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martedì 19 nov
  • Foro Italico

    Botta di sale quanto è bella la Signorina! Arriva puntuale alle 8:45, traffico permettendo. Quattro colpi di buongiorno a tutti, stacca dalla porta il pizzino di quelli messi a turno, con due scoppi di chiave apre la porta e: “Piano piano, accomodatevi in sala d’aspetto che ora vi chiamo uno per uno”.
    “Signorina oggi il dottore puntuale viene? Che ci devo parlare per mia figlia…”
    “Signora Lo Manto, mi dia il tempo di sedermi, che ancora manco il piccì ho acceso. Che fa non lo sa che il dottore, quando arriva, arriva per tutti? Si accomodi che, quando è ora, la chiamo io”
    Il piccì, finalmente acceso, saluta la Signorina con un Buongiorno Rosy, che furrìa per lo schermo, cambiando ogni secondo colore. Pure gli occhi furrìano a taliarlo.
    Il dito laccato scorre sulla lista del turno: “Signor Pizzurro lei deve fare ricette o è per il dottore?”. Per ogni nome la Signorina ha un’attenzione diversa. Li conosce tutti la Signorina. Sa chi è degno di riguardo e chi piuttosto meriterebbe un bel Bafantoculo di prima mattina. Ma la Signorina, santa pazienza, ha un sorriso per tutti.
    Nella sala d’aspetto pare che c’è una veglia funebre. Il tavolino delle riviste al centro di stanza, sembra un tabùto col morto consato. Quattro copie di Gente del 2003 ed una di Donna Moderna mezza sfardata, aspettano che qualcuno si decida di seppellirle nel cestino della spazzatura.
    “Ciccio qua sei? Miii a che non ci vediamo mai, a che ci vediamo sempre. Auguri compà buon anno!”
    “Buon anno figlioccio, dammi una vasata, che non ci vediamo dall’anno scorso. Ma giusto giusto dal dottore ci dovevamo incontrare? Bello modo di iniziare l’anno!”
    “Ma sei a turno per il dottore?”
    “No Totò gli devo fare scrivere quattro ricette a mio zio. Ma tu che hai? Mi pari lario in faccia”.
    “Lasciami stare che sto Capodanno fu un’Odissea. Eravamo in villa da mio cugino a Monreale, che avevamo preparato tutto. Guarda eravamo gli intimi, una cinquantina. Ognuno ha portato una cosa. Più che altro il prio di stare tutti insieme. Chi preparò la pasta col forno, chi la sfoglia con spinaci e ricotta, qualcuno portò il vino ed io dovevo pensare ai botti. Il 31 mattina vado per fare la spesa dal fruttivendolo, amico mio e mi faccio dare un mazzo di cacoccioli, che ti giuro, quando li ha preparati mia madre, in bocca parevano latte.
    Con l’occasione, siccome a me mi rispetta, gli chiedo: «Ma per capitare quattro botti di quelli seri…?» Mi fa: «Passi tra dieci minuti che ci penso io»”.
    “ E che ti fece trovare?”
    “Compà a parte i soliti petardi e assicutafimmini, che ci vogliono sempre, se ne spunta con un botto di mezzo chilo e mi fa: «Questo si chiama Foro Italico, chistu alla fine ci fa pure la masculiata». Ne potevo sapere niente io che me la dovevo portare a trunzo di malafigura?”
    “Perché non funzionò?”
    “ Non funzionò? Funzionò pure assai. Manco erano le undici che mio cugino si mette a camurria: «Amunì amunì, accendiamo sto Foro Italico e pitipim e patapam». Io no non glielo so dire! Anche se non era mezzanotte, ci mettiamo in giardino per vedere scoppiare sto botto. Compà, credimi, l’accendiamo e sto coso se ne parte in cielo e sparisce. Dopo dieci minuti sentiamo il botto, sicuro ci fu pure la masculiata, ma sap’iddu unni fu, noi niente ne abbiamo visto”
    “Mii ti facisti futtere”
    “A me lo dici, ancora ci penso, meno male che poi la serata un po’ si consò per il verso giusto”
    “Che fa abbiamo fatto conquiste?”
    “Non ti dico niente, alla festa c’era quell’amica inglese di Franco. Come fu come non fu, mentre mangiavamo, questa si avvicinò a me e si mise a parlare”
    “ Ma perché tu sei cosa di parlare inglese?”
    “No. Ma lei parlava ed io le calavo la testa. Quando rideva, io ci ridevo. Quando parlava seria, io mi mettevo lo sguardo convinto ed ogni tanto me ne uscivo con un” Baaa! Ma vero mi dici?”. Insomma come quando parli con una femmina palermitana, la stessa cosa. Che poi ti dico che era priata, che finalmente aveva trovato qualcuno che l’ascoltava. No guarda alla fine fu bella come nottata. Solo che stamattina la sorpresa. Un acetone che non ti dico! O fu la torta con la panna, o fu qualche fetta di pandoro di concorrenza, mi sono svegliato che mi sento di un male che non mi puoi capire”
    “Te la posso dire una cosa, come un fratello?”
    “Parla”
    “Dal fruttivendolo … l’amico tuo … quello che ti rispetta… oltre ai botti non ci accattare cchiù manco cacuoccioli”
    La sagoma inconfondibile di Rosy appare sulla soglia della sala d’aspetto. L’immaginazione mette in risalto l’armonia delle forme, che il camice bianco stupidamente tenta di nascondere.
    “Signori, stamattina il dottore ritarda, è senza macchina. Qualche fissa ieri notte a Monreale gli consumò la Punto con un petardo”.
    Botta di sale quanto è bella la Signorina!

    Colonna sonora: Bomboloni (Gianna Nannini).

    Ospiti
  • 22 commenti a “Foro Italico”

    1. Il pandoro di concorrenza.
      Bentrovato.

    2. Botta di sale che sfiga il dottore!

    3. Book non dirmi che tu zia oltre che a Natale ti ha rifilato il panettone in promozione pure a Capodanno? Albi, botta di sale, pure la relazione inter-blog a distanza? Altro che curriculum!

    4. Che bello leggerti anche qua! 🙂
      Bentrovato!

    5. La zia crisalide è avvolta nella sua personalissima nebulosa, e felicemente sfasata ci parla del valore del bidèt nella storia delle civiltà e di un suo non recentissimo convegno a Latina sul tema “Paludi e agro pontino”.
      Poi noto con piacere, che malgrado la crisi economica, l’inflazione galoppante,la caduta del desiderio, ancora sbocciano nuovi amori: auguri.
      Albi, perf(etta)ida Cupido, mi offro testimone, tu?

    6. ….. Bookends….di cosa parli? 😀

    7. Botta di sale che dichiarazione d’ammmmmore della Barbara!
      Book, senza neanche chiederlo, lo sai che io con le “testimonianze” ci vado a “nozze”!
      Mi raccomando però, il blog non è una chat, le bomboniere le scegliamo in privato. Botta di sale c’ho il post pronto per San Valentino!
      Ehhhii ma perchè si dice botta di sale?

    8. Si dice botta di sale per non dire “botta di sangue”, per edulcorare una maledizione senza appello; ma siccome della verità nuda si ha vergogna, ecco che la vestiamo con un po’ d’ipocrisia; come il camice della signorina, però, lungi dal nascondere, lasciamo intravedere e immaginare benissimo cosa c’è sotto…

    9. Magnifico… ben scritto, divertente… e col botto finale 🙂

    10. tanti complimenti; per certi versi mi sembrava di leggere Camilleri.

    11. Valeria io però agli arancinI di Montalbano, sempre le arancinE di Franco u’ Vastiddaru preferisco eh?

    12. Minchia, compare, dieci minuti di buonumore mi regalasti!
      Complimenti e buon anno.

    13. Molto, molto carina.
      Ottimo modo per iniziare l’anno nuovo.
      Continua così!!

    14. Che spettacolo …. ho letto tutto d’un fiato.

      Complimenti

    15. Per completezza, vorrei aggiungere oltre alle note Botta ri sangu ‘nto cuori e botta ri sangu nò cirivieddru, una forse poco nota ma potentissima astìmia che è A ghittàri u sangu ri l’uòva ri l’uocchi, tradotto letteralmente possa tu versare copiosamente sangue dai globi oculari.
      E’ buona norma, se sono presenti persone care che non c’entrano con l’astìmia, proferire la frase, se si è a tavola :” Livànnu a chiddri cà mancianu ( o se stanno bevendo, chi bìvinu).
      In questo caso, livànnu a chiddri cà liègginu….
      Giuànni

    16. Giuànni… hai definitivamente cambiato nome? 🙂
      A si biri!! 🙂

    17. Eja, seu deu. Fia arrosciu de cuddu nomini unu pacu balossu e mi seu postu kusto ki esti sardu fortza paris….Intendiu asi ??
      (Ebbene si,sono proprio io.Ero stanco di quel nomignolo un pò scemo e mi sono imposto questo che è più toco ( togu..).
      Capito mi hai ???
      N.B.
      Se c’è forte richiesta, possiamo mettere su una piccola grammatica di sardo, utile per le vacanze…., tre parole al giorno….in tre mesi ne impari 270…
      Giuànni

    18. Che triste però che questa espressione è legata al sangue, non va bene con un amore in fieri. Errata corrige dei miei commenti B&B sostituire botta di sale con caspiterina!

    19. Complimenti per ciò che hai scritto e come l’hai scritto, ma………iu nenti c’ha guadagnari! Ma……

    20. Giuànni… parli il sardo meglio di me!! 😐
      Complimenti!!! 🙂

    21. Caruso..beh che dire??..notevole!!! Nella prima lettura, così di sfuggita, non ho afferrato tutti i particolari che metti dentro la tua scrittura. Ma…nella seconda (lettura ovv.), meno di sfuggita, quei particolari vengono alla luce e sò proprio forti!!!

      Aspetto con ansia di leggere “carne fresca”…a buon intenditor poche..ma davvero poche..parole!!! Gegé

    22. … Gegè, ma nessuno ancora t’accattò un parlapicca? 🙂

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