Risposte secche da persone consapevoli guidate da un leader illuminato.
      Il ponte sullo stretto è – a parer mio -soltanto un enorme serbatoio di voti partitici per un bel decennio.

    5. Triste il ponte gonfiabbile, triste più di una bambola gonfiabbile.

    6. la corte marziale arcigna si è riunita…mmh ma eravate anche voi a Roma?

    7. il ponte? ma non scherziamo..non perdo neanche tempo nel post.

    8. ridicoli. il corteo funebre a loro stessi dovrebbero fare, non alla sicilia. bah, il ponte!

    9. Io sono di destra, ma il ponte la trovo la cosa più inutile che esista. Ci si sta 20 minuti a traversare. Casomai il problema é in estate per le code all’imbarco. Quindi mettere più ponti e più traghetti risolverebbe il problema senza questa spesa mastodontica. Viene da pensare come mai certa gente (politica), ne fa una battaglia così in tensa, che abbiano pattiato e non possano più mantenere?

    10. sono felice che molti come me si accorgano della manovra politica/elettorale/”appaltosa” che c’è dietro il sostegno ad un progetto così irrazionale e inutile come il ponte sullo stretto. perchè non vanno a dirlo a tutti i siciliani che non hanno manco l’acqua a casa??? NO AL PONTE

    11. hanno mandato “gli interinali del ponte sullo stretto!!!” vi prego giornalisti e giornalai rubatemi il copyright!
      a.

    12. Non è vero che il ponte è inutile. Ogni opera ha infatti la sua utilità come anche i suoi costi, economici, sociali ed ambientali. Facendo una rapida analisi costi/benefici si capisce come questo ponte potrebbe funzionare egregiamente per rimpinguare (di molto) le casse della Mafia, dei suoi amici e degli amici degli amici. Quindi, vedete, non è vero che è inutile. 😉

    13. il ponte è utilissimo per collegare messina all’italia… peccato che il resto della sicilia rimarrebbe staccato… peccato che per fare messina-palermo si invecchia e lo stesso per salire verso salerno…

    14. Ci siamo accorti che cancellate post a iosa. Se si parla di politici collusi o in odor di mafia.
      anita

    15. Anita i commenti (che tu chiami post) rimossi violavano la policy dei commenti a cui bisogna attenersi. Qualora permanessero dubbi, ti rimando all’articolo I blogger e le responsabilità per quanto pubblicano e in particolare alla sezione “Responsabilità per negligenza” che ti chiarirà che rimuovere commenti suscettibili di querela è, oltre che un nostro diritto, un dovere.

    16. la ramanzina sui diritti e tutele sui blogger! ma ti sembra che siete i primi a tenere un blog!

    17. Va bene la policy dei commenti, ma qui si rimuove proprio tutto, anche cose già scritte in sentenze definitive. Mi pare un po’ eccessiva questa protezione dei politici, un po’ sospetta, ecco.

    18. Ma quale protezione? Basta leggere certi post e commenti per renderti conto che hai detto una stupidaggine. Perche’ non usate i vostri blog personali per gettare fango sulla gente?

    19. Okay, fammi leggere questi post e questi commenti e ti do ragione.

    20. Cercateli sta a te l’onere della prova.

    21. Vi invito a rimanere in tema, grazie.

    22. l’onere della prova… hi hi hi

    23. Il ponte serve. Non si tratta di fare un’opera per poter risparmiare i venti minuti d’attesa per l’imbarco (come detto da qualcuno) ma per definire una sorta di continuità territoriale che legerebbe la Sicilia al resto dell’Europa. Un ponte non ha rovinato mai nessun paesaggio (non vedo perchè dovrebbe farlo quello sullo Stretto di Messina) anzi lo ha caratterizzato e valorizzato soprattutto se realizzato in ambiti fortemente antropizzati come quello in cui si vuole intervenire. Si parla che i siciliani debbono rassegnarsi ad un’Italia a due velocità, beh a me non sta bene …. sarà perchè abito in quella piu’ lenta. Qualcuno parla di pattiamenti, ma come con quella specie di segugio di Di Pitro al governo non si riesce a garantire appalti trasparenti? Infine è normale che certi politici calabresi si oppongono al ponte … loro vogliono tutelare i loro interessi : TAV fino a Reggio Calabria, valorizzazione del Porto_terminal di Gioia Tauro, intercettare altri investimenti per le loro infrastrutture stradali e ferroviarie (lasciando briciole); di fatto escludere la Sicilia dai piani di sviluppo previsti per il bacino del Mediterraneo e fare della Calabria il terminal dell’Europa. E poi insomma negli ultimi cento anni il mondo è andato avanti (progresso????) bisogna stabilire cosa vogliamo farne di questa Sicilia.

    24. Il costo complessivo è pari a 6 miliardi di euro e la copertura finanziaria è assicurata per il 40% mediante l’apporto di nuovo capitale sociale pari a 2,5 miliardi di euro (denaro pubblico) e per il restante 60%, pari a 3,5 miliardi di euro, tramite finanziamenti da reperire sui mercati internazionali dei capitali. La tesi dei nostri amici del territorio è che 3.5 miliardi in Sicilia non li spenderebbe nessuno se non per un’opera così. Insomma rinunciano ad investire 2.5 Miliardi di euro pubblici da ripartire su più opere solo siciliane per racimolare 3.5 miliardi di euro privati da spendere insieme ai 2.5 milardi pubblici su un’unica opera. Per quanto riguarda tecnica e sicurezza, chi vuole può leggere i resoconti sommari delle discussioni svolte nel comune di Messina, si trovano con Google: 8 ottobre 2004, si è detto che il ponte oscillerà (per ragioni strutturali) con un periodo molto più lungo rispetto a quello di eventuali terremoti, circa 10 volte di più, perciò il suo moto non può essere amplificato da un terremoto. La prof.ssa Giammarinaro, fisico dell’univ Palermo allora prendeva atto che secondo gli ingegneri della società del ponte un progetto di fattibilità richiede soltanto una conoscenza di massima della vulnerabilità del territorio. Poi ha fatto osservare che la terza armonica della frequenza d’oscillazione è prossima alla frequenza tipica dei terremoti, perciò il rischio c’è. Io non ho trovato ancora replica al discorso della professoressa e di queste non repliche ce ne sono tante altre. Si vogliono impegnare miliardi di euro sulla base di uno studio di fattibilità e di un progetto di massima che sembra non abbia approfondito gli aspetti più critici del sistema ponte-territorio?

    25. L’unico problema è stabilire se il ponte sullo stretto serve oppure no!! Stabilito questo le soluzioni tecniche per realizzarlo si trovano (lasciando stare le terze armoniche ed eventi sismici eccezzionali), anche in considerazione che nel resto del mondo si sono risolti problemi strutturali ben più complessi ed in aree sismiche più complesse.Il nocciolo della questione sarebbe di definire un ampio consenso dietro quest’opera (cosa ormai alquanto difficile visto che se ne è fatta una questione ideologica)ma queste sono atteggiamenti che non fanno parte della nostra cultura. Nel resto dell’Europa si possono mettere d’accordo più Nazioni (Francia ed Inghilterra per fare il tunnel nella Manica, oppure Danimarca e Svezia per il ponte Orensund che collega le due nazioni con 50 km di ponte)in Italia non si riesce a far dialogare due regioni (e il no della Calabria l’ho motivato sopra).
      Lasciando stare la questione economica, in più articoli si è detto che il Ponte di Messina è l’unica opera finanziata per il 90%, la questione ripeto è politica (Verdi e partiti di sinistra farebbero cadere il governo in 24 ore)e si vogliono utilizzare i soldi risparmiati per finire la Salerno-Regio Calabria, per finanziare la TAV Napoli-Bari, per l’interporto di Gioia Tauro (opere che non hanno 1 euro a disposizione), altro che 2,5 miliardi da investire su più opere in Sicilia.

    26. Secondo me se facessero saltare in aria le montagne sopra le gallerie dell’autostrada PA – Puntaraisi si risolverebbero una seri di pobblemi incontrovertibbili
      Con le macerie delle montagne esplose si attupperebbe il pirtuso dello stretto
      E poi a noi palermitani ci verrebbe il cuore a vedere a specchio Sferracavallo da Terrasini.

    27. Impostazione antieconomica. Inanzitutto, se non ricordo male il bando prevede che il partner privato riceva dallo Stato italiano un compenso qualora le entrate siano inferiori al preventivato; in soldoni il rischio d’impresa se lo assume lo stato, alla faccia del project financing. Stabilire con esattezza le condizioni al contorno prima di assegnare il progetto io lo considero “mandatory” per un’opera unica al mondo per lunghezza della gettata sospesa e per l’altezza dei piloni. Il ponte giapponese Akashi Kaikyo che ha resistito al terremoto 8.5 Richter del 1995 ha una campata centrale più corta di 1 km rispetto a quello di Messina, il terremoto a cui ha resistito è avvenuto mentre il ponte era in costruzione (stavano tirando i cavi) e perciò non si ha la certezza che il ponte non avrebbe subito danni in condizioni operative; comunque le torri si sono spostate di 1.5 metri circa e hanno dovuto modificare i tiri. Per non parlare di economia! Il ponte collega Kobe (Osaka) con Awaji Island, grande come la Sicilia. Osaka dista 200Km da Tokio e nell’area vivono e lavorano circa 34 Milioni di persone! Se è vero che si può risolvere pressoché qualunque problematica tecnica è anche altrettanto vero che i costi e i tempi necessari per implementare tali soluzioni potrebbero essere di gran lunga superiori a quanto preventivato e costringere ad interventi sul territorio che non sono stati concordati preventivamente. Non vedo perché il governo(!) siciliano dovrebbe accettare che 2.5 md di euro che è riuscito a raccattare siano spesi in altre regioni, può chiedere di spartirle con la Calabria su basi demografiche ed economiche. Non so cosa potrà fare con 1.5 md di euro, ma mi chiedo a quanto ammontano le risorse POR 200/2006? (lasciando perdere il come sono stati spesi sti denari).

    28. Partendo dall’ormai accertato assunto che non esiste problematica tecnica che non possa essere risolta (pregando sempre Dio di salvarci dalle catastrofi naturali)pare opportuno ricordare, sempre che ce ne fosse bisogno, che il Ponte sullo Stretto non è solo una questione locale o regionale ma riveste una priorità di carattere europeo; il Corridoio transeuropeo Berlino-Palermo non avrebbe senso senza il ponte,la sua utilità è stata attestata anche dall’ex Presidente della C.E.Prodi, e questo per ricordare che il territorio e la popolazione che beneficierà di tale opera non sono i 5 milioni di siciliani ma l’intera popolazione europea (come valutare questo tipo di prossimità?).Qualcuno mi ricorda che in realtà sono i tedeschi i primi favorevoli al Ponte sullo Stretto in quanto quelli maggiormente interessati ai mercati del Nord-africa.
      Non ha senso poi parlare di competitività e attrattività per il sistema delle imprese che operano nel territorio siciliano relegando la Sicilia in una sorta di immobilità (vi siete chiesti perchè la sola fabbrica che la FIAT ha classificato antieconomica è quella di Termini Imerese?). Va bene pensare che occorre pensare alla normalizzazione della dotazione infrastrutturale della Sicilia prima di pensare al Ponte ma mi chiedo perchè non cogliere l’occasione adesso. Fermarsi ora significa interrompere il processo per i prossimi 20 anni e poi non è tanto sicuro che ciò che il governo siciliano ha raccattato per la sua popolazione venga poi utilizzato in Sicilia (non una e dico una opera infrastrutturale è tra le priorità di questo Governo …. che schifo).

    29. Come valutare questo tipo di prossimità. Io da persona ignorante in trasporti ma attento a ciò che si dice ti rispondo con le parole di un difensore del ponte. I trasporti su ruota si svolgono per la maggior parte in un raggio di 500 km, quindi grosso modo si arriva all’area campana. I TIR dalla Padania alla Sicilia caricano a Genova o Livorno. I TIR che per qualche motivo devono fare più tappe lungo lo stivale sono relativamente pochi e se possono caricano sul traghetto a Napoli. I TIR sul treno in Italia non esiste proprio,mancano le strutture e chissà ancora per quanto tempo, sentito parlare di deficit FS e di lobby di trasportatori? In Austria dove il numero di TIR che possono transitare su strada è limitato, gli altri devono essere caricati sui treni. Altra civiltà. I Tedeschi passano dall’Austria coi TIR sui treni, un autista se può si evita 2000 km di stivale. Se mai saranno interessati al nord-africa creeranno un interporto multimodale a Trieste. E così via… e se il nostro governo non è capace di tenersi i suoi 2 MD di Euro vuol dire che non ha né capacità progettuale né capacità contrattuale, il ché è abbastanza plausibile.

    30. Benissimo tutto risolto …. se avete la possibilità andatevi a leggere a pag. 2 de “Il Sole 24 ore” del 29 sett l’articolo “Infrastrutture, ricorvertiti al Sud 2 miliardi del ponte” dove testualmente si dice che “i fondi sarebberero prioritariamente destinati al completamento dei lavori di ammodernamento della Salerno-Regio Calabria”, nessun cenno ad altro. La Regione Calabria ha ottenuto quello che voleva.Per questo Governo il Sud si ferma alle Regioni amministrate dal centro-sinistra. E’ chiara la manovra in atto per escludere la Sicilia dai piani infrastrutturali e quindi di sviluppo economico dell’Europa. Altro che capacità progettuale e contrattuale del governo siciliano quando una delle parti (governo nazionale) non ha la seppur minima volontà di aprire un tavolo di trattative.
      Vedo ancora una volta il tentativo maldestro di definire l’inutilità del ponte sullo stretto e in tutto questo convengo su chi si professa ignorante in materia di trasporti (me incluso). Ma a fugare ogni questione ribadisco che è stata l’unione europea (con a capo il prof. Prodi) a sancire l’utilità del Corridoio transeuropeo Berlino-Palermo
      e della sua opera fondamentale che è il ponte. Se poi per viscide manovre politiche questo non sarà possibile beh sapremo valutare alle prossime elezioni.

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