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domenica 17 nov
  • Piacere divino

    Sto imparando a bere il vino in una terra, la Sicilia, che te lo impone quasi per quella presenza frequente di vigneti nel paesaggio, di uva di mare mescolata al sole, di antichi bagli tornati a nuova vita. Sto scoprendo, nell’isola, il piacere unico di sorseggiarlo, e non tanto come accompagnamento ai cibi per esaltarne il gusto, quanto piuttosto come bevanda da godersi fuori pasto.
    Un accadimento mai programmato, un incontro in un viaggio, una pausa di riflessione, un compagno di ozio salutare e non negativo, un elemento che fa da contorno ai tramonti in spiaggia, allo sciabordio delle onde, alle notti in barca, alle terrazze nel centro storico, ai locali nelle ville patrizie, permettendo alla vita di entrarti dentro, è così che immagino ora il mio rapporto con il vino. Ho scoperto la sua straordinaria capacità di suscitare confidenza, quando ci si accomoda al suo cospetto, e di regolarla in una scala crescente a seconda dei sentimenti da accompagnare, amicizia, complicità, amore.
    E se la trasformazione dell’uva è vera e propria arte, allo stesso modo è un’arte bisognosa di attente cure l’atto del berne. Sono attratta dalla gestualità del rito, dalle singole azioni che lo compongono: il movimento rotatorio del cavatappi, il sughero strattonato, l’inclinazione della bottiglia. Ed ancora il rumore che produce il vino quando viene versato nel bicchiere adatto, i giri ipnotici che compie quando viene ossigenato, l’avvicinamento lento alle labbra per assaggiarlo, il trattenerlo in bocca pochi secondi e il farlo finalmente tuo, per tornare a guardare la grafica dell’etichetta e fissarla nella memoria. Il ricordo di una bottiglia attraverso cui raccontare un momento.
    Confesso di non saperne ancora molto di vini e confesso anche che, sull’argomento, non ho nessun desiderio di autosufficienza da sviluppare col tempo, per quel piacere aggiuntivo di essere sempre condotta alla loro scoperta dall’altro. La cultura del vino, intesa come conoscenza di varianti, deve rimanermi per gran parte estranea. Voglio che sia lui a scegliere per me, in una rappresentazione metaforica di un dire: “ho bisogno di te”.

    Ospiti
  • 22 commenti a “Piacere divino”

    1. Ti regalo un tassello, quello che manca: immagina cosa possa essere coltivare, vendemmiare, bere il tuo vino.
      Il vino è terra spremuta.

    2. …dopo aver imparato ad apprezare il vino siciliano il top è dato dai vini australiani. ti consiglio di provare.

    3. Certo che il vino è proprio diventato una moda.
      E’ il vino hollyvoodiano , come dice Baricco .
      Anch’io amo il vino , e pure tanto , da molti anni .
      Forse me l’ha trasmessa mio nonno questa passione , ma allora era un’altro vino , meno famoso e più genuino .
      Adesso i professionisti del vino non mi convincono con le loro alchimie di odori e gusti , certo c’è in giro tanta qualità ma anche tanto business .

    4. La ritualità dei gesti che precedono la degustazione del vino ha un chè di passionale. Il fascino della lentezza dei movimenti, dei particolari che, a ragione ,definisci ipnotici rimanda a sensazioni nascoste. Mi è capitato di rimanere affascinato da alcuni particolari di questo rito. Penso ad esempio alla formazione degli “archetti” sul bicchiere, che delineano la corposità del vino … la solidità di una forma precaria e apparentemente ben definita,destinata a collassare in lacrime rosse

    5. Che dirTi cara albi de bened I ctis…..
      apprezzo che Tu apprezzi i vini e la poesia che li circonda e pertanto quando andremo a cena……. la scelta del vino, rigidamente rosso, sarà Tua.
      Prosit palemmitano

    6. Che il vino sia anche business, con alle spalle qualità, non mi sembra un male. Insomma è una strada percorribile avendo la Sicilia tutte le carte in regola, ben venga allora, o no.
      Ogni regola ha le sue eccezioni, infatti Maurizio caro, a te il vino non lo farei mai scegliere!!!
      Sto cercando casa a Palermo, è per onorare a tutte le cene, e … la voglio nel condominio di Donato Didonna! 🙂

    7. …..Cmq un vino rosso locale di una casa adesso abbastanza nota e non troppo caro, anzi lo potrei consigliare….ma non possiamo farne la pubblicità, qui. Pur non di meno Lei, la produttrice, bionda, bella e di classe si chiama CHICCA. 🙂

    8. Quanto mi dispiace per gli astemi…

    9. detto che il vino siciliano è eccezionale, quello australiano è buonissimo!!

    10. poco tempo fa comprai un vino australiano in offerta per provare e devo ammettere che è proprio buono… certo “acchiana” almeno quanto un nero d’avola “in pietra” però è davvero buono… evviva il vinello, nettare dei momenti felici, allegri e in compagnia! io potrei vivere solo di vino rosso accompagnato da pane, formaggio e olive… mammamia che fame alle 5 del pomeriggio! 😛

    11. Chiaaaaaaaaaaaara sono a dieta da 2 settimane……………BASTA !!!!!! Cmq il vino in pietra…..uhm uhm uhm

    12. Lo faccio qui, dovevo a Chiara, Maria Luisa e Ezr … qualcosa, e a Bulgakov e forse ad un altro commentatore un grazie per la simpatia in altro post rivoltami! Vi offrirò del vino 😉
      Ma perchè dobbiamo bere australiano? Perchè dobbiamo saltellare come dei canguri???

    13. Il vino è nemico dell’uomo. Chi fugge davanti al nemico è un vigliacco !!!!

    14. Ho finito di sorseggiare un bicchiere di vino (siciliano).
      Ragazza, confermo il giudizio positivo. C’è anche un ampio margine di miglioramento (devi lavare però i tuoi panni in Oreto).
      Io me ne intendo un poco, come potrebbe testimoniare l’amico Thomas.

    15. Albi mi raccomando però voglio un bel brindisi … uno di quelli senza “freni”

    16. Albi…cin cin!
      Alla nostra!

    17. Uno se ne sta bel bello a scrivere una cosetta per Rosalio in cui rivela un cambiamento delle sue abitudini, che l’etere ti intercetta!
      Uno, ripeto, con tranquillità, dichiara che sorseggia del vino e, per caso, scopre un sito
      http://www.winetaste.it/
      al cui centro campeggia la scritta CHI è ROBERTO GATTI …
      Beh, lo vorrei sapere anch’io visto che il signore in questione mi ha segnalato tra le news con questo post, e mi ha definito Neofita con tanto di punto esclamativo.

      Ora, io sorseggio del vino, e mi ritrovo intrappolata in un sito di vini. Se dovessi arrivare a berne un bel bicchiere, mi infilano tra gli alcolisti anonimi? Perchè il passo sembrerebbe essere davvero breve!!!

    18. “Il Vino”

      Frutto delle terre,
      succo d’arti antiche,
      nettare ammaliante di natura conviviale.
      Denso infuso purpureo,
      fresca delizia paglierina,
      effluvio coinvolgente di armoniche fragranze.

    19. In un rumoroso, divertente, exciting, pub di Ullapool, estremo lembo delle highlands prima delle Orcadi, dopo un attento esame della carta, tra neozelandesi, australiani, sudafricani e cari e pretenziosi francesi, scelsi un catarratto-chardonnay delle nostre parti, ne fui soddisfatto e anche un po’ orgoglioso…

    20. Ho trovato simpatico e carino il tuo post ed ho ritenuto di doverlo pubblicare sul mio sito. Se ti fa piacere lo lascio, altrimenti se ti dispiace lo tolgo appena vuoi.
      Ciao e buona giornata ( meglio Prosit con i magnifici vini siciliani )
      Roberto Gatti
      conduttore sito : http://www.winetaste.it

    21. Non può dispiacermi, quando si scrive si ha piacere divino di esser letti. Sappi però, ed era questa la questione, che hai beccato una profana, una che ignora tutto ciò per cui tu sei famoso (mi sono informata!).
      Continui ad insinuare dubbi atroci in me. Simpatico e carino … sto ripercorrendo tutte le volte in cui ho creduto di essere sul passionale ed invece sarò stata simpatica … ecco dov’era l’inghippo!!! 🙂 Questi sono gli effetti del vino!!!
      Prosit anche a te, ora quando mi capiterà di leggere il tuo nome tra gli eventi di Bacco, non sarai più un Carneade, anzi, se permetti, ti indico e dico a tutti “Io lui lo conosco”!!!

    22. Il tuo scritto non è solo simpatico e carino, vi ho trovato molto di piu’ , altrimenti l’avrei letto e sarei passato oltre. Ti ringrazio per gli apprezzamenti, che fanno sempre piacere, ma non mi sento affatto famoso ( e non so chi te l’ha detto ! ), comunque è fuori di dubbio che internet mi ha dato molta visibilità negli ultimi 3/4 anni.
      Sempre piu’ spesso mi invitano in giro per l’ Italia, per partecipare a manifestazioni ” riservate ” ai giornalisti famosi ( quelli delle guide, grossi nomi ) ma piano piano mi stò abituando all’idea di stare insieme a loro, senza piu’ soggezione.
      Ma se mi chiedi cosa mi considero nel settore io ti rispondo con tutta tranquillità e sincerità : UN APPASSIONATO, come tanti di voi, con 20 anni di degustazioni alle spalle, sperando che tanti ancora me ne riservi il futuro.
      Ciao e grazie, ti rinnovo l’invito ad inviarmi tuoi scritti ” emozionali ” sul tema.
      Roberto Gatti

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