La dichiarazione
Giuro che non ci capisco più niente! E, se continua con questo andazzo, resterò single o zitella o bizocca o quello che è a vita!
Botta ri sale vero! Fino allo speed date ci siamo. Pazienza. Viviamo di corsa. Organizziamo incontri che durano, al massimo, tre minuti, per capire se chi ci sta di fronte è la persona della nostra via. A parte che uno non si capisce manco dopo vent’anni a volte…comunque, ci può stare, in una società in cui tutti vanno di fretta, tutti stressati, cronometriamo pure le emozioni, i sentimenti e bla bla bla. Ma ora nni livaru puru il piacere della parola! C’è un nuovo tipo d’incontro, si chiama: eyegazing. Sissignori. Stai i soliti tre minuti di fronte a uno che non hai mai visto e muta tu e mutu io, devi decidere se lasciargli il numero di telefono. Ora dico io: buttana di qua e di là, a parte che in Sicilia un simile approccio sarebbe difficile a realizzarsi, perché dopo i primi 30 secondi in cui incroci lo sguardo di un altro e quello insiste, scatta inevitabile la domanda “chi ci talii?” con tanto di mano a cuppitedda che fa avanti e indietro. A parte questo…che poesia va’…che romanticismo…
È questo tipo di notizie a farmi sentire un po’ vecchia e inadeguata…
Quando andavo alle scuole medie io, si usava un tipo di approccio, forse un poco tascio, d’accordo, ma che regalava batticuori che, raramente, mi è capitato di provare poi nella vita adulta: c’era la cosiddetta: DICHIARAZIONE.
Siccome mi piacciono gli schemi, distinguo tre tipi di dichiarazioni:
1) DIRETTA. Il bono (o il toco, allora si diceva così) di turno andava direttamente da quella che gli piaceva, sicuro di ricevere una risposta affermativa e, mani in tasca, con noncuranza e sguardo distratto, sparava a bruciapelo la fatidica domanda “ti-vuoi-mettere-con-me?”.
2) ALLA ROVESCIA. Nel senso che era la femmina a proporsi. Qua i casi erano due: o la femmina in questione era sperta assai e, conosciuta in tutta la scuola, non aveva peli sulla lingua e si dichiarava certa di non incontrare rifiuti da ragazzetti nel pieno dell’esposione del testosterone o era una disperata. In quest’ultimo caso la suddetta aveva le sembianze di un lapino a tre ruote e abituata a ricevere due di picche ci provava…tanto, uno più uno meno!
3) CLASSICA. Ma la classica dichiarazione era quella che veniva fatta per interposta persona. Diciamo che gli amici avevano un ruolo fondamentale. Facevano i sensali d’amore.
La cosa andava così. L’amico dell’interessato andava dall’amica dell’interessata. Il dialogo procedeva così:
– Dice il mio amico se la tua amica si vuole mettere con lui.
– Dice la mia amica che gli dà la risposta la settimana prossima.
E, di solito, dopo 7 giorni in cui a quello gli ormoni gli facevano un balletto meglio del bolscioi la risposta poteva essere NO, allora i due (anzi i quattro perché pure gli amici si sentivano parte in causa) si schifiavano a vicenda e non si salutavano per resto dei loro giorni; o SI e allora aveva inizio il cosiddetto ingrizzamento e i due erano MESSI. Ci si vedeva di pomeriggio presto, con i soliti amici complici e gli approcci più spinti erano passiatine mano nella mano a lassa e pigghia nello scanto di essere incocciati e qualche bacetto.
Naturalmente anche la lassatina avveniva per interposta persona. Il dialogo che metteva fine alla storia d’amore seguiva pressappoco tale copione:
– Dice la mia amica che non siete più messi.
– Ricci alla tua amica che tanto la volevo lasciare prima io.
So per certo che ormai i ragazzini della scuola media si scambiano bel altro tipo di parole e tutti attraverso gli sms…ma che nostalgia per la bella sana, vecchia e, soprattutto inequivocabile dichiarazione!
Ti sei dimenticata la lettera!!!L’aspirante zito utilizzava il mezzo postale e se ti ricordi c’era pure la variante con lettera non firmata ed appuntamento a sorpresa.
Generalmente all’appuntamento ci si guardava con imbarazzo, tutti noi ci siamo aspettati il bonazzo o la bonazza della scuola, ed invece era sempre il porro di turno a scriverci!!!
Altra cosa che ti sei dimenticata che generalmente l’attacco alla preda iniziava con: ” IN RICREAZIONE TI DEVO PARLARE!” oppure “DOMANI TI DEVO DIRE UNA COSA!” o con “TI VOLEVO DIRE UNA COSA, MA ORA MI SECCA”.
ciao da Ravazzata (Esperto di dichiarazione e di dichiarazione per conto terzi)ahahah
Questo post mi è piaciuto complimenti.
ora si incontrano in chat le persone è l’era del pc non piu della classica “dichiarazione”
La mia prima volta per me fu lei a dichiararsi,fui talmente spiazzato che rimasi a bocca chiusa e risposi(che cretino)che lei non m’interessava!!!
comunque mi sarebbe piaciuto, assai, vivere in quest’epoca di chat!!!!
P.S.una bella donna come te ancora single?!?!?
IO ricordo anche di missive tanto spartane quanto comunicativamente efficienti dove alla domanda fatidica “Ti vuoi mettere con me?” seguivano le due caselle opzionali da barrare con una croce “SI” o “NO”.
bei tempi…quello che scrivi mi piace un sacco!! 🙂
Brava Maria , il metodo della suddivisione per categorie è veramente esilarante .
Mi ricorda un pò Stefano Benni .
Devo dire che per noi ragazzi ( di allora ) fare la dichiarazione non era proprio semplice . Era un momento in cui dovevi tirar fuori il tuo coraggio e mostrarlo anche ai tuoi amici , oltre che alla ragazza di turno.
La mia prima dichiarazione fu del tipo referendaria (non abrogativa) , come quella descritta da Alessandro .
Poi con il tempo presi sicurezza , capii che potevo buttarmi e arrivai anche alla dichiarazione “diretta” .
Ricordo che spesso le ragazze non dicevano subito “si” , per non essere giudicate male , e anche se avevano le idee chiarissime , rimandavano il giudizio con un ” ci devo pensare ” , che anticipava di circa 24 ore il si .
Ciao
Mitica Maria!
Post divertentissimo, un misto di risate e tenerezza per i tempi che furono…e infatti anche tu hai utilizzato i verbi all’imperfetto. Adesso è tutto cambiato e sto ancora qui a chiedermi se sia un bene o un male!
Mai fatta una dichiarazione ad un uomo in 32 anni di vita…piuttosto implodo.
Anche se sono passati tanti anni ricordo ancora la prima dichiarazione ricevuta.
Era domenica, lui era otto anni più grande di me,eravamo seduti al bowling dello zen e guardavamo gli altri giocare.
Ad un certo punto lui si gira e mi dice: “tu mi piaci” e io “anche tu mi piaci” e lui “ti metti con me” e io (per non fargli capire che non aspettavo altro e per tirarmela un pò) “ti do la risposta mercoledì” (ma dentro di me speravo che lui nei tre giorni successivi non cambiasse idea)e lui “ma se ti piaccio perché devo aspettare sino a mercoledì?” (che figura di meXXX!!!).
Comunque lui della dichiarazione aveva già parlato con i suoi amici che l’avevano detto alle mie amiche…l’unica a non sapere nulla ero io …sight
Brava mi hai fatto “scialare”; senti questa: – Tò non ti si è visto ultimamente, ma unni minc*** ha statu?
– Noooooo e.. che.. mi n’grizzavu cu una!
– Babbèèè.. ma cui?
– Anna chidda bona!
– E comè? chi facisti?
– Nooo.. ma chi t’è diri, ci passavu cà vespa sutta u finistruni 3,4 vuoti, e ghisava ( oggi impennavo?).
– AHHHH ma ancora, un c’ha parratu!
– Veramente no, però idda ririeva, è cosa fatta!
siii siii la dichiarazione con le caselle. mitica maria!! hihi
io a 6 anni misi nella buca delle lettere del bambino che mi piaceva una lettera d’amore… anzi chiesi a mio padre di infilare quella busta nella cassetta perché io non ci arrivavo… e dopo lui mi chiese “cos’era?” e io (piccola piccola e crasta): “una lettera d’amore!”…. arrossii… mio padre anche! 😀
grande maria, bei tempi quelli in cui la tecnologia non aveva ancora del tutto obnubilato anche i rapporti sentimentali…
a presto e complimenti. 😀
Bei tempi davvero! Grazie a tutti dei contributi 😉 Nissa se nessuno mi fa la dichiarazione come mi fidanzo?…non se ne capisce niente: una esce per mesi con un altro e non si sa che “cosa si è”…messi, amici, frequentanti, boh? Non era più chiaro prima? Per Chiara e Tommaso…a 6 anni io ero “messa”con Andrea, ma lui non l’ha mai saputo!
Da piccolo mai avuto il coraggio di fare dichiarazioni, né dirette, né epistolari. Mi son fatto fregare sempre da altri bambini “chiù scaittri” che (paradosso delle cose)potevano contare addirittura sul mio appoggio..Preso dall’imbarazzo e dalla timidezza, tanto mi piaceva il soggetto in questione che per vederla sorridere la spedivo dritta dritta tra le braccia dell’ “altro”:(
Per fortuna si cresce….e si cambia.
Un abbraccio alla Prof.!, sei mitica!
Malidittu inglisi!
E malidittu io che non riesco ad andare oltre “the book is on the table” nonostante le enciclopedie a fascicoli acquistate ed i corsi di lingua fatti.
Che è questo eyegazing? Nel mio vocabolario non ve ne è traccia!
Vediamo un po’: eye sta per occhio/adocchiare ma è il gazing che mi frena.
Tranne che di anglo-siculo si tratti: e ganzing stia per ganzo.
Capito il senso: adocchiare il ganzo da spolpare!
P.S. Gent.ma scrivi in maniera deliziosa e con intelligente ironia. Brava.
C’era Giusy che a nove anni era graziosissima però a idda ci piaceva Gianni che andava alle medie e aveva la bicicross con le marce e con la spalliera dietro al sellino.
Io non ci dissi nulla per due anni, però mi piaceva assai e fantasticavo e sognavo di fantasticare.
Me la ritrovai al liceo e idda stava ancora cu Gianni. Che nel frattempo si era accattato il Fantic motor chiddo bianco.
Per 5 anni la ignorai poi fu lei a farsi avanti perché mi ero accattato la 112 e io ci dissi di no. Troppo materialista, io ai tempi addivintai spirituale di botto.
Votalatrippa l’eyegazing è un incontro in cui ci si guarda e basta, manco ci si deve chiedere come ti chiami e poi decidi se c’è cosa…bellu prio!
Brava Maria, un post davvero carino! Avevo già letto da qualche parte di questa nuova tecnica di “abbordaggio”, ma non pensavo che potesse veramente attecchire qui dalle nostre parti.
Segno dei tempi anche questo: oggi si fa tutto di corsa e non si vuol perdere tempo nemmeno nel “tentativo” di un corteggiamento…
Te lo dice uno che di tempo, in questo campo, ne ha perso parecchio. Per anni, troppi, sono stato considerato dalle ragazze che conoscevo un ottimo “amico” (…e basta!) con cui condividere cinema, pizziate, confidenze varie e trituramenti di p…. Quelle con cui mi sono dichiarato (non molte in verità) regolarmente mi rispondevano che tenevano molto alla mia amicizia ed erano sinceramente dispiaciute di non avere capito in tempo il mio interessamento, che apprezzavano la mia gentilezza e la mia disponibilità e che avrebbero tenuto molto a mantenere l’amicizia ecc. ecc. Insomma, alla fine mi sono stufato e quando ho incontrato quella che poi sarebbe diventata mia moglie… beh, non ci crederete: la dichiarazione me l’ha fatta lei!
Erano belli quei tempi…
magari il ragazzino dell’altra classe che ti piaceva abitava pure vicino casa tua…e magari ci si perdeva interi “ritorni a casa a piedi” a guardargli “il cozzo” e a trovare splendido e delicato ogni suo gesto anche se era il ragazzo più “scanazzato” della scuola.
Io, anche allora, ero una che scriveva lettere, dedicava canzoni. E mi beccavo i silenzi, i rifiuti, raramente approvazioni.
Un pò come ora, che come Maria, mi domando perchè non ci siano uomini che tengano alla conquista tanto quanto a tutto il resto?
Evviva la dichiarazione!
Evviva quando si aveva il coraggio di esporsi anche se poi ci si nascondeva con la testa sotto la sabbia come gli struzzi per la vergogna!
@ Maria Cubito( onli for joke)
– Seenti.. la tua “mezzafrangia” è un sipario, il tuo sorriso è l’apertura… di quello splendido spettacolo che sono i tuoi occhi!
Wath about my dichiaration? (porc… saper le lingue).
Scusa Marì chiudo, si m’incoccia me fighhia (8 anni gelosissssima) mi fà nivuru!
Faccina 🙂
Cara Maria,la dichiarazione ormai finiu…
Devi adeguarti, per esempio,ho molti amici che hanno conosciuto l’anima gemella con il Meetic, e sono molto contenti.
Io “ormai” sono felicemente sposato con progenitura a carico ,se no a una bella “dichiarazione” non ci scappavi…
non vi preoccupate! la dichiarazione non finiu!!! nonnonnò!
ricordate che entro maggio si fa la DICHIARAZIONE DEI REDDITI! megghiu ri nienti!
😀
Grazie Tommaso! Fa benissimo tua figlia a stare attenta o papà…Nissa: Meetic? Sempre là siamo…non mi fido. Devo taliare e parlare e ascoltare!Baci per tutti.;-)
Ti scordasti la dichiarazione per telefono.
Nel lontano 1973 decisi che quello era l’unico sistema per vincere la mia connaturata timidezza e feci quel numero dal vecchio telefono nero della SIP, che costudisco gelosamente nella mia abitazione di Cagliari, dono della mia pimpante ottantenne mamma.
Detti prima una occhiata complice ad un immagine di Papa Giovanni XXIII cui mia nonna attribuiva poteri potenti e …funzionò, metodo antesignano degli SMS perchè io balbettai alcune parole studiate tutto il pomeriggio, lei mi rispose con si impercettibile e un finalmente sibilato che mi catarticò completamente….
E l’indomani preso sicurezza dall’avermi svuotato addosso mezzo bottiglione dell’ Atkinsons di mio padre e dopo aver visto un Franco e Ciccio in biancoenero all’ ‘Oratorio con il mio braccio sinistro addormentato che non riuscivo a staccare dalla spalluccia della di lei, ci fu il primo tenero, bellissimo, indimenticabile bacio…..
Giuànni.
Hai ragione Giuanni! E che dire degli squilli anonimi(allora si poteva)? Chiamavi sentivi la sua voce(quando a rispondere non era la nonna)e mettevi giù tutta mortificata…
e le telefonate alla radio per dedicare le canzoni???
a tal proposito consiglio vivamente la visione di un film di due nostri isolani che si chiamano Scimone e Sframeli. il film è DUE AMICI
…oggi gli uomini non solo non hanno il coraggio della dichiarazione, ma neanche quella della “rottura”,. Il più delle volte o spariscono misteriosamente, oppure mantengono un contatto ( non si sa mai)ambiguo, fatto di una parola ogni tanto via sms.
Complimenti! io ho ancora conservato qualche reperto tipo “si o no” con la crocetta…
Chi si ricorda la trasmissione radiofonica “Microfono aperto” se non sbaglio proprio di Radio Time? Si poteva telefonare, lasciare un messaggio (soprattutto d’amooooooooooooore) e poi si ascoltavano tutti quanti in radio la sera. E quante dichiarazioni d’amore c’erano!
Ah, che bei tempi!
Hai proprio ragione Annalisa!In realtà non si capisce quando ci si lascia perchè non si capisce se ci si è mai “presi”…Dopo mesi di frequentazione con uno una mia amica, Luisa, si è sentita dire”sono confuso…mi sto innamorando forse seriamente di Elena!”L’ama a finiri! Promuoverò una manifeastazione di piazza “pro chiarezza”!
Manco una catasta di vastunati può regolamentare e ordinare i pensieri di un masculo indeciso. Assumersi le proprie responsabilità? ma quando mai! io le licenzio le mie responsabilità. In tronco.
Manco ci faccio il colloquio.
Totò….meraviglioso, se la summa di tutti i maschi che conosco!
Si ma io comunque parlavo in generale.
Fortunatamente ogni giorno mi assumo le mie responsabilità. Ci verso le marche, pago le tasse, la cassa malattia, la mutua, Non solo ho assunto le mie responsabilità ma le coccolo ogni giorno. Le guardo e sono felice.
Non ho dubbi ma siccome sto trattando l’argomento in diretta su radiotime mi hai dato un ottimo assist
Cinquantaeuroplis!
Brava, come sempre del resto….oggi come oggi rimpiango molto i metodi all’antica…quale chat e chat, pi favuri!!
E che dire della DICHIARAZIONE fattami dal mio attuale marito?? Mizzica, troooppppo original! Io, insieme ad altre mie amiche per l’addio al nubilato di una di loro, ricevo da una cameriera del locale un misterioso cellulare e mi si dice:” Allo squillo rispondi..è per te”..e io.”E chi mi….a è!!??”..Allo squillo rispondo e dopo circa 5 min (silenzio da panic) sento una flebile voce dall’altro capo:”Ciao, sono Lorenzo…”.. Ebbene sì, metodo MATRIX…il resto lo sai già!! Baci dalla “panzona”
Mi fa morire dalle risate ogni volta leggerti! Bravissima! 🙂
la DICHIARAZIONE! Un termine che non sentivo da quando ero ginnasiale…sto invecchiando…