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martedì 19 nov
  • Condannati alla primavera (ma l’estate arriverà mai?)

    Ad un certo punto, con la caduta del comunismo si è cominciato a parlare dei paesi dell’Est europeo come di transition countries, comunità in transizione verso l’economia di mercato e la democrazia compiuta.

    La formula, non c’è che dire, era di quelle ben riuscite, era ottimista, trasudava l’euforia della trasformazione in corso e allo stesso tempo ne prometteva un compimento, un momento, vicino, a portata di mano, in cui la transizione si sarebbe naturalmente evoluta in una “nuova condizione” di benessere e prosperità per tutti i popoli per anni costretti a vivere sotto la dittatura.

    Il problema con l’Est Europeo è che la transizione non si è mai in vero conclusa: sempre più spesso, i cittadini oltre adriatico, per definire la loro condizione politica parlano di “ever-lasting transition”, di transizione infinita, di limbo perenne, che suona come condanna e mortificazione soprattutto per chi alla transizione, alla possibilità di traghettare, al cambiamento, ha, per una volta, magari anche andando contro tutti i legittimi scetticismi, creduto.

    Una cosa del genere è successa a Palermo. È successo che forse i termini “primavera” e “rinascimento” siano stati usati dai sindaci di destra e sinistra per troppo tempo e con troppa facilità.

    Va bene la primavera, va bene il rinascimento se si rispetta il significato profondo di queste parole, quello “tensivo”, della “promessa”, del cambiamento che porta a un nuovo, diverso, equilibrio.

    Sia la primavera che il rinascimento “promettono”, sono due parole che hanno a che fare con l’inizio di un processo che deve necessariamente tendere verso il proprio compimento: non può esistere, insomma, una primavera senza estate, un rinascimento senza età moderna.

    Anche la primavera e persino il rinascimento possono, infatti, diventare indigesti, un vero e proprio incubo se prolungati all’infinito.

    Palermo
  • 17 commenti a “Condannati alla primavera (ma l’estate arriverà mai?)”

    1. E la chiamano estate, quest’estate senza teeeeeeeee.

      oppure;

      Odio l’estate
      Il sole che ogni giorno ci scaldava
      Che splendidi tramonti dipingeva
      Adesso brucia solo con furor

      Tornerà un altro inverno
      Cadranno mille petali di rose
      La neve coprirà tutte le cose
      E forse un po’ di pace tornerà

    2. E quale rimedio proponi allora?

    3. Cambiare metafora politica? 😉

    4. Cambiare politica?

    5. Io ho il rimedio,
      mi scuso per l’immodestia.
      Ed é pure rivoluzionario:i politici facciano il contrario di cio’ che hanno fatto finora,la smettano di coniare slogans perché li hanno esauriti tutti e nessuno ci ha mai creduto e si occupino di POLITICA.

    6. che titoli al tuo post…
      dovevi mettere…
      Dell’Estate ceh non arriva.
      oppure semplicemente
      Sulla primavera eterna.
      questo è un titolo da semiotico!
      cmq scherzi a parte, è detto e ridetto ma ci vogliono facce nuove.
      non se ne può più…sono passati tanti anni e ormai il popolo di sinistra ha dimenticato la delusione che è stato leoluca orlando.
      e tutti quanti inesorabilmente saremo lì a dire rivotiamolo e facciamolo rivotare.
      come l’attuale coalizione di centrosinistra al governo, si sceglie il male minore.
      il pressapochismo della polita è incredibile.
      quanto agli investiemnti di comunicazione della politica (città cool, la mafia fa schifo e simili) mi sembrano tanto delle soluzioni dalla serie “pure a sti cristiani che fannu pubblicità ogni tanto l’amu a fari manciari…ogni tanto tuocca a iddi…faciemucci manciari anticchia i pani”
      che poi i pubblicitari siano grafici jolly tuttofare…a palermo per la maggiore è così ahimè.

    7. Tamburì, non ci crederai ma mi sono spirniciàto tre ore per trovare un titolo decente, la prossima volta ti chiedo consiglio 😉

      Quanto alla primavera, considera che il discorso è valido anche per Cammarata: basta fare una passeggiata in centro per vedere i manifesti rossi con il rinascimento palermitano… Insomma, Orlando ha fatto scuola molto più a destra che a sinistra (la sinistra senza leader delle primarie).

      Per gli investimenti in comunicazione, non sono d’accordo né con te né con Gigi, e penso che nemmeno Levi Strauss sarebbe d’accordo con voi perché non considerate una cosetta che si chiama “efficacia simbolica”: le parole, le rappresentazioni sono importanti, agiscono.

      Il problema pertanto non è che si spendano dei soldi in comunicazione il problema, ma penso che invece su questo siamo d’accordo, è come si spendono e per dire cosa 😉

    8. Ciccio come titolo suggerireri:
      Palermo: l’unico posto al mondo dove esistono le mezze stagioni.
      Ma siccome è troppo lungo allora potrebbe essere
      E Palermo la città più spring del mondo.

    9. Orlando stamattina in conferenza stampa: «Se qualcuno crede che con me torna la primavera è bene che si convinca che invece deve arrivare l’estate, perché se torno a fare il sindaco non farò una fotocopia sbiadita della vecchia esperienza». 😀

    10. Secondo me il sig Orlando ha letto rosalio stamane, prima della conferenza stampa.
      😉

    11. Non è un’ipotesi impossibile, visto che ha scritto per noi e pare lo farà ancora. 🙂

    12. Be’ allora ne approfitto cusà passa e lo saluto.

    13. La cosa mi lusinga: se davvero Orlando si è ispirato al mio post, sono contento che la mia riflessione possa essere stata considerata utile per calibrare la comunicazione delle prossime elezioni 🙂

    14. Contento per te se ti senti lusingato,ma io sono preoccupato e spero che lo siano altri palermitani.Non sono della parte opposta,se ne esiste una.
      Pero’,Orlando prima rifletteva da solo per coniare gli slogans*,se ora ha realmente bisogno di recuperarli nei blogs cittadini……………………..

      *a proposito,che contengano o meno messaggi subliminali gli slogans di Orlando o di Mister Sorriso non hanno mai convinto nessuno perché la gente sa bene cosa fare,come dice uno che conosco,
      “quelli che hanno letto un milione di libri e quelli che non sanno nemmeno parlare”;e in fatto di voti e consensi a Palermo,sbagliando,i criteri di scelta raramente sono politici,o dovuti a comunicazione efficace.

    15. Pardon,mi é saltata la fine,era:
      e nemmeno sono dovuti a comunicazione efficace.

    16. Bravo Gigi.
      Ma chi sono questi uomini di comunicazione?
      Che passano in rassegna la stampa e la controllano e se trovano un occhiello fuori posto va sentili!
      Ma picchi iccari sti picciuli in questi slogans inutili che poi nessuno li legge, neanche chi ha letto un milione di libri
      Chi fa da sé fa per tre

    17. Salve a tutti. Ho aperto un blog sulla questione adriatico-ionica. Affronto temi di geopolitica e di logistica. Spero sia di vostro interesse. http://www.questioneadriaticoionica.blogspot.com

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