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giovedì 26 dic
  • L’uomo senza tre dita

    Il primo è stato Vito. La prima faccia. La prima mano che ho stretto. Ero reduce da un’esperienza tremenda. Un corpo a corpo con la scheda elettorale grigia nella cabina. Sembrava facile. Semplice votare il sindaco. Un po’ meno semplice rintracciare il simbolo prescelto, smarrito nella giungla cartacea. Me la sono cavata con un paio di telefonate a “Chi l’ha visto”. Poi ho tentato di ripiegare la maledetta e sono riaffiorati gli immancabili incubi che mi colgono ogni volta che una forma geometrica complessa mi rammenta la faccia ghignante della prof di matematica al Liceo. Insomma, ho appallottolato lo schedone come potevo e mi sono presentato all’impeccabile addetto all’inserimento nell’urna. Il quale ha fatto una faccia schifatissima. Ha riaperto il lenzuolone, sbirciando tranquillamente. Infine, con un colpo di sublime naturalezza, ha rimesso le pieghe della carta al posto giusto, prima di procedere al tuffo nel gorgo elettorale che ha mandato la mia umile scheda tra le braccia delle sue consorelle.
    Dunque, Vito mi ha confortato, raccontandomi la sua esperienza in cabina, analoga alla mia. Ci trovavamo al cospetto del comitato di Orlando, lui candidato alle comunali, io cronista. Non so quanti voti abbia racimolato Vito – che è il perfetto anagramma di “voti” -. Temo non tantissimi e mi dispiace. Ogni anno, Vito va in Africa a costruire villaggi, impiantando corsi d’acqua in terre aride e desolate. Uno come lui farebbe bene perfino a Palermo. Purtroppo non può disporre di perline colorate. Vito mi narrava: “Abbiamo incontrato un poveraccio senza tre dita. Ha avuto da qualcuno cento euro per distribuire volantini. Mi diceva: “A mia un minni futti nenti di Ollando e Cammarata. Erano cento euri””. Al comitato, c’era Cristiana Rizzo e mi ha fatto molto piacere conoscerla di persona. Poi, altri. Il senatore. Il giovane attivista. L’addetto stampa. Il povero di quartiere che aveva recuperato coraggio e voglia di esserci per il sinnacollando. Il capo tifoso del Borgo. Tutti lì per assistere alla gravidanza agognata. L’attesa si è tramutata in un consolo, con parenti e amici al capezzale del defungendo. Occhi bassi, aria da barboncini percossi. Man mano che arrivavano le percentuali, le telefonate al mio cellulare non si contavano. Chi proponeva di formare un charter per il Madagascar. Chi stava progettando un futuro da pescatore in Polinesia. Chi voleva restare a Palermo, epperò aveva già chiamato il centralino di una ditta elvetica per comprare un bunker antiatomico. E io mi sono detto che quello era il modo peggiore per celebrare la fine di una contesa avvincente, per chi l’aveva vissuta con passione. Si possono perdere le elezioni, lasciando sopravvivere l’idea che anima l’impegno. E magari bisognerebbe comprendere una circostanza: se una maggioranza di persone ha un’idea diversa dalla tua è giusto accettarlo. L’impegno non si declina esclusivamente a sinistra. Anche a destra ci sono ragazzi, uomini e donne che sperano, lottano e scelgono. Leggo di presunti brogli. Benissimo. Si facciano le verifiche del caso, se ci sono riscontri oggettivi si provveda. Leggo un fondo di Repubblica in cui si parla del voto di una città non libera. Benissimo. Ma avrei preferito vederlo l’altroieri, non oggi. Perchè oggi c’è il sentore che sia un filino condizionato dalla delusione, pur nella sacrosanta denuncia di un malcostume che esiste. Leoluca Orlando ha conseguito un risultato lusinghiero, dimostrando che il centrosinistra, con cui intercorre un rapporto di odio e amore, ancora non ha escogitato l’alchimia adatta per sopperire al suo carisma. Diego Cammarata è sindaco di Palermo. Credo che sia nell’interesse di tutti augurargli buon lavoro, perché è nell’interesse di tutti che la qualità di questo lavoro sia ottimo. Per il resto, il centrosinistra dovrebbe tenere presente quell’omino senza tre dita che ha preso cento euro per il volantinaggio. Se si mettesse in campo una presenza più attenta al cuore miserabile di questa città, almeno si potrebbe recriminare sulla potenza dei soldi e sulla prevalenza della moneta rispetto all’anima. Ma se l’alternativa all’euro è il pallido lenzuolo di un fantasma che porta in dote solo sconfitte più o meno dignitose, non c’è proprio nulla da rimpiangere.

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  • 15 commenti a “L’uomo senza tre dita”

    1. Signor Puglisi! Si rende conto di quel che ha rischiato? Ha appena riconosciuto di aver utilizzato il telefonino per chiamare “Chi l’ha visto” dall’interno della cabina elettorale…
      Scherzi a parte, vorrei tanto saper scrivere bene come Lei. Saluti da uno che ha perso.

    2. Non sei il solo Fabrix. Ma credo che da questa sconfitta si debba imparare che il carisma di un candidato, per quanto forte, non sovverte i pronostici se non c’è dietro un tessuto sociale e politico. I Ds hanno raggiunto un ottimo risultato e la Margherita tiene. In parte per il Partito Democratico che si conferma la strada da seguire per il riformismo di sinistra. Per il resto, sono dolori, nonostante, per esempio, la visibilità di Rifondazione che non si è certo risparmiata. Mi pare che si ponga il problema di una nuova classe dirigente che sappia parlare al cuore e alla testa degli elettori, senza dimenticare lo stomaco. Ma se si perde tempo in polemiche sui se e sui ma questo processo necessario comincerà troppo in ritardo. Probabilmente Orlando ha pagato anche un fatto: solo nell’ultimo mese la macchina che doveva portarlo a Palazzo delle Aquile si è mossa davvero.

    3. Appunto, la classe dirigente della sinistra, questa sconosciuta… e per la quale Orlando era un candidato troppo ingombrante.

    4. Aggiungo però una cosa. C’è una denuncia sui brogli e gli episodi raccontati sembrano assai inquietanti. E’ bene che si indaghi a fondo.

    5. Brogli? ma chi a palermo? ma no,dai siamo seri,qui si sta parlando di gente che si prodiga per il prossimo (quello ch gli passa i buoni di benzina per darli ai poveretti…)di gente che da tutto di se per chi ne ha di bisogno (il polito che sta sopra a lui…)questa gente farebbe carte false (?)per aiutare il prossimo…perció prima di giudicare lor signori,indagate e vedrete che questi signori sono puri come la biancheria che lavavo io stesso quando ho preso un appartamentino e abitavo da solo…saluti

      Turiddu

    6. Ciao Turiddu. Ma se la gente vive nel bisogno che deve fare? A mio parere, la sinistra dovrebbe trovare un modo concreto di rispondere ai bisogni, con una presenza capillare un città: una risposta ai bisogni costruita intorno al concetto di diritto, non di favore. Strada lunga, ma unica da percorrere. E qualcuno allo Zen, per esempio, la sta già percorrendo con ottimi risultati. Perchè fino a quando si continuerà a sbandierare soltanto l’idea della giustizia sociale, lasciando ad altri il compito concreto di apparecchiare la tavola, non si potrà sovvertire l’esito di alcunchè.

    7. Appunto,fino a quando si parla solo a vanvera vuoi dire.Io sono una persona strana per davvero,vedo fatasmi dapertutto,sono malpensante anche sai? Forse i nostri politici si fanno veramente in quattro per cercare di migliorare quel che abbisogna alle genti (lavoro e sopravvivenza) mentre io sto a pensare male di loro 😉 26 anni fa sono stato “costretto” ad andare dalla mia amata terra,perché qualcosa “bloccava” il sistema nostrano,credo che molto non sia cambiato,ma si,qualcosa e cambiato,adesso sanno parlare meglio di prima ( prima parlavano con modi persuasivi…)Ma il mio sogno che ho nel cassetto non me lo faccio bruciare,perché é un sogno che tutti gli emigrati hanno,quello di ritornare e che un giorno la sicilia penserá e vivrá diversamente,questo sogno e mio,solo mio,con o senza politici che ti bussano alla porta per offrirti abbuoni o chiacchere……ciao

      Turiddu

    8. Turiddu, a me pare che tu il tuo sogno l’abbia già realizzato. Ciao.

    9. Dici? allora sei un indovino e ti ringrazio 😉
      tu dici:Ma se la gente vive nel bisogno che deve fare?
      non deve vendersi al primo pincopa…pardon assessore che gli mette “qualcosa” in mano.I nostri ideali non sono merce di scambio,quelli li abbiamo ereditato dall´inizio dei tempi.Ma si sa che l´uomo potente e bravo a lavare il cervello al piú debole.Il pesce grosso vuole mangiare sempre il pesce piccolo,ma anche il pesce piccolo ha il diritto di viverla come vuole questa vita,che é un dono di Dio e non del politico che ti promette tante cose per poi guardare solo in una direzione……la loro.Ma so che questo e possibile bisogna solo desiderarlo
      Ciao,ti voglio bene

      Turiddu

    10. Turiddu, scusami la curiosità, ma sei quello di Francoforte?

    11. Roberto, scusa, ma dimmi tu cosa deve fare la coalizione di centro sinistra che siede al consiglio comunale, premetto che sono d’accordo con te quando dici che c’e’ un’opposizione inesistente, che non fa nulla per la città e che non sa parlare alle persone in modo convincente, io sono buon amico del consigliere Terminelli, e devo dirti in tutta onestà che proprio perchè gli sono amico queste cose non mancherò di rimproverarle al più presto…giusto il tempo di farlo riprendere dalla botta…sempre che l’abbia accusata visto che comunque e’ stato ricandidato, devo proprio rimproverargli che non basta la ricandidatura e i 2500 euro più il gettone di presenza, per trovare stimoli nell’assumersi la responsabilità di rappresentare comunque quella parte di cittadini che non si rivedono nell’attuale maggioranza, ma devono far si che i loro propositi le loro idee (se mai ne abbiano…consentimi il dubbio) facciano presa nelle persone e li portino a prendere coscienza della possibilità di un vero, concreto e possibile cambiamento, tante cose fatte male si possono attribuire a Leoluca Orlando, ma almeno riconosciamoci il merito che ha movimentato la massa di cittadini, che per il periodo in cui è stato sindaco ha sensibilizato le persone, rendendo la città vivibile dove si e’ riuscito a respirare anche se per poco un’aria di legalità e di europeismo (consentimi il termine), anche se dettato tutto ciò dall’onda emotiva delle stragi di mafia non si può negare che ha saputo fare in modo che Palermo si svegliasse da un torpore ancestrale, e poi consentimi Orlando era dappertutto, lo incontravi in strada e riuscivi a parlargli, se chiedevi di essere ricevuto non si negava, io Cammarata non l’ho mai visto in giro per la città, se non per meri scopi elettorali e propagandistici, per vederlo “Live” sarei dovuto andare al circolo del tennis, alla Cuba o allo stadio, posti che peraltro non frequento, dov’e’ il suo rapporto con i cittadini…in modo fisico intendo…ti giuro io non l’ho mai visto di presenza, e ironia della sorte sono anche un dipendente comunale, mai visto nemmeno nel sito dove presto servizio, e non parlo di circoscrizione ma bensì del comando della Polizia Municipale, in 6 anni di mandato non si e’ mai visto una volta, nemmeno per fare gli auguri di Natale, e si che di natali al PAlazzo delle Aquile ne ha trascorso 5 mica 1, solo due volte ho visto l’assessore Ceraulo che ha la delega per l’assessorato mobilità e traffico, che ti devo dire oltre? ah questo: che di tante interpellanze di consiglio fatte dai Ds, di Terminelli in particolare il Sindaco Cammarata pur sapendo che per legge avrebbe dovuto dare risposta entro 30 giorni , se ne è altamente fregato dando risposta quando a lui è sembrato comodo o non dandone affatto….e poi in buona sostanza, con i numeri che ha in consiglio il centro destra e quelli che ha il centrosinistra mi dici obiettivamente che opposizione posso fare? qualunque cosa decida la cdl passa nonostante l’opposizione, e per i prossimi 5 anni non sarà diverso…che Dio ci aiuti !!

    12. Ma io questo lo riconosco senza problemi. Eppure i numeri dicono che non è bastato. Non lo dico io.

    13. Ps. Le interpellanze sono cosa buona e giusta. Ninni Terminelli, ma anche Davide Faraone e altri sono stati felicemente attivi da questo punto di vista e gli va riconosciuto. Ma io parlo di altre cose: di una presenza tra i cittadini. Le battaglie non si possono combattere solo nella penombra dei palazzi.

    14. Rino,
      scusa il ritardo della risposta.Si sono quello di Francoforte…ci conosciamo?

    15. Anche a me ha fatto piacere conoscerti 🙂 E’ stato spiecevole vedere tutta quella gente presente al comitato che, dal fermento iniziale, pian piano andava scoraggiandosi… c’è stato poi un moto di ripresa, fino all'”orgasmo” finale, quando è arrivato il “sarebbe stato” SinnacOllando per la conferenza stampa sui presunti brogli… Complimenti per “defungendo” e per “epperò”. E per la tua scrittura semplice, ironica, poetica.

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