Malvestite & co.
È nel contesto delle uscite serali, soprattutto, quelle in cui la massa di noi giovincelli e giovincelle palermitani si ritrova nel locale del momento, o nel “festino” di turno, che si scatena la civetteria femminile, toccando relative punte massime di cattiveria.
Che sia la bella ragazza ad essere osservata, studiata, criticata, è troppo facile, poiché ciò corrisponde ad una naturale inclinazione della personalità femminile ed è utile per lo sfogo di proprie eventuali invidie e/o sensazioni di deficienza fisico-estetica. Troppo facile criticare una minigonna su una coscia già abbondantemente degna di prolungata osservazione, troppo facile criticare quel modello di stivali, che avevi visto proprio lì, nel tuo negozio di scarpe, e che avevi provato ma non comprato, causa mancata approvazione da parte dei tuoi polpacci (!!!!), e che ora sono davanti a te, indossati in maniera perfetta.
Quindi messa da parte l’invidia, una critica rivolta invece a una ragazza mediamente carina, ma che di abbigliarsi e acconciarsi bene proprio non ne vuole sapere, è un pretesto di puro divertimento gratuito.
Gli esempi da fare qui sarebbero tanti, specie se dovessimo passare in rassegna sia il guardaroba estivo, momentaneamente archiviato negli armadi, sia l’invernale: dal reggiseno in vista, tipo collezione Dolce&Gabbana di qualche anno fa, alle maglie o vestitini corti tagliati sotto il seno in stile impero o in stile premaman (…dipende dai punti di vista e dal soggetto che li indossa!), che hanno fatto furore nell’estate appena trascorsa, dal mitico jeans aderente, specifico per esser portato con stivale/anfibio sopra, alla calza, che ammiccando da una gonna più o meno corta è uno degli accessori più ricercati e possibile fonte di critiche infinite. Continua »
Ultimi commenti (172.540)