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lunedì 18 nov
  • Torna a casa Archimede!

    L’energia è una risorsa così strategica che per essa si fanno le guerre, come ben sappiamo dalla cronaca di questi anni. C’è da segnalare allora una buona notizia! Con un insperato sussulto di ragionevolezza, il Governo nazionale sta cercando di riportare in Sicilia la realizzazione del progetto “Archimede” (ENEA-ENEL) sul “solare termodinamico” del nobel Carlo Rubbia, progetto che il precedente Governo, tra l’indifferenza della classe politica isolana e gli interessi delle lobby petrolifere, stava per perdere definitivamente a favore della Spagna. Sarà di dimensione ridotta (5 MW invece degli originali 20 MW), ma meglio che niente: è importante che la produzione di energia da fonte rinnovabile diventi un’opportunità per la Sicilia! La trasmissione Report (“A tutto gas”) del 29 ottobre scorso aveva così ricostruito questa vicenda che ha riguardato i siciliani anche se non se ne sono accorti o pensavano al Ponte o ad altro.

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  • 10 commenti a “Torna a casa Archimede!”

    1. che la classe politica siciliana sia indifferente ho dei dubbi, penso che sia molto piu’ credibile la volonta’ di non sensibilizzare nessuno (dagli ingegneri ai cittadini comuni) sul tema energetico. La dimostrazione e’ un documentario sulle trivellazioni petrolifere in Val di Noto(sito dell’UNESCO)
      http://www.malastradafilm.com/variazioni/.
      Si cerca l’energia sotto terra, sotto il sole con il vento che soffia.

    2. Ciao Donato, non tutti i siciliani pensavano al ponte o altro. L’episodio di cui parli mi regalò tante gioie evidenziando la sensibilità del passato governo ai problemi della ricerca e dell’innovazione nonchè un certo stile nella gestione meritocratica delle poltrone che contano. Riporto articolo del Corriere che avevo gelosamente custodito:

      Ente per l’energia, il vicecommissario (con laurea sospetta) che dà lezioni al Nobel
      Enea: l’ingegnere fantasma bocciò Rubbia
      Regis, neo vice-commissario Enea: in Italia non risulta laureato

      Rubbia è un somaro, firmato «el Valvola». Ecco la sintesi, povera Italia, del serrato dibattito scientifico sulle sorti dell’Enea. L’accusa d’esser un «sonoro incompetente » fatta al premio Nobel per la Fisica, ghigliottinato dal governo, parte infatti da un elettricista, già senatore della Lega, promosso per vie misteriose vice-commissario al l’ente per l’energia.
      E benedetto dal titolo di «ingegnere» perfino nel decreto di nomina presidenziale senza che l’Ordine degli ingegneri abbia idea di dove si sia mai laureato.
      Partiamo dalla coda? Siamo a metà luglio. Carlo Rubbia, accusato d’avere un carattere ruvido, di essere insofferente alle osservazioni e di avere fatto traboccare il vaso con un articolo su Repubblica contro il Cda, bollato come «il branco», è sbattuto fuori dall’Enea che, azzerato nei vertici, viene affidato ad una terna. Commissario, su indicazione forzista, è Luigi Paganetto, Preside della Facoltà di Economia a Tor Vergata, vice-commissario Corrado Clini (nell’élite del ministero dell’Ambiente da anni, ben visto da socialisti e An) e l’«ing.» Claudio Regis, appoggiato dal Carroccio. Il quale, trionfante per l’ascesa nell’Olimpo della scienza, liquida il presidente deposto con parole affilate: «Nessuno mette in discussione l e competenze di Rubbia sulle particelle, ma quando parla di ingegneria è un sonoro incompetente ».
      Un giudizio avventato. In linea con la storia dell’uomo. Il quale, quando stava a Palazzo Madama, era stato espulso dall’aula per avere barrito: «Aveva ragione chi invocava la legge Merlin per chiudere questo Parlamento: è un bordello!». Primaancora, andando incontro ad una condanna per vilipendio delle istituzioni, era stato, se possibile, più volgare: «I magistrati sono come i maiali: se ne tocchi uno, si mettono a urlare tutti».
      Ma chi è quest’uomo magrolino che tratta un premio Nobel come Albert Einstein non tratterebbe l’asino della classe? Nato a Biella nel 1944, Regis compare la prima volta agli onori delle cronache, locali, nei dintorni di Telebiella, la prima emittente privata del Paese, nata via cavo nel 1971 per iniziativa di Peppo Sacchi. Era allora, stando ai ricordi dei pionieri della tivù, il rappresentante dell’Ampex, il sistema di registrazione videomagnetica che offriva la possibilità di tagliare i tempi morti. Bravissimo nel risolvere ogni problema elettrico, aveva un nomignolo con cui a Il Biellese ancora lo ricordano: «Valvola».
      Che fosse laureato in ingegneria era ignoto a tutti. Sveglio, però, lo era. E gli amici dell’epoca se ne sarebbero accorti ritrovandoselo prima al comando della Lega biellese. Poi in consiglio comunale. Poi, come dicevamo, a Palazzo Madama. Dove sarebbe stato ricordato solo per una battaglia contro la messa al bando della fabbricazione delle mine anti-uomo («la questione è stata affrontata in modo demagogico, cedendo all’emotività della pubblica opinione! ») e per il curriculum fornito alla Navicella: «Laureato in ingegneria. Imprenditore. Ha studiato presso l’Ecole Polytechnique. Presidente di una società operante nel settore della ricerca aerospaziale. Esperto di relazioni internazionali». Dov’è questa Ecole Polytechnique? Boh… Relazioni internazionali con chi? Boh…
      Fatto sta che per qualche anno l’uomo, non rieletto, esce dalle cronache politiche e resta in quelle giudiziarie. Viene denunciato dai titolari di una ditta edile con la quale aveva fatto un contratto per ristrutturare un palazzetto. E’ rinviato a giudizio per calunnia del segretario della Lega di Vercelli, Francesco Borasio, che aveva accusato di essersi messo in tasca dei soldi in realtà (l’inchiesta aveva accertato tutto) versati regolarmente al partito. Viene condannato perfino, pensa un po’, per essersi «impossessato di una sega per marmi». Insomma: un cursus honorum. Sufficiente al governo attuale per proiettarlo, nel dicembre 2003, su designazione del ministro dell’Istruzione, nel Cda dell’Enea.
      Uomo giusto al posto giusto. Figura nel sito internet dell’ente scientifico come «ing. Regis». Scrive sulla rivista on-line Kosmos articoli sull’«Idrogeno fonte di energia, realtà o mito», firmandosi «Claudio Regis, ingegnere Enea». Partecipa a convegni come quello all’università di Fisica di Pisa tra le reverenze degli astanti: «Buongiorno Ingegnere, prego Ingegnere, dica Ingegnere». Querela gli ex soci definendosi nero su bianco, nell’atto giudiziario, «ing. Regis » e «consigliere del Premio Nobel Rubbia». Finché, caduto il genio scostante che lui «consigliava », Berlusconi lo nomina vice- commissario dell’Enea confermandogli il titolo perfino nel decreto: «ing. Regis».
      Ed è lì che la luminosa carriera s’inceppa. Indispettita per i trionfi dell’uomo che disprezza, l’ex socia Maria Teresa Ramella Scarlatta segnala ciò che sa (a partire da una lettera dell’Ordine degli Ingegneri di Biella secondo cui l’ingegnere non è ingegnere) a Rocco Tritto, segretario dell’Usi/RdB, uno dei sindacati della ricerca. Il quale scrive a tutte, ma proprio a tutte, le sedi provinciali dell’Ordine ottenendo sempre la stessa risposta: non ci risulta. Ma certo, sdrammatizza Regis a Economy che gli dedica 12 righe: non ha studiato in Italia ma alla Ecole Polytechnique di Friburgo. Però, aggiunge, si considera «comunque un ingegnere a tutti gli effetti». Resta da vedere se, dato che non può legalmente fregiarsi del titolo, lo considerino tale almeno a Friburgo, dove la Scuola d’ingegneria risulta esser stata fondata quando il nostro era già in là con gli anni: nel 1978.
      Dettaglio divertente. Com’è curiosa la foto fatta all’indirizzo di Londra dove il fustigatore di Rubbia risulta essere residente: «Sw3 London-30 Beauchamp Place ». Sapete che c’è, a quell’indirizzo? La trattoria «La Verbanella». Specializzata, forse, in fettuccine spaziali e neutroni al ragù.
      Gian Antonio Stella
      02 agosto 2005

    3. un grande progetto rimasto nel cassetto per un po’ di anni. Ben ritrovato !!!
      Parlando si solare, colgo l’occasione per ricordare ai palermitani che con l’irraggiamento solare che abbiamo in Sicilia, un impianto fotovoltaico da 1 Kw di potenza (per produrre energia elettrica dal sole) puo’ produrre in un anno la bellezza di circa 1600 Kwh. Quindi con un impianto da 2 Kw di potenza (serve un area di 16 mq) si puo’ soddisfare l’esigenza energetica di una famiglia media di 4 persone.
      A febbraio 2007 Il Ministero Ambiente e Sviluppo Economico hanno approvato un decreto (CONTO ENERGIA) con il quale si riconosce un incentivo sull’energia prodotta per 20 anni a chi realizza un impianto fotovoltaico e lo connette alla rete elettrica. Questo incentivo è differenziato per classi di potenza (da 1 a 3 Kwp, da 3 a 20 e da 20 in su) e per grado di integrazione architettonica nell’edificio nel quale è installato.
      Per semplificare, un impianto da 2 kw di potenza costa circa 14.000 €uro ma con gli incentivi ministeriali (che vanno da circa 0,40 € x Kw prodotto a 0,49 €) già all’8° anno ci si riprende il costo e dal 9 anno fino al 20 si percepisce l’incentivo come una forma di reddito annuo. In piu’ dal momento della realizzazione dell’impianto non si paga piu’ ( e per sempre) la bolletta di energia elettrica.
      Una nota interessante è che se non si possiedono i 14.000 Euro per realizzare l’impianto fotovoltaico, oggi alcune banche, sensibili alla diffusione delle energie rinnovabili, concedono mutui al 100% sia a privati cittadini che a enti pubblici. Il mutuo (generalmente da 10 a 12 anni con interessi di circa il 5,5%) puo’ tranquillamente essere pagato con l’incentivo pubblico che si riceve e con una parte del risparmio sulla bolletta ENEL. In sintesi se io non ho soldi ma voglio comunque realizzare l’impianto fotovoltaico, oggi lo posso fare. Questo è rivoluzionario a mio parere. Spero che molti siciliani possano comprenderlo e abbiano così la possibilità di soddisfare le proprie esigenze energetiche sfruttando gratuitamente il sole.
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      Un altro interessante decreto ministeriale (sempre del febbraio 2007) prevede per le spese sostenute per il risparmio energetico negli edifici (installare doppi vetri, cambiare caldaia installando quella a condensazione, realizzazione di riscaldamento a pavimenti radianti, isolamento dell’edificio a cappotto, ecc) la possibilità di detrarre il 55% dell’IRPEF in soli 3 anni ! Condizione essenziale per fruire di questa detrazione è la redazione del certificato di efficienza energetica dell’edificio che deve essere redatto da un tecnico abilitato e deve accompagnare i lavori per conseguire il risparmio energetico negli edifici; anche il costo per la certificazione energetica puo’ essere detratto dall’IRPEF in 3 anni nella misura del 55%.
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      Questi due decreti rappresentano una opportunità unica nel cambiamento delle abitudini energetiche italiane ( o almeno mi auguro che lo diventino).
      Il decreto sul CONTO ENERGIA (per l’incentivazione del fotovoltaico) è stato mutuato dalla Germania dove oggi si producono circa 1450 MegaWatt/ora dalle rinnovabili. Il nostro Governo con questo decreto si è prefissato di raggiungere il tetto di 3000 MegaWatt/ora entro il 2015. Un obiettivo ambizioso, in considerazione del fatto che oltre a ridurre la dipendenza dalle fonti non rinnovabili, come valore aggiunto crea un economia indotta rappresentata dal lavoro di progettisti, installatori, aziende produttrici, ecc. Una bella boccata d’ossigeno per l’economia siciliana dove il potenziale solare è il piu’ alto di tutta Italia. E se in Germania (1° al mondo per il fotovoltaico installato) hanno preso il sole seriamente (dove il tempo e’ sempre grigio) per soddisfare le loro esigenze energetiche, significa che se noi siciliani non saremo in grado di avviare questa economia sana dal 2007 al 2015, allora vuol dire che proprio nel sottosviluppo economico ci piace sguazzare.

    4. Era ora!
      Fra le tante polemiche su questo governo, più o meno giuste, spero che gli si riconosca una volontà e una propositività nell’affrontare il problema dell’energia e delle sue fonti rinnovabili!!
      Interessa tutti!! a Dx, Sx e al Centro…la sopravvivenza del mondo deve essere un tema “bipartisan” !!!
      Sono convinto che la nostra terra possa offrire un contrinuto importante a questa lotta contro la degenerazione del clima!

      Forza Sicilia!!! :o)

      Ciao a tutti!

    5. w w w il fotovoltaico

    6. Alla luce dei due decreti nazionali citati (uno sul fotovoltaico – il conto energia-, e l’altro sulle detrazioni irpef 55% in tre anni per l’efficienza energetica degli edifici), ora mi aspetto che gli enti pubblici locali sicialiani si diano da fare concretamente sia per realizzare impianti fotovoltaici e migliorare l’efficienza degli immobili pubblici, sia per DIVULGARE le opportunità alla gente con opportune campagne di sensibilizzazione e pubblicizzazione. Ad esempio i comuni potrebbero aggiornare i propri regolamenti edilizi prevedendo incentivazioni per i cittadini che cominciano a realizzare interventi di risparmio energetico nelle proprie abitazioni. Alcuni comuni del nord Italia lo hanno fatto e riducono gli oneri di urbanizzazione secondaria, fanno sconti consistenti sull’ICI e riconoscono un aumento della volumetria realizzabile se si effettuano interventi di isolamento a cappotto (dove i muri perimetrali da 30 cm. passano a 50 cm.).
      Quindi con quest enuove normative c’ è da fare per tutti: Comuni, Regione, progettisti, costruttori, professionisti, aziende installatrici e costruttrici. Significa economia che gira a vantaggio di tutti e soprattutto permettendo di ottenere risparmi consistenti sui consumi.
      Allora cerchiamo di sensibilizzare per primi gli enti pubblici, domandiamo loro di mettere in pratica l’efficienza energetica, facciamo decollare questa nuova attività.
      Cerchiamo di essere piu’ numerosi possibili.

    7. Penso che rosalio potrebbe farsi promotore di una sensibilizzazione su scala locale sul tema dell’efficienza energetica degli edifici palermitani e sul tema dell’uso delle fonti rinnovabili in citta (soprattutto il solare termico e fotovoltaico, ma anche il geotermico per lo scambio di calore dal terreno). Con dei post specifici sull’argomento. Spero che questo input possa essere preso in considerazione.

    8. Ricordo quando Bill Clinton, una quindicina di anni fa, parlava delle “autostrade digitali” come di un’occasione di sviluppo economico. Noi solo più tardi familiarizzammo con termini come UMTS, ma gli otto anni di presidenza Clinton furono caratterizzati dal livello più basso di disoccupazione e più alto del reddito grazie alla c.d. new economy.
      Nella campagna per le presidenziali dove Bush vinse per la prima volta, battendo Al Gore, Clinton profetizzò che “le energie alternative avrebbero creato nel mondo milioni di posti di lavoro ben retribuiti”. Come sappiamo, vinse (con il contestato voto della Florida) il rappresentante dell’ energia di fonte fossile e tutti piangiamo le conseguenze della sua politica anche nel ritardo con cui le fonti alternative vengono incentivate e sfruttate. Concordo con “Energy manager”: le fonti alternative possono rappresentare un poderoso stimolo allo sviluppo economico oltre che un mezzo per innalzare la qualità della vita.

    9. Tutti i Comuni italiani hanno l’obbligo di adeguare lo strumento urbanistico per agevolare la realizzazione di impianti fotovoltaici.
      In Sicilia si predica bene ma si razzola male!
      Il comune di Palermo ha uno strumento urbanistico che considera manutenzione ordinaria (nessuna autorizzazione edilizia Art.2 comma 7) l’installazione di impianti solari termici ma, per quanto riguarda i fotovoltaici (più leggeri!)e gli impianti a fonte energetica rinnovabile, la loro installazione viene considerata manutenzione straordinatia (art. 2 comma 8)e quindi soggetta ad autorizzazione edilizia!!!
      COMPLIMENTI

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