Centrosinistra: «Mercimonio sul voto»
L’europarlamentare Giusto Catania, (Rifondazione Comunista – Sinistra Europea), il deputato Franco Piro (La Margherita), il senatore Fabio Giambrone (Italia dei Valori) e il parlamentare regionale Pino Apprendi (Democratici di Sinistra) hanno scritto al ministro dell’Interno, al presidente della Commissione nazionale antimafia, al prefetto e al questore di Palermo per chiedere l’intervento immediato delle autorità competenti al fine di garantire il regolare svolgimento delle elezioni per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Palermo.
Nella lettera c’è scritto: «Il voto rischia di essere inficiato da un vero e proprio mercimonio che rischia di corrompere il carattere democratico della competizione. Nei quartieri popolari numerosi candidati dei partiti che sostengono la candidatura del sindaco uscente stanno distribuendo soldi, telefonini, buoni per la benzina, pacchi di pasta, finte lettere di assunzioni con l’obiettivo dichiarato di corrompere la libera espressione del voto democratico […] a Palermo, rischia di essere impossibile esercitare liberamente il diritto al voto: i certificati elettorali vengono fotocopiati per controllare le preferenze seggio per seggio, viene richiesta una prova del voto attraverso l’utilizzo di telefonini con fotocamera».
I quattro firmatari della lettera chiedono di «monitorare tutti i seggi elettorali nei giorni di domenica e lunedì al fine di impedire attività di galoppinaggio davanti ai seggi».
AGGIORNAMENTO: il coordinatore cittadino di Forza Italia di Palermo, Enzo Galioto, ha replicato alle accuse lanciate nella lettera. «Chiunque conosca la tradizione di Forza Italia sa bene che la raccolta del consenso è sempre avvenuta sulla base di programmi condivisi e non di baratti di alcun genere. Episodi come quelli denunciati dal centrosinistra – dice Galioto – non appartengono alla cultura del nostro partito e della nostra coalizione e, qualora dovessero verificarsi, verranno da noi condannati con forza e rigore assoluti. […] Invitiamo naturalmente le forze dell’ordine a verificare le denunce fatte dal centrosinistra e ad accertarne la fondatezza e invitiamo i nostri avversari ad evitare generalizzazioni sollevando il solito polverone che non contribuisce certo a fare chiarezza. Qualora poi le accuse dei nostri avversari dovessero rivelarsi prive di fondamento il centrosinistra dimostrerebbe una volta di più di considerare questa campagna elettorale l’occasione per utilizzare lo strumento della calunnia e della diffamazione».
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