Davvero Palermo si può girare in bici? forse nel 600! Ho letto su quel periodo un bellissimo romanzo: Himera di Nando Romano che la descrive alla perfezione. http://www.amantidihimera.com… i protagonisti giravano con uno sterzino!
Io giro in bici a Palermo da anni. Palermo è perfetta per la bici. E’ una città piana, le distanze non sono eccessive e il clima è mite (non come ad amsterdam dove piove sempre). Quanto alla pericolosità è esattamente come andare in motorino.
D’accordissimo sul fatto che Palermo è fruibile in bicicletta, un po’ meno sulla pericolosità. Non c’è nessun rispetto per i ciclisti e non si ha l’acceleratore che in alcune situazioni ti aiuta. Il vero problema che a Palermo le bici (in qualunque stato) se la lasci per strada te le rubano… .
Dimenticavo: la cuffietta in bici (come nella vignetta) è sconsigliata e credo sia vietata, sui motorini e auto lo è sicuramente.
I commenti degli automobilisti sono perfetti! 😉
Premetto che io giro in moto.
Ad ogni modo ho girato per un anno in bici e vi assicuro che è molto più pericoloso (e dannoso per la salute).
L’altro giorno, un tizio in bici con ipod davanti a me, vado per superarlo sulla sinistra, questo sterza di botto a sx e sono costretto a frenare. Accosto al tizio per richiamare la sua attenzione, ma lui niente, cuffia a tutto volume… ci riprovo e lui finalmente mi sente e borbotta “eh passa!!!”
Ah, che belle piste ciclabili che abbiamo, qui a palermo.
E’ vero che l’acceleratore in alcune situazioni aiuta ma in bici si va più piano e se freni la bici si “inchioda” (arrestare la corsa del motorino è più difficile).
Quanto ai pericoli per la salute non vedo grosse differenze tra il ciclista e il pedone (o anche il motociclista). Anche qui, se vai ad una velocità normale inali lo stesso smog degli altri. Ovviamente se pedali a perdifiato il discorso cambia.
Aggiungo che il ciclista ha una flessibilità molto maggiore di tutti gli altri. Può salire sui marciapiedi e percorrere alcune strade nella direzione opposta al senso di marcia (via libertà per dirne una si può fare in entrambi i sensi)
Attenzione, non sto dicendo che Palermo è il paradiso del ciclista ma che si presta molto. Non ci sono saliscendi come a Napoli o Roma e le distanza sono ragionevoli.
Certo, l’amministrazione comunale dovrebbe fare molto di più. Ad esempio, hanno rifatto i marciapiedi di via Notarbartolo e – in parte – di via Libertà. Potevano riservarne un area a pista ciclabile invece di piazzare inutili corrimano o edicole dei giornali.
Dal’altro lato i cittadini potrebbero pure fare lo sforzo di provare questo mezzo di trasporto senza scoraggiarsi al primo tentativo (le prime volte può fare paura ma basta acquisire un po’ d’esperinza. non è così con tutti i mezzi?).
Palermo paradiso dei ciclisti?? Forse la confondete con Bologna e Firenze…solo il clima è ideale, ma il resto…Lo smog dopo due pedalate ti uccide, le piste ciclabili sono marciapiedi con le buche, una volta posteggiata se non te la fregano si fottono la sella o la ruota. E poi, come fa intendere la bellissima vignetta, la gente ti prende per esaurito o morto si fame!!
ma insomma secondo voi la scelta migliore è andare in auto o in moto e inquinare, visto che pedalare è così pericoloso!!!?!?!? ma smettiamola! ci lamentiamo sempre e non facciamo nulla per migliorare le cose! io personalmente me ne frego se la gente pensa che sono una morta di fame: faccio ciò che credo meglio… per me e per gli altri. perché lo smog me lo pippo anche io, proprio come uno che va in moto, ma almeno non ne emetto! non è forse il male minore? palermo è pianeggiante. in 20 minuti arrivi ovunque. e ripeto sempre le stesse cose…. palermo ha le POTENZIALITA’ per essere il paradiso dei ciclisti ma… è abitata dai palermitani! pazienza! lamentiamoci e continuiamo a sbrumbare!
@chiara chiaramonte
In passato ho avuto modo di usare sia la motocicletta (ho posseduto e guidato nel corso degli anni diversi tipi di moto) che la bici per vari tipi di spostamento; adesso per svariati motivi ho posteggiato entrambi i mezzi e uso mio malgrado l’auto (ma quando posso, preferisco i piedi e i mezzi pubblici, e conto di tornare ad usare la bici quanto prima).
Considero la tua scelta di pedalare cosa buona e giusta, ma per la mia personale esperienza posso affermare che:
1) la bici, a Palermo, e soprattutto dipendentemente dal tipo di tragitto, può essere sicuramente più pericolosa della moto.
2) la quantità di smog che ti pippi in bici (anche in questo caso può dipendere dal tragitto) non è “proprio come uno che va in moto”, ma molto maggiore. Magari non è così per te, ma nel mio caso lo sforzo, ancorché minimo quando ero in forma, della pedalata, mi causa tachipnea, e purtroppo più inspiri più pippi. E il fastidio provato, (credo sia da considerare appunto fastidio e non disturbo, non soffrendo io di patologie respiratorie tipo asma o simili), in quanto notevolmente maggiore rispetto a quello provato in moto, mi suggerisce comunque possibili maggiori ripercussioni sulla mia salute.
Provai ai tempi anche la mascherina, con risultati purtroppo pessimi (l’aderenza non perfetta della mascherina al viso faceva sì che il respiro causasse l’appannamento degli occhiali 🙁 ).
Tra i tanti pericoli nessuno di voi ha menzionato i piccioni, quando pericolosamente iniziano a planare sopra la testa di qualche ciclista sprovveduto, pronti a lanciare le loro….
Cmq, Palermo non sarà una città ideale per andare in bici, però rispetto agli automobilisti si è meno nevrotici e si ha un sedere da urlo
bello e rilassante, utile alla salute, evita diete eccessive, non inquina. cosa c’è di più perfetto? io, personalmente, vado, molto, a piedi e odio l’automobile; mi stressa.poi se ci fate caso in auto sono tutti incazzati…
@pierluigi: grazie per le tue parole.
Io comunque agisco secondo quello che ritengo migliore (o meno peggiore almeno!) e credo di non danneggiare nessuno (a parte i fornitori di carburanti per auto) comportandomi in questo modo.
la vignetta è assolutamente perfetta……mi muovo in bici da circa due mesi e da allora mi sveglio ogni notte madido di sudore perseguitato dalla solita, lapidaria, frase che mi sento ripetere continuamente “ma i picciuli pù muture uncillai??”. Guai inoltre se mentre si pedala esce la catena…..il salto dal “mischino” al cugghiune è infatti, ahimè, alquanto breve….
il circolo è vizioso …. se non iniziamo ad andare in bici come vogliamo che cali lo smog ? ci vogliono iniziative serie… postazioni con parcheggio bici, con bici a noleggio per un euro al giorno…. il ritorno economico per l’amministrazione è assicurato ed anche per la nostra salute.
non ci vuole poi tanto a realizzare un piano …. ci proviamo insieme ?
immaginate per un attimo il famoso quadrilatero chiuso perennemente alle auto….. le consegne nei locali commerciali ? all’alba o la sera ….!per consegne urgenti ? piccoli mezzi elettrici in locazione in punti prestabiliti… !…. e magari ci mettiamo due piccoli trenini elettrici per entuali spostamenti di disabili e vecchietti o similari ??? attendo proposte ……
A Stoccolma l’estate scorsa abbiamo dovuto imparare ad evitare di scambiare le piste ciclabili per ampi marciapiedi (questa è l’unica occasione in cui si rischia di esser presi a cattive parole dagli abitanti, in genere garbati e compassati, ma che hanno l’abitudine di sfrecciare sui loro velocipedi). La rete delle piste è capillare in tutta la città, ad eccezione delle stradine mediavali di Gamla Stan, di per sé in gran parte chiuse al traffico automobilistico.
no, il sindaco ha venduto la bici. Sara’ anche pericoloso pero’ – secondo me – camminare in bici (sul marciapiede quando si puo’ e chi se ne fotte) e’ molto piu’ rilassante.
Non sono d’accordo con le chiusure al traffico. Si può coesistere anche con gli altri mezzi.
Intanto però invito i lettori di Rosalio a provarci a usare la bici.
Per dirvene una, nella facoltà di giurisprudenza le rastrelliere sono sempre vuote. E’ mai possibile? Abitano tutti in periferia? Sono tutti terrorizzati dal traffico? Almeno dalle nuove generazioni ci aspetteremmo un po’ più di coraggio e anticonformismo!
Sono uno sportivo e amo la bici. Già una volta fui “pigliato” in pieno con conseguente massacro di una mia mano e distruzione totale della mia nuovissima bici da corsa!! Adesso quando vado in giro non sono più tanto rilassato, ed il piacere di una bella pedalata è stato in parte offuscato. Ma la bici fà parte di un concetto e di una cultura che sicuramente non ci appartiene e che nessun nostro burocrate si è mai preoccupato di perorare. Volete mettere una santa giornata in macchina con la bava e le ingiurie alla bocca con una faticosa e silenziosa pedalata??
PISTE CICLABILI.
NON COME QUELLE CHE HA REALIZZATO L’ATTUALE SINNACO QUALCHE ANNO FA SUL MARCIAPIEDE DI VIA LIBERTA’LATO DON BOSCO RANCHIBILE, ANNACANDOSI ANCHE PER L’INIZIATIVA (NON SO SE QUALCUNO SI RICORDA)
IN PRATICA:
DUE STRISCE DI VERNICE BIANCA CON L’IMMAGINE DI UN OMINO IN BICI, IN PIENO MARCIAPIEDE ( AL CENTRO).IL BELLO E’ CHE LE STRISCE DI VERNICE PASSANO ANCHE SOPRA LE BUCHE DEL MARCIAPIEDE.
CONCLUSIONE:FANNOFUTTIRIIIRIRI!!!!!
io ricordo che le strisce bianche in via libertà le fece mettere il vecchio vicesindaco Arcuri (annacandosi anche per l’iniziativa). L’attuale sindaco, invece, per la bici non ha fatto niente. Ma non buttiamola ancora una volta in polemiche destra/sinistra. Diciamo che ai nostri amministratori comunali, qualunque sia il loro colore politico, dei ciclisti non gliene frega niente (avete sentito qualcuno parlare di piste ciclabili in campagna elettorale?).
Per convincerli che sono in erroe dovremmo essere molti di più a pedalare.
attualmente le piste ciclabili sono “a menu spisa” … è il cervello della gente che è obnubilato dallo smog… il palermitano è masochista! al palemmitano ci piace soffrire, stare male e lamentarsi.
il fatto che esistano le piste ciclabili non fa di un automobilista un ciclista… si può andare anche a piedi, o usare i mezzi pubblici… e invece no… la macchina e rigorosamente 1 per macchina… non facciamo che risparmiamo in famiglia e occupiamo meno spazio e si scende a lavoro con 1 sola auto! NO! non può essere… eh l’indipendenza prima di tutto….
Chiara condivido le tue osservazioni sulla mentalità più largamente diffusa a Palermo, ma non penso che le piste ciclabili siano esattamente a menu spisa. Sono convinto che in molti le accoglierebbero con entusiasmo (altri proverebbero a posteggiarci sù, altri ancora vedendone i cantieri esclamerebbero “che camurrìa”). In ogni caso sarebbero determinanti per portare ad un uso della bicicletta, non episodico e saltuario, ma come mezzo di trasporto, tutte quelle persone, e sono tante, che hanno delle fondate remore per via della promiscuità col traffico motorizzato. Inoltre sarebbero un segno materico significativo di una certa svolta (mi riferisco naturalmente a piste progettate adeguatamente, non semplicemente tracciate con strisce di vernice!).
Mi ritrovo a sfrecciare Palermo Palermo con la mia bici in compagnia delle solite persone.Oramai le riconosco. Tre categorie. Tre stili. I più numerosi: Gli extracomunitari. Bici sgangherate. Pedalata sofferta nel primo pomeriggio. Allegra alla sera. Molto spesso non sono soli. Sguardo sognante e stranamente sereno. Seconda categoria: gli studenti. Velocissimi. Zaino sulle spalle. Sguardo serio e fisso. Non sembrano avvertire il freddo. Terza categoria. Quelli in bici per scelta. Pedalata lenta, faticosa, arrancata. Sguardo diviso a metà tra l’allegria della loro diversità e la fatica che questa diversità gli impone!
La gente. La bici ti dà modo di guardarla la gente. E ti dà il tempo di “percepire” i pensieri.
Il più frequente:” Poverino/Testa di cazzo…ma chi te lo fa fare con questo freddo!!”. Secondo classificato:” Bella idea la bici…niente problema parcheggio…niente traffico…mi sa che pure io DOMANI…noooo…meglio la macchina…Poverino/Testa di cazzo…ma chi te lo fa fare con questo freddo!!”. Terzo pensiero (il + pericoloso):” Ma guarda questo..io sono in fila da 2 ore…arriva lui e passa…ma che coglione! Ora lo metto sotto…” ma poi una vena di pietà li assale…”Poverino/Testa di cazzo…ma chi te lo fa fare con questo freddo!!”.
Humby ha colto perfettamente il problema.
Personalmente in passato ho utilizzato la bici ma da quando parecchi anni fà ho assistito ad un investimento mortale all’Addaura e soprattutto all’insensibilità degli altri utenti della strada (ovviamente motorizzati) ho qualche (credo leggittima) remora ad utilizzare la bici.
Chiara, la testa della gente non cambia da sola. Sarebbe onere dell’amministrazione spingere i palemitani a fare uso della bicicletta con piste ciclabili o con altre iniziative. A Lione – per fare un esempio – ci sono riusciti. Perchè da noi neanche ci si prova? http://www.ecodallecitta.it/notizia.php?id=4155
ciò posto, io continuo ad andare in bici anche senza piste ciclabili e non ho l’impressione di rischiare la vita nè di avvelenarmi. Ma se vogliamo diffondere il fenomeno una qualche iniziativa da parte del comune ci vuole.
Una mia vecchia conoscenza va in bici a palermo dal 1985 (anno in cui smise di fumare). Negli anni ’80 quando passava in bici vestito con giacca e cravatta lo indicavano come se fosse un personaggio eccentrico. Mai avuto incidenti nè problemi respiratori.
ok dobbiamo parlare di piste ciclabili vere, cioè non sui marciapiedi.
ma se a palermo non vengono manco rispettte le corsie dei bus (che sono grandi e grossi), figuriamoci le piste ciclabili…
ad ogni modo Guido, se si deve muovere l’amministrazione e noi rieleggiamo l’amministrazione che se ne frega… beh… io credo che a muoverci dobbiamo essere proprio noi!
anche se è dura. anche se mi demoralizzo molto a vedere tutto ciò…
Vado in bici all’università da 2 anni quando ci sn belle giornate quindi spessissimo…mi piace però quanto vorrei le piste ciclabili…stare più tranquilla!!!Sn pazzi quelli che usano le cuffie andando in bici…
Verissimo Guido, io per primo ne ho avuti un paio di incidenti con la moto e continuo ad usarla ma mai mi è capitato di essere trattato come se non esistessi, il problema sta qui.
Il povero ciclista dell’Addaura prima è stato falciato da chi ha scambiato la strada pubblica per una pista e poi è stato trarrato come un mucchio di stracci dagli altri automobilisti.
Non ho mai visto trattato così un motocislista.
aah ecco, la legge del più forte o del più grosso!!?!?
quindi non è una metafora parlare di giungla e non di strade!!!
prendiamo tutti un bel suv?
e comunque il punto è un altro ed è sempre questo: la testa della gente… 🙁
Chiara Chiaramonte ha scritto ok dobbiamo parlare di piste ciclabili vere, cioè non sui marciapiedi.
ma se a palermo non vengono manco rispettte le corsie dei bus (che sono grandi e grossi), figuriamoci le piste ciclabili…, ma quando io specificavo di doversi trattare di piste “progettate” intendevo anche atte anche ad evitare ciò. Non lo sono quelle di Via dell’Olimpo con i pericolosi cordoli in pvc, giustamente ignorati dai ciclisti e dove le auto (mai multate) posteggiano a “cavaliere” degli stessi!
Io penso che questa citta’ deve fare delle scelte coraggiose prima di pensare che il nostro mezzo di trasporto preferito ed ecologico possa essere la nobile ed effascinante bici (di cuitra l’altro sono un grande appassionato). Bisogna pensare prima di tutto anche a chi per esempio la bici non la puo’ usare, e quindi costruire una rete di trasporto efficace. Non e’ giusto prendersela con chi è costretto a usare un mezzo di trasporto anche se inquinante al posto di un mezzo pubblico per recarsi al lavoro…..poi sfido chiunque a recarsi a lavoro dalla estrema periferia di Palermo al centro ogni giorno o piu’ volte al giorno (10 Km.circa) in bici…ciao gcm…
giacomo… non abito in estrema periferia… ma i miei 10/15 km al giorno per andare a lavoro in bici me li faccio e mi attrezzo quando piove o c’è il sole. non c’è bisogno di sfidare nessuno… la volontà conta molto… mi riferisco ai tanti palermitani che usano i mezzi inquinanti anche per andare al panificio a 100 mt da casa… 😀
Ricordo a tutti che Giovedi 31 Maggio ore 21.00 Piazzetta di Resuttano
(vicino Focacceria San Francesco)ci sara’ la
Riunione Organizzativa di Isole Pedonali Palermo.
Partecipa alla campagna per l’istituzione di isole pedonali nel Centro Storico di Palermo.
Si richiede l’istituzione delle seguenti isole pedonali:
1 Piazza Verdi e Via Maqueda
2 Corso Vittorio Emanuele II da Porta Nuova a via Roma
3 Via Alloro e Piazza Santa Anna
4 Piazza Casa Professa
5 Via Candelai
6 Zona Olivella precisamente tutta l’area sita tra le vie Roma, Cavour, Maqueda, Bari
Firma, scarica il modulo da http://www.isolepedonali.org e fallo firmare, richiedi gli adesivi ed affigili, partecipa ai banchetti per la raccolta di firme.Se stampi un modulo e raccogli le firme, ricordati di consegnarlo in uno dei centri di raccolta.Se sei un commerciante invia la tua adesione alla raccolta di firme, provvederemo ad inserirti nella lista degli esercizi commmerciali dove si può firmare, a farti avere i moduli per la raccolta di firme e gli autodesivi della campagna.
Uso la bicicletta in città. Non mi preoccupa se respiro più o meno smog di quanto respirerei se usassi un altro mezzo: sono contento di non produrne. Sono appena stato a Toronto: biciclette ovunque (è possibile caricarle sui tram); la città è piena di meravigliosi negozi di bici, accessori, ecc.; si possono vedere spesso madri viaggiare in bici con i bambini (entrambi rigorosamente con il caschetto). Invece delle rastrelliere si trovano ovunque dei “bicycle locks”, cioé dei paletti su cui è montato un cerchio (tutto in acciaio) a cui legare il telaio della bici (quindi molto più pratici delle rastrelliere). Insomma un altro pianeta. D’accordo con chi ha scritto che il ruolo delle amministrazioni locali è fondamentale (soprattutto in un paese come il nostro dove prevale un’assurda cultura dell’auto)
non mi trovo d’accordo sulla chiusura al traffico di via maqueda, piazza verdi e corso vittorio emanuele fino a via Roma. Quando si chiudono al traffico assi così importanti nelle zone circostanti il traffico e lo smog aumentano.
OT: @diego: no! troppe chiara chiaramonte in questa città! 🙂 le vorrei conoscere… facciamo un raduno di “chiarEchiaramontE”!!!?
Ah l’unico emittente inquinante che emetto pedalando è il sudore… ma anche chi va in auto suda… nel “ciaffico”… 😀
Ma “Pi mmia è…[eccetera]” nella vignetta, è per via della bici o di altro? Non che i nostri amati concittadini, quando sono al volante, abbiano bisogno di particolari pretesti per sfornare insulti. E certo, caro Giuseppe, è che chi pedala in mezzo alle auto non può che essere considerato “diverso”. Il cielo (o chi per lui)ci aiuti.
Si fermassero solo al “F****o” sarebbe quasi accettabile. Il problema è che chi guida un’automobile sente (inspiegabilmente) il ciclista urbano come una minaccia e lo distrugge psicologicamnte con dei colpi di clacson disperati che vorrebbero forse dire “Non fare gesti inconsulti lo so che sei pazzo” oppure “Sei troppo lento, scanzati che ho fretta di infilarmi nel prossimo ingorgo stradale”. Mi vedo costretto ad attrezzare la mia bici con delle trombe bitonali che rendano biondi gli autisti di automobili che si troveranno con la loro massa eccessiva ad occludermi il passaggio 🙂
un’altra cosa da non fare è andare di sera senza fari (comportamento assai diffuso tra gli extracomunitari). E’ pericolosissimo. Gli automobilisti ti vedono solo dopo averti investito.
non mi dilungo su piste ciclabili, su smog, automobilisti etc, vorrei solo farvi partecipi di quello che mi dicono le persone quando cammino sui marciapiedi con la bici:
Signorina non lo sa che è vietato andare in bici sul marciapiede? poi mi guardano male si mettono al centro del marciapiede e camminano lenti lenti lenti
(premetto che io mi fermo sempre per fare passare prima i pedoni e non suono mai anche se ho il campanello) ma addosso mi lanciano sguardi infuocati ed invidiosi!!!!
Io sono diventato palermitano da poco. Sono nato e ho vissuto per trent’anni a Misilmeri, paese della provincia palermitana in cui NON si può uscire di casa senza prendere la macchina. Per capire però l’assurdità di tale comportamento c’è da dire che il paese in questione può essere attraversato nella intera sua lunghezza in tre quarti d’ora o poco più. Quindi, rispetto a compaesani che usano l’auto per compiere una distannza casa – Piazza che a Palermo corrisponde al tragitto Politeama – Teatro Massimo, per reazione ho cominciato a comportarmi in maniera atipica (pensate!) andando a piedi o scoprendo gli immensi benefici psicofisici della bicicletta. In un paese come quello io sono letteralmente un c******e…
La Città di Palermo è assai lontana dagli standard europei quando si parla di vivibilità in genere (almeno avuto riguardo ai parametri utilizzati dal Sole24Ore) e di “ciclabilità” in particolare…
Del resto perché prendere la bici se qualsiasi posto è raggiungibile in macchina?!? Basta posteggiare in doppia o tripla fila e arrivo dove voglio senza troppo stress (beh quello degli altri si!!!)
Che dire…io cammino molto a piedi (ODIO le macchine) e guardo con ammirazione(/preoccupazione) quelli che girano in bici…una sola raccomandazione: vero è che non esistono piste ciclabili, ma questo non esonera i ciclisti dal rispetto delle norme dettate dal codice della strada e dalla comune prudenza. Ritengo auspicabile NON ANDARE IN CONTROSENSO (“perché tanto non ho la targa e la multa non possono farmela”).
“IN AUTO RESPIRI FINO A 5 VOLTE PIÙ SMOG CHE FUORI, COMINCIA A FARNE A MENO”.
“Respira molto meno smog un pedone e persino un ciclista, nonostante lo sforzo della pedalata, che un automobilista chiuso nel suo abitacolo – sostiene Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente -. In particolare per quanto riguarda il benzene, un inquinante la cui cancerogenicità per inalazione è ormai certa, la differenza è addirittura sei a uno, a favore del ciclista. A confermarlo è anche un rapporto della Direzione Ambiente della Commissione Europea, nel volume “Kids on the move”, un manuale dedicato ai bambini e alle automobili. Sono infatti loro a essere le prime vittime di un sistema di mobilità basato sull’auto, passeggeri inconsapevoli del pericolo quando sono accompagnati in auto dai loro genitori. Meglio accompagnarli sulla bicicletta, nell’apposito seggiolino. In un’ora, secondo lo studio olandese che e’ alla base della pubblicazione UE, un ciclista respira meno della metà dell’ossido di carbonio inalato da un automobilista chiuso nell’abitacolo (2.670 microgrammi per metro cubo d’aria contro 6.730); poco meno della metà di biossido di azoto (156 contro 277); sei volte meno benzene (138 contro 23. Nell’abitacolo di un auto si respirano 373 microgrammi di toluene e 193 di xilene (le sostanze chimiche che rendono dannosi i collanti, o i pennarelli, ad esempio) contro rispettivamente 72 e 46 microgrammi respirati da un ciclista.
Differenze fondamentali tra un ciclista ed un auto o moto rizzato.
E da quasi dieci anni che uso la bici a Palermo, grazie alla conoscenza di una ragazza tedesca. Alla sua sorpresa, dieci anni fa, che io non possedessi una bici ho risposto che camminare in bici a Palermo è pericoloso, che c’è troppo smog, ed altre ovvietà, pensando dentro me che la bici è una cosa da picciriddri. Partita la ragazza tedesca, a Palermo x un Erasmus, rimase in mia eredità la bici. Inizialmente la ho usata con fatica e diffidenza, oggi non potrei farne a meno. Per mia natura non amo le regole (quando sono inutili), quindi ho cominciato a sviluppare i miei percorsi alternativi da ciclista: 1Marciapiedi sempre se non do fastidio ai pedoni, 2 Controsenso no problem se accorcio il percorso 3 Traffico? cambio strada 4 attenzione ma non paranoia a motori e macchine 5 imporre il rispetto se una macchina suona mi fermo o rallento. I vantaggi dell’uso della bici nella nostra città sono tanti. Nessuna targa = no assicurazione , no multe, no problemi e spese di parcheggio, no traffico, il piacere di incontrare un’amica e potersi fermare senza problemi, no stress e soprattutto nessuna emissione di smog, polveri sottili ed altro. Tutti coloro che parlano di pericolo, eccesso di smog respirato, o che aspettano le piste ciclabili a Palermo per usare una bicicletta,sono semplicemente attacati alle loro cattive abitudini ma non si sentono con la coscienza a posto. Il ciclista è un inventore di un nuovo modo di spostarsi nelle metropoli, evitando codici e regole riconfigura le strade delle città come luogo umano e non inquinato di socializzazione. Andate in bici senza pensieri, magari risparmiate i soldi della palestra, del parcheggio e della benzina, che di questi tempi un po di soldi in più fanno comodo. Sostenete http://www.isolepedonali.org
Davide Ficarra
ciao…palermo x andare in bici è ottima!
conoscete “SELLE DI STELLE”!?!? è una passeggiata serale in bici x le vie di palermo, è libera a tutti!!
il prox appuntamento è il 30 luglio 21:30 piazza castelnuovo.
x in http://www.palermociclabile.org
mihhhh!!!..m’accatai una bici e ora mi state facendo scantare!comunque ci proverò ugualmente. più saremo più crescerà la cultura di un diverso modo di traversare la città.
appuntamento il 10 settembre per la prossima selle di stelle… x notizie sul sito http://www.palermociclabile.org
sistemate le luci della bici e spargete la voce…
perche’ non provate a girare la via liberta’ in bici??
Le piste ciclabili oltre ad essre interrotte da edicole,gradini e quant’altro sembrano piste da motocross.in corsia prefenziale??NOOO!!che non sia mai,e’ per i mezzi pubblici.In strada??TI AMMAZZANO!!mhhh e allora?? bho,non so ci si deve arranggiare in qualche modo,la vignetta e’ proprio azzeccata.
Quando torno a PAlermo giro spesso in bici, anni fa quando abitavo a PA, la usavo spesso per andare in accademia o al lavoro…fortunatamente non mi è mai successo nulla, il problema numero uno a mio avviso però è l’inquinamento atmosferico, ricordo che quando mi soffiavo il naso mi usciva il nero per lo smog respirato, cmq non solo in bici, anche a piedi essendo sempre stato un grande camminatore.
Uso la bici ogni giorno a Palermo da 2 anni. 3400 km percorsi, almeno 300 litri di benzina lasciati dal benzinaio e di conseguenza quasi 600 euro rimasti nelle mie tasche. Quando c’è stato lo sciopero e la città disperata in coda dai benzinai io passavo lì davanti e me la ridevo.
Per non parlare che per fare i 5 km che mi separano dal posto di lavoro ci metto meno della metà del tempo che impiegherei in auto in mezzo al traffico e nella ricerca di parcheggio.
L’ultima volta che la mia auto è stata dal benzinaio è stato SEI mesi fa, a Novembre. E ho ancora poco meno del pieno, quindi forse riesco a farci tutta l’estate.
Tutti sbraitano che c’è crisi e la benzina costa un occhio, poi però la mattina sono tutti in macchina incolonnati nel traffico, quasi tutte auto con dentro una sola persona!!!! Va bene per quelli che vengono da fuori e devono fare 30 km, ma lì in mezzo c’è gente che per andare al lavoro deve fare si e no 3 o 4 km. E si infila in macchina, ogni santo giorno!
Abbiamo un clima meraviglioso e una città sostanzialmente pianeggiante, tiriamo fuori le bici e iniziamo a pedalare!
da una veloce occhiata, leggo solo commenti sulla “bici a palermo” e questo nn rende merito alla bellissima vignetta…
questa non è una vignetta sulla fruibilità delle strade in bicicletta, ma una vignetta sui parlemitani…
per il palermitano andare in bici è inconcepiblie. in bici ci va il “povero”. non esiste lo sport, l’allenamento, l’evitare il traffico…la bici ( secondo un ragionamento post guerra ) è da poveri. e il palermitano è ricco, o deve fare crederlo.
Andare in bicicletta a Palermo è folle, autolesionista, stupidamente eccentrico ed equivale ad attribuire poco valore alla propria esistenza. Ciò in ordine a quanto segue:
1. Non esistono piste ciclabili, si dovrebbe pertanto condividere la sede stradale con i mezzi a motore. Basterebbe questo, credo.
2. Il palermitano non ha alcun rispetto per il prossimo, né educazione, né senso civico. Per lo più, inoltre, tende a vedere chi va in bicicletta come un povero scimunito che la società ha già messo ai margini, e stamparlo sull’asfalto a copertura di qualche buca non è poi tutto ‘sto danno. Così impara.
3. Chiunque sia stato in nord europa per qualche tempo, tornando nel nostro traffico, la prima impressione è: ‘minkya, ma pàrenu tutti skizzati ri ciriveddu veru”. Tradotto: guidare qui non è il gesto di condurre un mezzo, ma l’occasione per esprimere il proprio disagio, la rabbia di non avere un lavoro, l’odio per chi ha la macchina o il SUV più grosso, il luogo dove litigare con la moglie e dove mandare affankulo il mondo digitando i propri sms, il tutto impunemente, ovviamente.
Personalmente, mi ricorda la migrazione degli gnù nel Serengeti, più che un normale flusso veicolare.
4. Le strade sono infìde. Lo sono già per le auto, per via delle buche e voragini, tombini tutti rigorosamente fuori registro, rattoppi ecc, figurarsi per una bicicletta.
5. Provate a soffiarvi il naso dopo mezz’ora di bicicletta. Esce fuliggine nera. Particolato d’asfalto (da noi le strade non vengono lavate), residui carboniosi, polveri varie. Il benzene no, quello non lo vedrete nel fazzoletto.
Personalmente evito accuratamente, quando non costretto, di circolare all’interno del perimetro urbano. E quando lo faccio, attivo il ricircolo e viaggio in apnea. Lo stretto necessario.
Buona pedalata…
Nestore, sul punto 3 sono d’accordo con te, per il resto no. Posso dirti che, tutto sommato, essere considerato “mischino” è un vantaggio, io vado in bici ogni giorno da 2 anni e devo dire di essere rimasto sorpreso da come anche il palermitano ti lascia passare quasi sempre e molto raramente mi è capitato che qualcuno mi suonasse dietro, forse proprio perché spinti da questa sorta di “compassione” nei confronti del ciclista, che per me è solo un bene. Compatiscimi quanto vuoi, tu chiuso nella tua scatola di latta, io arrivo prima di te, non spendo un euro, parcheggio subito e faccio pure sport. E lo dico con esperienza, perché ripeto, sono 2 anni che prendo la bici ogni santo giorno. Riguardo l’inquinamento, è ormai noto che il ciclista, sembrerà strano, ma respira meno fumi dell’automobilista che, chiuso nella sua auto, è convinto di respirare aria più pulita perché chiude i finestrini. Leggiti questo articolo:
Al limite, ogni tanto quando mi capita di trovarle, metto le mascherine FFP3 che dopo un mese comunque diventano grigie. Ovvio che bisogna stare attenti, ma se hai una bici decente, hai occhi pure dietro, non fai imprudenze e non sei proprio una chiavica in sella si va al lavoro tranquillamente. Senza contare che in mezzo al traffico e quindi alle auto ferme, i pericoli sono molto ridotti.
Gentile Quozca,
dici di essere d’accordo con me solo su un punto, salvo poi provare a confutarne solo due. Col risultato però di rafforzare le mie considerazioni, dettate forse più dall’ovvietà, devo dire, che dal senso comune.
1. Affidare la tua incolumità alla ‘compassione’ di chi incroci per strada, è una scelta del tutto personale, quindi non la discuto. E’ però anche vero che questa rappresenta un blando succedaneo del senso civico e della certezza della sanzione, NON è universale, e non offre garanzia alcuna.
E appena il caso di aggiungere, permettimi quest’altra ovvietà, che il nostro paese ha un antico conflitto di interessi nel rilascio delle abilitazioni alla guida. Un permesso che è soprattutto una patente di contribuente, fiscale. Quello che si vede ogni giorno per strada, non necessita di miei ulteriori commenti.
2. Non ho mai detto di compatirti. Mai mi permetterei. E’ un termine che hai usato tu, per quanto al 1° punto.
Per quel che mi riguarda, sono del tutto neutrale nel contenzioso bici-auto, non ho ideologie al riguardo.
3. In merito all’articolo di cui al tuo link, lo trovo molto interessante, ma credo tu abbia letto solo il titolo.
3.1 L’articolo riferisce di un’indagine condotta in un altro paese (Francia), con struttura dei flussi parecchio differente, fatte salve alcune zone della capitale.
3.2 L’Airparif parla di rilevazioni fatte su piste ciclabili e sul Lungosenna, non già su tracciati ad uso promiscuo. Infatti, l’indagine è concentrata proprio sugli effetti positivi derivanti dall’allontanamento dei ciclisti dal traffico veicolare a motore. Esattamente l’opposto di quanto sembravi voler argomentare.
4. La FFP3 filtra una parte delle polveri, mentre è del tutto inefficace nei confronti degli idrocarburi aromatici (benzene) e monossido di carbonio. Il filtraggio avviene solo se vi è perfetta tenuta, condizione questa non verificabile in tutte le circostanze d’uso (es. in movimento).
5. In un veicolo con i finestrini aperti, si raggiunge rapidamente il livello degli inquinanti esterni.
In un veicolo con i finestrini chiusi e i filtri antipolline cambiati con regolarità, il particolato non entra, il benzene sì. Il ricircolo dovrebbe invece isolare l’abitacolo, ed è utile nei tratti più critici.
Con una certa attenzione, è quindi possibile il più delle volte eliminare il pericolo del ‘ristagno’.
In sostanza, quando sei in bicicletta sei invece esposto ad ogni tipo di insulto, sia meccanico che chimico.
Con l’aggravante che, sotto sforzo, i tuoi polmoni filtreranno cubature d’aria molto maggiori.
Ma anche con la soddisfazione, va detto, di non aver tu medesimo contribuito ad inquinare, ma di esserti invece adoperato come… filtro attivo.
Quozca, che discorsi fai? Te lo avevo già detto, la FFP3 non serve a una beneamata m*****a contro il particolato. Per quanto ne sai tu potresti avere i polmoni ridotti a gruviera dalle polveri troppo sottili per essere fermate dalla mascherina. Non credo tu abbia fatto radiografie toraciche ultimamente. Per il resto, Nestore ha completamente ragione. Io vado in bicicletta come molti dei miei compatrioti, ma solo perchè siamo in un posto dove non rischi la vita a ogni incrocio o a ogni buca sull’asfalto!
ciascuno del suo convincimento ne fa un credo assoluto, dal mio punto di vista Nestore ha ragioni da vendere. La società palermitana non è tarata sul rispetto e decoro civile,
Da qualche parte trovai pure lo studio con tutte le misurazioni, ma in questo momento non riesco a trovarlo. In sostanza, la posizione più “alta” del ciclista e qualche piccolo accorgimento permettono di risparmiarsi molto dello smog. Personalmente cerco sempre di evitare di mettermi dietro gli scarichi e ai semafori mi piazzo sempre davanti a tutti, senza intralciare. E poi devo fare solo 5 km, quindi scendo un po’ prima, vado piano ed evito l’iperventilazione. Inoltre, facendo sempre lo stesso percorso, conosco benissimo salite e discese e ormai ottimizzo alla perfezione. Ma comunque, anche chi va in scooter respira fumi a volontà, quindi non vedo dove sia la differenza, di sicuro per andare in ufficio non mi metto a fare le volate in mezzo al traffico, vado tranquillo per evitare sforzi inutili e respirare normalmente.
Laydo mi ha detto che le FFP3 non servono a niente, è un esperto e io gli credo (anche se comunque dopo un mese le mie diventavano grigie, quindi qualcosa avranno pur filtrato!) infatti al più presto mi andrò a comprare le Respro con i filtri, consigliate dallo stesso Laydo. Costano, ma ci tengo alla mia salute.
Sul discorso del “compatimento”, credo ci sia stato un equivoco, il discorso non era chiaramente diretto a te, ma all’automobilista nel suo SUV che mi guarda come fossi un poveraccio che non può camminare in auto perché non ha soldi. Io l’auto ce l’ho, l’ho comprata in contanti, la adoro e adoro guidare, pago ogni mese l’affitto del box per non lasciarla in mezzo alla strada in balia del panormosauro. Ma guidare ogni giorno per andare a lavoro secondo me è una cosa folle, specialmente con queste belle giornate, anche se io sono andato al lavoro in bici anche con la grandine.
Per tutto il resto, siamo d’accordissimo. Io toglierei la patente ad almeno il 60% dei palermitani. Sia ben chiaro, non ho mai detto che andare in bici non è pericoloso, ma non lo è molto di più che andare con lo scooter. Ripeto di nuovo, per andare al lavoro il percorso è sempre uguale, quindi conosci alla perfezione tutti i punti pericolosi e ci stai attento.
Personalmente da quando ho la bici a pedalata assistita non ho più il problema dell’iperventilazione. Anche dopo lunghe salite (es via Pitrè o Corso Calatafimi) arrivo sempre asciutto e riposato.
Tra l’altro disporre di quella piccola potenza in più mi permette di uscire di carreggiata per sorpassare le auto in doppia fila ad una velocità maggiore senza rischiare che da dietro mi mettano sotto!
+ bici
– auto
Alex, ci avevo pensato pure io alla bici elettrica o, al limite, ad elettrificare la mia adorata. Tu quale hai? Come si comportano in salite importanti come quelle hai citato? A me un amico ha fatto provare la sua Dinghi, mi è sembrata potente, anche se ciclisticamente siamo a livelli da supermarket. Comunque, alla fine per legge dopo i 25 km/h l’assistenza elettrica si disattiva, quindi in fondo l’aiuto è per le fasi più impegnative, come le partenze.
Giro in bici a Palermo e davvero è un’impresa titanica…non ci sono piste ciclabili e gli automobilisti non hanno alcun rispetto per i ciclisti. Non rallentano affatto quando ti vedono, anzi accellerano! Ti suonano in continuazione anche quando stai tutto da un lato per non dar fastidio. Non è per nulla rilassante ed anzi molto pericoloso
Ammettiamolo, Palermo è una città in cui se non sei “scaltro” duri poco: in bici ti mettono sotto, ti sfrecciano davanti tagliandoti la strada agli incroci, o ti aprono addosso lo sportello dell’auto (parcheggiata sul marciapiede o paradossalmente proprio sulla pista ciclabile). A piedi non va certo meglio: lo sport locale sembra essere quello di fare lo slalom tra i pedoni che attraversano sulle strisce pedonali, per non parlare di automobilisti e motociclisti, con il semaforo rosso, che ti camminano sui piedi pur di accaparrarsi il primo posto sul ciglio dell’incrocio, in modo da ripartire a tutto gas appena diventa verde..di corsa verso il prossimo imbottigliamento! Che pena che mi fate, anche voialtri che cercate di giustificare l’ingiustificabile in maniera gattopardesca.
Un ex palermitano.
Davvero Palermo si può girare in bici? forse nel 600! Ho letto su quel periodo un bellissimo romanzo: Himera di Nando Romano che la descrive alla perfezione. http://www.amantidihimera.com… i protagonisti giravano con uno sterzino!
Io giro in bici a Palermo da anni. Palermo è perfetta per la bici. E’ una città piana, le distanze non sono eccessive e il clima è mite (non come ad amsterdam dove piove sempre). Quanto alla pericolosità è esattamente come andare in motorino.
D’accordissimo sul fatto che Palermo è fruibile in bicicletta, un po’ meno sulla pericolosità. Non c’è nessun rispetto per i ciclisti e non si ha l’acceleratore che in alcune situazioni ti aiuta. Il vero problema che a Palermo le bici (in qualunque stato) se la lasci per strada te le rubano… .
Dimenticavo: la cuffietta in bici (come nella vignetta) è sconsigliata e credo sia vietata, sui motorini e auto lo è sicuramente.
I commenti degli automobilisti sono perfetti! 😉
Premetto che io giro in moto.
Ad ogni modo ho girato per un anno in bici e vi assicuro che è molto più pericoloso (e dannoso per la salute).
L’altro giorno, un tizio in bici con ipod davanti a me, vado per superarlo sulla sinistra, questo sterza di botto a sx e sono costretto a frenare. Accosto al tizio per richiamare la sua attenzione, ma lui niente, cuffia a tutto volume… ci riprovo e lui finalmente mi sente e borbotta “eh passa!!!”
Ah, che belle piste ciclabili che abbiamo, qui a palermo.
Quanto era bello cammarata in bici ma ci va ancora?
E’ vero che l’acceleratore in alcune situazioni aiuta ma in bici si va più piano e se freni la bici si “inchioda” (arrestare la corsa del motorino è più difficile).
Quanto ai pericoli per la salute non vedo grosse differenze tra il ciclista e il pedone (o anche il motociclista). Anche qui, se vai ad una velocità normale inali lo stesso smog degli altri. Ovviamente se pedali a perdifiato il discorso cambia.
Aggiungo che il ciclista ha una flessibilità molto maggiore di tutti gli altri. Può salire sui marciapiedi e percorrere alcune strade nella direzione opposta al senso di marcia (via libertà per dirne una si può fare in entrambi i sensi)
Attenzione, non sto dicendo che Palermo è il paradiso del ciclista ma che si presta molto. Non ci sono saliscendi come a Napoli o Roma e le distanza sono ragionevoli.
Certo, l’amministrazione comunale dovrebbe fare molto di più. Ad esempio, hanno rifatto i marciapiedi di via Notarbartolo e – in parte – di via Libertà. Potevano riservarne un area a pista ciclabile invece di piazzare inutili corrimano o edicole dei giornali.
Dal’altro lato i cittadini potrebbero pure fare lo sforzo di provare questo mezzo di trasporto senza scoraggiarsi al primo tentativo (le prime volte può fare paura ma basta acquisire un po’ d’esperinza. non è così con tutti i mezzi?).
Lo Bocchiaro, sei geniale!
Chi aveva “inventato” le piste cosiddete ciclabili (come la “cosiddetta” società civile) molto meno.
Palermo paradiso dei ciclisti?? Forse la confondete con Bologna e Firenze…solo il clima è ideale, ma il resto…Lo smog dopo due pedalate ti uccide, le piste ciclabili sono marciapiedi con le buche, una volta posteggiata se non te la fregano si fottono la sella o la ruota. E poi, come fa intendere la bellissima vignetta, la gente ti prende per esaurito o morto si fame!!
ma insomma secondo voi la scelta migliore è andare in auto o in moto e inquinare, visto che pedalare è così pericoloso!!!?!?!? ma smettiamola! ci lamentiamo sempre e non facciamo nulla per migliorare le cose! io personalmente me ne frego se la gente pensa che sono una morta di fame: faccio ciò che credo meglio… per me e per gli altri. perché lo smog me lo pippo anche io, proprio come uno che va in moto, ma almeno non ne emetto! non è forse il male minore? palermo è pianeggiante. in 20 minuti arrivi ovunque. e ripeto sempre le stesse cose…. palermo ha le POTENZIALITA’ per essere il paradiso dei ciclisti ma… è abitata dai palermitani! pazienza! lamentiamoci e continuiamo a sbrumbare!
@chiara chiaramonte
In passato ho avuto modo di usare sia la motocicletta (ho posseduto e guidato nel corso degli anni diversi tipi di moto) che la bici per vari tipi di spostamento; adesso per svariati motivi ho posteggiato entrambi i mezzi e uso mio malgrado l’auto (ma quando posso, preferisco i piedi e i mezzi pubblici, e conto di tornare ad usare la bici quanto prima).
Considero la tua scelta di pedalare cosa buona e giusta, ma per la mia personale esperienza posso affermare che:
1) la bici, a Palermo, e soprattutto dipendentemente dal tipo di tragitto, può essere sicuramente più pericolosa della moto.
2) la quantità di smog che ti pippi in bici (anche in questo caso può dipendere dal tragitto) non è “proprio come uno che va in moto”, ma molto maggiore. Magari non è così per te, ma nel mio caso lo sforzo, ancorché minimo quando ero in forma, della pedalata, mi causa tachipnea, e purtroppo più inspiri più pippi. E il fastidio provato, (credo sia da considerare appunto fastidio e non disturbo, non soffrendo io di patologie respiratorie tipo asma o simili), in quanto notevolmente maggiore rispetto a quello provato in moto, mi suggerisce comunque possibili maggiori ripercussioni sulla mia salute.
Provai ai tempi anche la mascherina, con risultati purtroppo pessimi (l’aderenza non perfetta della mascherina al viso faceva sì che il respiro causasse l’appannamento degli occhiali 🙁 ).
Tra i tanti pericoli nessuno di voi ha menzionato i piccioni, quando pericolosamente iniziano a planare sopra la testa di qualche ciclista sprovveduto, pronti a lanciare le loro….
Cmq, Palermo non sarà una città ideale per andare in bici, però rispetto agli automobilisti si è meno nevrotici e si ha un sedere da urlo
bello e rilassante, utile alla salute, evita diete eccessive, non inquina. cosa c’è di più perfetto? io, personalmente, vado, molto, a piedi e odio l’automobile; mi stressa.poi se ci fate caso in auto sono tutti incazzati…
@pierluigi: grazie per le tue parole.
Io comunque agisco secondo quello che ritengo migliore (o meno peggiore almeno!) e credo di non danneggiare nessuno (a parte i fornitori di carburanti per auto) comportandomi in questo modo.
la vignetta è assolutamente perfetta……mi muovo in bici da circa due mesi e da allora mi sveglio ogni notte madido di sudore perseguitato dalla solita, lapidaria, frase che mi sento ripetere continuamente “ma i picciuli pù muture uncillai??”. Guai inoltre se mentre si pedala esce la catena…..il salto dal “mischino” al cugghiune è infatti, ahimè, alquanto breve….
il circolo è vizioso …. se non iniziamo ad andare in bici come vogliamo che cali lo smog ? ci vogliono iniziative serie… postazioni con parcheggio bici, con bici a noleggio per un euro al giorno…. il ritorno economico per l’amministrazione è assicurato ed anche per la nostra salute.
non ci vuole poi tanto a realizzare un piano …. ci proviamo insieme ?
immaginate per un attimo il famoso quadrilatero chiuso perennemente alle auto….. le consegne nei locali commerciali ? all’alba o la sera ….!per consegne urgenti ? piccoli mezzi elettrici in locazione in punti prestabiliti… !…. e magari ci mettiamo due piccoli trenini elettrici per entuali spostamenti di disabili e vecchietti o similari ??? attendo proposte ……
A Stoccolma l’estate scorsa abbiamo dovuto imparare ad evitare di scambiare le piste ciclabili per ampi marciapiedi (questa è l’unica occasione in cui si rischia di esser presi a cattive parole dagli abitanti, in genere garbati e compassati, ma che hanno l’abitudine di sfrecciare sui loro velocipedi). La rete delle piste è capillare in tutta la città, ad eccezione delle stradine mediavali di Gamla Stan, di per sé in gran parte chiuse al traffico automobilistico.
no, il sindaco ha venduto la bici. Sara’ anche pericoloso pero’ – secondo me – camminare in bici (sul marciapiede quando si puo’ e chi se ne fotte) e’ molto piu’ rilassante.
Metti gli occhiali a quello del disegno…fallo più grasso e sono io 🙂 (con commenti annessi)
stefano ha ragione, il circolo è vizioso. andare in bici è molto più rilassante che andare in auto… ma sto a dire sempre le stesse cose… 🙁
Non sono d’accordo con le chiusure al traffico. Si può coesistere anche con gli altri mezzi.
Intanto però invito i lettori di Rosalio a provarci a usare la bici.
Per dirvene una, nella facoltà di giurisprudenza le rastrelliere sono sempre vuote. E’ mai possibile? Abitano tutti in periferia? Sono tutti terrorizzati dal traffico? Almeno dalle nuove generazioni ci aspetteremmo un po’ più di coraggio e anticonformismo!
Sono uno sportivo e amo la bici. Già una volta fui “pigliato” in pieno con conseguente massacro di una mia mano e distruzione totale della mia nuovissima bici da corsa!! Adesso quando vado in giro non sono più tanto rilassato, ed il piacere di una bella pedalata è stato in parte offuscato. Ma la bici fà parte di un concetto e di una cultura che sicuramente non ci appartiene e che nessun nostro burocrate si è mai preoccupato di perorare. Volete mettere una santa giornata in macchina con la bava e le ingiurie alla bocca con una faticosa e silenziosa pedalata??
PISTE CICLABILI.
NON COME QUELLE CHE HA REALIZZATO L’ATTUALE SINNACO QUALCHE ANNO FA SUL MARCIAPIEDE DI VIA LIBERTA’LATO DON BOSCO RANCHIBILE, ANNACANDOSI ANCHE PER L’INIZIATIVA (NON SO SE QUALCUNO SI RICORDA)
IN PRATICA:
DUE STRISCE DI VERNICE BIANCA CON L’IMMAGINE DI UN OMINO IN BICI, IN PIENO MARCIAPIEDE ( AL CENTRO).IL BELLO E’ CHE LE STRISCE DI VERNICE PASSANO ANCHE SOPRA LE BUCHE DEL MARCIAPIEDE.
CONCLUSIONE:FANNOFUTTIRIIIRIRI!!!!!
io ricordo che le strisce bianche in via libertà le fece mettere il vecchio vicesindaco Arcuri (annacandosi anche per l’iniziativa). L’attuale sindaco, invece, per la bici non ha fatto niente. Ma non buttiamola ancora una volta in polemiche destra/sinistra. Diciamo che ai nostri amministratori comunali, qualunque sia il loro colore politico, dei ciclisti non gliene frega niente (avete sentito qualcuno parlare di piste ciclabili in campagna elettorale?).
Per convincerli che sono in erroe dovremmo essere molti di più a pedalare.
attualmente le piste ciclabili sono “a menu spisa” … è il cervello della gente che è obnubilato dallo smog… il palermitano è masochista! al palemmitano ci piace soffrire, stare male e lamentarsi.
il fatto che esistano le piste ciclabili non fa di un automobilista un ciclista… si può andare anche a piedi, o usare i mezzi pubblici… e invece no… la macchina e rigorosamente 1 per macchina… non facciamo che risparmiamo in famiglia e occupiamo meno spazio e si scende a lavoro con 1 sola auto! NO! non può essere… eh l’indipendenza prima di tutto….
Chiara condivido le tue osservazioni sulla mentalità più largamente diffusa a Palermo, ma non penso che le piste ciclabili siano esattamente a menu spisa. Sono convinto che in molti le accoglierebbero con entusiasmo (altri proverebbero a posteggiarci sù, altri ancora vedendone i cantieri esclamerebbero “che camurrìa”). In ogni caso sarebbero determinanti per portare ad un uso della bicicletta, non episodico e saltuario, ma come mezzo di trasporto, tutte quelle persone, e sono tante, che hanno delle fondate remore per via della promiscuità col traffico motorizzato. Inoltre sarebbero un segno materico significativo di una certa svolta (mi riferisco naturalmente a piste progettate adeguatamente, non semplicemente tracciate con strisce di vernice!).
Mi ritrovo a sfrecciare Palermo Palermo con la mia bici in compagnia delle solite persone.Oramai le riconosco. Tre categorie. Tre stili. I più numerosi: Gli extracomunitari. Bici sgangherate. Pedalata sofferta nel primo pomeriggio. Allegra alla sera. Molto spesso non sono soli. Sguardo sognante e stranamente sereno. Seconda categoria: gli studenti. Velocissimi. Zaino sulle spalle. Sguardo serio e fisso. Non sembrano avvertire il freddo. Terza categoria. Quelli in bici per scelta. Pedalata lenta, faticosa, arrancata. Sguardo diviso a metà tra l’allegria della loro diversità e la fatica che questa diversità gli impone!
La gente. La bici ti dà modo di guardarla la gente. E ti dà il tempo di “percepire” i pensieri.
Il più frequente:” Poverino/Testa di cazzo…ma chi te lo fa fare con questo freddo!!”. Secondo classificato:” Bella idea la bici…niente problema parcheggio…niente traffico…mi sa che pure io DOMANI…noooo…meglio la macchina…Poverino/Testa di cazzo…ma chi te lo fa fare con questo freddo!!”. Terzo pensiero (il + pericoloso):” Ma guarda questo..io sono in fila da 2 ore…arriva lui e passa…ma che coglione! Ora lo metto sotto…” ma poi una vena di pietà li assale…”Poverino/Testa di cazzo…ma chi te lo fa fare con questo freddo!!”.
Humby ha colto perfettamente il problema.
Personalmente in passato ho utilizzato la bici ma da quando parecchi anni fà ho assistito ad un investimento mortale all’Addaura e soprattutto all’insensibilità degli altri utenti della strada (ovviamente motorizzati) ho qualche (credo leggittima) remora ad utilizzare la bici.
Chiara, la testa della gente non cambia da sola. Sarebbe onere dell’amministrazione spingere i palemitani a fare uso della bicicletta con piste ciclabili o con altre iniziative. A Lione – per fare un esempio – ci sono riusciti. Perchè da noi neanche ci si prova?
http://www.ecodallecitta.it/notizia.php?id=4155
ciò posto, io continuo ad andare in bici anche senza piste ciclabili e non ho l’impressione di rischiare la vita nè di avvelenarmi. Ma se vogliamo diffondere il fenomeno una qualche iniziativa da parte del comune ci vuole.
Paliddo, quanti di noi hanno asistito (e vissuto) incidenti in motorino. Eppure i motociclisti aumentano.
Una mia vecchia conoscenza va in bici a palermo dal 1985 (anno in cui smise di fumare). Negli anni ’80 quando passava in bici vestito con giacca e cravatta lo indicavano come se fosse un personaggio eccentrico. Mai avuto incidenti nè problemi respiratori.
ok dobbiamo parlare di piste ciclabili vere, cioè non sui marciapiedi.
ma se a palermo non vengono manco rispettte le corsie dei bus (che sono grandi e grossi), figuriamoci le piste ciclabili…
ad ogni modo Guido, se si deve muovere l’amministrazione e noi rieleggiamo l’amministrazione che se ne frega… beh… io credo che a muoverci dobbiamo essere proprio noi!
anche se è dura. anche se mi demoralizzo molto a vedere tutto ciò…
Vado in bici all’università da 2 anni quando ci sn belle giornate quindi spessissimo…mi piace però quanto vorrei le piste ciclabili…stare più tranquilla!!!Sn pazzi quelli che usano le cuffie andando in bici…
Verissimo Guido, io per primo ne ho avuti un paio di incidenti con la moto e continuo ad usarla ma mai mi è capitato di essere trattato come se non esistessi, il problema sta qui.
Il povero ciclista dell’Addaura prima è stato falciato da chi ha scambiato la strada pubblica per una pista e poi è stato trarrato come un mucchio di stracci dagli altri automobilisti.
Non ho mai visto trattato così un motocislista.
aah ecco, la legge del più forte o del più grosso!!?!?
quindi non è una metafora parlare di giungla e non di strade!!!
prendiamo tutti un bel suv?
e comunque il punto è un altro ed è sempre questo: la testa della gente… 🙁
…che spesse volte è sguarnita di casco.
Anche quella dei ciclisti.
Ciao Chiarù
Chiara Chiaramonte ha scritto ok dobbiamo parlare di piste ciclabili vere, cioè non sui marciapiedi.
ma se a palermo non vengono manco rispettte le corsie dei bus (che sono grandi e grossi), figuriamoci le piste ciclabili…, ma quando io specificavo di doversi trattare di piste “progettate” intendevo anche atte anche ad evitare ciò. Non lo sono quelle di Via dell’Olimpo con i pericolosi cordoli in pvc, giustamente ignorati dai ciclisti e dove le auto (mai multate) posteggiano a “cavaliere” degli stessi!
Io penso che questa citta’ deve fare delle scelte coraggiose prima di pensare che il nostro mezzo di trasporto preferito ed ecologico possa essere la nobile ed effascinante bici (di cuitra l’altro sono un grande appassionato). Bisogna pensare prima di tutto anche a chi per esempio la bici non la puo’ usare, e quindi costruire una rete di trasporto efficace. Non e’ giusto prendersela con chi è costretto a usare un mezzo di trasporto anche se inquinante al posto di un mezzo pubblico per recarsi al lavoro…..poi sfido chiunque a recarsi a lavoro dalla estrema periferia di Palermo al centro ogni giorno o piu’ volte al giorno (10 Km.circa) in bici…ciao gcm…
giacomo… non abito in estrema periferia… ma i miei 10/15 km al giorno per andare a lavoro in bici me li faccio e mi attrezzo quando piove o c’è il sole. non c’è bisogno di sfidare nessuno… la volontà conta molto… mi riferisco ai tanti palermitani che usano i mezzi inquinanti anche per andare al panificio a 100 mt da casa… 😀
…”Pi mmia è f****o!” Hahaha! Grande lobo! 😀
Ricordo a tutti che Giovedi 31 Maggio ore 21.00 Piazzetta di Resuttano
(vicino Focacceria San Francesco)ci sara’ la
Riunione Organizzativa di Isole Pedonali Palermo.
Partecipa alla campagna per l’istituzione di isole pedonali nel Centro Storico di Palermo.
Si richiede l’istituzione delle seguenti isole pedonali:
1 Piazza Verdi e Via Maqueda
2 Corso Vittorio Emanuele II da Porta Nuova a via Roma
3 Via Alloro e Piazza Santa Anna
4 Piazza Casa Professa
5 Via Candelai
6 Zona Olivella precisamente tutta l’area sita tra le vie Roma, Cavour, Maqueda, Bari
Firma, scarica il modulo da http://www.isolepedonali.org e fallo firmare, richiedi gli adesivi ed affigili, partecipa ai banchetti per la raccolta di firme.Se stampi un modulo e raccogli le firme, ricordati di consegnarlo in uno dei centri di raccolta.Se sei un commerciante invia la tua adesione alla raccolta di firme, provvederemo ad inserirti nella lista degli esercizi commmerciali dove si può firmare, a farti avere i moduli per la raccolta di firme e gli autodesivi della campagna.
Partecipate numerosi…
Uso la bicicletta in città. Non mi preoccupa se respiro più o meno smog di quanto respirerei se usassi un altro mezzo: sono contento di non produrne. Sono appena stato a Toronto: biciclette ovunque (è possibile caricarle sui tram); la città è piena di meravigliosi negozi di bici, accessori, ecc.; si possono vedere spesso madri viaggiare in bici con i bambini (entrambi rigorosamente con il caschetto). Invece delle rastrelliere si trovano ovunque dei “bicycle locks”, cioé dei paletti su cui è montato un cerchio (tutto in acciaio) a cui legare il telaio della bici (quindi molto più pratici delle rastrelliere). Insomma un altro pianeta. D’accordo con chi ha scritto che il ruolo delle amministrazioni locali è fondamentale (soprattutto in un paese come il nostro dove prevale un’assurda cultura dell’auto)
non mi trovo d’accordo sulla chiusura al traffico di via maqueda, piazza verdi e corso vittorio emanuele fino a via Roma. Quando si chiudono al traffico assi così importanti nelle zone circostanti il traffico e lo smog aumentano.
scusate l’O.T. : … Chiara ma sei la sorella di Francesca Chiaramonte?
OT: @diego: no! troppe chiara chiaramonte in questa città! 🙂 le vorrei conoscere… facciamo un raduno di “chiarEchiaramontE”!!!?
Ah l’unico emittente inquinante che emetto pedalando è il sudore… ma anche chi va in auto suda… nel “ciaffico”… 😀
Ma “Pi mmia è…[eccetera]” nella vignetta, è per via della bici o di altro? Non che i nostri amati concittadini, quando sono al volante, abbiano bisogno di particolari pretesti per sfornare insulti. E certo, caro Giuseppe, è che chi pedala in mezzo alle auto non può che essere considerato “diverso”. Il cielo (o chi per lui)ci aiuti.
Si fermassero solo al “F****o” sarebbe quasi accettabile. Il problema è che chi guida un’automobile sente (inspiegabilmente) il ciclista urbano come una minaccia e lo distrugge psicologicamnte con dei colpi di clacson disperati che vorrebbero forse dire “Non fare gesti inconsulti lo so che sei pazzo” oppure “Sei troppo lento, scanzati che ho fretta di infilarmi nel prossimo ingorgo stradale”. Mi vedo costretto ad attrezzare la mia bici con delle trombe bitonali che rendano biondi gli autisti di automobili che si troveranno con la loro massa eccessiva ad occludermi il passaggio 🙂
Avete notato i ciclisti indiani che vanno tranquillamente controsenso? Ecco questa è sicuramente una cosa da non fare e non giova alla causa!
evviva le trombe bitonali per le bici! 😀
un’altra cosa da non fare è andare di sera senza fari (comportamento assai diffuso tra gli extracomunitari). E’ pericolosissimo. Gli automobilisti ti vedono solo dopo averti investito.
Ciao raga io vivo la mia vita in bici,
non mi dilungo su piste ciclabili, su smog, automobilisti etc, vorrei solo farvi partecipi di quello che mi dicono le persone quando cammino sui marciapiedi con la bici:
Signorina non lo sa che è vietato andare in bici sul marciapiede? poi mi guardano male si mettono al centro del marciapiede e camminano lenti lenti lenti
(premetto che io mi fermo sempre per fare passare prima i pedoni e non suono mai anche se ho il campanello) ma addosso mi lanciano sguardi infuocati ed invidiosi!!!!
a me non mi vedono anche se ho montato un faretto da stadio che lampeggia!!!!
proprio gli automobilisti ci odiano, ci vedono come un nemico da abbattere!!!
mi dimenticavo dei commenti “lusinghieri” dei gentlemen palermitani….
Io sono diventato palermitano da poco. Sono nato e ho vissuto per trent’anni a Misilmeri, paese della provincia palermitana in cui NON si può uscire di casa senza prendere la macchina. Per capire però l’assurdità di tale comportamento c’è da dire che il paese in questione può essere attraversato nella intera sua lunghezza in tre quarti d’ora o poco più. Quindi, rispetto a compaesani che usano l’auto per compiere una distannza casa – Piazza che a Palermo corrisponde al tragitto Politeama – Teatro Massimo, per reazione ho cominciato a comportarmi in maniera atipica (pensate!) andando a piedi o scoprendo gli immensi benefici psicofisici della bicicletta. In un paese come quello io sono letteralmente un c******e…
La Città di Palermo è assai lontana dagli standard europei quando si parla di vivibilità in genere (almeno avuto riguardo ai parametri utilizzati dal Sole24Ore) e di “ciclabilità” in particolare…
Del resto perché prendere la bici se qualsiasi posto è raggiungibile in macchina?!? Basta posteggiare in doppia o tripla fila e arrivo dove voglio senza troppo stress (beh quello degli altri si!!!)
Che dire…io cammino molto a piedi (ODIO le macchine) e guardo con ammirazione(/preoccupazione) quelli che girano in bici…una sola raccomandazione: vero è che non esistono piste ciclabili, ma questo non esonera i ciclisti dal rispetto delle norme dettate dal codice della strada e dalla comune prudenza. Ritengo auspicabile NON ANDARE IN CONTROSENSO (“perché tanto non ho la targa e la multa non possono farmela”).
http://www.eltis.org/cs_search.phtml?search_start=1&concept_id=15 impariamo, impariamo e mettiamo in atto … su forza… darsi da fare ragazzi !!!
http://www.isolepedonali.org/uffici%20bicicletta.htm cominciamo col chiedere tutti insieme al comune l’istituzione dell’ufficio biciclette …..
“IN AUTO RESPIRI FINO A 5 VOLTE PIÙ SMOG CHE FUORI, COMINCIA A FARNE A MENO”.
“Respira molto meno smog un pedone e persino un ciclista, nonostante lo sforzo della pedalata, che un automobilista chiuso nel suo abitacolo – sostiene Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente -. In particolare per quanto riguarda il benzene, un inquinante la cui cancerogenicità per inalazione è ormai certa, la differenza è addirittura sei a uno, a favore del ciclista. A confermarlo è anche un rapporto della Direzione Ambiente della Commissione Europea, nel volume “Kids on the move”, un manuale dedicato ai bambini e alle automobili. Sono infatti loro a essere le prime vittime di un sistema di mobilità basato sull’auto, passeggeri inconsapevoli del pericolo quando sono accompagnati in auto dai loro genitori. Meglio accompagnarli sulla bicicletta, nell’apposito seggiolino. In un’ora, secondo lo studio olandese che e’ alla base della pubblicazione UE, un ciclista respira meno della metà dell’ossido di carbonio inalato da un automobilista chiuso nell’abitacolo (2.670 microgrammi per metro cubo d’aria contro 6.730); poco meno della metà di biossido di azoto (156 contro 277); sei volte meno benzene (138 contro 23. Nell’abitacolo di un auto si respirano 373 microgrammi di toluene e 193 di xilene (le sostanze chimiche che rendono dannosi i collanti, o i pennarelli, ad esempio) contro rispettivamente 72 e 46 microgrammi respirati da un ciclista.
Differenze fondamentali tra un ciclista ed un auto o moto rizzato.
E da quasi dieci anni che uso la bici a Palermo, grazie alla conoscenza di una ragazza tedesca. Alla sua sorpresa, dieci anni fa, che io non possedessi una bici ho risposto che camminare in bici a Palermo è pericoloso, che c’è troppo smog, ed altre ovvietà, pensando dentro me che la bici è una cosa da picciriddri. Partita la ragazza tedesca, a Palermo x un Erasmus, rimase in mia eredità la bici. Inizialmente la ho usata con fatica e diffidenza, oggi non potrei farne a meno. Per mia natura non amo le regole (quando sono inutili), quindi ho cominciato a sviluppare i miei percorsi alternativi da ciclista: 1Marciapiedi sempre se non do fastidio ai pedoni, 2 Controsenso no problem se accorcio il percorso 3 Traffico? cambio strada 4 attenzione ma non paranoia a motori e macchine 5 imporre il rispetto se una macchina suona mi fermo o rallento. I vantaggi dell’uso della bici nella nostra città sono tanti. Nessuna targa = no assicurazione , no multe, no problemi e spese di parcheggio, no traffico, il piacere di incontrare un’amica e potersi fermare senza problemi, no stress e soprattutto nessuna emissione di smog, polveri sottili ed altro. Tutti coloro che parlano di pericolo, eccesso di smog respirato, o che aspettano le piste ciclabili a Palermo per usare una bicicletta,sono semplicemente attacati alle loro cattive abitudini ma non si sentono con la coscienza a posto. Il ciclista è un inventore di un nuovo modo di spostarsi nelle metropoli, evitando codici e regole riconfigura le strade delle città come luogo umano e non inquinato di socializzazione. Andate in bici senza pensieri, magari risparmiate i soldi della palestra, del parcheggio e della benzina, che di questi tempi un po di soldi in più fanno comodo. Sostenete http://www.isolepedonali.org
Davide Ficarra
ciao…palermo x andare in bici è ottima!
conoscete “SELLE DI STELLE”!?!? è una passeggiata serale in bici x le vie di palermo, è libera a tutti!!
il prox appuntamento è il 30 luglio 21:30 piazza castelnuovo.
x in http://www.palermociclabile.org
mihhhh!!!..m’accatai una bici e ora mi state facendo scantare!comunque ci proverò ugualmente. più saremo più crescerà la cultura di un diverso modo di traversare la città.
appuntamento il 10 settembre per la prossima selle di stelle… x notizie sul sito http://www.palermociclabile.org
sistemate le luci della bici e spargete la voce…
perche’ non provate a girare la via liberta’ in bici??
Le piste ciclabili oltre ad essre interrotte da edicole,gradini e quant’altro sembrano piste da motocross.in corsia prefenziale??NOOO!!che non sia mai,e’ per i mezzi pubblici.In strada??TI AMMAZZANO!!mhhh e allora?? bho,non so ci si deve arranggiare in qualche modo,la vignetta e’ proprio azzeccata.
Quando torno a PAlermo giro spesso in bici, anni fa quando abitavo a PA, la usavo spesso per andare in accademia o al lavoro…fortunatamente non mi è mai successo nulla, il problema numero uno a mio avviso però è l’inquinamento atmosferico, ricordo che quando mi soffiavo il naso mi usciva il nero per lo smog respirato, cmq non solo in bici, anche a piedi essendo sempre stato un grande camminatore.
ma sono io!!! e sono frocio! quindi zero offesa! e prendetela sta bici! basta scuse!
Uso la bici ogni giorno a Palermo da 2 anni. 3400 km percorsi, almeno 300 litri di benzina lasciati dal benzinaio e di conseguenza quasi 600 euro rimasti nelle mie tasche. Quando c’è stato lo sciopero e la città disperata in coda dai benzinai io passavo lì davanti e me la ridevo.
Per non parlare che per fare i 5 km che mi separano dal posto di lavoro ci metto meno della metà del tempo che impiegherei in auto in mezzo al traffico e nella ricerca di parcheggio.
L’ultima volta che la mia auto è stata dal benzinaio è stato SEI mesi fa, a Novembre. E ho ancora poco meno del pieno, quindi forse riesco a farci tutta l’estate.
Tutti sbraitano che c’è crisi e la benzina costa un occhio, poi però la mattina sono tutti in macchina incolonnati nel traffico, quasi tutte auto con dentro una sola persona!!!! Va bene per quelli che vengono da fuori e devono fare 30 km, ma lì in mezzo c’è gente che per andare al lavoro deve fare si e no 3 o 4 km. E si infila in macchina, ogni santo giorno!
Abbiamo un clima meraviglioso e una città sostanzialmente pianeggiante, tiriamo fuori le bici e iniziamo a pedalare!
BISOGNA FARE LA RIVOLUZIONE DELLE BICICLETTE!
contro smog, traffico, caos sonoro, obesità e nevrosi del mondo moderno!
rendiamo Palermo una città fruibile per le bici, con limiti di circolazione per le auto!
c’è gente che usa la macchina anche per fare 500 metri per andarsi a comprare le sigarette o il pane!
VERGOGNA!
Io vado in bici elettrica da ormai 5 anni. E sono felice 🙂
da una veloce occhiata, leggo solo commenti sulla “bici a palermo” e questo nn rende merito alla bellissima vignetta…
questa non è una vignetta sulla fruibilità delle strade in bicicletta, ma una vignetta sui parlemitani…
per il palermitano andare in bici è inconcepiblie. in bici ci va il “povero”. non esiste lo sport, l’allenamento, l’evitare il traffico…la bici ( secondo un ragionamento post guerra ) è da poveri. e il palermitano è ricco, o deve fare crederlo.
Andare in bicicletta a Palermo è folle, autolesionista, stupidamente eccentrico ed equivale ad attribuire poco valore alla propria esistenza. Ciò in ordine a quanto segue:
1. Non esistono piste ciclabili, si dovrebbe pertanto condividere la sede stradale con i mezzi a motore. Basterebbe questo, credo.
2. Il palermitano non ha alcun rispetto per il prossimo, né educazione, né senso civico. Per lo più, inoltre, tende a vedere chi va in bicicletta come un povero scimunito che la società ha già messo ai margini, e stamparlo sull’asfalto a copertura di qualche buca non è poi tutto ‘sto danno. Così impara.
3. Chiunque sia stato in nord europa per qualche tempo, tornando nel nostro traffico, la prima impressione è: ‘minkya, ma pàrenu tutti skizzati ri ciriveddu veru”. Tradotto: guidare qui non è il gesto di condurre un mezzo, ma l’occasione per esprimere il proprio disagio, la rabbia di non avere un lavoro, l’odio per chi ha la macchina o il SUV più grosso, il luogo dove litigare con la moglie e dove mandare affankulo il mondo digitando i propri sms, il tutto impunemente, ovviamente.
Personalmente, mi ricorda la migrazione degli gnù nel Serengeti, più che un normale flusso veicolare.
4. Le strade sono infìde. Lo sono già per le auto, per via delle buche e voragini, tombini tutti rigorosamente fuori registro, rattoppi ecc, figurarsi per una bicicletta.
5. Provate a soffiarvi il naso dopo mezz’ora di bicicletta. Esce fuliggine nera. Particolato d’asfalto (da noi le strade non vengono lavate), residui carboniosi, polveri varie. Il benzene no, quello non lo vedrete nel fazzoletto.
Personalmente evito accuratamente, quando non costretto, di circolare all’interno del perimetro urbano. E quando lo faccio, attivo il ricircolo e viaggio in apnea. Lo stretto necessario.
Buona pedalata…
Nestore, sul punto 3 sono d’accordo con te, per il resto no. Posso dirti che, tutto sommato, essere considerato “mischino” è un vantaggio, io vado in bici ogni giorno da 2 anni e devo dire di essere rimasto sorpreso da come anche il palermitano ti lascia passare quasi sempre e molto raramente mi è capitato che qualcuno mi suonasse dietro, forse proprio perché spinti da questa sorta di “compassione” nei confronti del ciclista, che per me è solo un bene. Compatiscimi quanto vuoi, tu chiuso nella tua scatola di latta, io arrivo prima di te, non spendo un euro, parcheggio subito e faccio pure sport. E lo dico con esperienza, perché ripeto, sono 2 anni che prendo la bici ogni santo giorno. Riguardo l’inquinamento, è ormai noto che il ciclista, sembrerà strano, ma respira meno fumi dell’automobilista che, chiuso nella sua auto, è convinto di respirare aria più pulita perché chiude i finestrini. Leggiti questo articolo:
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/ambiente/grubrica.asp?ID_blog=51&ID_articolo=944&ID_sezione=76&sezione=Ambiente
Al limite, ogni tanto quando mi capita di trovarle, metto le mascherine FFP3 che dopo un mese comunque diventano grigie. Ovvio che bisogna stare attenti, ma se hai una bici decente, hai occhi pure dietro, non fai imprudenze e non sei proprio una chiavica in sella si va al lavoro tranquillamente. Senza contare che in mezzo al traffico e quindi alle auto ferme, i pericoli sono molto ridotti.
Gentile Quozca,
dici di essere d’accordo con me solo su un punto, salvo poi provare a confutarne solo due. Col risultato però di rafforzare le mie considerazioni, dettate forse più dall’ovvietà, devo dire, che dal senso comune.
1. Affidare la tua incolumità alla ‘compassione’ di chi incroci per strada, è una scelta del tutto personale, quindi non la discuto. E’ però anche vero che questa rappresenta un blando succedaneo del senso civico e della certezza della sanzione, NON è universale, e non offre garanzia alcuna.
E appena il caso di aggiungere, permettimi quest’altra ovvietà, che il nostro paese ha un antico conflitto di interessi nel rilascio delle abilitazioni alla guida. Un permesso che è soprattutto una patente di contribuente, fiscale. Quello che si vede ogni giorno per strada, non necessita di miei ulteriori commenti.
2. Non ho mai detto di compatirti. Mai mi permetterei. E’ un termine che hai usato tu, per quanto al 1° punto.
Per quel che mi riguarda, sono del tutto neutrale nel contenzioso bici-auto, non ho ideologie al riguardo.
3. In merito all’articolo di cui al tuo link, lo trovo molto interessante, ma credo tu abbia letto solo il titolo.
3.1 L’articolo riferisce di un’indagine condotta in un altro paese (Francia), con struttura dei flussi parecchio differente, fatte salve alcune zone della capitale.
3.2 L’Airparif parla di rilevazioni fatte su piste ciclabili e sul Lungosenna, non già su tracciati ad uso promiscuo. Infatti, l’indagine è concentrata proprio sugli effetti positivi derivanti dall’allontanamento dei ciclisti dal traffico veicolare a motore. Esattamente l’opposto di quanto sembravi voler argomentare.
4. La FFP3 filtra una parte delle polveri, mentre è del tutto inefficace nei confronti degli idrocarburi aromatici (benzene) e monossido di carbonio. Il filtraggio avviene solo se vi è perfetta tenuta, condizione questa non verificabile in tutte le circostanze d’uso (es. in movimento).
5. In un veicolo con i finestrini aperti, si raggiunge rapidamente il livello degli inquinanti esterni.
In un veicolo con i finestrini chiusi e i filtri antipolline cambiati con regolarità, il particolato non entra, il benzene sì. Il ricircolo dovrebbe invece isolare l’abitacolo, ed è utile nei tratti più critici.
Con una certa attenzione, è quindi possibile il più delle volte eliminare il pericolo del ‘ristagno’.
In sostanza, quando sei in bicicletta sei invece esposto ad ogni tipo di insulto, sia meccanico che chimico.
Con l’aggravante che, sotto sforzo, i tuoi polmoni filtreranno cubature d’aria molto maggiori.
Ma anche con la soddisfazione, va detto, di non aver tu medesimo contribuito ad inquinare, ma di esserti invece adoperato come… filtro attivo.
drin drin …
Quello del fumetto sono io preciso 🙂
Quozca, che discorsi fai? Te lo avevo già detto, la FFP3 non serve a una beneamata m*****a contro il particolato. Per quanto ne sai tu potresti avere i polmoni ridotti a gruviera dalle polveri troppo sottili per essere fermate dalla mascherina. Non credo tu abbia fatto radiografie toraciche ultimamente. Per il resto, Nestore ha completamente ragione. Io vado in bicicletta come molti dei miei compatrioti, ma solo perchè siamo in un posto dove non rischi la vita a ogni incrocio o a ogni buca sull’asfalto!
ciascuno del suo convincimento ne fa un credo assoluto, dal mio punto di vista Nestore ha ragioni da vendere. La società palermitana non è tarata sul rispetto e decoro civile,
Nestore, ho completamente toppato sul link, lo avevo cercato e ho postato il primo che mi capitava. Quello corretto è questo:
http://www.fiab-onlus.it/ciclurb/smog.htm
Da qualche parte trovai pure lo studio con tutte le misurazioni, ma in questo momento non riesco a trovarlo. In sostanza, la posizione più “alta” del ciclista e qualche piccolo accorgimento permettono di risparmiarsi molto dello smog. Personalmente cerco sempre di evitare di mettermi dietro gli scarichi e ai semafori mi piazzo sempre davanti a tutti, senza intralciare. E poi devo fare solo 5 km, quindi scendo un po’ prima, vado piano ed evito l’iperventilazione. Inoltre, facendo sempre lo stesso percorso, conosco benissimo salite e discese e ormai ottimizzo alla perfezione. Ma comunque, anche chi va in scooter respira fumi a volontà, quindi non vedo dove sia la differenza, di sicuro per andare in ufficio non mi metto a fare le volate in mezzo al traffico, vado tranquillo per evitare sforzi inutili e respirare normalmente.
Laydo mi ha detto che le FFP3 non servono a niente, è un esperto e io gli credo (anche se comunque dopo un mese le mie diventavano grigie, quindi qualcosa avranno pur filtrato!) infatti al più presto mi andrò a comprare le Respro con i filtri, consigliate dallo stesso Laydo. Costano, ma ci tengo alla mia salute.
Sul discorso del “compatimento”, credo ci sia stato un equivoco, il discorso non era chiaramente diretto a te, ma all’automobilista nel suo SUV che mi guarda come fossi un poveraccio che non può camminare in auto perché non ha soldi. Io l’auto ce l’ho, l’ho comprata in contanti, la adoro e adoro guidare, pago ogni mese l’affitto del box per non lasciarla in mezzo alla strada in balia del panormosauro. Ma guidare ogni giorno per andare a lavoro secondo me è una cosa folle, specialmente con queste belle giornate, anche se io sono andato al lavoro in bici anche con la grandine.
Per tutto il resto, siamo d’accordissimo. Io toglierei la patente ad almeno il 60% dei palermitani. Sia ben chiaro, non ho mai detto che andare in bici non è pericoloso, ma non lo è molto di più che andare con lo scooter. Ripeto di nuovo, per andare al lavoro il percorso è sempre uguale, quindi conosci alla perfezione tutti i punti pericolosi e ci stai attento.
Personalmente da quando ho la bici a pedalata assistita non ho più il problema dell’iperventilazione. Anche dopo lunghe salite (es via Pitrè o Corso Calatafimi) arrivo sempre asciutto e riposato.
Tra l’altro disporre di quella piccola potenza in più mi permette di uscire di carreggiata per sorpassare le auto in doppia fila ad una velocità maggiore senza rischiare che da dietro mi mettano sotto!
+ bici
– auto
Alex, ci avevo pensato pure io alla bici elettrica o, al limite, ad elettrificare la mia adorata. Tu quale hai? Come si comportano in salite importanti come quelle hai citato? A me un amico ha fatto provare la sua Dinghi, mi è sembrata potente, anche se ciclisticamente siamo a livelli da supermarket. Comunque, alla fine per legge dopo i 25 km/h l’assistenza elettrica si disattiva, quindi in fondo l’aiuto è per le fasi più impegnative, come le partenze.
Giro in bici a Palermo e davvero è un’impresa titanica…non ci sono piste ciclabili e gli automobilisti non hanno alcun rispetto per i ciclisti. Non rallentano affatto quando ti vedono, anzi accellerano! Ti suonano in continuazione anche quando stai tutto da un lato per non dar fastidio. Non è per nulla rilassante ed anzi molto pericoloso
a mio avviso, Nestore ha ragione da vendere
Ammettiamolo, Palermo è una città in cui se non sei “scaltro” duri poco: in bici ti mettono sotto, ti sfrecciano davanti tagliandoti la strada agli incroci, o ti aprono addosso lo sportello dell’auto (parcheggiata sul marciapiede o paradossalmente proprio sulla pista ciclabile). A piedi non va certo meglio: lo sport locale sembra essere quello di fare lo slalom tra i pedoni che attraversano sulle strisce pedonali, per non parlare di automobilisti e motociclisti, con il semaforo rosso, che ti camminano sui piedi pur di accaparrarsi il primo posto sul ciglio dell’incrocio, in modo da ripartire a tutto gas appena diventa verde..di corsa verso il prossimo imbottigliamento! Che pena che mi fate, anche voialtri che cercate di giustificare l’ingiustificabile in maniera gattopardesca.
Un ex palermitano.