Ma in autobus, avete mai ceduto il vostro posto?
La scorsa domenica stavo pranzando quando la mia attenzione si concentra su ciò che stava dicendo il giornalista del TGR Regionale del Lazio. La notiza fa subito presa, Disabile sventa borseggio su bus a Roma: picchiato e insultato. A questo punto cerco di capirne di più e apprendo che un giovane disabile aveva impedito ad un borseggiatore di derubare una anziana su un affollato autobus che stava circolando nel centro di Roma. La risposta, a questo che ormai è considerato un gesto eroico, vista la indifferenza che regna nei rapporti sociali, sono stati insulti e colpi con un pugno al volto dal malvivente, aiutato da due complici coi quali è sceso alla successiva fermata fra l’indifferenza degli altri passeggeri. Questo fatto è stato riferito da un testimone presente sull’autobus che ha detto di esser stato l’unico a intervenire in aiuto del giovane, senza che gli prestasse ascolto neanche l’autista del mezzo, che non ha voluto fermare il bus della linea 40, che va dalla Stazione Termini a Piazza San Pietro, dopo che il disabile era stato colpito. Il testimone, che è anche un giornalista, ha anche fornito qualche dettaglio, ad esempio che il ragazzo disabile aveva circa trent’anni, di nome Gianluca, e che aveva con la sua azione bloccato un giovane nordafricano che stava cercando di rubare dalla borsa di un’anziana sull’autobus. Gli insulti non sono mancati, e tra questi il testimone racconta di aver sentito la frase “sporco down”. L’indifferenza degli altri passeggeri, a quanto racconta il giornalista, è stata tale che nessuno ha mosso un dito, anche se probabilmente la gran parte erano turisti, magari non capivano o erano spaventati. L’autobus si è poi fermato, ma solo alla fermata prevista, quindi con notevole e incompresibile ritardo del conducente. I tre malviventi sono fuggiti e anche la signora che stava subendo il furto. Oggi il Sindaco di Roma dichiara che “L’eccezionale coraggio sociale dimostrato da Gianluca fa parte dell’anima di Roma, che ogni giorno riesce a dare prove concrete di quel senso solidarietà in grado di contribuire a garantire la migliore qualità della convivenza civile e della sicurezza nella nostra città. Una vera e propria anomalia sarebbe l’incivile indifferenza che avrebbero mostrato coloro che non hanno sentito il dovere civile di intervenire. L’anomalia è il comportamento di chi, su quell’autobus, ha fatto finta di nulla”.
Prendo spunto da questo fatto per cercare di capire cosa succede a Roma e cosa succede a Palermo. Vi faccio un esempio, mia moglie è incinta, quasi 8 mesi, va ancora a lavoro e quindi prende i mezzi pubblici, treno o metropolitana. Li prende da tempo, e ormai da qualche mese il pancione si nota eccome, e pur essendoci freddo, quando entra nel vagone, la giacca non è ovviamente chiusa, quindi si nota ad occhio nudo. Ebbene nessuno (a parte qualche donna, che probabilmente ha vissuto una situazione simile) si adopera per farla sedere, spesso proprio i cosiddetti “colletti bianchi” rimangono seduti a leggersi il loro giornale senza fare nessun cenno o proporre di cedere il proprio posto. Una pessima abitudine, specie se considerata anche nei confronti degli anziani che usano ogni giorno, spesso perchè costretti, i mezzi pubblici. Un malcostume che nei miei ricordi è un pò più attenuato a Palermo. Anche lì mia moglie prendeva spesso la linea 101, tra le più affollate di Palermo, è gli capitava di vedere gesti di generosità verso le donne incinte o gli anziani. Ma chi si alzava? Da quello che so o che vedevo io, i ragazzi delle scuole medie e inferiori raramente facevano gesti di questo tipo, più facile che lo facessero persone di mezza età e soprattutto persone che sapevano cosa significava, talvolta anche degli anziani. Affrontando il tema dell’indifferenza è facile banalizzare o generalizzare, ma probabilmente in una città multiculturale come Roma è più facile che l’indifferenza o la paura del diverso attecchisca, a Palermo, credo, non si è ancora giunti a questo livello, ma cosa posiamo fare affinchè questo malcostume non prenda piede pure sotto Monte Pellegrino?
beh io ho ceduto il posto spesso e volentieri..
ti dico che abitando per diverso tempo a Roma le signore di una certa età (come sono cavaliere) rimanevano stupite quando cedevo loro il posto.
parlavamo per tutto il tragitto…
qui una volta una vecchiaccia tutta imparruccata quando ho cercato di cederle il posto si è incavolata sostenendo di non essere una vecchia arripudduta.
devo dire che da allora tentenno un po’
Shock post traumatico!
Se è un sondaggio e ci si invita a dar seguito alla domanda/titolo, la risposta e sì. Aggiungo a tutte le latitudini e in ogni fascia d’età.
sì… sarà che ho una certa età?
SEMPRE. e ho 21 anni.
prendo abitualmente il 101 e non è raro vedere gesti del genere. almeno quello…
A Milano quasi tutti cedono il posto.Di qualsiasi razza sesso e colore. Forse i meno propensi sono i ragazzini appena usciti da scuola. E comunque se non lo fai di tua spontanea volontà le solite sciure sono pronte a far montare la protesta. “Uè signora, se si vuol sedere vada da quella ragazza giovane lì che è piena di energie e si fa dare il posto!”
La mia risposta è si. E ricordo persino quella volta in cui una signora si sentì offesa dal mio gesto…”‘ncà, io ‘un sugnu accussì vecchia!”
Il problema sarà quando qualcuno comincerà a volerlo cedere a me! 🙂
Finora sono stato sempre io a cedere il posto, il giorno che qualcuno lo farà per me spero sia ancora lontano.
Albi, perchè non riesco più a consultare il Journal de bord?
Oggi sulla linea 170 a Roma ho ceduto il posto ad un’anziana. Ringraziamenti nemmeno uno. Pazienza.
Marco, tra un pò lascerò Roma per lavorare a Milano. Spero che nasca una rubrica “Un palermitano a Milano”. Le tue dritte su Roma mi hanno fatto sentire gli odori e i sapori della nostra Palermo. Allora vorrei trovare pure Palermo a Milano!
Grazie ancora Marco
Baciamo le mani
totò
Mi pare di capire, a termine della prima giornata di sondaggio, che l’educazione non ha cittadinanza e non ha età, ma è caratteristica propria di ciascun individuo. Felice di aver avuto conferma che i miei sospetti erano fondati.
Ciò su cui volevo stimolarvi non è tanto il gesto in se stesso, quanto l’indifferenza che purtroppo caratterizza la nostra società. Non sono un sociologo nè uno psicologo quindi non mi permetto di fare degli editti, ma credo che ognuno di noi si debba porre questo interrogativo, e il gesto della cessione del posto è solo la conclusione di un comportamento personale, ovvero la solidarietà e il rispetto per il prossimo.
Molto interessante ciò che dice Stanton su Milano, onestamente non l’avrei mai detto, certi luoghi comuni andrebbero sfatati. Ciò che dice Luigi (e anche -pè-) rafforza la sensazione che a Palermo è più comune che a Roma. Infine per salvatore, tanti auguri per la tua prossima avventura e grazie sempre per la tua cortesia 🙂
Nella Palermo che tanti di voi disprezzano,non si picchiano i down sugli autobus.
Si anche a Roma,ti cedono il posto inmetro nell’ora di punta si si…si si…
Ma che cosa c’entra Nat!!!!! Non hai mai visto a Palermo vecchiette trascinate per terra per scippare la borsa????
…ultimamente, per lavoro,per necessità, ho preso per diversi giorni 2 autobus a tratta. Francamente a Palermo una sorta di cavalleria esiste. Certo i maleducati, i disinteressati agli anziani ed i poco attenti a eventuali necessità dell’esser cavalieri Vi saranno pure ma a differenza di altre città ne abbiamo da vendere…..di cavalleria.
A Palermo non si picchiano i down sugli autobus.
A Roma si.
Gli scippi sono un’altra cosa.
salve a tutti!
io penso che non si tratti di Palermo o Roma, dato che il fatto non è stato commesso da un romano o palermitano, e ne tantomeno se il fatto sia accaduto a una persona diversamente abile o non, ma come dice Marco la noncuranza, l’indifferenza della gente davanti ad una simile reazione di violenza!! ma dove siamo finiti??!!secondo me la colpa più di tutti è da imputare all autista del bus che non si neanche degnato di fermarsi e chiamare le forze dell’ordine!diciamo che si può ravvisare benissimo un omissione di soccorso e favoreggiamento
Allora, prendiamo atto che per Nat ed Antonio picchiare un down è grave, picchiare un vecchio no.
Secondo questa originale corrente di pensiero chi picchia un vecchio non picchierebbe un down e viceversa.
Io sostengo quello che ha scritto Albi, un fatto del genere purtroppo poteva e puo’ accadere ancora, e in tutte le parti del mondo anche da noi, il video su youtube della violenza in classe su quel ragazzo down ne e’ un altro classico esempio? e i compagni di classe che stanno a guardare? e non solo ancora peggio e’ che il gesto e’ stato compiuto non per soldi ma per pubblicarlo nella sezione video divertenti. Boo! siamo a mare anzi in alto mare, nessun tipo di violenza e’ giustificata sull’uomo dovunque e comunque…
ciao,
io ho sempre ceduto il posto; la madre dei maleducati pero’ e’ sempre incinta e la si trova in tutte le citta’.
chi ha picchiato il down è un tunisino,e qui mi fermo perchè ne avrei cose da dire,ma l’indecenza è stata di un romano de roma che guidava il bus,zero coraggio,nel tener chiuse le “bussole” del bus e chiamare chi di competenza,omeglio ancora restituire il favore a made in tunisi,calci in cu.. e via con l’auto blu.
Ma roma non è Palermo ….per fortuna
Il ragazzo picchiato si chiama Gianluigi e non Gianluca.
La differenza è sottile ma esiste.
Se parliamo di indifferenza e cibattiamo per una convivenza civile e multirazziale allora iniziamo a chimare le persone nel giusto modo.
I palermitani lasciano sì il loro posto alle future mamme, ma poi mandano i loro figli negli asili con gli uccelli morti e le cacche dei topi in bellavista.
Mettiamo in evidenza le differenze di sostanza e non le banalità…
Quindi sbagliare un nome per te, caro Caronte, è sostanza ed invece parlare di temi sociali e di rispetto per il prossimo è banalità? Complimenti… chissà che vita che conduci…
Per educazione e rispetto per gli altri, in autobus, ikl posto si cede:
– agli anziani;
– agente con difficoltà motorie;
-alle donne incinte.
Semplice forma di rispetto per le difficoltà altrui che potrebbero essere nostre, un giorno.
Direi. Regola molto semplice.
ma come possiamo aspettarci rispetto dalle nuove generazioni,se l’educazione che ricevono (e anche l’esempio altrui!) e’ unicamente indirizzata verso l’egoismo e la strafottenza,in nome del famoso detto:ognun per se’,dio per tutti!
geograficamente parlando,beh,per mia personale e prolungata esperienza sugli autobus sia palermitani che romani,c’e’ una leggera differenza…permane ancora in sicilia un po di solidarieta’,ma nelle citta’ si sta perdendo…nei paesi va un po meglio.roma e milano?BAH.piu’volte son stata “inquietata” da maniaci e borseggiatori,ma MAI nessuno ha dimostrato il minimo interesse…
Non so come ci sono finito su questo sito… Ma ci sono finito.
A distanza di un anno e mezzo dall’ultimo post voglio comunque esprimere la mia opinione. Chissà se la leggerà mai qualcuno? Spero di si.
Qualcuno ha detto che la colpa è anche dell’autista. Con che coraggio si può affermare un’eresia del genere?
Innanzitutto come fa l’autista ad accorgersi di quello che gli sta succedendo 18 metri (era un bus snodato) dietro di se?
Lo sapete che solo un pubblico ufficiale presente sul posto può far rimanere chiuse le porte del bus, e solo per il tempo strettamente necessario all’individuazione dell’eventuale malvivente? L’autista è solo un incaricato di pubblico servizio, non un pubblico ufficiale. Se si fosse azzardato a tenere le porte chiuse (a parte che chiunque girando la maniglia di emergenza le può aprire) si sarebbe beccato una denuncia per sequestro di persona (è già successo).
Non voglio esprimere il mio parere su chi poteva fare qualcosa e non l’ha fatto. Da autista del trasporto pubblico romano, ho voluto solo dire quali sono le responsabilità del conducente. In qualsiasi caso, l’autista si deve accostare in luogo sicuro, cioè in fermata, ed aprire subito tutte le porte.
Io mi alzo sempre e se sono già in piedi faccio alzare qualcun altro per cedere il posto agli anziani o chi ha evidentemente bisogno. Noto però che i ragazzi giovani (11-18 anni) non lo fanno quasi mai, anzi spesso disturbano con cellulari “musicali” al massimo e se glielo fai notare rischi grosso…