Quando fuori piove
Cosa ci fate qui, davanti al monitor del vostro pc? Non avete visto fuori? Non avete ascoltato le previsioni di Mercalli? Sta piovendo! Spegnete il computer, indossate l’impermeabile e correte in macchina per andare a fare un giro. Non importa dove andiate, l’importante è che prendiate un’auto possibilmente ingombrante e che soprattutto usciate assolutamente soli. Bastano due gocce di pioggia, una nube grigiolina, uno sbrizzìo timido ed ecco che Palermo si trasforma in una bolgia dantesca, in un groviglio di auto, di bus, moto e pedoni inestricabile e rumorosa. Sì, perché è vero che noi amiamo il sole, ma vuoi mettere la soddisfazione di uscire in auto, magari solo per andare a prendere il pane al panificio dietro casa, in un giorno di pioggia? Io ho capito cosa affascina il palermitano medio. È il suono del tergicristallo. È questo “swhisssssh….swhossssssh….” che ipnotizza. Ma non solo, uscire quando fuori piove è anche un ottimo pretesto per avere qualcosa da commentare in ascensore quando si è costretti a salire con la vecchina dell’ultimo piano. Lei che getta uno sguardo impietoso sui vostri capelli dalla forma insulsa a causa della feroce umidità, e pensa, e si vede che lo pensa, “giovani…tutti drogati!”. Dopo che hai imparato a memoria che la “capienza è 4 persone e Kg 345”, il silenzio diventa insopportabile e lo sguardo della vecchina sempre più biasimevole. Così, grazie al pomeriggio che hai appena trascorso in auto per andare a zonzo ipnotizzato dallo “swhissssh….swhosssss” del tergicristallo, hai qualcosa da rispondere: puoi sempre creare scenari apocalittici raccontando che questa volta per andare in centro per due gocce di pioggia ci hai impiegato 2 ore e mezza. Che via Notarbartolo è allagata, che Mondello è impraticabile, che il mare è straripato e forse mi è anche caduto un pesce sopra il parabrezza. Certo uscire in macchina quando piove è un ottimo metodo per avere qualcosa di cui parlare. Volete però un consiglio? Se piove, leggete un buon libro a casa. Il rumore dei tuoni fuori, mentre siete al calduccio del vostro salotto, è un suono molto più affascinante di quello di un ipnotico tergicristallo.
Cara Maria Letizia , purtroppo c’è anche quella categoria di persone a cui piacerebbe stare al calduccio a leggere un libro ma ha ben altro da fare , esattamente un qualcosa chiamato “lavoro” , ne hai mai sentito parlare ?
Mi aggrego al consiglio finale…oppure…PRENDETE GLI AUTOBUS!! Sapete, quegli oggetti semivuoti e misteriosi color arancione che vagano per le vie della città?? Ecco! Quelli… ;o)
Una nota per lo stacanovista ESSI, ma una volta non si lavorava CHIUSI negli uffici?
Com’è che tutte le città del mondo sono deserte dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17…TRANNE PALERMO? Perennemente INCASINATA, a tutte le ore!!?
Io ho una teoria in merito…tutti i rappresentanti di commercio dell’isola lavorano qua, e sono sempre in giro con le loro macchine!! Ma in giro x la città! Non riescono proprio ad uscire dalla circonvallazione!! …ci sarà qualche magia che impediscce loro di farlo, evidentemente!
eh!!??! 😀
Saluti a tutti!
Autobus SEMIVUOTI? da questa tua affermazione si capisce che non hai mai preso un’autobus! prova a salire nel 101 in qualsiasi ora e vedrai come ci si deve far spazio a gomitate! Certo, per alcuni palermitani prendere il bus non è COOL, quando dico che non ho auto e vado con l’autobus o a piedi mi guardano tutti come se fossi un alieno!e mi fanno domande assurde “davvero???ma quanto tempo impieghi a piedi da via P. di Belmonte a corso V. Emanuele?”, quando scoprono che ci vogliono solo 15 min rimango allibiti! ed io più di loro davanti a domande del genere!
Brava Chiara ,
In effetti di autobus semivuoti non mi pare che ce ne siano in circolazione .
Anche io quando è compatibile con i miei spostamenti opto per il mezzo pubblico .
So che i mezzi pubblici non sono “cool” ma sono veramente comodi , se solo fossero un po’ piu’ efficienti sarebbe il massimo .
Luca.
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Quando? Dove?? Come???
Scherzo! Ma mica tanto… Per 3 anni ho preso autobus di mattina e dopo pranzo per la scuola e di pomeriggio per uscire, ed erano invivibili.
A respirare stretti con l’alito delle altre persone, a lottare per uscire dall’autobus… è stato un inferno. Per fortuna ora sono patentata.
Grazie, Maria Letizia! Le tue parole hanno (finalmente!) dato un senso al mio pomeriggio in macchina sotto la pioggia. 🙂
ho riso tanto tanto, troppo divertente letizia…
e poi io la penso come te. io vado in bici in genere, e quando piove, visto che la città diventa un inferno assurdo, sai che faccio? vado in bici!
cioè mi impermeabilizzo quanto possibile e poi sfreccio come sempre faccio con la mia bici, arrivo sul luogo (per es. a lavoro), mi spoglio degli impermeabili… et voilà: eccomi puntuale, non in ritardo e non esaurita per il “ciaffico”… perché preferisco andare più piano del solito, rischiare di pigliare un po’ di pioggia sulla faccia, piuttosto che distruggere il mio sistema nervoso stando in auto, sotto la pioggia (che è così bello sentirsi cadere addosso mentre canti e pedali… come sentirsi dentro un film)… e poi siore e siori, siamo a palermo, quanto pensate possa piovere in un anno? forza e coraggio, un BELLO PARACQUA e via a piedi!
cordialmente…
finalmente si è trovata quella con l’impermiabilino che sfeccia per la città in b…ici….ma quante sigarette al benzene ti fumi?….
okok…tolto il 101 e altre linee che passano da via libertà che nelle ore di punta sono stracolmi…come la mettiamo durante e altre ore del giorno?? ;o)
Per esempio, 628 e 619…in media sono sempre semi deserti…e anche altre linee PERIFERICHE!
Ci sarà un motivo, ragà!
E poi l’autobus io lo prendo!! :o( Emmì!!
Saluti a tutti :o)
Chiara Chiaramonte l’ultima persona che la pensava come te è finita arrotata sotto una macchina 🙂
Grazie mille per i vostri commenti…E oggi come primo giorno di primavera ci siamo beccati anche la neve su Monte Cuccio!
@essi: ti ringrazio per l’incoraggiamento! cmq sto facendo degli scongiuri. da almeno 3 anni faccio questa vita, sto molto attenta e insulto ad alta voce chi mi vuole arrotare…
@giacomo: si sono io, impermeabile celeste con relativo cappuccio e pantaloni impermeabili blu, guanti e bici legnano blu. non mi sento meglio a starmene in auto e a PRODURRE benzene. in bici faccio prima che in auto e ne respiro il meno possibile. non mi va di contribuire all’inquinamento. me ne ciuccerò un po’ più del dovuto, pazienza. ma magari qualcuno che è in auto vedendomi procedere con una certa agilità si ferma un attimo a pensare FORSE (forsissimo) prende in considerazione di fare lo stesso un giorno magari con il sole… non si sa mai! ;D
anch’io uso la bici il più possibile…
sono d’accordo con te Chiara, bisogna sforzarsi un po’ per dare il proprio contributo di “civiltà” a questa maledetta città à à (troppe rime).
ciao!