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martedì 24 dic

Archivio del 28 Agosto 2007

  • “Mio marito, eroe dimenticato”

    La foto di Nicolino Billitteri ha un mezzo sorriso che il rimpianto fa brillare ad ogni anniversario, nella lapide di una piazza frequentata da cani al guinzaglio e persone frettolose. Nel luccicare di quella bocca semichiusa, gli occhi di chi guarda annotano fremiti diversi. È sicuramente un mezzo sorriso da vigile del fuoco esperto, abituato alle fiamme del rischio. Delimita la saggezza di un coraggio che non diventa mai incosciente spavalderia. Per i suoi cari rappresenta un lampo di tenerezza intermittente, un’oasi nel deserto dei giorni attraversati dal dolore.
    Il pompiere Nicolino Billitteri correva nel ventre di un palazzo di piazza Cascino consumato dalle fiamme – nel rogo del negozio «Licata» – il 27 agosto del ’99. Il fuoco lo intrappolò. Un solaio gli cadde addosso.
    Ora, Letizia Ferrara, la vedova – una donna forte e dignitosa – accusa: «Mio marito è stato dimenticato. È come se non fosse morto nessuno». C’è stata una messa nella ricorrenza della tragedia. La chiesa – dicono – era praticamente vuota.
    Letizia l’avevo intervistata qualche tempo fa, quando le fiamme di piazza Cascino erano ancora recenti. Una casa bella e tranquilla. Figli da crescere, ma senza un padre. Un ciondolo del ricordo appeso al collo. Foto di Nicolino dapperutto: nel mobile dell’ingresso, accanto alle porcellane, nella quiete domestica della cucina, nei corridoi. Come per trattenere una vicinanza che si era ormai crudelmente dissolta. Continua »

    Quello che resta nel taccuino
  • Ad Avola c’è tutto!

    Vero è che l’Inghilterra ce l’ho nel cuore…ma dopo 15 giorni trascorsi a guardare il mutevole cielo d’Irlanda, l’oceano, i laghi, i prati, le pecore, le pecore, i prati, i laghi, l’oceano,

    • e béviti la Guinness che è bella (in verità a me è sembrata cafè alcolico),
    • assaggia il salmone che come lo fanno qua manco in Norvegia,
    • e don’t forget your umbrella, ogni ghiuornu, nelle previsioni meteo sul giornale,
    • e dopo ‘na simanata di balli e piffero irlandese e piripipì-piripipì ra’ matina a’ sira,
    • e stùdiati la cartina dalla tube che Londra pare facile, ma a truvariti a Wimbledon ‘un ci stai niente,
    • e già che ci siamo un musical non ce lo vediamo?,
    • e sabato andiamo a Portobello che ci sono un sacco di cose,

    devo ammettere che rimettere piede in Sicilia e cominciare a sbarazzarmi di maglioni di lana, giubbotti e quasette appena scesa dall’aereo ha avuto un non so che di liberatorio. Avrei abbracciato pure le hostess se non fossero state così greviamente inglesi. E si che lo so che l’estate inglese praticamente non esiste, che piove sempre ma, botta ri sale, manco un giorno di temperatura umana? 15 giorni 15 di pioggia e gradi che oscillavano dai 13 ai 17…poi dice che uno ci dice parole alla Regina… Continua »

    Sicilia
  • “Arancini” on tour

    Particolare sul CitySightseeing

    Abbiamo deciso, mia figlia ed io, di “chiudere” la nostra estate facendo i turisti, in giro per Palermo. Chi abita in città, preso com’è dalla sua vita, dal lavoro, dalle cose, non pensa di riuscire a fare quello che normalmente devono fare i turisti, quelli che di qui passano e poi vanno altrove. Le due Palermo, giusto per semplificare, si corrispondono e si sovrappongono ma sono vissute in maniera differente: chi ci abita ha, in un certo senso, con sé un “traduttore di luoghi” che gli consente di vivere Palermo a propria misura; chi ci passa deve, pagando, delegare altri (le guide Routard o Michelin, i tour operators, gli uffici per il turismo) a tradurre, per proprio conto, semplificando. Da una parte la complessità della vita non consente di assimilare, a fondo, la propria storia; dall’altra lo scivolamento sulla pelle della città dà un’immagine della stratificazione che, però, non entra sottopelle e rischia di sbiadire. Io, qui, ci abito e mia figlia ci passa del tempo, ogni tanto; ma per avere una panoramica sulla città abbiamo scelto la via più breve e sintetica: il Citysightseeing. Continua »

    Palermo
  • A Palermo il biglietto dell’autobus più economico

    Uno studio de Il Sole 24 ORE sulle tariffe dei biglietti ordinari urbani dei mezzi pubblici nei 20 capoluoghi di regione trova Palermo la più economica. Firenze è la meno economica.

    I palermitani spendono 0,5 euro all’ora, i fiorentini 1,03 euro. L’abbonamento mensile costa però 48 euro per viaggiare sull’intera rete a Palermo, il doppio di Perugia.

    Palermo
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