È tempo di calciomercato e a Palermo arrivano inevitabili i primi bilanci. L’assenza di C punto Amauri, l’oriundo attaccante rosanero, pare si farà sentire nonostante la buona volontà di Caracciolo.
Su Andrea si è detto tanto, pure che dopo il gol all’Udinese pareva il trailer di “Rocky Balboa”, o che gli manca solo il gol per poterlo chiamare finalmente “Il cigno di Milano”. Non tutti, però, hanno notato il suo approccio sperimentale contro la Reggina, da tornante, nel senso che, per cause a noi abbastanza inspiegabili, invece di piazzarsi a centro aerea e “spizzarla”, tornava a centrocampo a prendere palla come un Munari qualsiasi. Parliamoci chiaro: in questo periodo vanno di moda due countdown, uno segnala l’uscita del cellulare Apple e l’altro il ritorno di Amauri in squadra. Non ce ne voglia Caracciolo, che adoro, personalmente, con le sue movenze da pattinatore sul ghiaccio, il suo sguardo “fantasy” e sperduto che ricorda non poco Jonathan Brandis, il bambino che recitava nel film “La storia infinita”. No, non ce ne voglia se, magari di notte, senza dire niente a nessuno, tantomeno a lui, ci colleghiamo ai siti che trattano di calciomercato sospirando su uno dei tanti nomi nuovi per l’attacco. Nomi nuovi che dovrebbero e potrebbero concretizzarsi a breve, visto che entriamo nell’ultima settimana di questa sfilata mercimoniale collezione inverno 2007 detta anche “mercato di riparazione” e non mancano certo i paradossi, le ridondanti notizie giornalistiche, i pareri degli allenatori da panchina del bus. Continua »
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