“Mio marito, eroe dimenticato”
La foto di Nicolino Billitteri ha un mezzo sorriso che il rimpianto fa brillare ad ogni anniversario, nella lapide di una piazza frequentata da cani al guinzaglio e persone frettolose. Nel luccicare di quella bocca semichiusa, gli occhi di chi guarda annotano fremiti diversi. È sicuramente un mezzo sorriso da vigile del fuoco esperto, abituato alle fiamme del rischio. Delimita la saggezza di un coraggio che non diventa mai incosciente spavalderia. Per i suoi cari rappresenta un lampo di tenerezza intermittente, un’oasi nel deserto dei giorni attraversati dal dolore.
Il pompiere Nicolino Billitteri correva nel ventre di un palazzo di piazza Cascino consumato dalle fiamme – nel rogo del negozio «Licata» – il 27 agosto del ’99. Il fuoco lo intrappolò. Un solaio gli cadde addosso.
Ora, Letizia Ferrara, la vedova – una donna forte e dignitosa – accusa: «Mio marito è stato dimenticato. È come se non fosse morto nessuno». C’è stata una messa nella ricorrenza della tragedia. La chiesa – dicono – era praticamente vuota.
Letizia l’avevo intervistata qualche tempo fa, quando le fiamme di piazza Cascino erano ancora recenti. Una casa bella e tranquilla. Figli da crescere, ma senza un padre. Un ciondolo del ricordo appeso al collo. Foto di Nicolino dapperutto: nel mobile dell’ingresso, accanto alle porcellane, nella quiete domestica della cucina, nei corridoi. Come per trattenere una vicinanza che si era ormai crudelmente dissolta. Continua »
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