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domenica 4 mag

Archivio di Novembre 2006

  • Archiviata la querela per “La mafia è bianca”

    La sezione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bergamo, nella persona del presidente Armando Grasso, ha disposto l’archiviazione del procedimento relativo alla querela per diffamazione di Salvatore Cuffaro, presidente della Regione Sicilia, a Michele Santoro e ai due giornalisti Stefano Maria Bianchi e Alberto Nerazzini, autori del film documentario La mafia è bianca, in quanto gli elementi acquisiti non sono sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio.

    “La mafia è bianca”

    La mafia è bianca, pubblicato da BUR “Senza filtro”, ha venduto oltre 80mila copie ed è stato trasmesso più volte dai canali Sky. Cuffaro aveva già chiesto senza successo al tribunale civile di Bergamo nel gennaio 2006 il sequestro del libro dvd. Continua »

    Sicilia
  • Palermo e Roma, le differenze

    Vivo a Roma da qualche anno, e una delle prime cose che mi hanno insegnato e con la quale bisogna convivere è che la distanza tra due luoghi non si misura con in chilometri o in metri (quando sei fortunato), ma con un’altra unità di misura: il tempo. Tempo che va incrociato con altri dati e variabili, ovvero l’orario in cui vuoi percorrere quella distanza e soprattutto con quale mezzo. Roma è una città di vaste dimensioni territoriali, secondo il censimento del 2001 la popolazione romana corrisponde a 2.459.776 abitanti. Adesso credo invece che gli abitanti superino abbondantemente i 3 milioni, quantomeno con l’area metropolitana che si sta creando intorno. Continua »

    Un palermitano a Roma
  • Sushi e caponata

    Se non avrete mai la fortuna di essere assunti a tempo indeterminato per contare i semafori della nostra città, avrete sempre la possibilità di “emigrare”; termine dal suono anacronistico, che richiama alla memoria le valigie di cartone dei nostri avi, ma che nella realtà isolana continua ad essere molto attuale. Ogni anno centinaia di ragazzi lasciano la Sicilia per cercare fortuna altrove. Tra le mete preferite, Milano. Oggi, a chiudere i bagagli non c’è più lo spago e le valigie hanno le rotelle, ma in fondo alle tasche di chi parte puoi ancora trovare un foglietto di carta con sopra segnato un indirizzo.
    Si, perché per sopravvivere ai primi giorni in una città come Milano servono poche, essenziali, cose: una piantina della città, delle scarpe comode e l’indirizzo di qualcuno che possa ospitarti, prima che anche per te inizi la giostra degli annunci. L’ideale sarebbe farsi ospitare da persone che conosci già, amici o parenti che ti hanno preceduto nel processo di migrazione. Ma quando questo non avviene sei costretto ad accettare l’ospitalità di gente che non hai mai visto, ma di cui ti puoi fidare perchè figlio della nipote di un’amica di un’amica di tua nonna. Continua »

    Cassate da Milano
  • Seminari sui blog e il web 2.0

    Questa settimana terrò i soliti seminari per il corso di teoria e tecniche dei nuovi media di scienze della comunicazione a Palermo. Le date sono lunedì 6 dalle 12:00 alle 14:00 (aula D di via G. Pascoli), mercoledì 8 dalle 8:00 alle 10:00 (aula B, edificio 15, piano terra, viale delle Scienze) e venerdì 10 dalle 8:00 alle 10:00 (aula B, edificio 15, piano terra, viale delle Scienze). Parlerò di blog (si partirà da zero, quindi va bene per tutti) con qualche accenno al web 2.0.

    Magari a qualche lettore può interessare.

    Palermo
  • Vucciria, omaggio al mercato che muore

    Piazza Garraffello oggi
    (foto di Andrea Ardizzone)

    Avevo tre anni quando tutta la primavera del 1943 dovetti trascorrerla tra la casa natale e il rifugio antiaereo più vicino. Dove si poteva solo sperare e pregare che il sibilo degli spezzoni incendiari e delle “dirompenti” si spegnesse il più lontano possibile. E fu perciò inevitabile che, con l’unica certezza di quel traumatico passato, la mia idea di futuro nascesse con “connotati” sicuramente più incerti che per gli altri ragazzini che della guerra non sentirono gli scoppi e i lamenti dei feriti. Continua »

    Il meglio di, Palermo
  • Il Palermo calcio contro la fibrosi cistica

    Il Palermo calcio ha donato all’Associazione regionale siciliana per la lotta contro la fibrosi cistica due maglie da gioco autografate appartenenti al capitano Eugenio Corini e al centrocampista Giovanni Tedesco. È in corso fino a giovedì 10 novembre l’asta di beneficenza; per effettuare delle offerte si può chiamare il numero 333 2602807.

    È prevista un’altra iniziativa di raccolta di fondi: mercoledì 8 novembre al Teatro Savio di Palermo (via E. Di Blasi, 102/b) si terrà uno spettacolo con I Petrolini, I Tre e un Quarto, Gianni Nanfa, Antonio Pandolfo ed Ernesto Maria Ponte .

    È inoltre possibile donare 1 euro inviando un SMS da telefono mobile al 48588 oppure 2 euro chiamando da numero fisso Telecom il 48588.

    Palermo
  • Stasera “15 – Cardinale” al Teatro Orione

    Andrà in scena stasera alle 21:00 al Teatro Orione (via don Orione, 5) 15 – Cardinale, di Antonio Giordano. Gli attori sono Dino Spinella, Daniele Davì, Filippo Renda, Silvia Scuderi, Serena Manuguerra ed Evelina Raffaele Addamo. Si narra la storia del cardinale Rampolla, che stava per essere eletto papa alla morte di Leone II. Si oppose l’Austria con il veto, ma l’accesso a un documento segreto rivela particolari inaspettati. L’ingresso è libero.

    Lo spettacolo, già visto in Palcoscenico Palermo, ha vinto il premio Palcoscenico per la Storia 2005 e il Premio Internazionale Convivio a Giardini Naxos.

    Dino Spinella

    Palermo
  • I senzatetto lasciano la Cattedrale

    I senzatetto di Palermo del “Comitato di lotta per la casa – 12 luglio” hanno deciso di cessare l’occupazione della Cattedrale di Palermo che proseguiva dal 12 ottobre. La decisione è stata presa nel corso di un’assemblea cittadina tenutasi sul sagrato.

    I senzatetto sono pronti a nuove forme di protesta secondo l’esito di un incontro con il sindaco.

    Palermo
  • La “primavera” del Sud è un autunno

    La situazione di questi giorni a Napoli mi tiene in una certa inquietudine, mi ricorda per certi versi la Palermo di qualche anno fa e l’esercito di “Vespri siciliani” per le strade. Mi ha fatto riflettere una frase di Fausto Carioti, caporedattore a Roma per Libero, sulla “situazione Napoli” (il corsivo è mio):

    Le formule a effetto. Le sanno inventare tutti, ma bisogna ammettere che i sindaci di sinistra sono i più bravi. Qualche anno fa, ai tempi di Leoluca Orlando, andava di moda la “primavera palermitana”. Tutti i palermitani, all’improvviso, erano diventati nemici della mafia per il semplice fatto di essere andati alle urne a votare in massa per Orlando. Per poi tornare, con la stessa rapidità, inspiegabilmente omertosi, conniventi o collusi quando, con percentuali simili, decisero di votare per Forza Italia e per il centrodestra. Dopo, per un po’, si è parlato di “rinascimento partenopeo”, ovviamente con Antonio Bassolino nei panni di Leonardo da Vinci. Di norma, certe baggianate spuntano fuori dopo un periodo particolarmente difficile, per generare negli elettori l’illusione della svolta. La speranza è che stavolta ci vengano risparmiate. Intediamoci: i politici fanno il loro mestiere quando sparano simili cavolate. La vergogna sono i giornalisti e i sedicenti intellettuali che sgomitano per controfirmarle.

    Insomma, a volte per logiche di “putìa” politica il “popolo” viene etichettato come rinsavito o viceversa irredimibile. I giornalisti e gli intellettuali del Sud sbagliano quando vanno dietro a queste logiche, secondo me, mostrandosi asserviti e schiavi di becere risse dentro le urne e sui palchi dei teatrini della politica. La verità è che nel Sud spesso è ancora autunno: ci sbracciamo?

    Palermo
  • “A casa nostra”

    A casa nostra

    Rosalio e Radio Time invitano i primi 10 di voi che commenteranno questo post alla prima cinematografica di A casa nostra di Francesca Comencini che si terrà stasera alle 21:00 al cinema Gaudium (via D. Almeyda, 32). Ciascun biglietto consente due ingressi. Verranno presi in considerazione soltanto commenti che forniscano un indirizzo e-mail valido per ricontattarvi e richiedervi i nomi da inserire in una lista per l’accesso al cinema. Fate in fretta!

    Il film è stato presentato a CINEMA. Festa Internazionale di Roma. La storia è ambientata a Milano e riguarda il rapporto dei protagonisti con il denaro. Il cast è composto da Luca Argentero, Giuseppe Battiston, Elena Bellini, Paolo Bessegato, Teco Celio, Valeria Golino, Bebo Storti e Luca Zingaretti.

    Palermo
  • Cu nesci arrinesci

    Voi lo sapete che i siciliani sono emigranti: spinti dalla fame hanno girato il mondo, varcato i sette mari e attraversato continenti, hanno lasciato la loro terra, con enormi sacrifici persino riuscendo a spuntarla, a farsi avanti nelle difficili realtà di arrivo.

    Insomma, “cu nesci arrinesci” lo avremo sentito ripetere mille volte: chi esce dalla Sicilia, secondo il noto proverbio, può solo migliorare, dato che qui, nella nostra isola, solo arretratezza e stenti.

    Liberarsi dagli stereotipi veicolati dal senso comune è, come potete immaginare, però, molto difficile.

    Avete presente Massimo Troisi in “Ricomincio da tre” alle prese con il suo viaggio? Per chi lo osservava, in quanto meridionale, egli non poteva essere considerato come un semplice viaggiatore, doveva per forza scappare, doveva per forza partire per non tornare. Non poteva essere altrimenti, tanto che, a nulla valendo le sue proteste, non poté far altro che arrendersi alla pervasività e alla forza dello stereotipo che lo seguiva ovunque andasse: “si si, ha ragione lei, sono un emigrante”. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Selezioni per il “Politeama Festival”

    Sono aperte le selezioni per il Politeama Festival – 1° Trofeo Città di Palermo. La manifestazione musicale si terrà il 18 dicembre al Teatro Politeama ed è patrocinata dalle presidenza della Regione Siciliana e della Provincia di Palermo e dagli assessorati regionale e provinciale al turismo, sport e spettacolo. Presenteranno Salvo Melia e l’ex miss Italia Denny Mendez. Saranno ospiti Gatto Panceri, Ivana Spagna e Paolo Vallesi.

    La selezione è riservata a cantanti, cantautori e gruppi siciliani che possono inviare un brano edito o inedito in lingua italiana in cd e/o minidisc a: Novamedia S.r.l., via Libertà n. 80 – 90143 Palermo. Saranno selezionati i migliori quindici. Maggiori informazioni allo 091 7302996.

    Palermo
  • I morti camminano

    Non chiamiamola Halloween, per favore. Non voglio fare la purista della lingua italiana, ma questa volta ai “miricani” li abbiamo superati. Quando loro ancora non sapevano neanche di chiamarsi americani, noi già festeggiavamo la vigilia di Ognisanti in Italia e la celebrazione dei Morti a Palermo. Non so voi, ma io per la “festa dei morti” andavo in visibilio, forse più che per il Natale. A casa mia la tradizione era ed è tutt’oggi la seguente…l’1 mattina si cercano i regali. Sveglia prestissimo la prima delle due sorelle che si fosse svegliata prima aveva il compito di svegliare l’altra e poi, insieme nel lettone di mamma e papà per iniziare la ricerca. La notte prima si andava a letto presto perchè i “morti” dovevano nascondere i regali, “i morti camminano”, diceva mia madre. Queste parole non mi hanno mai spaventata, per quanto per natura fossi abbastanza impressionabile, con buona pace di chi dice che i bambini sono soggetti deboli che credono a tutto quello che sentono e se guardano un film di superman, poi, volano dalle finestre. Continua »

    Palermo
  • I morti

    Mio padre abita al civico 418 di via Cimitero dei Rotoli. Non pensava di morire, perciò non fece in tempo a comprarsi un loculo. Le zie e la nonna materna gli regalarono un posto, nella tomba di famiglia. Quando lui morì, loro non erano ancora morte.
    Ero al cimitero con Paola, l’altra volta, e non trovavo la casa nuova di mio padre. Mi sono arrabbiato. Ho urlato: “Dove sei? Perché ti nascondi?”. Ho sentito lo strattone di una mano invisibile. Dovevo andare di là. “Vado di là”, ho detto. Ho scoperto il domicilio funebre esatto, col nome e cognome sulla lapide, ma senza il campanello per suonare.
    Aspettavo i morti già la sera che precede il due di novembre. La consuetudine voleva che i trapassati lasciassero, col buio, un soldino luccicante d’oro – di solito una moneta da duecento lire – in qualche angolo nascosto. La notte prima mi sforzavo di non chiudere gli occhi per incontrare i defunti, che, nel tempo dell’infanzia, formavano una squadretta consunta, capitanata da una trisavola con i baffi da maresciallo. La mattina dopo si pregava. Sul comò c’erano le foto di chi non era più. Alla fine delle preghiere, partiva la caccia al tesoro. Drappelli di bambini scatenati scorrazzavano sulle mattonelle della casa delle zie, il due di novembre ormai era stato raggiunto. Continua »

    Ospiti
  • Purtroppamente (n.8)

    Io non lo so ma quando c’è l’ora legale io non mi sento tanto bene perché mi sento taliato. È come se mettessero un puntuniere davanti al portone del condomino e così Giovanni, il portiere, deve andare a buttare i sacchetti della munnizza dalle ore 18 alle ore 22 invece di farlo alle undici di mattina doppo avere passato il cannavazzo nella portineria. Mi sento con un carrubbo in macchina che quando c’è il rosso e io, automaticamente, passo mi dice: ma dove vai? Non lo vedi che c’è il rosso? Mi sento come se guardo la impolletta della luce e non posso dormire sino a quando non la vado a pagare invece di tappiarcela tanto se me la tagliano io esco il filo dal balcone del tinello e mi attacco e chi si è visto si è visto. Continua »

    Purtroppamente
  • Novembre

    Marcellino, il tuo novembre era raggiante, una gardenia che si apre al sole, il coraggio ricercato e ottenuto d’attuffàrsi in mare da uno scoglio di undici metri. Il mio novembre invece già allora era stanco, ossa fradice di pioggia che mal sopportano ‘stu minchia di tempo ccà.
    Sempre piove a novembre. Sempre.
    Chìsta era la risposta che ti davo ogni volta che tu mi domandavi: “Davidù, ti piace Novembre?”.
    Io lo so che era il tuo mese del cuore. La mia risposta era però -concedimelo questo- il modo più elegante per dirti che a mmìa novembre mi fa cacare. E tu, comunque, tu lo sapevi che a mmìa novembre ‘un mi calava giù, manco pì niente. Pioggia, maglioni, raffreddori. Ma come mi fa a piacere novembre?
    Ma tu, Marcellino, tu mi dicevi: “Nooo, è il carico di senso di novembre che ti fa scantàre, Davidù, ‘u fatto ca novembre ti impone riflessioni profonde e crudeli. E tu, chìsto, ‘un ‘u sopporti. Sì, gli altri mesi ostentano, ma a novembre si impara il mestiere della tessitura. E proprio perché l’estate è ancora chiara nella memoria, i corpi si coprono e quindi si impone allo sguardo la sottile arte del celare”.
    Accussì mi dicevi ed io, grevio: “Marcellino: riflessioni profonde e crudeli… mestiere della tessitura… sottile arte del celare… ma comu minchia parli?”.
    E tu Marcellino, tu mi sorridevi dai tuoi ventanni, ed in quel novembre millenovecentonovantaquattro sostavi zitto e solo nell’angolo più tenue di una Palermo umiliata dalla pioggia che minchia non finisce proprio cchiù ‘i piovere, diocristo. Continua »

    Palermo
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