Gennaio
È notte
lunedì è iniziato da pochissime ore
il riflesso di luce delle luminarie accese
rimanda alla mia finestra su questa piazza
il ricordo di una festa che è già passata.
Lo osservo come se avessi davanti il viso
sfiorito con dolcezza
di mia madre.
Era qualche gennaio fa
una notte che si stemperava piano
al suono in cucina di acqua che lava i piatti.
Mia madre in piedi davanti al lavabo
la fede nell’anulare
i capelli raccolti all’indietro
il grembiule stretto in vita
le mani che lavano sciacquano asciugano e appoggiano.
Ma non c’è nella stanza la canzone lontana che mia mamma canta ogni volta che lava i piatti
c’è solo il suono dell’acqua che cade
rimbalza
si perde per sempre.
L’assenza di quella canzone mi immalinconisce, accussì: mamà, il tonno era buonissimo ma ora mi nn’a gghìri a casa, hàv’a travagghiàre
“No gioiamia aspè… runàmi ancora compagnia” Continua »
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