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Archivio del 31 Luglio 2007

  • Incendio da Guajana, preoccupazione per la nube

    Stanotte è scoppiato un grosso incendio nel deposito di vernici della ferramenta Guajana. Dall’incendio si è sprigionata una densa nube che non dovrebbe essere tossica. Un campione è stato prelevato dalla protezione civile regionale per effettuare delle analisi.

    Non è esclusa la pista del racket; in passato Rolando Guajana aveva trovato colla nei lucchetti della saracinesca.

    AGGIORNAMENTO n.1: Sergio Marino direttore dell’Arpa Sicilia ha detto che «il risultato sui prelievi richiederà un paio di giorni. L’aria nella zona, ovviamente, non è di qualitò eccellente ma non parlerei di pericolosita».

    AGGIORNAMENTO n.2: «Voglio esprimere anche a nome della città, la solidarietà e la vicinanza ai titolari e ai lavoratori dello stabilimento Guajana, la cui distruzione rappresenta una ferita nel tessuto economico cittadino, che sarebbe ancor più grave e drammatica se risultasse riconducibile al racket delle estorsioni. In questa eventualità l’Amministrazione comunale, che ha attivato, alcuni mesi fa, gli strumenti amministrativi e finanziari per aiutare e sostenere concretamente gli imprenditori vittime delle estorsioni, non farà certo mancare la propria presenza a fianco dell’impresa colpita»; lo ha detto Diego Cammarata, sindaco di Palermo.
    Addiopizzo (di cui Guajana è associato) ha espresso con una nota «solidarietà nei confronti dell’imprenditore e di tutti i dipendenti dell’azienda vittima, verosimilmente, di un grave atto di violenza la notte scorsa».

    Palermo
  • Grammatica siciliana

    Grammatica siciliana ter

    Prima di salutare Rosalio e suoi lettori per staccare la famosa “spina” e andare in vacanza per un mesetto, come deformazione professionale mi suggerisce, vi voglio lasciare i compiti per le vacanze. Roba facile, giuro.
    Partendo sempre dal principio che non c’è due senza tre, questo pezzo si intitola grammatica siciliana ter perché non si finisce mai di investigare questa lingua misteriosa. Stavolta però mi soffermo sul rapporto tra siciliani e lingue straniere.
    Il siciliano è uno tosto, non si arrende. Se non riesce a pronunciare la parola la sicilianizza, ma non demorde. Nella mia famiglia è tradizione: mio nonno era convinto che per andare da Messina a Reggio Calabria si usasse il ferrabotto (ferryboat=traghetto). Ma non c’è bisogno di andare così lontano. Per esempio, quest’anno in fiera una signora mi chiese: signorina me lo da un devian della radio? Posto che depliant della radio non ne abbiamo (chi c’avissimo a miettiri ‘a fotografia r’u giradischi?) la signora non ebbe neanche un minimo di tentennamento. Come un tizio che raccomandava a un altro no, non ti preoccupare non è cosa elegante, non è cunto che ci dobbiamo mettere lo smog, come può pure capitare di avere bisogno di prelevare contanti al bancomarchet o di fumare fili morri gialle o, meglio ancora, di indossare un giubbotto che è duble fass. Continua »

    Il meglio di, Palermo, Sicilia
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