Mi occupo da tanti anni di informatica nella nostra beneamata città. E posso affermare con immenso piacere che il palermitano medio sta finalmente prendendo confidenza con questo fantastico mondo e con il Personal Computer, questo “magic box” che prima era una esclusiva prerogativa “d’u raggiuniari” e “d’u ngingniari”.
Ora tutti sanno cosa è un computer e cosa è “Internèt” (l’accento sulla seconda e…).
Le aziende hanno un sito web nella maggior parte realizzato dal figlio dell’amico, o dal nipote della zia… ke è sempre un “mostro ch’i computer” o una “cima”, e tutti usano ”window” (a Palermo la s a fine parola, ci sta male!)
È piacevole notare come i nuovi termini dell’“Information Technology” abbiano anche invaso il modo di comunicare tra i palermitani….
Ogni giorno la mia quotidiana attività di consulenza mi porta ad ascoltare come il palermitano riesca ad amalgamare, addolcire inglese tecnico e dialetto.
Potrei raccontarvi dei miei sorrisi quando un anziano portiere di un azienda sanitaria, mi annunciava ogni volta che arrivava un “Case” per un controllo da un reparto periferico…”Dotto’ purtaru un PC-riddo!”
O come in molti centri di assistenza una formattazione a basso livello (un tipo di formattazione del disco fisso) venga definita.. “Formattazione a lamiera” importando direttamente il termine utilizzato nelle autocarrozzerie.
Vere miniere sono i corsi di formazione dove ricordo che in uno dei tanti il mio “iconizzare la finestra” divenne “metti a cascione” o alla richiesta se in quel momento il notebook era collegato in rete WI-FI mi fu risposto… “veramente siamo collegati vai c’u cavo”. Continua »
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