10°C
lunedì 23 dic
  • Palermo a “Italia che vai”

    Ieri pomeriggio è andato in onda “Italia che vai”, il programma di viaggi che ogni sabato, nella rete ammiraglia della Rai, ci ricorda il senso della definizione dantesca “bel paese”, mostrando le località più suggestive della penisola. In questa puntata i due conduttori, Guido Barlozzetti ed Elisa Isoardi, sono venuti qui a Palermo per percorrerne, in modalità fast forward, un secolo di storia, dai fasti della Belle Epoque a oggi. Si sono recati in alcuni luoghi-simbolo ed hanno intervistato personaggi chiave della cultura e della società palermitana. “Bellezza intensa fatta di vita vissuta, una città che ha visto molte tragedie e ne ha fatto la sua forza, traducendole spesso in arte e letteratura”, si legge sul sito della trasmissione televisiva.
    Come nel caso di Meridiani, ormai possiamo farcene un vanto, sono stati intervistati personaggi che sono anche autori di “Rosy”: in questo caso si tratta di Roberto Alajmo e Davide Enia. Viene il piacevole sospetto che nella fase di raccolta delle informazioni sulla città, i giornalisti “alieni” consultino proprio il nostro blog (anche se i personaggi sopra citati sono conosciuti a prescindere da Rosalio), il che è verosimile, considerando il suo grado di popolarità sul web. Tornando a Palermo: quest’estate è uscito su Panorama un articolo su Palermo scritto da Giuseppe Sottile, per non parlare dei numerosi articoli su altri giornali nazionali (la rassegna stampa sarebbe troppo lunga da riportare qui), pubblicati tra il 2006 e il 2007. Inutile negarlo. Tutta questa attenzione fa piacere.
    Roberto Alajmo ha parlato del centro storico come un microcosmo, del suo cuore pulsante, la Kalsa, e della spiaggia di Mondello.
    Sono state trasmesse poi immagini video seppiate, di una Palermo brulicante e viva, di una via Libertà, proprio come oggi, caotica e trafficata, riempita però dal vociare della gente e dallo scalpitare delle carrozze dei nobili, che la percorrevano avanti e indietro. Si è parlato della Palermo ottocentesca, di quando la Belle Epoque fioriva in tutta Europa e a Palermo si consumavano i riti mondani di una nobiltà antica e raffinata. Centri nevralgici della vita mondana di allora erano il teatro, i circoli, le ville, e in ogni occasione le dame erano molto eleganti e alla moda. Gli abiti di Donna Florio, insieme ad accessori di quel periodo, sono conservati Nella Casa Museo Arezzo Trifiletti. La citazione della famiglia Florio non poteva mancare, la famiglia di industriali di origine calabrese, rivestita di un’aura mitica, che ha fatto la ricchezza della Sicilia tra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900, per poi subire un rapido declino. Vincenzo Paladino, uno degli ultimi discendenti, da una sala della Tonnara, ne ha brevemente raccontato la storia.
    Davide Enia con un intervento da Piazza Magione, ricorda come gli anni della guerra abbiano segnato il volto della città, e con la scusa di erudire la avvenente conduttrice sui modi di dire locali, spiega il significato della cruenta espressione “fare sangue”… (Davide, non è che ci stavi provando?)
    Il programma è andato avanti con brevi digressioni sulla riserva di Capo Gallo, su Cefalù, sulla Baronessa di Carini e con una puntatina a Montelepre con immagini e rimembranze storiche su Salvatore Giuliano, tanto per non farci mancare niente.
    Proseguendo nel tempo si arriva agli anni ‘50 e ’60, la ricostruzione. Di quel periodo restano le immagini del grande fotografo ed editore siciliano Enzo Sellerio, che nella nota casa editrice conserva un ricco archivio di immagini dell’epoca, talmente espressive da far venire i brividi. La città distrutta, le strade polverose e i “monelli”, magri magri, che fissano l’obiettivo con uno sguardo quasi cinico. Ricordano le immagini dell’Iraq di oggi. “I lavori di ricostruzione degli edifici si concludevano sempre in prossimità delle elezioni…”, dice il fotografo, che mostra anche foto dei mercati Ballarò e la Vucciria, “la differenza è che uno è morto, l’altro è vivo” (francamente non ho capito quale sia l’uno e quale l’altro). Poi una foto di una anziana signora al Caffè Mazzara, “dove fu scritta la maggior parte del Gattopardo”, continua Sellerio.
    Andrea Golino, nella sua rubrica “Avventure gastronomiche”, ha intervistato in modo semiserio Giancarlo Lo Sicco, responsabile Slow food di Palermo, che dice: “Slow food ha fatto del mandarino tardivo di Ciaculli un presidio”. Qualche appunto da fare ce l’ho. Come ho scritto all’inizio, questo servizio è stato fatto in “modalità veloce” a causa dei tempi televisivi e dunque non è stato troppo esaustivo. Meridiani è stato più capillare e più legato al presente. Dalla loro, però, quasi duecento pagine da riempire e i vantaggi della comunicazione scritta di un mensile, che permette di “prendersela comoda”, sicuramente più di una puntata di un’ora in tv.
    È indubbio che sia stato un lavoro ben fatto, però ha dato una visione di Palermo un po’ anacronistica. La laudatio temporis acti ce la mangiamo, elegantemente, squarata. L’excursus sui “fasti della Belle Epoque”, ormai arcinoti a tutti, a mio avviso andava snellito, e la puntata poteva essere maggiormente legata al giorno d’oggi. Il materiale di cui parlare non manca e un programma di viaggi dovrebbe puntare su questo. Quello che non si conosce della città è ciò che resta fuori dai luoghi comuni, che anziché essere dissolti, talvolta vegono perpetrati e rafforzati da certe rappresentazioni mediatiche. Senza nulla togliere al mandarino di Ciaculli, dal punto di vista culinario e ricreativo, sarebbe stato utile trattare anche altre realtà. Certo, se si decide di dedicare a quest’aspetto gli ultimi cinque minuti di programma, rosicchiando il tempo dei titoli di coda, la vedo dura.

    Palermo
  • 22 commenti a “Palermo a “Italia che vai””

    1. Se hanno percorso 100 anni di storia in modalità fast-forward è ovvio che agli ultimi anni hanno dedicato una frazione minima del tempo televisivo. Dato che l’amministrazione municipale ha dimostrato ampia capacità di spesa in comunicazione istituzionale, ci sarebbe da chiedersi perché tutto questo impegno impegno di risorse e intellighenze non produca risultati sui media elettronici. Come mai, quasi quasi, ma la risposta la puoi trovare dentro di te, peccato che è sbagliata (Quelo).

    2. se me lo sono persocome faccio a rivederlo?…

    3. infatti meglio che abbiano sorvolato… abusivismo di tutti i tipi, le macerie dai bombardamenti mai rimosse, il porcile che c’è ovunque a mondello (scendete lungo via M. di Savoia poco dopo il ristorante la Cascina c’è una piramide di sacchetti bianchi di immondizia alta 3 metri che nessuno rimuove da anni), materassi abbandonati a 2 metri dal mare e mi fermo qui… quanto basta per mettere in fuga per sempre i visitatori

    4. Ho visto la trasmissione altermandola con la partita del Palermo… Molto interessante. Palermo I Love you ! Buona Pasqua a Tutte/i Voi.

    5. @sarone
      lo potrai rivedere tra otto giorni a questo link:

      http://www.media.rai.it/mpelenco/0,,RaiUno-Italiachevai%5E29297,00.html

    6. Io ho visto la trasmissione, tutta…dall’inizio alla fine. L’ho trovata molto ben fatta, eccetto la parte finale con tanto di “lapa”, coppole e mandarini di Ciaculli in una farsa pressocchè pietosa e per nulla attinente al resto della trasmissione, peccato!

    7. ma sottile chi,il figlioccio di filippo lamantia?
      Mi vien da ridere

    8. @fabri: ti quoto. Da questo punto di vista hai ragione, purtroppo.

    9. …grazie mille Humby!!

    10. Terrei a precisare che questo programma è fatto per chi non conosce Palermo… quindi non è così scontato che tutti conoscano i Florio e Villa Igiea… quindi repetita juvat… anche perchè poi non è detto che tutti i palermitani siano informati sul glorioso passato di Palermo (su cui noi campiamo da anni…). Sul mandario tardivo… direi che il siparietto era anche simpatico… qui potrei contraddire quanto detto sopra: a chi non è di Palermo magari poteva interessare più un bel servizio su cassata e cannoli oppure sulla Focacceria San Francesco, ma d’altro canto io non sapevo dell’esistenza del mandarino tardivo e quindi è una cosa nuova anche per il Palermitano medio..
      Ad ogni modo.. menomale che abbiamo il nostro passato… peccato per il nostro presente… speriamo nel futuro!
      Peace Love & Freedom

    11. x fabry

      l’immondizia come dici tu e ovunque in qualsiasi città cis ono zone degradate, il fatto è che ci dobbiamo sempre lamentare. Io sono orgoglioso della città, sono “alcuni palermitani” e ripeto alcuni e non tutti (dato che molti sanno solo generalizzare) che non la meritano sta città, non la sanno amare e valorizzare e dovrebbero solo andare via da palermo…

    12. IN UNA QALSIASI CITTà DEL MONDO MONDELLO & L’ADDAURA SAREBBERO IL FIORE ALL’OCCHIELLO, NON SAREBBERO TRATTATE COME DEI SOTTOPASSAGGI DI PERIFERIA CON RIFIUTI SPARSI OVUNQUE (NEGLI SCOGLI, NELLA SPIAGGIA), SCRITTE OVUNQUE, VANDALISMI, CAPANNONI E SCHELETRI DI PALAZZINE DIROCCATE (MAI ABBATTUTE) RIFUGIO DI TOSSICI E DELINQUENTI, ETC. QUESTA è LA + SFRENATA FORMA INCIVILTà E A MACCHIARSENE SONO COME SEMPRE I PALERMITANI!! in giro per le città del mondo ‘sto schifo non ESISTE!!

    13. ALLA SEQUELA DI IGNOMINIE DI CUI SOPRA SI AGGIUNGA L’INDIFFERENZA + TOTALE DEGLI ORGANI PREPOSTI A PRESIDIARE E BONIFICARE……….. 😡

    14. ECCO QUI, ECCOLA L’EDUCAZIONE DELLA GENTE, IL FOLKLORE DI CUI ANDATE TANTO ORGOGLIOSI……. ADESSO SPERTICATE PURE ALTRI ELOGI

      addaura, lungomare c.colombo, scogliera dopo il villino n.1480 (materassi, copertoni, elettrodomestici, televisori, materiali di risulta, etc.)

      http://img175.imageshack.us/img175/7396/dscf3182cx6.jpg
      http://img402.imageshack.us/img402/8670/dscf3184dp8.jpg
      http://img101.imageshack.us/img101/3626/dscf3185qj1.jpg
      http://img262.imageshack.us/img262/4259/dscf3187ae2.jpg
      http://img124.imageshack.us/img124/3956/dscf3188ts8.jpg

      + vicino le mura perimetrali de La Marsa
      http://img474.imageshack.us/img474/7452/dscf3192nt1.jpg

      mondello, discesa via m.di savoia (dopo la Cascina), oltre lo spettacolo osceno anche UNA PUZZA NAUSEABONDA
      http://img261.imageshack.us/img261/9061/dscf3190nr0.jpg

      TUTTO ASSOLUTAMENTE ALLUCINANTE

      ps. le foto sono di oggi, questo skifo persiste da anni nonostante le mie numerose segnalazioni (la rupe è scoscesa ed i materassi sono pesanti altrimenti li avrei rimossi io VISTO CHE NESSUNO FA UN CA**O!!) :((((((((

    15. vai rosalio, METTILE IN HOME FORMATO WALLPAPER QUESTE FOTO POI VEDIAMO SE C’è QULACUNO CHE SCRIVE DEL FOLKORE DEI PALERMITANI O CHE MOSTRA DESIDERIO PER OPERE D’ARTE MESSE IN PIEDI ROVISTANDO NEL SUDICIO (come se non bastasse questa TRISTEZZA)….

    16. senza parole! 🙁

    17. Fabri ho pubblicato una delle foto sul mio blog..spero serva a qualcosa!

    18. ciao Stantn. pagherei di tasca mia pur di vedere sparire questo schifo

    19. soprattutto per quello che c’è nella scogliera. da qualche mese ho persino cambiato itinerario per le mie uscite di jogging, per non passare davanti a questa vergogna, per non diventare PAZZO per la rabbia che mi procura questo spettacolo

    20. Fabri….hai tristemente ragione…del folclore non ce en facciamo niente. I palermitaniprima di fregiarsi di amare la loro città dovrebbero innanzitutto rispettarla…e non si tratta di un’esigua porzione di gente…

    21. Salve a tutti..
      sono una palermitana che vive da 10 anni in giro per il mondo.
      Leggendo i vostri pensieri si vede come il palermitano in sé é sempre pronto a giudicare e lo fá sempre con una certa rabbia interiore.Per risolvere i problemi di Palermo in generale sicuramente dobbiamo cominciare da noi stessi e dalla gente che é piú prossima a noi.EX.Non buttando MUZZUNA per strada o carta dai finestrini delle macchine e soprattutto cercando di trasmettere questo a quante piú persone possibili.Vedrete che a poco a poco “il male” vincerá se ognuno di noi collabora nel suo piccolo,tutti i giorni senza dimenticarlo per pigrizia,altra cosa tipica di noi palermitani.
      Riguardo al documentario di Italia che vai su Palermo..io personalmente ho vissuto momenti di forte emozione,sará perché amo la mia cittá ma purtroppo per motivi che tutti conosciamo(lavoro,mentalitá,ecc)ho lasciato da molti anni.Mi manca tanto la mia terra anche se sono lo stesso felice da un altra parte.
      Vorrei che qualcuno mi dicesse dove posso scaricarmi(download)ITALIA CHE VAI:PALERMO,per rivedere tutte le volte che vorró o anche mostrare ad altri, le bellezze e l’incredibile storia che é Palermo.
      Grazie per avermi dato la possibilitá di esprimermi!!!!!!
      con affetto a Palermo
      Maria

    22. Bravo fabri,
      anche vergine maria ed altri posti destano nelle stesse condizioni!
      Per non parlare poi dei servizi per il cittadino, e figuriamoci per il turista…, come le strutture ospedaliere fatiscenti, degradate, prive di sicurezza, norme sanitarie ed altro che non trascrivo lasciamo stare!
      Per fare un esempio mio figlio di 15 mesi è stato urgentemente ricoverato il 05 aprile per una settimana intera presso l’ospedale “villa sofia” rep. pediatria, beh sapete cosa vi dico in quell’ospedale mancava tutto anche l’acqua per lavarsi, erano rotti gli scarichi, e la risposta della capo sala lo sapete quale è stata? ” Il lattoniere sotto le feste non lavora”.
      Che tristezza!!!!

  • Lascia un commento (policy dei commenti)

    Ricevi un'e-mail se ci sono nuovi commenti o iscriviti.

x
Segui Rosalio su facebook, X e Instagram