
Abbiamo deciso, mia figlia ed io, di “chiudere” la nostra estate facendo i turisti, in giro per Palermo. Chi abita in città, preso com’è dalla sua vita, dal lavoro, dalle cose, non pensa di riuscire a fare quello che normalmente devono fare i turisti, quelli che di qui passano e poi vanno altrove. Le due Palermo, giusto per semplificare, si corrispondono e si sovrappongono ma sono vissute in maniera differente: chi ci abita ha, in un certo senso, con sé un “traduttore di luoghi” che gli consente di vivere Palermo a propria misura; chi ci passa deve, pagando, delegare altri (le guide Routard o Michelin, i tour operators, gli uffici per il turismo) a tradurre, per proprio conto, semplificando. Da una parte la complessità della vita non consente di assimilare, a fondo, la propria storia; dall’altra lo scivolamento sulla pelle della città dà un’immagine della stratificazione che, però, non entra sottopelle e rischia di sbiadire. Io, qui, ci abito e mia figlia ci passa del tempo, ogni tanto; ma per avere una panoramica sulla città abbiamo scelto la via più breve e sintetica: il Citysightseeing. Continua »
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