L’estetica (cromata) del tuning
Ieri piazzale Giotto era un turbinio di colori, telefonini alla mano si è scatenata una gara tra spettatori per immortalare i fenomeni: almeno 200 auto da tutta Italia, con grande sfoggio di sportelli ad ala di gabbiano e cromature, in cui il più tranquillo degli accessori era il lettore dvd, il meno evidente dei colori l’arancione, la più sobria delle modifiche la verniciatura che riproduce le fiamme. Questo il primo Prestige Tuning day. Gli organizzatori assicurano che sarà solo il battesimo di un appuntamento annuale. Confesso che pure io ho fotografato, e ho meditato se sottoporre o meno la mia vespa al tuning, non ho dubbi, farà tendenza, ne ho già scritto. Cos’è il tuning? Fate mente locale, in fondo è un fenomeno che ci appartiene in toto, chi non ha mai avuto almeno un conoscente con il volante impellicciato e le foderine dei sedili da auto da corsa? Tuning è la parola inglese che troviamo segnata sulle radio e significa sintonizzare, denomina anche il processo di customizzazione dell’auto, la modificazione estetica e meccanica, che la rende un pezzo unico, smagliante, luccicante, straripante di confort, gadget e neon, tanto che proprio ai neon è dedicato una sezione di gara. C’è da scommettere che le grandi case automobilistiche abbiamo subodorato l’esigenza di personalizzare sempre più i propri abitacoli, farne – considerato che ci contengono per parecchie ore al giorno – degli spazi “nostri”. Continua »
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