Magno cum gaudio vi annuncio che mi è stato comunicato informalmente che il nome di Rosalio è scritto su un foglio che riporta anche le parole “denuncia” e “querela”. Non posso dirvi chi ha denunciato chi, ma appena potrò ve lo dirò.
Quando si lascia un commento bisogna fare attenzione.
Il sabato pomeriggio andavamo allo Scipione. Tecnicamente trattasi di un campetto di cemento vicino casa mia, senza porte, senza linee regolamentari e a imbuto, con un’estremità più larga dell’altra. I poveracci che attaccavano verso nord non potevano crossare dal fondo, per mancanza di spazio. Il nome era stato preso da un rivenditore della zona. Si chiamava Scipione-Lequaglie. Ecco perché quell’Olimpico di fortuna fu sempre Lo Scipione per tutti. Il nome dava dignità alle imprese sportive. C’era San Siro di Milano, il Comunale di Torino e Lo Scipione di San Lorenzo. Per entrare si applicava la nota regola d’accesso alle cose più belle, cioè la proporzione diretta che intercorre tra la quantità di un desiderio e la difficoltà di realizzarlo. Bisognava seguire una specie di percorso di guerra con scavalcamento finale di cancello. L’imprevisto: ogni tanto usciva da chissà dove un portinaio-custode assai incazzoso che cominciava a tirare pietre prima ancora di parlare. Si atteneva con scrupolo al manuale di comportamento dei Marines in Iraq: intanto spara, poi si vede. Probabilità: allo Scipione la mia generazione ha giocato le sue partite più belle. Io ci sono arrivato per caso. Continua »
Sicuramente la maggior parte dei lettori di Rosalio, essendo Cuba-addicted, si staranno chiedendo perché, per chi La Cuba è stata chiusa al pubblico per ben due sere, o meglio, sabato era accessibile solo la parte esterna, domenica, neanche quella. È un mistero che ha tolto il sonno a molti lettori, lo so, ma ecco che prontamente, più prezioso di un Lexotan, giunge il mio aiuto. Sabato Giuseppe Di Stefano ha festeggiato il compleanno; ambiente molto elegante, tra gli invitati che hanno, per fortuna, abbassato l’età media c’erano: Marcello Clausi, Gabriele e Diletta Romano, Fabio Console e Domenico Simonetti. Domenica, invece, Marco Caputo ha voluto tutto per sé il locale più cool di Palermo per festeggiare il suo compleanno. Ma facciamo un passo indietro a mercoledì e giovedì: centinaia di fans e tifosi di tutte le età hanno incontrato Eugenio Corini in occasione del Corini Tour, l’iniziativa promozionale di Mondo Auto, concessionaria Hyundai per Palermo, di cui Corini è testimonial. Nei tre punti vendita il capitano del Palermo ha autografato gadget e t-shirt marchiate con il suo primo piano, il visual della campagna pubblicitaria della Hyundai Santa Fe che campeggia sui manifesti per le strade.
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