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martedì 19 nov
  • “All’inglese”

    Il dubbio è sempre quello: lasciar parlare coloro che si riempiono la bocca di cattiverie gratuite, prive di senso, incassare e non degnar loro della minima importanza o dirgliene due giusto per non far passare l’equazione del silenzio-assenso? Avrei potuto non scrivere questo post solo per la voglia di non dar ragione a Simon Kuper del Financial Times, il quale sostiene che noi siciliani siamo un pochetto permalosi quando gli altri ci ricordano la “nostra tradizione di violenza”. Invece, state leggendo questo post perché non siamo affatto permalosi. Possiamo prendercela con uno che lega, parlando di coincidenze, la rinascita delle tre squadre siciliane con la cattura di Bernardo Provenzano? Possiamo puntare il dito e urlare in faccia, senza toccarlo, contro uno che scrive che non vuole offendere la Sicilia con stereotipi datati e che ritiene stupido comunque provocare persone in grado di fare offerte “che non si possono rifiutare”? Possiamo noi arrabbiarci con uno che non vede di buon occhio la presenza di Palermo, Catania e Messina in serie A perché si trova d’accordo con un criminologo secondo cui “le convenzioni della vendetta non sono seguite solo dai rozzi contadini siciliani, ma anche dalle squadre di calcio, dai politici, dai critici letterari etc.”? Possiamo non dormire la notte perché “il signor” Kuper ritiene che se la Sicilia può competere, seppure limitatamente al gioco del pallone, tale possibilità è da considerarsi nefasta, è indice di qualcosa che non va? No, non possiamo avercela con lui. E che possiamo fare? Nulla, se non ospitarlo amichevolmente in curva Nord per Palermo-Newcastle, il prossimo 2 Novembre. Almeno, per un’ora e mezzo, eviterà di scrivere.

    Ospiti
  • 16 commenti a ““All’inglese””

    1. Stronzata inglese

      Sull’articolo di Simon Kuper sul Financial Times.

    2. magari fa anche un po’ di bile per i 3 gol che il Newcastle prende al Barbera (toccando corna e altro, naturalmente)

    3. A parte qualche battuta infelice, non mi sembra che il signor Kuper abbia poi tutti i torti.
      questi inglesi senza rispetto

    4. Il problema che mr kuper parla ad esempio di violenze del calcio siciliano quando quello inglese è 1000 volte peggio. Ma siccome chi gli paga lo stipendio è inglese…
      …e ha visto già una squadra londinese eliminata….

    5. Mister kuper non dice che il calcio siciliano è violento e quello inglese invece no. Dice che nei derby c’è stata violenza, punto. E ha ragione.

    6. poveretto. avrei tanto da raccontargli della mia trasferta a londra per il west ham e dei 20 minuti di sequestro in vagone di metropolitana che ho dovuto subire da parte di 10 teste rasate impasticcate fino al midollo: la diatriba era se sfregiarci le facce con le lattine spaccate o massacrarci a colpi di mazza da baseball.
      evviva la cultura superiore inglese.

    7. Sono d’accordo con tutti, ma posso dire che lui e’ olandese, ‘Meneer’ Kuper…

    8. C’è un modo onesto di parlare e uno usato solo per aizzare i propri compatrioti e raccontarsela che gli altri sembra solo che stanno bene, invece…
      Un solo esempio è la ridicola l’affermazione secondo cui il calcio in Italia non viene più seguito perchè c’è meno gente allo stadio. Il finanziere kuper forse non sa che ogni anno il businness totale del calcio aumenta paurosamente grazie a televisioni sat, dtt e analogica tradizionale.
      Detto questo, di un giornalista che scrive x un quotidiano “di finanza”, detto tutto.
      Sergio

    9. Simon Kuper non è un ‘un giornalista che scrive x un quotidiano “di finanza”’, ma uno scrittore, e anche bravo. ‘Ajax, la squadra del ghetto’ è uno splendido libro. E il business del calcio in Italia è in grave declino, come fra l’altro si raccontano preoccupati Moggi & friends nelle conversazioni pubblicate. E se non lo sanno loro…

    10. xanto ho scritto business totale intendendo la cifra d’affari mossa dal mondo calcio.
      Poi se amministrando una squadra uno decide di spendere più di quello che incassa è colpa sua e di chi non vigila sui bilanci societari.

    11. Non ti curar di loro ma guarda e passa…

    12. E invece bisogna rispondere .
      Per me lo avrebbe dovuto fare il Giornale di Sicilia.Il primo quotidiano della nostra amata Sicilia
      Ma chi sono sti inglesi..
      Un popolo di alcolizzati, puritani,già epurati per anni dall’europa, che sparano sentenze con frasi stereotipate …
      Cari Inglesi, il mondo cambia :la Sicilia si evolve , la sua squadra di calcio è prima in classifica nel campionato più difficile d’europa, la nostra nazionale è campione del mondo, nel frattempo negli ultimi 10 anni Riina, Provenzano & co sono in galera, con enormi sacrifici da parte del popolo siciliano che ha perso fra gli altri Falcone e Borsellino.
      Voi, a giudicare dall’ultimo incontro di coppa Uefa a Palermo continuate a bere ed a ingrassare ed a rompere i co*lioni con la vostra ingombrante presenza in tutta Europa…
      Abbasso la Monarchia, abbasso la Regina, abbasso quel debosciato di Carlo.Abbasso Camilla…
      Viva la Repubblica, Viva Diana, Viva la Sicilia, Viva l’Italia, forza Palermo…Ciao

    13. Giovanni ti invito a utilizzare un linguaggio consono e a non generalizzare.

    14. Forse hai ragione Rosalio ma quando ci vuole… ci vuole!
      Rispetto per tutti ma la dignità di un popolo va difesa, anche da queste “piccole”
      cose…

    15. L’avessimo ascoltato, il signor Kuper.

    16. @Antonio, sono amareggiato quanto te, però dobbiamo chiederci: cosa hanno fatto i nostri padri, cosa facciamo noi per non far sorgere o per rendere surreali o ridicoli questi giudizi o pregiudizi?
      Ciao, Antonio

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