Niki per l’8 marzo (in anticipo)
Oggi pomeriggio parlerò di Niki de Saint Phalle alla Biblioteca Comunale.
E visto che tra poco è la festa della donna questo è il mio modo di festeggiare il femminile.
Non solo perché Niki è donna artista (e anche molto brava, bella e affascinante) ma perché il suo percorso di vita e di lavoro è tremendamente importante per tutti.
Il lato femminile c’è in ogni cosa e non vi sembri banale l’affermazione perché poi per trovarlo e dargli lo spazio che gli spetta ci vuole un sacco di tempo e pazienza.
La storia di Niki è la storia di una donna che inizia a fare le cose (teoricamente) più femminili che ci sono, lavora come modella, si sposa, fa due figli. Ad un certo punto crolla. Le viene una specie di esaurimento nervoso e parte, va via, comincia a dipingere, i medici le dicono che le fa bene e lei continua. Niki in realtà è incazzata nera, con suo padre, con sua madre, con la società e con se stessa, con le immagini che di suo padre e sua madre ha dentro, le immagini che – suo malgrado – ha conservato, che l’ossessionano e che non la fanno essere donna, non le permettono di apprezzare e vivificare il suo lato femminile, l’energia e la potenza matriarcale. Continua »
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