E questo è solo l’inizio
L’incipit. L’incipit è sempre faticoso, come in tutte le cose.
Che sia un esame all’università, il primo giorno di lavoro, il primo appuntamento, l’avvio è il momento cruciale, se parti bene poi vai come un treno, se sbagli in partenza, beh, come si dice, parti svantaggiato.
Sono stata definita “malata di troppa vita”, dal celebre testo dell’altrettanto celebre Lorenzo Cherubini, detto Jovanotti (no, niente citazione troppo forbite per adesso) e probabilmente è vero, lo sono. Il termine “malato” ha chiaramente un accezione tanto positiva, nel caso specifico, quanto negativa, ed è per questo che essere malate di troppa vita ha i suoi pro e i suoi contro.
Corro. Corro sempre. Faccio mille cose al minuto, penso mille pensieri al secondo, non mi riposo mai veramente (tranne quando dormo, non sono un sicario, grazie a Dio) e se avessi la possibilità di esprimere 1 solo desiderio nella vita non sarebbe per la fame nel mondo, ahimé ( e qui rischio di apparire un po’ cinica), sarebbe il tempo: vorrei che una giornata fosse fatta di almeno 30 ore, 24 sono davvero troppo poche per fare tutto. Mi rammarico del fatto che noi italiani ci “svegliamo” sempre troppo tardi nella vita. Continua »
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