Vi regalo un fiore
«Vi regalo un fiore, perché dai fiori nasce l’amore;
un fiore, per tutte le volte che venite chiamati sbirri;
un fiore, perché non esistono solo persone che vi disprezzano;
un fiore, perché per guadagnarsi il pane, non basta più solo lavorare;
un fiore, perché le croci di cui è affastellata la vostra memoria recano la dicitura “morti” e non “vittime”;
un fiore, per tutte (le) volte che vorreste reagire ma siete costretti a subire;
un fiore, per tutte le volte che la vostra dignità viene calpestata;
un fiore per tutto l’odio che vi sputano addosso perché indossate una divisa;
un fiore per tutte le volte che non vi considerano semplicemente umani;
un fiore perché purtroppo è il massimo che posso permettermi;
solo un fiore, perché per rendervi l’onore che meritate non basterebbero tutti i fiori del mondo».
Biglietto lasciato al commissariato Politeama di Palermo.
toccante lettera. io sarei un po’ meno catastrofico. non credo esista 1 sola persona tra quelle *CIVILI* che possa disprezzare il corpo della Polizia. senza di loro sarebbe lo sfacelo e l’anarchia, viva la Polizia (tutte le forze dell’ordine e magistrati inclusi)!!
…più dell’amore di questo!!!
Mari ha espresso un pò quello che le persone, che vedono nelle forze dell’ordine un bene per i cittadini, pensano di loro.E’ una missione difficile e non si possono inviare persone che dedicano la loro vita per la salvaguardia della incolumità dei cittadini a morire per un fenomeno che di sportivo non ha più niente.Mai più polizia negli stadi !!!!
Fateli ammazzare fra loro !!!Le società spendano loro uomini e soldi per la sicurezza negli stadi.Sono molto triste.
Rosalio…mi sono permessa di leggerla in diretta, in radio…
oggi..per la prima volta in tutta la mia vita mi vergogno di essere catanese…poi pero mi rammento che è bello sapere che esistono persone cosi speciali cm voi…siete l orgoglio del nostro paese..grazie..perche senza di voi non saprei che fare…
questa lettera è l’emblema de nostro paese, si bella ma che fa riflettere…a come in solo giorno, in un solo istante tutti diventiamo fratelli, quando fino a poco prima si ignoravano i problemi che da sempre esistono; è la storia di una tragedia annunciata!!tutti ignoravano la gravità dei fatti, il degrado della società, delle zone popolari e di quelle meno popolari, di ragazzini lasciati a se stessi vittime di un sistema sociale che li rende delinquenti sin dai primi anni di vita, ragazzini che pur di poter entrare a far parte di un gruppo giusto, naturalmente per loro quello dei picchiatori, farebbero di tutto, pur di emulare andrebbero ad ammazzare.
forse tutti, da me a chi governa, dovremmo passarci la mano sulla coscienza, si ci poteva pensarci prima, anche la lettera in fondo, poteva essere scritta prima, un pò di amore non fa mai male.
la cosa che rende la vicenda ancora più pirandelliana è che, a mio parere, se quell’uomo non fosse morto, si sarebbe soltanto parlato (e per pochi minuti in un tg) di “normali” scontri allo stadio, normali, soltanto perchè non hanno mai intaccato noi, o chi ne parla e quindi lontani, banali, dovere di cronaca.
Grazie..
queste sono le vere soddisfazioni di questo lavoro.
..NOI CI CREDIAMO SEMPRE..
E’ passato un po’ di tempo da qul tragico evento, ogni volta che leggo questa poesia mi viene un nodo alla gola.
Nonostante tutto noi “sbirri” veniamo sempre offesi,ci lanciano di tutto addosso, ci passano accanto chiamandoci assassini. Poi quando c’è un evento tragico sono tutti finti moralisti e ci “rispettano” solo per il tempo dei funerali. Anche gli universitari (persone che dovrebbero essere di una certa cultura) fanno parte di questi finti moralisti. Ciò che ci fa continuare a compiere il nostro dovere è la vicinanza di cittadini che credono in noi e la forza ci viene data da chi ha sacrificato la sua vita per un ideale di GIUSTIZIA, noi continuiamo a vivere in ogni istante, in ogni gesto nel loro ricordo.
In ricordo di tutti i caduti delle Forze dell’Ordine.