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Archivio del 6 Novembre 2006

  • Archiviata la querela per “La mafia è bianca”

    La sezione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bergamo, nella persona del presidente Armando Grasso, ha disposto l’archiviazione del procedimento relativo alla querela per diffamazione di Salvatore Cuffaro, presidente della Regione Sicilia, a Michele Santoro e ai due giornalisti Stefano Maria Bianchi e Alberto Nerazzini, autori del film documentario La mafia è bianca, in quanto gli elementi acquisiti non sono sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio.

    “La mafia è bianca”

    La mafia è bianca, pubblicato da BUR “Senza filtro”, ha venduto oltre 80mila copie ed è stato trasmesso più volte dai canali Sky. Cuffaro aveva già chiesto senza successo al tribunale civile di Bergamo nel gennaio 2006 il sequestro del libro dvd. Continua »

    Sicilia
  • Palermo e Roma, le differenze

    Vivo a Roma da qualche anno, e una delle prime cose che mi hanno insegnato e con la quale bisogna convivere è che la distanza tra due luoghi non si misura con in chilometri o in metri (quando sei fortunato), ma con un’altra unità di misura: il tempo. Tempo che va incrociato con altri dati e variabili, ovvero l’orario in cui vuoi percorrere quella distanza e soprattutto con quale mezzo. Roma è una città di vaste dimensioni territoriali, secondo il censimento del 2001 la popolazione romana corrisponde a 2.459.776 abitanti. Adesso credo invece che gli abitanti superino abbondantemente i 3 milioni, quantomeno con l’area metropolitana che si sta creando intorno. Continua »

    Un palermitano a Roma
  • Sushi e caponata

    Se non avrete mai la fortuna di essere assunti a tempo indeterminato per contare i semafori della nostra città, avrete sempre la possibilità di “emigrare”; termine dal suono anacronistico, che richiama alla memoria le valigie di cartone dei nostri avi, ma che nella realtà isolana continua ad essere molto attuale. Ogni anno centinaia di ragazzi lasciano la Sicilia per cercare fortuna altrove. Tra le mete preferite, Milano. Oggi, a chiudere i bagagli non c’è più lo spago e le valigie hanno le rotelle, ma in fondo alle tasche di chi parte puoi ancora trovare un foglietto di carta con sopra segnato un indirizzo.
    Si, perché per sopravvivere ai primi giorni in una città come Milano servono poche, essenziali, cose: una piantina della città, delle scarpe comode e l’indirizzo di qualcuno che possa ospitarti, prima che anche per te inizi la giostra degli annunci. L’ideale sarebbe farsi ospitare da persone che conosci già, amici o parenti che ti hanno preceduto nel processo di migrazione. Ma quando questo non avviene sei costretto ad accettare l’ospitalità di gente che non hai mai visto, ma di cui ti puoi fidare perchè figlio della nipote di un’amica di un’amica di tua nonna. Continua »

    Cassate da Milano
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