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martedì 19 nov
  • Bandiere

    Bandiere

    Mille, duemila, non lo so. Certo è che sono molto evidenti. Insomma, Palermo sarà sede di questa esposizione “temporanea” di bandiere colorate a partire dal 18 maggio. Il 18 maggio ci sarà una manifestazione alla foce del fiume Oreto (e rimando ad un mio vecchio post, in proposito) che vede coinvolte oltre 90 scuole della città. Per il secondo anno Antonio Presti ritorna sui luoghi del fiume e lancia un segnale simbolico aiutato da bambini e ragazzi di ogni età, dai 6 ai 18 anni, provenienti da elementari, medie, istituti superiori. Ragazzi, professori, associazioni coinvolte per questo grande progetto di riqualificazione, da una parte, della vallata dell’Oreto e di di sensibilizzazione pubblica, dall’altra, al tema dell’acqua come bene di tutti. Questa la notizia, che trova maggior sostanza sul sito www.fiumeoreto.org.
    Io torno sulle bandiere. Ogni bandiera è un segnale. Molte bandiere, dentro le strade di maggior traffico della città, assumono una valenza semantica: segnalano la loro presenza, invitano ad essere guardate, indicano una posizione. Questa “occupazione” degli spazi collettivi di una comunità ha molte declinazioni. Parigi ospita spesso mostre urbane, lo fa Venezia, lo fa Barcellona. Alcune opere sono scultoree, altre fotografiche, altre ancora appartengono solo alla notte e sono oggetti di luce. Dietro queste bandiere si intrecciano molte storie, ogni bandiera ne porta una con sé. Sono storie minime di insegnanti della città di Palermo che hanno voluto seguire il percorso tematico tracciato da Presti, che hanno proposto il programma alle loro scuole, che hanno condiviso con altri i tempi e le fatiche dell’organizzazione, che hanno coinvolto i loro allievi a seguire l’idea, il tema, la scelta etica e a proporre i loro progetti. A questo punto sono stati i ragazzi a lavorarci sopra: ci hanno pensato, ne hanno parlato tra loro, hanno abbozzato delle scelte, hanno provato e riprovato e poi hanno riversato sul tessuto, ad una scala più grande rispetto agli album da disegno, le loro idee: che sono diventati quei segnali appesi, ognuno con la propria storia, ognuno con i propri colori. Ogni bandiera, dunque, porta con sé parte della vita di tante persone di Palermo e oltre, di ogni età, provenienti ognuna da una storia differente, con differenti problemi e differenti desideri di rivalsa. Ogni bandiera è quel desiderio. In tal senso, vanno ammirate e apprezzate per quel che sono, per quello che vogliono dire e per “chi” vogliono essere. Inoltre, va apprezzato il fatto che ogni singolo giovane artista, oppure ogni team, ha abbracciato un tema più grande di lui e al quale non può, e non sa, dar soluzione ma ha immaginato, e adesso lo può vedere, che più di mille bandiere questo segnale lo avrebbero potuto dare e, per questo, ha lavorato sulla propria goccia. E in questo mare “m’è dolce naufragar”.

    Palermo
  • 3 commenti a “Bandiere”

    1. … bandiere in memoria delle centinaia di grembiuli morti sul campo

    2. E poi, stamane, una telefonata: “la manifestazione del 18 non si fa più!”, “Come?”, “Appunto, non si fa più, perché il Comune non ha potuto (o voluto) appicciare le bandiere rimanenti, e sono l’ottanta per cento”, “E i ragazzi? Il loro lavoro, la passione che ci hanno messo, i loro sogni di vedere la propria bandiera in un posto della città?”, “Non so che dirti, purtroppo dobbiamo annullare tutto”. Il Giornale di Sicilia riportava la notizia della manifestazione prossima ventura, e professori e ragazzi erano pronti ad intervenire alla foce dell’Oreto: 1500 persone previste, a rappresentare le scuole di Palermo e dintorni, Università e Accademie comprese. E invece nulla, non prima almeno, mi è stato detto, dell’insediamento ufficiale del nuovo sindaco. Cosa aggiungere?

    3. E’, come al solito, un problema di comunicazione. Purtroppo il nuovo sindaco ha già mafifestato alcune difficoltà a dialogare col vecchio (!) e con l’amministrazione passata. Come dite? Ptima c’era Cammarata e adesso pure? Questioni di lana caprina!!!
      A parte gli scherzi, c’è da dire che, se il buongiorno si vede dal mattino, ci aspettano notevoli sorprese per il Cammarata bis, tanto che finiremo per rimpiangere l’amministrazione Cammarata appena uscita di scena.
      Auguri a tutti noi.

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