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martedì 19 nov
  • Incendio da Guajana, preoccupazione per la nube

    Stanotte è scoppiato un grosso incendio nel deposito di vernici della ferramenta Guajana. Dall’incendio si è sprigionata una densa nube che non dovrebbe essere tossica. Un campione è stato prelevato dalla protezione civile regionale per effettuare delle analisi.

    Non è esclusa la pista del racket; in passato Rolando Guajana aveva trovato colla nei lucchetti della saracinesca.

    AGGIORNAMENTO n.1: Sergio Marino direttore dell’Arpa Sicilia ha detto che «il risultato sui prelievi richiederà un paio di giorni. L’aria nella zona, ovviamente, non è di qualitò eccellente ma non parlerei di pericolosita».

    AGGIORNAMENTO n.2: «Voglio esprimere anche a nome della città, la solidarietà e la vicinanza ai titolari e ai lavoratori dello stabilimento Guajana, la cui distruzione rappresenta una ferita nel tessuto economico cittadino, che sarebbe ancor più grave e drammatica se risultasse riconducibile al racket delle estorsioni. In questa eventualità l’Amministrazione comunale, che ha attivato, alcuni mesi fa, gli strumenti amministrativi e finanziari per aiutare e sostenere concretamente gli imprenditori vittime delle estorsioni, non farà certo mancare la propria presenza a fianco dell’impresa colpita»; lo ha detto Diego Cammarata, sindaco di Palermo.
    Addiopizzo (di cui Guajana è associato) ha espresso con una nota «solidarietà nei confronti dell’imprenditore e di tutti i dipendenti dell’azienda vittima, verosimilmente, di un grave atto di violenza la notte scorsa».

    Palermo
  • 27 commenti a “Incendio da Guajana, preoccupazione per la nube”

    1. C’è da segnalare che la ditta “Guajana ferramenta” ha aderito alla campagna di consumo responsabile promossa dal comitato “Addiopizzo” per favorire gli acquisti negli esercizi che dichiarano di non pagare estorsioni.

    2. mafiosi bastardi! mafiosi senza onore figli di un cane!

      solidarietà al sig. Guajana e a tutti i lavoratori di quell’azienda.

    3. MAFIOSI ESSERI INDEGNI, CI FATE SCHIFO. IL NOSTRO DISGUSTO PER VOI NON AVRà MAI FINE

    4. Piena solidarietà anche da parte mia.
      Dobbiamo lottare tutti assieme, soprattutto noi giovani contro questa tremenda piaga. Lavoro a 30 metri dalla ditta Guajana e vedere i sacrifici di una famiglia resi vani dalla violenza mafiosa spezza il cuore. Mi auguro possano velocemente rialzare la testa e continuare nel loro onesto lavoro che dà occupazione ai tanti dipendenti e dignità ad una città troppo particolare.

    5. Ovviamente la mia piena solidarietà a chi non paga il pizzo.
      Ma volevo cercare di sdrammatizzare un attimo, visto che per fortuna nessuno si è fatto male, pensando alle polveri sottili presenti nell’aria!
      Voglio dire, già la situazione non era proprio bellissima, nei nostri cieli, adesso si ci mette anche la nube tossica, TURISTI, venite in Sicilia che si respira l’aria buona perchè c’abbiamo il mare!!! :-PPP

    6. che schifo..spero davvero che la ditta Guajana riesca a riprendere presto la proprio attività senza piegarsi al cancro peggiore di Palermo..

    7. Flash ANSA “[…]il direttore dell’Arpa Sicilia, Sergio Marino, aggiunge che ‘L’aria nella zona, ovviamente, non e’ di qualita’ eccellente ma non parlerei di pericolosita’”
      Come dire che se vi dovete fare l’aerosol meglio non avvicinarsi da quelle parti.
      Mi viene in mente un altro incendio…quello avvenuto tempo fa in via della ferrovia dove hanno bruciato ininterrottamente copertoni buttati lì abusivamente. Anche in quel caso l’aria “non era di qualità eccellente” ma se ci siamo avvelenati nessuno ce lo dirà mai.
      Ovviamente esprimo solidarieà per questo coraggioso imprenditore.

    8. Solidarietà alla ditta che lavora e da lavoro a persone oneste da anni,speriamo non sia doloso altrimenti mi rendo conto quanto stupidi sono i mafiosi.

    9. è doloso, la vernice non prende a fuoco da sola e nemmeno con una sigaretta…..

    10. Ricordiamoci della ditta Guajana se e quando dovremo acquistare materiale di ferramenta: sarà un modo concreto per sostenere chi si oppone agli estorsori.
      L’elenco degli esercenti che la pensano così lo trovate sul sito http://www.Addiopizzo.org.

    11. la colonna nera alle sette di mattina era alta almeno ottocento metri.La nube
      si diffondeva, tendendo al basso,verso Montepellegrino,la zona di Valdesi e Mondello,proseguendo sul mare.
      Disponibili foto.
      Stesse condizioni meteo ed effetti analoghi di un anno fa circa,quando brucio’ il deposito di vecchi copertoni
      oli e materiavaria da sfascio,in prossimita’ della zona dell’evento odierno.
      Cosi’,in Luglio,anche quest’anno abbiamo avuto “la nube”.

    12. E’ un fatto grave che anava messo in prima pagina.
      Non in terza o in coda ai TG.
      A pochi giorni dalla commemorazione della morte di Borsellino, andava fatta la connessione ideale.
      Ci sono cattivi giornalisti in giro, vedo.
      Io l’avrei messa come notizia di testata.

    13. Palermo, martedì 31 luglio 2007
      Il comitato Addiopizzo a fianco della famiglia Guaiana e dei dipendenti

      Il comitato addiopizzo e la Fai sono a fianco della famiglia Guaiana ed esprimono la loro solidarieta’ nei confronti dell’imprenditore e di tutti i dipendenti dell’azienda vittima, verosimilmente, di una grave atto di violenza la notte scorsa. L’impresa e’ una delle 200 che hanno aderito alla lista di consumo critico anti-pizzo. L’episodio evidenzia come ancora sia bassa la soglia di attenzione sul fenomeno e quanto i commercianti di Palermo necessitano di tutela da parte delle istituzioni. Ogni componente della società deve impegnarsi a garantire all’imprenditore tutto l’apporto utile alla ripresa dell’attività. In particolare il Comitato Addiopizzo si mette a disposizione degli organi inquirenti per fornire tutti gli elementi di cui e’ a conoscenza e che possano essere utili per l’accertamento dei fatti e per l’individuazione dei responsabili. Ma le istituzioni dovranno ora piu’ che mai far sentire la loro presenza, la loro solidarieta’ al commerciante e a tutti gli esercenti di Palermo che non possono vivere nel continuo ricatto mafioso, che non possono occludersi cosi’ il loro diritto alla liberta’ d’impresa. Per questo lanciamo un appello a tutto il mondo istituzionale cittadino e all’associazionismo imprenditoriale palermitano per consentire all’imprenditore di tornare a lavorare al piu’ presto, con tutti i suoi dipendenti e continuare a sviluppare la propria attivita’ come dovrebbe essere normale in un economia sana. L’episodio non scalfisce la voglia e la volonta’ del comitato che continuera’ a lavorare come ha sempre fatto, accanto agli imprenditori che ci accompagnano in questa strada, difficile, ma che continuiamo a percorrere grazie al grande sostegno dei cittadini palermitani, dei 9.000 consumatori a sostegno della campagna “Contro il pizzo cambia i consumi”, dei 200 imprenditori della lista di Consumo critico

      PEQUOD

    14. Solidarietà alla Ditta Guajana. Mi associo all’appello di Fabrix: la scelta del consumo critico è molto più forte di quanto si pensi.
      Il Leone

    15. Ma non pensate che avete lasciato a piedi circa 14 padri di famiglia con la vostra azione?

      Voi non siete uomini di onore siete solo burattini senza cervello, schiavi della vostra ignoranza a partire dall’intelligentone che ha comandato tutto ciò e quei 4 co.gli.oni che hanno eseguito gli ordini..gente senza libertà siete, tanto tutti sotto terra finirete e di fronte a Dio vi ritroverete…

    16. Se il racket ha voluto inviare un segnale ad un imprenditore che ha aderito ad AddioPizzo secondo il noto principio del terrorismo rosso, “colpisci uno, educhi cento”, vuol dire che AddioPizzo comincia a dar fastidio davvero e non solo a parole (come quasi la totalità delle iniziative antimafia).
      E allora Guajana deve essere tutelato e sostenuto dall’attenzione dell’opinione pubblica: paghiamo un mare di tasse a questo Stato e un buon motivo per farlo è vedere concretamente tutelato chi ancora crede in esso come ha dimostrato Guajana.
      Lo Stato che fa lo spilorcio con le vittime della mafia fa oggettivamente gli interessi di quest’ultima.
      Pretendo, come contribuente e come cittadino, che Guajana venga indennizzato subito, che venga ricostruita la sua azienda e che venga tolta la scorta a qualche idiota per darla a chi ne ha veramente bisogno.
      Mancano i soldi? Tagliamo i costi della politica: aboiliamo le provincie, fondiamo per legge i comuni confinanti o con popolazioni irrisorie, vendiamo le auto blu e rimborsiamo il taxi a chi deve muoversi per ragioni di servizio.
      Su vicende come questa si misura la credibilità morale e sociale di una nazione.

    17. Non facciamoci illusioni sui tempi di intervento dello Stato.
      In un altro post
      leggo che il vitalizio alla famiglia Borsellino e’ arrivato dopo 15 anni
      e le famiglie della scorta sono state ignorate.
      *************************************
      BASTA CON LE TESTIMONIANZE DI SOLIDARIETA’ VERBALE e con i pianti e con i proclami vari.
      ***************************************
      Se questa azienda deve “ripartire” al piu’ presto,si proceda rapidamente a VALUTARE il DANNO E di “TASSARE” ogni famiglia Palermitana di una quota (moneta sonante) in modo da RICOPRIRE il DANNO.
      PALERMITANI,SVEGLIATEVI……………..

    18. Due cose: la prima,fraterna solidarietà al sig. Barrale che in questa città di eunuchi ha avuto il coraggio di schierarsi contro i mafiosi.
      La seconda, non capisco a cosa serve l’ARPA. Forse a suonare qualcosa? Di certo non a informare. Chi c’è lo dice che i valori sono normali? Chi li certifica? E soprattutto perchè non li divulgano? Scusatemi, ma non mi fido…

    19. Il grave incendio avvenuto qualche gg dovrebbe coinvolgere e sensibilizzare tutti. Nessuno ne e’ tagliato fuori, perche’ e’ un offesa e un grave atto per chi vive e crede che questa citta’ possa cambiare.Chi vi scrive e’ in questo momento una ragazza che vuoi o non vuoi e’ coinvolta emotivamente nella situazione perche’ quei dipendenti e quella realta’ la conosce bene, ha vissuto con loro l’impotenza di vedere andare in cenere quella che e’la loro seconda casa e vive con loro la paura di perdere il lavoro. Persona leali e corrette che lavorano all’interno di una grande famiglia, quella dei Guajana, una realta’ sana e che ha sempre lottato per non sottostare a quelle che oggi purtroppo fanno parte di un tessuto econonomico e di logiche di commercio, di chi vuole fare impresa a Palermo e che lo stato incita a combattere. E’un grave atto che coinvolge tutti. Ma mi chiedo dove e’ lo stato? che strumenti ti da, ma soprattutto che sostegno? vedete cosa succede a chi cerca di non sottostare?Questo avviene perche’ e’ lasciato in balia di se stesso. Viene messo in ginocchio e ricominciare non e’ facile, ma non solo da un punto di vista economico ma soprattutto morale. Viviamo in una citta’ che non sara’ mai libera di manifestare la propria essenza..perche’ c’e’ troppa omerta’, troppa paura a partire dalla micro realta’ quella di ogni giorno, in base alla quale non si fa o dice nulla perche’ si teme una ritorsione di qualsiasi genere. Che futuro stiamo dando ai nostri figli? e che genere di messaggio lanciamo al di fuori della nostra Palermo? Spero solo che questa vicenda non cada nel dimenticatoio una volta che “l’incendio ” e’ spento ma ci sia una reale collaborazione e voglia di cambiare , sia da parte del singolo cittadino sia dalle istituzioni!!Commercianti unitevi tutti, lottate per non piegarvi a queste logiche perche’una piccola mosca bianca in isolamento non puo’ fare nulla.

    20. LOTTA AL RACKET:
      PER CHIUNQUE FOSSE INTERESSATO A SEGUIRE
      GLI EVENTI.
      http://www.addiopizzo.org/guajana.asp
      NOI STIAMO DANDO IL MASSIMO SPERIAMO CHE TUTTI FACCIANO LA LORO PARTE.

    21. I mafiosi sono fondamentalmente persone senza onore e codarde perchè si fanno forti dell’ombra in cui vivono e questo li rende prigionieri… io invece sono LIBERO PERCHE’ SONO UN SICILIANO ONESTO e i miei soldi valgono 100.000 volte di più dei loro!!! POVERACCI

    22. ABBIAMO INSERITO il link del blog di rosalio nel ns sito (http://www.addiopizzo.org/guajana.) ogni messaggio di solidarietà ed ogni forma di aiuto E’ UTILE.

    23. Ho trovato molto misurato il sig.r guajana, quando gli hanno chiesto, ma lei é stato minacciato? E lui ha semplicemente riposto io faccio questo lavoro qui da anni onestamente, e so che l’ho sempre fatto in questo modo.
      Straordinari anche i ragazzi di addiopizzo, nel dire, mettiamolo in condizione di lavorare immediatamente, anche con locali disposti dal comune, provvisoriamente per continuare a fare la sua attività. Niente polemica. Fatti.

    24. Quello che penso io è che considero un errore non pagare il pizzo, per me sarebbe + giusto come reazione a quest’opera criminale pagare anche qualcosina in + di quello che viene chiesto ma senza nascondere il fatto che si paghi.
      L’autorità dovrebbe essere lei a dare una risposta a questi signori che hanno bisogno di certamente di correzione.
      In sintesi quello che penso è che vedo ingiusta una legge che vieta di pagare il pizzo, addirittura dando per favoreggiatori gl’imprenditori che cedono a queste richieste, poi sopratutto in una terra dove le autorità in passato e non sò adesso siano state spudoratamente a favore del fenomeno mafioso.
      In sintesi perche farsi uccidere per qualche somma di denaro oppure subire incendi vari, bene fosse pagare e dire di aver pagato poi il resto spetterebbe all’autorità.
      E’ giusto per me che l’ergastolo sia abolito ma sia detto pure che è bene riformare tutto il sistema penale aggiungendo una novità cioè la pena a tempo indeterminata per qualsiasi tipo di reato, facendo uscire di carcere un soggetto quando lo si è convinti nel suo recupero.
      Perciò secondo me serve per risolvere questi problemi una rivoluzione totale del sistema anche politico affinche il popolo sia curato e non oppressato dall’ignoranza di non sapere reagire a tutto questo.
      Invito ad ognuno di fare il proprio dovere dove un sistema di errore conduce molti verso attegiamenti e opere sbagliate, chissà a quale scopo, certo è fare bene è meglio che fare male.

    25. Occorre interrompere l’attività della mafia e questo si fa tagliando il motivo che ha la mafia d’esistere: i soldi. Chi paga il pizzo è un favoreggiatore della mafia perchè significa che non fa il proprio dovere. La mafia prolifera proprio perchè ha il consenso popolare.

      .. è verissimo che lo Stato deve tutelare chi denuncia, e il banco di prova per lo Stato è proprio Guajana.

    26. Per me è assurdo considerare un imprenditore che paga il pizzo un favoreggiatore della mafia.
      Questa legge mi pare mafiosa.
      Il perche stà nel fatto che se per qualche motivo l’intimidazione porta al pagamento del pizzo, l’imprenditore resta chiuso e isolato perche se denunciasse il fatto rischierebbe anche il processo.
      Questa legge è odiosa e lascia l’imprenditore solo è assurdo.
      Spero qualcuno che può cambiare questa cosa se ne renda conto.
      E’ favorevole alla mafia.
      Ripeto per me serve un nuovo ordine di giustizia penale dove i carceri non siano una scuola di criminalità, ma dei luoghi di recupero.
      Le pene secondo me dovrebbero essere indeterminate e le autorità mosse dalla spinta di grandi valori.
      I mafiosi cosi chiamati o chi sbaglia in genere hanno il diritto ad un recupero,questa legge è oppressante e ci lascia con poca forza di contrasto al male.
      Auguro che si possa combattere per praticare le scelte + giuste a favore di chiunque.
      Vi saluto

    27. CASO GUAJANA-COMUNICATO DEL COMITATO ADDIOPIZZO

      Palermo, sabato 27 ottobre 2007
      Consegna a Guaiana delle chiavi del nuovo sito

      Con la consegna delle chiavi del sito di via Partanna Mondello, 34/c (stabilimento ex Imer) dalle mani del presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, a quelle di Rodolfo Guaiana, si è compiuto il primo, decisivo, passo per la ripresa delle attività della “Guaiana Ferramenta”, impresa della lista di “Consumo critico” del comitato Addiopizzo, danneggiata irreparabilmente da un incendio doloso lo scorso 31 luglio.
      Il comitato Addiopizzo esprime grande soddisfazione per la soluzione di un caso che ci ha visto mobilitati e impegnati sin dall’indomani dell’incendio. Il caso dimostra che con la volontà, le istituzioni, in concerto tra loro, possono dare un forte segnale all’imprenditoria e alla società palermitana.

      Monitoreremo, come abbiamo fatto fin’ora, affinché la ditta di Guaiana e dei suoi figli riprenda l’attività nel più breve tempo possibile. Ci sono, infatti, ancora nodi da sciogliere: urbanistici, giuridici ed economici. È necessario compiere il frazionamento dell’area, dare con urgenza l’agibilità provvisoria per consentire all’imprenditore, materialmente, di potersi insediare. È necessario procedere alla variazione della destinazione d’uso dell’area e completare la pratica di condono edilizio. C’è da risolvere, in via definitiva, la forma di contratto che si intende sottoporre all’imprenditore. Inoltre l’amministrazione comunale, come promesso dalla commissione Attività produttive, e ribadito in diversi sedi dall’assessore comunale, Felice Bruscia, dovrà procedere all’attivazione di tutte quelle facilitazioni alla riapertura dell’attività: dalla bonifica alla pulizia dell’area, dalla sistemazione del verde allo sgombero dei rifiuti.

      Auspichiamo, nel contempo, che la Regione si faccia promotrice di una legge di carattere generale che regoli i casi come quello di Guaiana, così come era stato prospettato. L’inizio di un percorso che porti a una legge bipartisan sarebbe il miglior messaggio che la Presidenza della Regione e l’Ars potrebbero mandare agli imprenditori e alla società tutta, soprattutto in un momento in cui la classe economica sta reagendo in tal senso. La presa di posizione di Confindustria Sicilia è, infatti, quanto di meglio potevamo auspicarci e in questa direzione si dovrebbero muovere altre iniziative di altri soggetti responsabili: dalla classe politica alle altre associazioni di categoria.

      È, in fondo, una vittoria per Palermo e la Sicilia. Una vittoria per le istituzioni, per la società civile, per tutta la gente che si è schierata con Addiopizzo e con la famiglia Guajana. Per una volta si sta dimostrando che la mafia non è in grado di incidere nell’economia, nella società e nella vita delle persone.

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