Solo un battito di ali
Sette ore: solo sette ore di aereo dividono la Sicilia dall’America, terra così lontana ma, per tanti aspetti, così vicina a noi siciliani. Certo, sette ore sono un battito di ali rispetto ai 30 o 40 giorni che impiegavano quei siciliani che, nei primi del 900, si imbarcavano da Palermo con destinazione New York, carichi di povere cianfrusaglie e di tanti sogni e speranze.
Normalmente New York l’affronti con stati d’animo differenti: tutto dipende dal perchè vai a N. Y. C.: se ci vai per turismo le tue percezioni te la mostrano bella, piena di vita, curiosa, stai sempre con il naso allíinsù a contare quanti piani hanno i grattacieli, ti immergi nella cultura allo stato puro visitando i musei e le gallerie che brulicano in città e la notte non sai dove andare e cosa fare prima: New York by night è semplicemente fantasmagorica.
Se ci vai per lavoro allora la tua mente ti porta a vederla attiva, dinamica, multirazziale, al centro degli interessi internazionali con migliaia di uffici e delegazioni: non c’è grande azienda al mondo che non abbia una sede a New York, i suoi centri commerciali sono aberranti nella loro grandezza e sontuosità.
Io no, io non ci sono andato per turismo o per lavoro, ero lì a rappresentare, assieme ad altri colleghi consiglieri, l’intera provincia di Palermo in occasione del Columbus Day, la giornata di Colombo, una festa che, per gli americani, è divenuta sinonimo di italianità. Continua »
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