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martedì 19 nov
  • Non sono un raccomandato

    Palermo è tappezzata di adesivi listati a lutto con su scritto:

    Assunzioni di amici e parenti nelle aziende pubbliche

    È morta la dignità!!!
    Vogliono uccidere anche la speranza!

    Non sono un raccomandato.
    Cerco un lavoro!!!

    e-mail: nonsoloraccomandati@libero.it

    Ripeteranno l’exploit della prima campagna di adesivi di Addiopizzo?

    Ovviamente gli ho scritto.

    Non sono un raccomandato

    Palermo
  • 6 commenti a “Non sono un raccomandato”

    1. e da una settimana genrezione(idrogeno) stila un manifesto sulla finanziaria 2007. Per abbattere le forme di precariato, le figure atipiche e la distribuzione della richezza.
      http://www.finanziaria2007.splinder.com

      anita

    2. Anita si converte per “amore” e per una corte più efficace diventa di destra come me, come dimostrato dalle sue posizioni non certo sinistroidi su finanziaria e via Candelai… Sono quasi innamorato, io ve lo dico! 😛

    3. il massimo è che anita diventi la tua…. compagna!!!

    4. magari chi ha appeso il volantino fa pure parte di addiopizzo…

    5. no, ric… da lì l’hanno licenziato, per assumere un raccomandato

    6. Purtroppo oggi giorno non è più importante fare e saper fare bene il proprio lavoro, anzi sono convinto che non serve. A dimostrazione di ciò, poco tempo fa un mio amico è stato licenziato dal suo lavoro appena trovato qualche mese prima per far posto ad un’altro amico del direttore. Non basta? Vi racconto la mia pochi giorni fa, mi sono visto passare davanti un collega in una promozione lavorativa. Entrambi abbiamo cominciato nella stessa settimana quindi niente anzianità. Lui fa il suo ma nulla di più. Io invece mi sono sempre dato da fare un po più degli altri. Sempre sono venuto incontro alle esigenze del responsabile di reparto cancellando o cambiando impegni personali per non fermare la produzione convincendo anche altri colleghi a farlo quando serviva e faccendo i lavori che nessuno voleva fare. Quindi… lui però si è lavorato i vari capi squadra. Quindi siccome fra poco andrà via un capo squadra, sarà lui a prendere il suo posto.
      Poi ci si lamenta se le menti brillanti italiane preferiscono andare a lavorare all’estero dove, non dico che non succede ma è meno frequente, e dove il mio guadagno è proporzionale all’impegno che ci metto.

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