Grazie Zampa
Tre anni fa, alla vigilia del primo campionato di serie A del Palermo dopo tempo immemorabile, il capo di “Repubblica” mi chiese di inventarmi qualcosa, magari una rubrichetta per accompagnare il ritorno trionfale dei rosanero nel calcio che conta. Mi venne in mente quella storia dei “Ghiaccioli all’arancio”, mitico grido di battaglia dello stadio al pari di “Popolare c’è” che, non a caso, era l’altro nome in ballottaggio per la testata. Pensavo di tenere la rubrica per una stagione, al massimo due, anche perché sinceramente non sapevo quello a cui andavo incontro. L’idea di prendere in giro i colleghi dello sport o i diretti protagonisti della domenica era rischiosa in una città permalosa come la nostra. E invece in tre anni non ho (ancora) preso querele, tranne qualche “affettuosa” telefonata di rimprovero.
Perché dico tutto questo? La ragione è presto detta: tra qualche giorno mi trasferisco a Roma per un bel po’ di tempo e temo che dalla capitale sarà più difficile poter seguire i programmi delle radio e delle tv locali che tanti spunti hanno regalato ai miei ghiaccioli. Naturalmente continuerò a occuparmi del Palermo, da semplice spettatore, e se il buon Siino me lo permetterà, scriverò qui su Rosalio le mie dotte elucubrazioni (mi sto prendendo per il culo da solo, ovviamente) sui nostri mitici rosanero.
Ma alla vigilia delle ultime puntate della rubrichetta (sul giornale), vorrei condividere con voi un ringraziamento solenne al personaggio che più di ogni altro mi ha dato soddisfazioni negli ultimi tre anni: il numero uno di viale del Fante, l’uomo del tutto e del contrario di tutto, il danaroso e vulcanico Maurizio Zamparini, senza il quale i “Ghiaccioli all’arancio” sarebbero stati sicuramente più tristi.
Contrariamente a quanto si pensi, io adoro Zamparini. Mi piacciono le persone sincere, quelle che non usano giri di parole, quelle insomma che se devono dire stronzo a uno non ci mettono quattro paragrafi per osannarlo e poi, nelle ultime due righe, gli tirano una bella coltellata al cuore. È schietto, naif, magari un po’ rozzo ma sicuramente diretto. In una delle ultime puntate dei ghiaccioli, quella seguita all’esonero di Guidolin, ho raccolto le frasi del presidente degli ultimi tre o quattro mesi: da “Sono fiero e orgoglioso di avere un allenatore come Francesco Guidolin. Vi dico che queste voci su un possibile cambio alla guida tecnica sono assurde” (23 marzo 2007)
a “Guidolin rimane con noi fino al termine del campionato indipendentemente dai prossimi risultati. È giusto così” (9 aprile 2007). Vabbè, qualche giorno dopo lo ha licenziato, ma che sarà mai? La cosa meravigliosa è che l’8 aprile il patron disse testualmente al quotidiano sportivo “Dieci”: “Della Coppa Uefa non mi frega niente”. E l’altro giorno, invece, a Stadionews 24 ha proclamato: “La zona Uefa è un risultato strepitoso”. Il capolavoro, tanto per non smentirsi, è arrivato qualche minuto dopo al microfono di un’altra emittente: “Guidolin? E’ uno degli allenatori più validi del nostro campionato”. Uno potrebbe domandarsi perché lo ha licenziato, visto che è così bravo, ma sarebbe stato come cercare il pelo nell’uovo. Zampa è così, prendere o lasciare. E io che vado via per un bel po’, ne sentirò davvero la mancanza.
Zamparini oltre a dichiarare che Guidolin è uno degli allenatori più validi del nostro campionato avrebbe anche dichiarato sulla Gazzetta che ha sbagliato ad esonerarlo. Incredibile!Finalmente Zamparini ammette di avere sbagliato ad esonerare Guidolin, non solo non doveva esonerarlo ma doveva credere in lui sia nei momenti di successo che di calo della squadra. Guidolin era il giusto condottiero e meritava la panchina del Palermo non solo per le sue qualità tecniche ma anche come uomo. Malgrado gli insulti che riceveva dal suo presidente non si è mai lasciato andare a polemiche sterili e ha continuato a lavorare con serietà e determinazione. Il presidente avrebbe potuto chiarire personalmente con Guidolin ciò che non condivideva nelle sua conduzione invece di attaccarlo in modo poco elegante e sgradevole sui giornali. I suoi attacchi non hanno fatto che minare la credibilità di Guidolin anche agli occhi della squadra. L’andamento di una squadra dipende da diverse variabili e i risultati negativi non sono imputabili soltanto a Guidolin, il presidente Zamparini è troppo intelligente per non saperlo. Zamparini avrebbe dovuto difenderlo e continuare insieme a Guidolin a far crescere il Palermo. Ringrazio Guidolin per tutto quello che ha fatto per il Palermo e per essersi comportato sempre con dignità e misura, la forza di un uomo non si misura dalle reazioni spropositate ma dall’intelligenza di essere superiore a attacchi e provocazioni. Il fatto che Zamparini abbia riconosciuto di aver sbagliato ad esonerarlo è una bella soddisfazione! Guidolin sarà sempre ben accolto nella nostra città!
E noi sentiremo la mancanza dei ghiaccioli.
Sono sempre i migliori che se ne vanno.
(In senso buono, Lucio, non toccarti!)
Ti seguiremo su Rosalio.
ciao e grazie
m.
“..Ringrazio Guidolin per tutto quello che ha fatto per il Palermo e per essersi comportato sempre con dignità e misura..”
beh,se parli di misura,misá che l´abbia superata criticando i tifosi che pagando il biglietto sono padroni di criticarne qualche scelta,specialmente quelli che risparmiano un anno per comprarsi l´abbonamento.saluti
oh, ma questo è un post su zamparini, mica su guidolin… l’ho già fatto per il mister…
Auguri Lucio,
ti ho sempore seguito con interesse.
Sono sicuro che in qualche maniera continuerai.
‘popolre c’è’ mi piace di più!